SHOCK EMOZIONALI DECISIVI
NELL’INSORGENZA TUMORALE
LETTERA
PER VERONESI JUNIOR RICERCA SIGNIFICA ANTIBIOTICI
Nel corso della giornata dedicata alla ricerca in onore di
Umberto Veronesi, svoltasi al Teatro alla Scala di Milano l’8 novembre
2017, promossa dalla Regione Lombardia, e trasmessa in diretta dal
Corriere della Sera online, il figlio prof Paolo Veronesi, pure oncologo,
per ricordare l’importanza della ricerca ha detto che se cent’anni fa ci fossero stati
gli antibiotici si sarebbero salvate 50 milioni di persone decedute per
l’influenza spagnola, definendola una banale influenza.
SHOCK EMOZIONALE E
PAURA POSSONO TRASFORMARE LA COMUNE INFLUENZA IN UN TUMORE POLMONARE
Si può facilmente immaginare come la diagnostica di
influenza spagnola, aggravata dalla mancanza di rimedi, o da scarsa igiene e
nutrizione, o da dosi abnormi di aspirina, o da rimedi che possono aver
peggiorato la malattia, come i vaccini fatti ai militari, possa aver causato
uno shock emozionale per la paura della morte tale da trasformare in molti casi
una comune influenza in un adenocarcinoma polmonare.
CAMPANE MUTE NEL BIELLESE DURANTE I FUNERALI
I morti allora erano così numerosi che, per contenere la
paura, durante i funerali si evitava il suono delle campane, come accadde nel
biellese. Ovvio che, se ci fossero stati gli antibiotici, forse si sarebbero
risolti molti casi, e le persone avrebbero avuto meno paura.
ANCHE NELLA FARSA
AIDS LA PAURA FECE
MOLTE VITTIME
Anche dopo le prime diagnosi di HIV-AIDS le persone si
sentirono condannate a morte. Poi, con la scoperta degli inganni a monte,
nonché dei danni derivanti dall’assunzione del farmaco AZT, le cose cambiarono. Le critiche alla farsa Aids di
grossi scienziati indipendenti fecero il resto. Vedi Peter Duesberg, autore di Hiv il virus inventato, vedi Stefan Lanka, vedi lo stesso Luc Montagnier che, pur non smentendo
la sua scoperta, ha più volte affermato che con un buon sistema immunitario, la
malattia si sgonfia e non occorrono vaccini.
GIORNATA DEDICATA
AGLI STILI DI VITA E AL RUOLO DELLO STRESS
Nella presentazione della giornata è scritto che “la
giornata è dedicata, in particolare, agli stili di vita, al ruolo delle scienze
come motore primario di sviluppo e al miglioramento delle condizioni di vita in
ogni ambito”. Per stili di vita, oltre alle norme igieniche più diffuse, si
intende anche lo stress. Spesso vengono definiti con la parola stress veri e
propri shock emozionali. Il genetista Tian Xu scrive, sulla rivista
Science Online del 14 gennaio 2010, che lo
stress può alterare il DNA e creare malattie.
UMBERTO VERONESI
RICONOBBE CHE CON L’ANATOMIA SI È CREATA UNA SCISSIONE TRA CORPO E SPIRITO
Nel corso della giornata della Ricerca sul cancro,
tenutasi al Quirinale il 6 Novembre 2014, il prof Umberto Veronesi disse che si deve
pensare alla persona nella sua globalità, al suo carattere ed alle sue emozioni
e che è quindi indispensabile recuperare
qualche elemento della vecchia terapia olistica. Disse anche che, dal 1600
con gli studi dell’anatomia, si è compreso meglio il corpo umano realizzando il
grande avanzamento medico e scientifico di oggi. Però si è creata una scissione
tra il corpo e la mente.
FACILE TOGLIERE UN
NODULO AL SENO, MA DIFFICILE TOGLIERLO DALLA MENTE
Concluse l’intervento con queste parole: “Polarizzandoci solo
sugli organi abbiamo tralasciato il tema del pensiero dell’uomo quindi bisogna
secondo me nella medicina del futuro ritornare al vecchio pensiero platonico
che diceva che bisogna curare l’Anima per curare il corpo. L’Anima, in greco significa psiche. Bisogna curare il
pensiero, il cervello, il modo di sentire le cose, perché quando una persona si
ammala di un tumore in un organo certamente quello si può curare. Ma poi se la
malattia viene percepita ed elaborata nel cervello e nel pensiero, e lì rimane
a lungo. Lo dico sempre ai miei colleghi: è facile togliere un nodulo al seno
ma è difficile toglierlo dalla mente. Lì rimane per mesi, per anni e, fino a
quando non è completamente scomparso, la guarigione non è ancora realizzata.
Noi vediamo la sua guarigione fisica ma dobbiamo
pensare anche alla guarigione a livello mentale.
