Manie religiose, da non
considerare... - Della serie: "Non c'è più religione... (magari!)"
Quanto alla religione l’umanità è sempre stata immersa nel
caos. Migliaia di comandamenti, migliaia di precetti, migliaia di riti,
migliaia di preghiere, migliaia di promesse, migliaia di minacce provenienti da
migliaia di dèi; e soprattutto, migliaia di vittime, sia fisiche che mentali. Il massacro giustificato dalla
religione è sempre stato in gran voga, con
il beneplacito di un “Dio” che sembrerebbe segnare con una tacca le sue
vittime, come facevano i piloti della I guerra mondiale.
Ma chi sono questi dèi? Per la maggior parte degli uomini
il dio della propria infanzia, il dio che viene insegnato dai genitori è il dio
vero, e pochi sono coloro che riescono a sottrarsi alla pesante àncora di
questo dio, proprio perché viene proposto in una fase della vita in cui
l’essere umano è non solo altamente vulnerabile, ma anche influenzabile
all’estremo, poiché la sua mente è in formazione, una vera spugna.
La mente dell’uomo preferirà credere ciecamente piuttosto
che pensare, preferirà seguire piuttosto che farsi largo da sola; preferirà la
sicurezza del gregge piuttosto che l’incertezza di doversi addentrare con le
proprie forze negli abissi dell’aldilà. Per questo a tutti i leaders religiosi è tanto cara
la parola “gregge”, ed è per
questo che a coloro che manipolano le coscienze piace tanto chiamare i fedeli
con il nome di “pecore”.
La pecora non si
ribella- e ciò va
bene al pastore - e non si deve arrischiare a cercare da sola il proprio
alimento - e ciò va bene alla pecora - però alla fine della storia la pecora
viene macellata da colui al quale il pastore fa capo.
Costellazioni di “maestri”, di “dèi” e di credenze, tutti
che lottano e sono in competizione fra loro per assicurarsi il dominio della
coscienza dell’uomo, e tutti, alla lunga, immergendolo sempre più nel caos
della mente.
Tutti gli obblighi e
i divieti, gli interdetti e le cerimonie, le restrizioni sociali e i
particolarismi, i tabù alimentari e sessuali, gli estremismi e gli abiti
rituali sono ovviamente forme di follia religiosa, di fervore che si erge a
deviazione demenziale, istituzionalizzato dall’osservanza cultuale; regole e
pratiche inculcate da maestri che non insegnano niente di buono, a loro volta portavoce di dèi che non sono Dio e non
appartengono neppure al livello spirituale, ma ne sono molto al di sotto.
Chi è libero lo è da qualsiasi regola o forma di
esteriorità; così è il vero “Dio”,
quello che per tutti è lo stesso, che non ha un “popolo eletto” o preferenze
etniche e non esige assurde pantomime o contorsioni mentali, limitazioni
concettuali e macchinose ritualità dai suoi fedeli.
Naturalmente tutto il mondo di oggi è pazzo, e la
forma di civiltà predominante oggi è micidiale; ma almeno non si ha la
presunzione di sostenere che tutto ciò derivi dal volere di un dio (anche se in
fin dei conti è proprio così: il “dio” di questo mondo). E’ una follia, un’alienazione
fine a se stessa e non pretende di essere il risultato di un culto divino, di
provenire da “istruzioni dal cielo”.
E fra tanti ammaestramenti e tanti riti, gli uomini
continuano a venire a questo mondo senza sapere perché, e continuano ad
andarsene senza sapere dove andranno.
Ma, ringraziando
“Dio” (quello vero) c’è sempre stato anche chi, piuttosto che indirizzare altri
verso un’ipotetica e dispotica divinità, ha anche scavato profondamente fino a
percepire che la divinità risiede nell’uomo stesso, e nella sua consapevolezza
di essere molto più che un essere umano.
Simon Smeraldo
Il sol pensare che ne ha uccisi 24.000 leggendo il libro dei morti(bibbia)solo perchè s'erano ammupiti, beh,allora la vita.si fa interessante.
RispondiEliminaDispiace solo che stanno vincendo con tutto il male che possono...ma ne rimarra' sempre uno nella stanza dei bottoni.