LA SCIENZA NON E' AFFIDABILE
Il Nobel che vuole boicottare le riviste scientifiche
Randy Schekman attacca Science, Cell e Nature: rovinano la scienza mercificandone i contenuti e spingendo i ricercatori ad aggiustare i risultati
Randy Schekman attacca Science, Cell e Nature: rovinano la scienza mercificandone i contenuti e spingendo i ricercatori ad aggiustare i risultati
La scienza è a
rischio: non è più affidabile perché in mano a una casta chiusa e tutt’altro
che indipendente.
Lo dice Randy Schekman, biologo americano che ha appena
vinto il premio Nobel per la medicina per aver scoperto il meccanismo che
regola il trasporto delle molecole nelle cellule. Nuova icona anti-casta,
Schekman lancia accuse violente, su un problema di cui in realtà si discute da
tempo. Le principali riviste scientifiche internazionali – Nature, Cell e
Science – sono paragonate a tiranni: pubblicano in base all’appeal mediatico di
uno studio, piuttosto che alla sua reale rilevanza scientifica. Da parte loro,
visto il prestigio, i ricercatori sono disposti a tutto, anche a modificare i
risultati dei loro lavori, pur di ottenere una pubblicazione.
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Queste riviste, dice lo studioso, sono capaci di cambiare
il destino di un ricercatore e di una ricerca, influenzando le scelte di
governi e istituzioni. Ma il suo laboratorio (all’università di Berkeley in
California) le boicotterà – ha detto al Guardian –, evitando di inviare alcun
genere di ricerca.
Sfruttano il loro
prestigio, distorcono i processi scientifici e rappresentano una tirannia che
deve essere spezzata, per il bene della scienza. Almeno così la pensa il Nobel.
Come ha sottolineato Schekman, la tentazione di vedere i propri lavori pubblicati su quelle riviste
spinge infatti i ricercatori ad aggiustare i risultati, per renderli più
accattivanti e “alla moda”. Tutto questo ovviamente a discapito di scoperte
magari meno trendy ma determinanti per il progresso.
Non pago, Schekman attacca anche gli editori, che, non
essendo scienziati, preferiscono pensare allo scoop piuttosto che al valore
intrinseco di un lavoro. Come dire, prima i soldi poi la scienza.
E addirittura, il prestigio di finire su quei giornali – ha denunciato il Nobel – ha spinto enti come la Chinese Academy of Sciences a pagare anche 30mila dollari i ricercatori che son riusciti nell’impresa di farsi pubblicare, costi quel che costi in termini di professionalità. E per alcuni – continua Schekman – queste tangenti rappresentano anche la metà dei loro stipendi. Schekman invita tutti i membri della comunità scientifica a imitarlo e a rifiutare questo ordine costituito, sostenendo piuttosto l’open-access (come fa lui da anni sul sito eLife). “Esattamente come Wall Street deve cancellare la vecchia cultura dei mega stipendi, allo stesso modo la scienza deve smetterla di assecondare la tirannia dei giornali di lusso”.
“Selezioniamo i lavori da pubblicare sulla base della loro rilevanza scientifica da oltre 140 anni“, ha risposto il redattore capo di Nature Philip Campbell. “Il sostegno che riceviamo dagli autori e dai critici sono l’unica conferma di cui abbiamo bisogno. Questo può portare a un certo successo mediatico, ma i nostri editori non considerano questo come l’obiettivo del nostro lavoro”.
È tuttavia certamente vero che l’affidabilità di un lavoro di ricerca passa attraverso il giornale che lo pubblica. Lo stesso Nature Publishing Groupha recentemente diffuso un sondaggio, condotto su oltre 20mila ricercatori, secondo cui i criteri giudicati fondamentali per scegliere la rivista a cui sottoporre i propri lavoro sono: la reputazione del giornale, la rilevanza che viene assegnata alla categoria per cui lavorano e l’impact factor. Quest’ultimo può tradursi con appetibilità, ovvero la probabilità che una pubblicazione sollevi interesse generale e copertura mediatica.
https://www.wired.it/scienza/lab/2013/12/11/nobel-boicottare-schekman-science-nature/
E' per questo che mi gira l'elica ogni volta che qualcuno dice "è scientifico". Soprattutto se non è uno del settore, crede nelle baggianate rese "scientifiche" dal un articolo pubblicato su riviste blasonate; e più sono blasonate, più sono corrotte.