PRIORITÀ ASSOLUTA
DEL MEDICO È SAPER ASCOLTARE IL PAZIENTE
Bisogna quindi che i medici si rapportino con i pazienti
in una maniera diversa, in una maniera più dialogante, più profonda, più
conoscitiva per avere la loro fiducia. La fiducia di un paziente non si ottiene con una
firma di consenso informato. È una firma che serve più al medico, per
proteggersi dai rischi del futuro, che al paziente stesso. Il paziente ha
bisogno di sapere, di conoscere, ha bisogno di dialogo e quindi dico sempre che
bisogna saper ascoltare.”
CORRELAZIONE TRA
PSICHE E ORGANI COLPITI
Il dr R. G. Hamer, dopo aver compreso che il suo
cancro e quello di sua moglie erano stati causati dallo shock emozionale subito
per la morte del loro figlio, ha ascoltato la narrazione del vissuto di molte
persone con diagnosi di tumore-cancro e proprio quelle narrazioni gli hanno
consentito di scoprire poi le correlazioni tra psiche-cervello e organi.
È IL TERRIBILE SHOCK
DELLA CONFERMA DIAGNOSTICA A PROVOCARE IL CANCRO NELLE SETTIMANE SUCCESSIVE
Egli scrive nel suo libro “Testamento per una Nuova Medicina”: “È universalmente noto che in circa il 98% dei pazienti, ai quali viene eseguita una radiografia, nel giorno della diagnosi di cancro non si riscontra alcuna “metastasi polmonare”. Ma in quel giorno al paziente viene anche detta tutta la presunta “verità”. Per la maggior parte di loro si tratta, come essi stessi dicono, di un terribile shock. Nel 30-40% dei casi con la medicina classica troviamo degli adenocarcinomi polmonari già a partire da 3 a 4 settimane più tardi.
COME MAI I PAZZI, MENTALMENTE
DISTRATTI DA ALTRE COSE, NON SI AMMALANO DI TUMORE?
Negli animali non vediamo simili “metastasi polmonari”. E
ha compreso che lo shock può derivare dalla paura della morte propria e altrui.
Molte
persone con più shock emozionali non hanno sviluppato il tumore bensì una
costellazione schizofrenica grave. Basta pensare ai molti americani
reduci dalla guerra in Vietnam. Il dr Sergio Signori, nel corso di questo
suo intervento al convegno “Cancro e Anima” ha detto: “come
mai i pazzi non si ammalano di tumore?”
IL PENSIERO FA DA
TIMONE SIA NELL’AMMALARSI CHE NEL GUARIRE
Il prof Enzo Soresi, già primario di pneumologia al
Niguarda di Milano, oncologo ed esperto di neuroscienze, ritiene importante il
ruolo delle emozioni come si può rilevare nei suoi libri “Il pensiero timone di
malattia e guarigione” ,“Il cervello anarchico” e in tanti documenti divulgati
sul web.
CASO DI GUARIGIONE
APPLICANDO LE 5 LEGGI BIOLOGICHE HAMER
Nel libro “Manuale di applicazione delle Cinque Leggi Biologiche” di
Marco Pfister è riportato integralmente, con le foto di tutti i documenti, il
caso di una persona guarita nonostante la diagnosi di diabete, carcinoma
rinofaringeo e poi, dopo la diagnostica del carcinoma, di metastasi polmonari,
persona dichiarata dalla medicina convenzionale invalida al 100%.
CREDENZE MEDICHE
METASTASICHE PRIVE DI FONDAMENTO
Circa il tumore polmonare definito metastatico, la
credenza sulle metastasi è priva di fondamento scientifico: in effetti,
com’è possibile che delle cellule di origine ectodermica dirette dalla
corteccia cerebrale possano diventare cellule di origine mesodermica dirette
dal midollo cerebrale per poi trasformarsi miracolosamente addirittura in
cellule di origine endodermica dirette dal tronco cerebrale! Qui siamo nella
fantascienza più sfrenata e di stampo religioso, tanto che si parla di cellule
maligne.
PSICOSOMATICA SCIVOLATA NEL RIDUZIONISMO MECCANICISTICO E PSICO-ONCOLOGIA
FINITA ANCORA PIÙ IN BASSO
Ma se la Medicina Psicosomatica, che si pone come la
disciplina che, per eccellenza, tenta di superare il dualismo mente-corpo, al
di là delle presunte apparenze, è scivolata nuovamente nel riduzionismo
meccanicistico di secoli fa, un’altra recente disciplina, la psico-oncologia
che presume anch’essa un’attitudine olistica nei confronti del paziente, è
scivolata ancora più in basso.
