mercoledì 8 marzo 2017

Conflitti indiretti (DHS traslate)

Conflitti indiretti (DHS traslate)
E’ ormai largamente riconosciuto il fatto che gli stati emotivi causano malattie, tuttavia pare che la medicina ufficiale non ne voglia sentir parlare, le ricerche medico scientifiche non si possono abbassare a simili congetture in quanto non portano riscontri inconfutabili, come se riguardo alla medicina ufficiale ce ne fosse qualcuno; teorie che non essendo facilmente riportabili in termini diagnostici vengono rigettate senza appello! 

In realtà ci sono validi riscontri scientifici a sostegno di tali percorsi di salute alternativa, ma comunque non vengono presi in considerazione in quanto che non solo non portano alcun profitto, riducendolo del 90%, ma consentono ai pazienti, non più clienti, di vivere sereni, quindi liberi dal cappio della paura che oggi è diffusamente utilizzata per spacciare farmaci, esami ed interventi inutili.


Le percezioni ambientali da cui scaturiscono reazioni corporali automatiche e stati d'animo generano gli stati patologici, in merito bisogna anche considerare che tali percezioni, di pericolo, non sempre sono dirette, ma molto spesso sono riflesse, cioè riguardano situazioni di pericolo vissute da altri ma somatizzate da altro individuo dello stesso clan(famiglia).

Nel diagnosticare il processo biologico in corso e la sua origine, passaggio dovuto per evitare il recidivare della conflittualità che aggrava o perpetua il sintomo, è doveroso tener presente tale fattore scatenante che spesso il soggetto tende inconsciamente ad escludere poiché non trattasi di evento diretto, in tale contesto non è difficile il verificarsi di situazioni particolari in cui ad es. una madre può contrarre il tumore all’utero perché la figlia non riusciva ad avere figli, un padre può avere problemi dentali perché il figlio ha dei professori profondamente ingiusti, un figlio può soffrire di problemi di pelle per le difficoltà relazionali dei genitori, ecc. ecc.

Per comprendere le cause scatenanti dei nostri sintomi(malattie) biologici(logici per la vita, non il contrario) è doveroso avere una visione d’insieme sulle 5 Leggi Biologiche che regolano detti meccanismi ed iniziare così una nuova e serena fase dell’esistenza.
Marcello Salas

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Ecco un interessante articolo in merito:
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I Conflitti Traslati

In questo articolo illustrerò come la singola persona possa vivere non solo DHS dirette su di se', vissute a proprio carico, ma come possa vivere DHS relative ad individui esterni a se', appartenenti al proprio clan.

La DHS diretta e la DHS traslata o convissuta

Una persona può vivere una DHS diretta quando lo shock riguarda se' stessa (una offesa ignominiosa, un attacco diretto, un abbandono subito). Tra l'evento shoccante e la persona non ci sono intermediari.
Una persona può vivere una DHS traslata/convissuta quando si trova in una condizione in cui un'altra persona del suo clan subisce un evento che viene vissuto come DHS sia dalla vittima che dall'osservatore. La DHS è convissuta, condivisa, portata assieme nella propria vita. In questo caso è anche la psiche dell'osservatore a definire l'accaduto un evento shoccante, pur non essendo direttamente coinvolto nell'evento.

È il caso della persona che osserva un'altra persona morire dissanguata per un incidente. Non è stata coinvolta nell'incidente, ma osservando l'evento drammatico rimane coinvolta nella DHS a carico del sangue e della milza vissuta dalla vera vittima. Oppure può essere il caso di un genitore che vede il figlio subire qualcosa di molto drammatico e che il genitore stesso vive come DHS. Non è solo il figlio ad essere colpito dalla DHS, ma anche il genitore.
Questa conflittualità traslata è la più difficile da comprendere perché la persona tendenzialmente parla di se, in quanto è lei ad essere "ammalata", ma anche perché l'operatore intento all'aiuto, tende spontaneamente ad indagare unicamente le DHS dirette.

Ad esempio Cinzia, destrimane e madre di Marco, vede questi soggetto alle angherie della moglie dispotica e percepisce l'incapacità del figlio a farsi rispettare. Dopo l'ultimo litigio furibondo e l'umiliazione di Marco davanti agli occhi di sua madre, Cinzia "sente" l'incapacità del figlio pervaderla, avviando una DHS.
Dopo qualche tempo la moglie di Marco decide di andarsene e i due si separano. Cinzia percepisce che il figlio è ora libero dagli artigli di quell'arpia e va in soluzione e riparazione con la comparsa di forti dolori alla gamba destra e all'anca destra.
Un operatore poco accorto parlerà di conflitto di svalutazione per non essere riuscita a sopportare una situazione (anca) e a non essere stata in grado di allontanare il partner o qualcuno parigrado (lato destro), ovvero a dargli un calcio. Spiegherà che i dolori indicano che è riuscita a fare tutto ciò che prima non era stata in grado di fare. Ma per Cinzia questo non ha molto significato. Lei potrebbe capire e accettare questa spiegazione, ma non troverà un legame tra la diagnosi ed il suo vissuto. Lei non capirà chi ha allontanato o quale situazione era per lei, in prima persona, insopportabile. Continuerà a cercare una logica che non troverà.

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