giovedì 5 novembre 2015

Papa Francesco e la storia della più grande operazione di marketing dell'umanità

Mirco Mariucci
La chiesa è investita da ripetuti scandali di pedofilia; alcuni vescovi ammettono di aver saputo e taciuto, trasferendo i preti colpevoli da una parrocchia all’altra.

Il New York Times pubblica una serie di scomodi dossier, rivelando che i vertici del Vaticano, e addirittura lo stesso Papa Ratzinger, pur essendo a conoscenza di casi molto gravi di pedofilia, hanno preferito adottare la politica del silenzio e della copertura.

Lo Ior, la banca del Vaticano, è ciclicamente al centro di scandali e irregolarità. Arrivano pensanti accuse di violazione delle norme antiriciclaggio. Alla guida dell'Istituto per le Opere di Religione c'è Ettore Gotti Tedeschi, persona di fiducia del Papa.

Nello stato della Città del Vaticano, a seguito di una fuga di notizie riservate, scoppia lo scandalo Vatileaks: la perversione della Chiesa per il potere, il denaro e gli intrighi è stata messa a nudo.

Nei confronti della Chiesa Cattolica viene lanciata una pressante campagna mediatica per il pagamento dell'Imu.

Quasi tutti concordano che la Chiesa sta sbagliando nei riguardi dei diritti civili, e che dovrebbe rinunciare alla sua continua interferenza con la politica.

Papa Ratzinger, con il suo orribile accento “tetesco”, le scarpette rosse di Prada, la pelliccia d'ermellino ed il vistoso crocifisso d'oro, induce una forte antipatia, persino nei credenti..
Per cercare di rimediare, il Papa approda sul social network Twitter con il nome di @pontifex, ma la strategia si rivela una catastrofe.

Il Pontefice viene immediatamente preso di mira con centinaia di migliaia di cinguettii che ridicolizzano, criticano e smentiscono il Papa, la Chiesa ed il messaggio cristiano.

Il consenso di Papa Ratzinger e della Chiesa Cattolica era in caduta libera, e con esso andava scemando la possibilità di legittimare il loro amato potere.

Il definitivo declino della religione Cattolica era prossimo, la stabilità dell'istituzione millenaria era stata minata dalle fondamenta.

Ai vertici della setta dovevano rapidamente escogitare una soluzione...
Il rimedio non tardò ad arrivare. Per risollevarsi da una situazione disastrosa serviva un'operazione straordinaria. Il tutto doveva iniziare con un gesto eclatante, un'azione estremamente funzionale per catalizzare l'attenzione mediatica.

Il sipario si aprì alle 19:00 del 28 febbraio 2013, Papa Ratzinger si dimette: un simile gesto non accadeva da circa 6 secoli. L'esca era stata lanciata.

Come per ogni nuova elezione, numerosi cardinali accorsero da ogni parte del mondo per svolgere l'inutile pagliacciata del conclave. Le direttive erano chiare. L'imperativo? Risollevare la Chiesa Cattolica dall'oblio ad ogni costo.

Proprio in quei giorni ebbe inizio la più grande operazione di marketing della storia dell'umanità: il prodotto da vendere era la religione, ed il mezzo da usare per riconquistare il consenso perduto, sarebbe stato il nuovo pontefice in persona.


Alle 19:06 del 13 marzo 2013 la folla assiste alla classica fumata bianca: «Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! Eminentissimum ac reverendissimum dominum, dominum Georgium Marium, Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio, qui sibi nomen imposuit Franciscum».
Francesco, quale miglior nome avrebbero potuto scegliere per un Papa, in un periodo storico che condannerà milioni di persone ad impoverirsi?
La Chiesa decise così di giocare la carta del brand di San Francesco d'Assisi, l'uomo che si spogliò di tutti i suoi averi per seguire Dio.
Con il suo stesso nome, il nuovo Papa stava testimoniando che la povertà (degli altri) può essere una cosa bella, e che l'unica "vera" salvezza sarebbe potuta arrivare dalla Chiesa Cattolica.
Ma affinché il messaggio fosse coerente, il nuovo Papa avrebbe dovuto togliere le scarpette di Prada, l'ermellino ed il crocifisso d'oro ripiegando su d'un paio di scarpe nere, vecchie e deformate, su d'una veste più umile e un crocifisso meno vistoso fatto di ferro (che in realtà era d'argento). E' così fu.

