martedì 10 settembre 2019

Prevenzione, malattia e salute! - Parte 2(di 3): la malattia non è un male!

La malattia non è un male!
Dovremmo per un attimo fermarci a riflettere su cosa ci è stato detto dal sistema sanitario in cui viviamo, dalle cosiddette eccelse fonti ufficiali quelle che tutto è possibile e poi di fatto nulla è fattibile… a riguardo della malattia: che è un male! Che è un errore! Che è una fatalità, ecc.; continuiamo pure a credergli e ad affidarci ad essa così la nostra vita andrà meglio, anzi a dirla tutta grazie alla medicina ufficiale viviamo meglio e non abbiamo più alcun timore delle malattie anche di quelle gravi, vero?

Va bene, ognuno continui a fare e a credere quello che lo fa star meglio, in fondo stare meglio è lo scopo primario in quest’epoca di sofferenza… ma quanto le conoscenze e le informazioni sanitarie forniteci hanno contribuito a rendere sofferente questa nostra esistenza? Come? Ci sono i tumori che uccidono e l’aids che miete vittime senza parlare delle epidemie?

Buona parte delle nostre paure sono dovute alle “conoscenze” ufficiali in termini di salute che non danno certezza alcuna sul futuro e nemmeno sul presente poichè è evidente quanto non ci sia la capacità di come affrontare le nostre malattie salvo ricorrere alle solite massacranti “cure” che potrebbero funzionare o meno, dipende… dalla fortuna!
E’ meglio capirla la malattia
prima che ci porti via,
perché quando l’avremo compresa
pian piano mollerà la presa(fonte)
Ok adesso vado al dunque.
La malattia è un problema serio solo perché è del tutto sconosciuta, anzi diciamo pure che è stata volutamente distorta pertanto viene percepita al contrario di ciò che veramente è, eppure lo si sa dalla notte dei tempi(la sua vera natura)!

-La malattia tanto per cominciare non è un male, cioè non è che il sintomo(dolore, stanchezza, ecc.) che induce sia lei, lei è altro.
I sintomi hanno l’importante funzione di segnalare alla mente conscia un processo in atto, inducono il corpo a rallentare e l’individuo al raccoglimento interiore, tutti messaggi bellamente e costantemente ignorati!

-La malattia non è ingiusta; essa viene per svolgere un lavoro(una funzione) che poi vedremo, non è pertanto casuale!

