Il Terrorismo e
l'auto-costruzione della Realtà
Dylan Charles - Ormai, ogni possibile angolazione della sparatoria di Las Vegas è stata sviscerata da
chiunque abbia un sito web, un canale YouTube e qualche neurone ancora
funzionante. Senza dubbio, come minimo, qualcosa
non torna, ma ci siamo passati attraverso tante volte in situazioni simili,
non è una novità. Le autorità
autoproclamatesi comunque, non riconosceranno mai questi punti di vista
contrari alla versione ufficiale dei fatti.
Non ammetteranno mai pubblicamente che la storia ufficiale
non torna con la totalità dei fatti ed impediranno le riflessioni libere a
chiunque abbia una connessione internet ed una mente aperta anche se per metà. E quindi non potremmo mai disporre della verità e nient'altro che
la verità. Questi casi rimangono aperti per sempre. Questi eventi rimarranno
per sempre, come i tumori incurabili nella psiche del corpo politico, generando
sempre il dibattito, la discussione, la discordanza, la disarmonia, le lotte
intestine, le teorie e la rabbia.
Spingono le persone dentro trappole psicologiche
in cui la cosiddetta realtà è ciò che meglio si adatta con la propria
prospettiva scelta, qualunque essa sia. Le strutture di potere in atto hanno una
presa salda sui comandi della macchina generazione della realtà. E' un
sistema dall'alto verso il basso. Quando un evento come Las Vegas accade, la
macchina entra in azione, anche la produzione delle varianti e di tutte le
possibilità che poi vengono gettate nell'etere della coscienza collettiva. Lì,
i fatti e le fantasie vengono date in pasto alle masse fino alla sazietà. Poi
si preparano per la dose successiva. Il prossimo salasso.
Vedete, ai veri poteri nel nostro
mondo non importa se conosciamo la verità. A loro non importa se in tutte le nostre
teorie ci capita di inciampare sulla vera storia. I loro interessi non sono
minacciati dalle chiacchiere speculative su internet. Non sono in
discussione da parte degli esperti della tastiera o dei guerrieri dei social
media. Non hanno paura delle analisi dei video fatti in casa e degli elenchi
degli articoli che sottolineano l'ovvio. Non sono turbati dai blogger. Per
loro siamo solo un miliardo di scimmie che traccheggiano con un miliardo di
computer.
In realtà, a loro piace quando sanno che noi sappiamo.
E' un aspetto della loro psicopatia. Non la capiresti. Al contrario però: la
raffica folle del giornalismo investigativo e la speculazione accorta di
livello professionale li serve bene. Approfondisce la divisione. Si alimenta
più la rabbia, l'impotenza e la confusione. Si accelera il frazionamento della psiche del pubblico in gruppi di
opinione sempre più sottili e sempre più ristretti in una camera riverberante.
Nel nostro mondo mediatico, un evento
come quello di Las Vegas è molto più di un semplice omicidio. E' una grande
deviazione per sensibilizzare l'opinione pubblica. Ed è un giorno di mega-paga
per tutti i soggetti del gioco.
Coloro che tirano il grilletto vedono il profitto a scapito
della nostra pace della mente, sotto forma di tecnologie di sicurezza ed una maggiore abbondanza nei
bilanci federali per le agenzie di Polizia e tutta l’orwelliana tribù della
guerra permanente.
Le squadre dei media
h24 incassano anche loro. Guadagnano in share e sul prezzo dei loro spazi pubblicitari. I
sapientoni prenotati, presentano gli straordinari, per le inquadrature ed i
bocconcini di informazioni per il pubblico.
Vendono fantasie
oscure su ciò che potrebbe essere, innescando l'immaginazione, suscitando
ondate di ansia per poi vendere più pillole e prodotti per far fronte al tutto. Dopo tutto, clic uguali soldi, e
chi non vuole i soldi? Se la teoria è altrettanto disdicevole come la storia
ufficiale, che importa?
Il rituale degli eventi terroristici e dell’omicidio di
massa non sarebbe quello che è senza la frenesia della creazione di contenuti,
la speculazione diffusa, le congetture, la generazione di opinioni differenti e
stronzate a vario titolo. E' parte dell’ottovolante emotivo che amiamo, proprio
perché è così cupo. Si riempie temporaneamente il nostro vuoto esistenziale. E'
una piccola cosa che facciamo per fingere lo scopo ed il significato della
nostra incapacità frustrante per migliorare sostanzialmente la condizione
umana.
In questo ambiente siamo liberi di scegliere la nostra
realtà, a saltare da nave a nave, iscrizione e annullamento di qualunque
teoria, compiacente verso il nostro stato d'animo e che sostiene la nostra
visione del mondo,
strettamente conservata.
Nel frattempo la nostra attenzione è stato rubata e mal
indirizzata, addestrata sulla più terrificante delle suggestioni esterne. La
nostra Coscienza superiore è incazzata davvero. L'amore è piombato
sotto per la paura , come in una metastasi di una malattia spirituale. L'essere interiore continua a decomporsi
e disintegrarsi.
Improvvisamente non c'è tempo per lo svolgimento di uno
spazio per le vittime e per i diretti interessati. Non c'è alcun desiderio di
generare consapevolmente empatia. Il compito di scovare la nostra oscurità e di
sradicare la nostra rabbia ed odio viene messo in attesa per un inseguimento
dell’oca selvatica in cerca di certezze e di consenso. Il quadro più grande è
completamente perso nei dettagli sensazionali dell'orrore. La mente stessa si
convince che può controllare il mondo per litigare con le circostanze esterne e
che il suo compito è quello di immergere i giusti nelle minuzie oscure di un
trauma collettivo. La psiche è ulteriormente condizionata di indulgere nella
follia, e lo spirito è ulteriormente indotto a credere che la paura ha una casa
che gli spetta nel cuore.
È una trappola
all'interno di un trucco. Una tragedia costruita dentro una tragedia. Un migliaio di fori di
coniglio all'interno di una tana di coniglio.
E' un velo che
nasconde la realtà, la matrice è un imbuto di attenzione progettato per
dirigere la nostra consapevolezza ed energia su una pseudo realtà di merda
pre-confezionata.
Dove va
l'attenzione, vanno i flussi di energia.
Questa è una guerra
spirituale.
L'obiettivo del nemico per noi è farci dimenticare che noi
siamo i creatori di questo mondo e che abbiamo più potere di quanto sappiamo.
Questa è l'età delle scelte. Ho il sospetto che il mondo inizierà a migliorare
quando avremo la consapevolezza di essere entrati nell'era della realtà creata
da noi stessi.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti spam, offensivi, non pertinenti e quelli riportanti indirizzi mail o link sospetti saranno cancellati.