VISIONE OLISTICA
SIGNIFICA INSCINDIBILITÀ TRA COMPONENTE BIOLOGICA E COMPONENTE EMOZIONALE
In uno dei testi più accreditati nella letteratura
italiana, il “Manuale pratico di Psico-Oncologia”, si afferma che: “La Psico-Oncologia
costituisce in ambito sanitario un riferimento per oncologi, psicologi,
psichiatri, psicoterapeuti nel trattamento della malattia neoplastica con
visione olistica del malato, tesa a tutelare e favorire una migliore qualità di
vita del paziente considerandolo nella sua complessità, vista la inscindibilità
negli esseri umani della componente biologica da quella emozionale” (Grassi,
Biondi, Costantini, 2003).
NESSUNA CITAZIONE
SUL RUOLO DELLE EMOZIONI
Peccato che nelle 320 fitte pagine del testo non c’è una
riga in cui si accenni alla possibilità, anche remota, che le emozioni abbiano
un ruolo nella genesi del cancro! In tutto il manuale pratico di psico-oncologia, le
emozioni sono considerate solo in quanto “vissuto di malattia”, cioè la
reazione emotiva del paziente tumorale! Viene proprio da chiedersi cosa si
intenda con il termine “olistico” o con “l’inscindibilità tra biologico ed
emozionale negli esseri umani” (da un articolo dello psichiatra Danilo
Toneguzzi sulle 5 leggi biologiche scoperte dal dr. R.G. Hamer). Un caro
saluto.
Paola Botta Beltramo
*****
COMMENTO
LE CONFESSIONI DI
UMBERTO VERONESI SUL CANCRO AL SENO
Ciao Paola. Grazie per questo tuo importante contributo.
“Facile e banale togliere anatomicamente un nodulo al seno, difficile e
complicato invece toglierlo dalla mente”. Quante migliaia di ablazioni
chirurgiche ha dovuto effettuare Umberto Veronesi prima di rendersi conto di
tutto questo, prima di capire ed ammettere pubblicamente che
bisturi-radio-chemio sono non il trionfo ma il fallimento della medicina, come
sostenuto dal prof Oliver Wendell-Holmes? Ma almeno, giungendo alla saggezza e
alla franchezza dei 90 anni, ha avuto la forza di sbottonarsi e di rivelare
quello che si era tenuto dentro per anni e anni.
LA SPAGNOLA FU PESTE IATROGENA E PESTE DA PAURA
Il figlio Paolo, esaltando la capacità risolvente degli
antibiotici, dimostra di aver capito scarsamente la lezione. Dovrà anche lui
diventare novantenne prima di esprimere qualcosa di più sensato? Gli ricordiamo
che la micidiale epidemia di spagnola era tutto fuorché una questione
microbica. Gli ricordiamo pure che la presenza batterico-virale non significa
affatto responsabilità patologica batterico-virale, ma semmai conseguenza delle
patologie in corso. Questo argomento è stato affrontato nelle mie tesine “L’Aspen-Spirain
e le micidiali ricadute di polmonite spagnola” del 20/2/10, e “La
spagnola causata dall’aspirina e non dai virus” del 18/12/13.
LE SORTI UMANE
VENGONO GUIDATE DAL PENSIERO
È il pensiero il vero timone delle sorti umane, sia nel
bene che nel male. Non manchiamo mai di dirlo e di elencarlo nel nostro
pacchetto salute. Basilare però che esso si realizzi in tutta forza e
determinazione. Parliamo ovviamente non di impensierimento e di costante stato
ansiogeno, e ancor meno di stress prolungato e di passiva sottomissione al
male, tutte condizioni che impoveriscono e rendono precaria la reattività
immunologica. Parliamo invece di pensiero come flusso di energia individuale
concentrata che va a congiungersi con l’energia cosmica, moltiplicandosi in
forza e intensità. Parliamo di fiducia in se stessi e nei poteri eccezionali di
cui Madre Natura ci ha dotati.
ESSERE REMISSIVI NON
CONVIENE
Filare sul male e ragionare da sconfitti sul male,
delegare a terzi la risoluzione delle proprie sorti, affidare il proprio corpo
a qualcosa e a qualcuno esterno a noi, dicendo implicitamente “Fai di me quello
che ti pare”, si rivela il più delle volte una strada senza uscita, un percorso
penoso e catastrofico. Gli animali non pensano in negativo e non sviluppano
metastasi. I pazzi pensano cose strane ma non si soffermano sul raziocinio
negativo, ed è per questo che non sviluppano metastasi.
FINCHÉ NON SAPRANNO
DI STAR BENE GLI UOMINI STARANNO MALE
L’uomo è infelice perché non sa di essere felice. L’uomo è
debole perché non sa d’essere forte. “Tutto è bene per coloro che sono
consapevoli che tutto è bene. Se sapessero di stare bene, starebbero bene. Ma
finché non sapranno di stare bene, staranno male”, scrive Fedor Dostoevskij,
interpretando magnificamente il nostro concetto sugli effetti emozionali e
sulla straordinaria potenza della mente.
Valdo Vaccaro
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