-La malattia soprattutto non è un errore del corpo, non è un’anomalia, non è una sua disfunzione, al contrario la malattia è una funzione molto importante del nostro corpo!
Se arriveremo un giorno a far nostro anche solo quest’ultimo concetto risulterà chiaro che una funzione del corpo non arriva per farci del male, ma per farci del bene, ma quale bene?
Quando la mente(inconscia) non vuole
fare qualcosa il corpo si ammala.
Il tipo di malattia dipende da cosa non vuole fare,
la sua gravità da quanto non lo vuole fare(fonte).
Per capire la funzione della malattia è necessario comprendere la sua genesi, l’eziologia del tutto sconosciuta alla mirabolante scienza medica odierna che pertanto cura le malattie alla cieca, senza la benché minima idea di cosa le ha generate, tanto alla medicina, come dice il nome, non annovera la salute, ma pensa solo a medicare(curare con farmaci), bloccare i sintomi momentaneamente e ripetere l’operazione magari per sempre conseguendo guadagni impensabili.
L’origine della malattia, il cui nome è già di per sé sbagliato infatti alcuni la chiamano benattia altri ortopatia(giusto male), era ben conosciuta nei tempi antichi e soprattutto nelle culture orientali, essa risiede nell’inconscio, o se volete nell’anima, ma volendo usare termini più tecnico-scientifici nella percezione biologica.
La percezione biologica è quella percezione dell’essere nella sua totalità di corpo, mente e spirito che è necessaria alla vita, alla sua prosecuzione. Quando la percezione biologica del corpo acquisisce un segnale di pericolo di qualsiasi genere ed entità si attiva un processo biologico di sopravvivenza la cui fase finale, cioè quella sintomatica, noi chiamiamo malattia.
In verità la malattia non è solo il sintomo, essa inizia molto prima a nostra insaputa quando si percepisce un pericolo, induce delle modificazioni nel corpo ed al termine della situazione incresciosa avvia la normalizzazione degli organi e tessuti alterati. Questa fase di normalizzazione comporta tutti i sintomi di vario genere ed entità chiamati in gergo malattia e considerata come un brutto male da abbattere mentre invece costituisce il segno inequivocabile di un’azione di riequilibrio psico-fisico dell’essere.
Se noi vivessimo sempre in uno stato di beatitudine la malattia non avrebbe motivo di venirci a trovare in quanto alcun pericolo dovrebbe essere superato, ma oggi purtroppo di pericoli ne dobbiamo superare anche diverse migliaia al giorno e quelli più ostici sfociano nella malattia sintomatica.
E’ ormai largamente riconosciuto il fatto che gli stati emotivi causano malattie tuttavia pare che la medicina ufficiale non ne voglia sentir parlare, le ricerche medico scientifiche non si possono abbassare a simili congetture in quanto non portano riscontri inconfutabili, come se… studi che non essendo facilmente riportabili in termini diagnostici vengono rigettati senza appello! In realtà ci sono validi riscontri scientifici a sostegno di tali percorsi di salute alternativa, ma comunque non vengono presi in considerazione in quanto non solo non portano alcun profitto, riducendolo del 90%, ma consentono ai pazienti, non più clienti, di vivere sereni, quindi liberi dal cappio della paura che oggi è diffusamente utilizzata per spacciare farmaci, esami ed interventi inutili(fonte).
Per intenderci i pericoli in cui oggi l’individuo incorre sono diversi da quelli del lontano passato in cui era necessario salvarsi la vita da predatori o altro, oggi il pericolo è rappresentato ad esempio da bollette troppo alte che mettono in crisi il bilancio familiare, dal/dalla collega che rende la vita difficile in ufficio, dal giudizio implacabile altrui, dal litigio continuo col partner, dall’incomprensione da/verso i figli, ecc. ecc. insomma tutte cose che in realtà con la biologia(logica della vita) non c’entrano poi tanto ma che la nostra mente scambia per altrettanto pericolose e quindi attiva il corpo per il loro superamento come se fosse un pericolo reale.
Viviamo in un costante stato di pericolo inconscio
e il corpo è costantemente impegnato a superarlo.
Tornando a parlare delle percezione biologica di pericolo c’è da dire che in relazione al pericolo vissuto e alla sua gravità si attiveranno delle funzioni del corpo che sono le seguenti: accelerazione, blocco, crescita o decrescita(ulcera-lisi).
Le immaginarie, insensate ed incessanti lotte nella nostra mente non ci lasciano il tempo di sentire l’altra nostra voce, quella più profonda che ci richiama verso noi stessi… un continuo rimuginare che attiva la risposta biologica del corpo(malattia) in una continua recidiva(cronicità) per superare un pericolo solo immaginato.
Tali azioni indotte nel corpo dalla mente inconscia inducono un organo-tessuto a modificare la sua azione o addirittura il suo stesso stato fisico(es. aumento cellulare-tumore) per fronteggiare la situazione. L’esempio più classico per far comprendere la vicenda è quello della patologia polmonare, quando l’individuo si sente in pericolo di vita reale si attiva l’accelerazione dei battiti cardiaci e l’ossigenazione del sangue da parte dei polmoni diventa notevolmente accelerata, se tuttavia con tale accorgimento il pericolo non venga superato e persista il corpo induce una creazione di nuove cellule polmonari per far fronte ad una ossigenazione ancora maggiore e queste cellule polmonari cresceranno fino al superamento del pericolo per fornire il giusto apporto di ossigeno al corpo. Questa situazione che detta in questo modo appare logica ed affatto insolita è invece “marchiata” col nome di cancro-tumore e quindi induce una paura talmente grande da non consentire di comprenderla e questo a sua volta la aggraverà ulteriormente per la succitata paura di morire.
La malattia è percezione, la malattia è guarigione,
ma in questo mondo marcio se ne sei consapevole potresti andare in prigione.(fonte)
La situazione in questi casi è particolare in quanto se eliminiamo chirurgicamente le nuove cellule polmonari(non chiamiamole cancro che non vuol dire un bel niente) senza aver eliminato la paura di morire dell’individuo tali cellule continueranno a ricrearsi anche in presenza di chemioterapia anzi se la paura aumenta potrebbero accrescere la velocità di creazione e i dottori ci direbbero che il cancro è maligno-aggressivo non facendo altro che aggravare la situazione in virtù di ulteriori paure. Le cellule tumorali del polmone cesseranno di proliferare al cessare della paura di morire e purtroppo dalla diagnosi sino all’espletamento dei protocolli di controllo che durano 5-10 anni tale paura è difficile superarla in quanto nessuno ci fornisce gli strumenti conoscitivi per farlo. Quindi si tratta di una situazione che alimenta continuamente se stessa e che può essere interrotta solo da uno stato interiore di calma che solo in pochi riescono a trovare in certe circostanze.
L’unico vero interruttore che avvia la malattia è la paura. Dove c’è la paura non ci siamo più noi, smettiamo di essere noi stessi e questo determina un profondo disequilibrio psico fisico spirituale che deve essere superato.

Apro una parentesi sull’argomento cancro ai polmoni per sfatare un mito di carta come molti altri del resto: il fumo non è la causa del tumore al polmone infatti tale patologia la prendono molti non fumatori sia come tumore primario che come secondario(da “metastasi”), tuttavia appare evidente che con tutto questo accanimento mediatico mondiale il fumatore un po’ di paura ce l’ha e se capita che ha un blocco respiratorio importante a causa dell’intasamento dell’apparato che non riesce a smaltire in fretta tutte le sostanze innaturali ingerite allora quello shock non di rado indurrà una modificazione biologica dell’organo per superare il pericolo. Quindi ribadisco il fumo non è la causa del cancro al polmone; di certo non è naturale, ma va anche valutato che sovente allevia pesanti ansie dell’individuo, tuttavia se attiva la paura di morire essa(la paura) attiverà la risposta biologica di sopravvivenza dell’organo. E’ chiaro il concetto?
“Non ci serve a nulla sapere una o più cause eziologiche, la vera rivoluzione che Hamer ci ha dato è la consapevolezza che il corpo non fa nulla di maligno, di cattivo, sono programmi biologicamente sensati(le malattie) che il corpo addirittura fa per contenere la nostra incapacità di gestire una situazione, da qui deriva una visione più sicura e più serena del nostro corpo… alla fine bisogna riconoscere che il buon Hamer fa paura perché toglie la paura e se noi togliamo la paura del nostro corpo diventiamo persone più libere e le persone libere...” [tratto da LE 5 LEGGI BIOLOGICHE DEL DOTT. HAMER - Claudio Trupiano]
Quindi come se ne esce?
Quando avremmo compreso la malattia non avremo più bisogno d’altro poiché questo eliminerà la paura e la malattia non sarà più percepita come un male e male non ci farà, ma svolgerà il suo nobile compito di riequilibrare la normalità del nostro corpo per consentirci di proseguire l’esperienza terrena.

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