E addirittura, il prestigio di finire su quei giornali – ha denunciato il Nobel – ha spinto enti come la Chinese Academy of Sciences a pagare anche 30mila dollari i ricercatori che son riusciti nell’impresa di farsi pubblicare, costi quel che costi in termini di professionalità. E per alcuni – continua Schekman – queste tangenti rappresentano anche la metà dei loro stipendi. Schekman invita tutti i membri della comunità scientifica a imitarlo e a rifiutare questo ordine costituito, sostenendo piuttosto l’open-access (come fa lui da anni sul sito eLife). “Esattamente come Wall Street deve cancellare la vecchia cultura dei mega stipendi, allo stesso modo la scienza deve smetterla di assecondare la tirannia dei giornali di lusso”.
“Selezioniamo i lavori da pubblicare sulla base della loro rilevanza scientifica da oltre 140 anni“, ha risposto il redattore capo di Nature Philip Campbell. “Il sostegno che riceviamo dagli autori e dai critici sono l’unica conferma di cui abbiamo bisogno. Questo può portare a un certo successo mediatico, ma i nostri editori non considerano questo come l’obiettivo del nostro lavoro”.
È tuttavia certamente vero che l’affidabilità di un lavoro di ricerca passa attraverso il giornale che lo pubblica. Lo stesso Nature Publishing Groupha recentemente diffuso un sondaggio, condotto su oltre 20mila ricercatori, secondo cui i criteri giudicati fondamentali per scegliere la rivista a cui sottoporre i propri lavoro sono: la reputazione del giornale, la rilevanza che viene assegnata alla categoria per cui lavorano e l’impact factor. Quest’ultimo può tradursi con appetibilità, ovvero la probabilità che una pubblicazione sollevi interesse generale e copertura mediatica.
https://www.wired.it/scienza/lab/2013/12/11/nobel-boicottare-schekman-science-nature/
E' per questo che mi gira l'elica ogni volta che qualcuno dice "è scientifico". Soprattutto se non è uno del settore, crede nelle baggianate rese "scientifiche" dal un articolo pubblicato su riviste blasonate; e più sono blasonate, più sono corrotte.
Non lo dico io, lo dice un premio nobel, e assieme a lui,
e già da decenni, molti altri.
Ci vogliono far passare per scientifiche le vaccinazioni,
la chemio, le statine, l'Insulina come cura per il diabete....... e così i
pazienti in terapia peggiorano la qualità di vita in modo scientifico, e
muoiono in modo scientifico. E state certi che le loro morti non peggioreranno la
statistica di quel chemioterapico, poichè il paziente sarà certamente morto per
altri motivi; infarto, blocco renale...
Finiamola con i
lavori scientifici pagati dalla Glaxo, sono morti da tempo. Per guarire bisogna disintossicare
da cibo inquinato, aria insana, acqua sporca, denti metallici o morti,
riequilibrare la flora batterica, eliminare i parassiti; e poi si guarirà da soli, senza farmaci.
Non è scientifico? Pazienza
Non è scientifico? Pazienza
Antonio Miclavez
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io non sono nessuno, ma mi piace la Conoscenza. Cerco di incamerarne quanto più possibile, non per brillare fra i vetri fondi di bicchiere, ma per me stessa. Ovviamente sono non d'accordo, d'accordissimo con questo Vero Scienziato. Evidentemente, chi gli ha dato il MERITATISSIMO PREMIO nobel, non lo conosceva abbastanza. In genere non lo danno agli Eccellenti, ma a quelli che scrivono su quelle tre rivistucole gossippare, spacciate per scientifiche. Veg Anna
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