LE NUOVE DIRETTIVE UNESCO PER CORROMPERE I BAMBINI
L’UNESCO (che è l’agenzia “culturale”” dell’ONU) ha appena pubblicato
le direttive globali per i nuovi standard di educazione sessuale da impartire
in tutte le scuole ed asili infantili dell’Occidente. Firmata dalla direttrice
generale dell’UNESCO, l’ebrea francese Audrey Azoulay, che è stata ministra della
“cultura” per Hollande, che l’ha piazzata all’ONU prima della caduta.
Fra le cose curiose del testo, c’è che la direttive della “nuova educazione sessuale” , l’UNESCO dice che s’inserisce nel programma politico dell’ONU per il 2030 sullo “Sviluppo Sostenibile” (sic).
Fra le cose curiose del testo, c’è che la direttive della “nuova educazione sessuale” , l’UNESCO dice che s’inserisce nel programma politico dell’ONU per il 2030 sullo “Sviluppo Sostenibile” (sic).
L’Unesco prescrive le conoscenze e
gli atteggiamenti da inculcare nei giovani secondo ogni classe di età. Si martella sull’esigenza di
informare sulla prevenzione delle
gravidanze indesiderate (contraccezione ovunque, l’aborto “laddove è legale”:
ecco lo sviluppo sostenibile) e sui “diritti alla salute riproduttiva”; ma non meno martellante è l’insistenza sulla
‘uguaglianza di genere’ e la promozione
dell’ideologia di genere. Con particolare cura per l’insegnamento gender ai bambini tra i cinque e gli otto anni.
In
139 pagine scritte in perfetta neolingua
della dittatura LGBT, l’UNESCO sottolinea con forza il “rispetto” per
l’orientamento sessuale, il “rifiuto degli stereotipi”, il “diritto” degli
scolari di godere dei piaceri della carne, naturalmente condito con gran
pedagogia “della responsabilità” da non confondere in alcun modo con la
moralità tradizionale. Difatti afferma
come cosa fatta che la responsabilità dell’educazione sessuale dei figli va sottratta
alla famiglia e ai genitori, e deve essere data allo Stato (che veglia su
tutti noi ché non insegniamo ai bambini gli “stereotipi” che mancano di
rispetto ai sodomiti). L’educazione alla castità non viene evocata se non per
condannarla come malsana, e contraria allo sviluppo sostenibile. Ai bambini
viene insegnato a mettere in discussione e persino a rigettare i valori e le convinzioni
dei loro genitori sul sesso e sul matrimonio, i bambini devono al più
presto “riconoscere” che i loro “valori” possono essere “diversi” dai loro
genitori.
Audrey Azoulay, ebrea francese. |
Secondo il nostro ministero e governo, come noto, la “teoria del gender” non esiste, e non viene insegnata nelle scuole, si tratta di una allucinazione di genitori complottisti, gli stessi che credono che 12 vaccini siano dannosi, e che esistono le scie chimiche. Infatti è vero: ecco l’UNESCO prescrivere che i bambini a 5 anni imparino a “definire il genere e il sesso biologico e descrivere la loro differenza”, e vengono invitati a “riflettere sul proprio sentimento di appartenenza a un genere”.
Una nozione di cui ciascuno capisce la necessità per preparare i piccini alla dura realtà della vita che li attende nel mondo globalizzato come disoccupati sostituiti da robot e “immigrati”; infatti la “riflessione” sul proprio “sentimento gender” è il preludio necessario per il corso ulteriore: a 9 anni, si chiederà agli scolari di “saper spiegare come l’identità di genere di una persona può non corrispondere al sesso biologico” – e soprattutto a “dimostrare rispetto per l’identità di genere altrui”; dai 5 anni va inculcato il rispetto per le famiglie “diverse”; dai 12, i bambini devono essere già edotti sul fatto che i rapporti omosessuali sono “piacevoli” e non portano affatto infezioni; l’uso del condom sarà insegnato approfonditamente.
