I nostri antenati erano più sani e forti di noi e...
Nel’antichità gli essere umani erano forti, magri e non soffrivano delle
patologie più frequenti dell’era moderna: tumori, diabete, obesità, malattie cardiovascolari,
demenza senile.
Perché allora cercare sempre nuovi farmaci o
terapie chirurgiche d’avanguardia, perché incentivare un consumismo esasperato
che costringe a lavorare troppo per possedere cose che non servono veramente,
perché proporre sempre più alimenti industriali zeppi di sostanze che ci
danneggiano?
Perché invece non facciamo riferimento alla nostra storia remota per scoprire che, alimentandoci in modo diverso, facendo un pò di esercizio fisico divertente, dormendo di più e stressandoci di meno, possiamo cambiare in meglio la nostra esistenza sotto tutti i punti di vista, fisico, mentale e spirituale?
LA LETTURA FUORVIANTE DELL'ETA' MEDIA
I
dati statistici fanno una media matematica.
Negli anni in cui dici che l’aspettativa di vita era 40 si fa una media tra la vita effettiva e la mortalità infantile. È abbastanza evidente che se 50 persone muoiono ad 80 anni, ogni 50 neonati che muoiono (a causa di parti difficili e condizioni igieniche non corrette) la media si dimezza e va a 40 anni. Ma questo è un mero calcolo matematico che oltre a non rappresentare l‘aspetto qualitativo della vita non risalta il fatto che con l’alta mortalità infantile (parti dove spesso morivano anche le madri) e le guerre (dove soldati giovani morivano) è necessario di un gran numero di anziani longevi (80-100 anni) per ottenere quella media.
Negli anni in cui dici che l’aspettativa di vita era 40 si fa una media tra la vita effettiva e la mortalità infantile. È abbastanza evidente che se 50 persone muoiono ad 80 anni, ogni 50 neonati che muoiono (a causa di parti difficili e condizioni igieniche non corrette) la media si dimezza e va a 40 anni. Ma questo è un mero calcolo matematico che oltre a non rappresentare l‘aspetto qualitativo della vita non risalta il fatto che con l’alta mortalità infantile (parti dove spesso morivano anche le madri) e le guerre (dove soldati giovani morivano) è necessario di un gran numero di anziani longevi (80-100 anni) per ottenere quella media.
L'ANALISI STORICA DELLA QUALITA' DELLA VITA E DELL'ETA' MEDIA
Nel
1984, l’antropologo J. Lawrence Angel pubblicò
i risultati delle analisi effettuate su resti scheletrici di persone vissute
nel Mediterraneo orientale prima (Paleolitico) e dopo l’introduzione della
coltivazione dei cereali. L’attenzione dello studioso si concentrò
soprattutto sui denti (permettono
il calcolo dell’età al momento della morte) e del PIDI (Pelvic
Inlet Depth Index, indice della profondità del canale pelvico), elementi che
indicano lo stato di salute di un individuo.
Come possiamo osservare dalla tabella, nel Paleolitico l’uomo aveva
una migliore qualità della vita, quindi più longevo, più
forte, sano e in energia, era più
alto e robusto, e l’età media era bassa per i motivi
sopra descritti. Possiamo osservare che nelle epoche successive, con il cambio
di alimentazione, la qualità della vita è diminuita, la statura si è abbassata,
e anche l’età media si è abbassata (quindi non erano più tanto longevi).
E’ accertato dai ricercatori che l’avvento dell’agricoltura ha
portato all’abbassamento dell’altezza, della salute, dell’età media e
all’aumento della violenza, visto che 1 scheletro su 10 è
morto ammazzato da chi voleva prendere il raccolto dell’ altro: era nata la
proprietà privata, inutile nel paleolitico, dove erano cacciatori-raccoglitori.
LE POPOLAZIONI PIU' LONGEVE E FORTI AL MONDO VIVONO LONTANO DALLE FARMACIE
Tra le Ande è facile trovare persone
che superano i 120 anni, o donne di 90 anni che fanno le sarte e riescono
ancora ad infilare il filo nell’ago senza mettersi gli occhiali. E ci sono
infine dei baldanzosi vecchietti che non hanno mai smesso di far sesso e
che a 90 anni riescono ancora a regalare figli alle compagne giovani.
“Cose straordinarie che accadono
qui a Vilcabamba, a 1.500
metri, gode di una perenne primavera con temperatura
costante dai 19 ai 25 gradi.” così commenta al riguardo il Corriere della Sera.
Vilcabamba incuriosisce il mondo, insieme ad altre località,
ugualmente remote e sconosciute, come la valle degli Hunza,
arroccata sulla catena del Caucaso, e Ogimi,
nell’isola di Okinawa, in Giappone. Tutti luoghi ricchi di persone che
superano abbondantemente i 100 anni.
L’ETA’ MEDIA NON
STA AUMENTANDO, MA SOFFRIAMO DI PIU’ DEI NOSTRI AVI
Così afferma Hans Ruesch nel suo libro Imperatrice Nuda. La
scienza medica attuale sotto accusa: “Negli Stati
Uniti, la durata media della vita non è aumentata nell’ultimo ventennio,
nonostante l’arsenale terapeutico a disposizione; quello che invece è aumentato è il periodo di
degenza medio. Quindi gli americani oggi non vivono più a lungo dei loro padri, ma
soffrono di più, cioè trascorrono più giorni in ospedale prima
di morire (mantenuti in vita – se così si può chiamare – con flebo,
trasfusioni, farmaci, polmoni artificiali, dialisi, trapianti, ecc.).
La storia insegna che c’erano molti più longevi nell’antichità, quando non si parlava di medicine, esami clinici, screening, esami diagnostici, ecc.
La storia insegna che c’erano molti più longevi nell’antichità, quando non si parlava di medicine, esami clinici, screening, esami diagnostici, ecc.
Pitagora nacque nel 580 a.C. e visse circa 100 anni come afferma Porfirio ne La vita di Pitagora, Sofocle per esempio giunse all’età di 91 anni (497 a.C.
Un recente e vasto studio del 2012 pubblicato
dalla rivista medica Lancet,
che ha analizzato i dati raccolti in 187 paesi, ha rivelato che in confronto al
1970 viviamo in media 10 anni
in più, ma assolutamente non in buona salute, anzi, dobbiamo affrontare sempre più patologie
come il cancro, malattie cardiovascolari o il diabete. Infatti:
§
Il numero dei casi di tumore è aumentato del
38% tra il 1990 e il 2010, passando da 5,8 milioni a 8 milioni
§
Sono raddoppiati i casi legati al diabete (legato
al 100% all’ alimentazione): da 665 mila a 1,28 milioni
§
Sono saliti da 13,4 a 18 milioni i casi di morte riconducibili a
fattori di rischio metabolico, ma il killer numero uno è
l’insieme delle malattie cardiache che,
con l’ictus, ha
ucciso quasi 13 milioni di persone nel 2010
§
Il Parkinson ha raddoppiato la mortalità, mentre l’ Alzheimer è
triplicato.
§
In alcuni paesi, la cirrosi epatica è
quarta causa di morte.
CONCLUSIONE
La
questione dell’età media è quello che la società moderna si vanta di offrire
rispetto al passato: abbiamo limitato le libertà, abbiamo peggiorato il cibo,
inquinato l’aria e l’acqua, impoverito il suolo, causato disastri nucleari
aumentando l’indice di
radioattività, però vi abbiamo allungato la vita!
La verità è che purtroppo sebbene l’età media sia anche di 80
anni, almeno 30-40 anni sono vissuti convivendo con malattie che la medicina
non riesce a curare, prendendo farmaci chimici ogni giorno, in uno stato di
annebbiamento mentale e intorpidimento fisico.
Eppure la news è che se l’acqua a e l’aria sono pulite, il cibo è
pulito, e lo stato mentale e spirituale è sano, l’uomo può vivere più di 120
anni senza bisogno della società moderna, un esempio? Gli Hunza, gli Andini e anche gli antichi sardi.
via http://unlungosogno.blogspot.it/2016/07/i-nostri-antenati-erano-piu-sani-e.html
P.S.:- C’è di più:
ieri si valutava l’età media, cioè la vita effettivamente vissuta, mentre oggi
si calcola l’aspettativa di vita(cioè, “se va tutto bene, se non ho un incidente
sul lavoro, se non muoio in un incidente stradale, se non mi viene un infarto,
un tumore o qualunque altra cosa” allora posso sperare di vivere 80-90-100
anni), che è tutt’altra cosa.
E se proprio
vogliamo dirla tutta, la lunghezza della Vita di per sé non significa
assolutamente nulla, perché la questione del vivere non è(o almeno non dovrebbe
essere) vivere a lungo ma vivere bene…
Tratto da “Schiavi senza catene” di Andrea
Bizzocchi.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti spam, offensivi, non pertinenti e quelli riportanti indirizzi mail o link sospetti saranno cancellati.