Le conoscenze dei bambini in materie omosex devono essere
sistematicamente valutate e tracciate (forse come preludio all’espulsione dalle scuole,
come per i non-vaccinati; forse per identificare i renitenti da sottoporre a
“corsi di recupero”). Ma non solo i
bambini: anche gli insegnanti dovranno essere sottoposti ad un rigoroso
programma di indottrinamento, e se occorre di rieducazione, in modo che
apprendano a trasmettere le opinioni e i valori richiesti dall’ONU .
“Questa formazione può essere inclusa come parte del curriculum degli istituti
di formazione degli insegnanti (pre-servizio) o come formazione degli
insegnanti in servizio”, spiega il documento dell’UNESCO: è facile capire che questo è un progetto di “selezione” di insegnanti
omogenei all’ideologia LGBT e “sbarramento”, quando non licenziamento, di
insegnanti non convinti dei “valori ONU”: una intimidazione e discriminazione
odiosa basata sulle idee e la morale dei docenti.
Possono essere bloccati nella carriera e perdere lo stipendio se non si adeguano alla nuova morale “libertaria”, così come i medici di base possono essere espulsi dal sistema sanitario se si oppongono alle 12 vaccinazioni.
Possono essere bloccati nella carriera e perdere lo stipendio se non si adeguano alla nuova morale “libertaria”, così come i medici di base possono essere espulsi dal sistema sanitario se si oppongono alle 12 vaccinazioni.
IL NUOVO “JUS
SODOMITICUM”
Del resto il recentemente nominato alto responsabile delle Nazioni Unite, il thailandese Vitit Muntarbhorn, che è un avvocato “dei diritti” e attivista omosessuale, ha apertamente dichiarato che la libertà religiosa è “secondaria” in confronto alla libertà LGBT; le scuole cattoliche o protestanti “devono” indottrinare sui benefici dell’omosessualità, e fin dalle più tenera età: “Quanto prima, tanto meglio”.
https://www.thenewamerican.com/culture/faith-and-morals/item/25742-un-pushing-homosexuality-gender-confusion-on-children
E’ la dittatura mondiale dei pederasti, che si attua in un nuovo jus sodomiticum obbligatorio, e contrario al diritto naturale. Non a caso la Cassazione ha tolto la figlia ad una coppia di Casale Monferrato e l’ha resa adottabile, perché la mamma a 57 è “troppo vecchia” e incapace (si noti la neolingua: “di comprendere quali siano i bisogni emotivo affettivi e pratici” della bimba, mentre Niki Vendola, che è diventato “mammo” sodomitico per acquisto di bambino altrui, a 58 anni, non è troppo vecchio e non viene perseguito dalla stessa Cassazione, anzi. Un tipico esempio di “diritto diseguale”, favorevole ai viziosi ricchi e potenti e ostile ai poveri normali. Cosa ci vuole per riconoscere il nuovo totalitarismo?
E’ la dittatura mondiale dei pederasti, che si attua in un nuovo jus sodomiticum obbligatorio, e contrario al diritto naturale. Non a caso la Cassazione ha tolto la figlia ad una coppia di Casale Monferrato e l’ha resa adottabile, perché la mamma a 57 è “troppo vecchia” e incapace (si noti la neolingua: “di comprendere quali siano i bisogni emotivo affettivi e pratici” della bimba, mentre Niki Vendola, che è diventato “mammo” sodomitico per acquisto di bambino altrui, a 58 anni, non è troppo vecchio e non viene perseguito dalla stessa Cassazione, anzi. Un tipico esempio di “diritto diseguale”, favorevole ai viziosi ricchi e potenti e ostile ai poveri normali. Cosa ci vuole per riconoscere il nuovo totalitarismo?
lui 58, ma ha più diritti
lei 57 anni, le hanno tolto la figlia.
Io sono tranquillo perchè tanto l'Europa cadrà sotto il dominio dell'integralismo islamico lì i gay li lanciano dagli ultimi piani, con buona pace di tutti i buonisti e di papa Francesco che ci dicono che dobbiamo accogliere tutti.
RispondiEliminaok, però quelli che lanceranno dagli ultimi piani, saranno i nostri figli... tristezza...
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