Ma gli specialisti del consenso al servizio della Chiesa non si fermarono solo al vestiario, curarono ogni aspetto della nuova figura del pontefice. Anche il linguaggio doveva diventare più moderno, sin da subito.

La sera della sua prima apparizione, infatti, il nuovo Papa esordì con un inaspettato ma efficace: «fratelli e sorelle, buonasera!».

A pochi giorni dall'elezione di Papa Francesco l'indice di gradimento degli italiani nei confronti della chiesa passava dal 47% del dicembre 2012 al 62%.

Da quel momento ogni parola ed ogni gesto di Papa Francesco sono sempre stati sapientemente caricati di specifici simboli e significati.

Papa Francesco è salito sull'aereo portando la valigia a mano. Papa Francesco mangia un panino, ama cucinarsi da solo, fa la fila per il pranzo alla mensa vaticana. Papa Francesco rifiuta la papamobile e l'appartamento papale. Papa Francesco abbraccia i disabili, bacia un bambino. Papa Francesco condanna il lusso dei vescovi. Papa Francesco vuole rinnovare lo Ior e dice che Pietro non aveva una banca.

Le azioni del nuovo Papa sembrano tutto all'infuori che spontanee, ricalcano piuttosto le indicazioni che avrebbe fornito qualsiasi professionista della comunicazione. Il tutto è sapientemente orchestrato per colpire il pubblico con il nuovo brand del pontefice povero tra i poveri.

La risposta attesa dall'opinione pubblica non tarda ad arrivare. Tv e testate giornalistiche dedicano quotidianamente ampi spazi alle gesta del pontefice. Ogni singola azione viene diffusa e amplificata dai media, che contribuiscono al rilancio della religione cattolica.

La figura di Papa Francesco si rivela un successo clamoroso, diventando un fenomeno mediatico di fama mondiale.

L'indice di gradimento nei confronti di Papa Francesco aumenta considerevolmente, trainando quello della Chiesa Cattolica.

In pochi mesi l'operazione è riuscita: la Chiesa è salva, e con il ritrovato consenso può continuare a esercitare indisturbata il suo smisurato potere.

Ma con l'avvento del nuovo Papa che cos'è cambiato?
Il Papa era ed è il monarca assoluto della Città del Vaticano, dove vige una teocrazia elettiva e vitalizia.

Un pontefice che ostenta la povertà non significa che sia povero, e ben che meno che intenda redistribuire la ricchezza del suo stato (che forse sarebbe più corretto chiamare mal tolto).

La Chiesa resta un'istituzione di potere, che può esistere grazie all'inganno e alla menzogna, come quella inerente la presunta esistenza di un essere metafisico immaginario.

I danni derivanti dai processi d'indottrinamento volti a diffondere una forma mentis acritico-fideistica nelle masse, non vengono attenuati dal carisma del nuovo pontefice, semmai ne risultano amplificati.

La fede acritica resterà comunque la più grande nemica della verità, e contribuirà ancora a mantenere i popoli sotto il giogo del potere.

Al di fuori dell'innovativo uso della figura stereotipata del Papa, ci sarebbe ancora molto da discutere a riguardo della Chiesa Cattolica.

Ad esempio, si potrebbe parlare del ruolo che Francesco attribuisce alla libera ricerca scientifica, oppure dei diritti civili di donne ed omosessuali.

Si potrebbe chiedere conto dell'omofobia, dello scandalo sulla pedofilia, del diritto all'aborto, del testamento biologico, dell'eutanasia, della scuola e dei dannosi effetti dell'indottrinamento, che la Chiesa impartisce fin dalla tenera età.

E ancora, si potrebbe chiedere dei rapporti sessuali non protetti voluti da Dio (anche se sarebbe più corretto dire voluti da Papa Paolo VI) e della relativa correlazione con la diffusione dell'Aids; delle menzogne e delle illusioni che il clero continua a diffondere ed inculcare, millantando di parlare in nome di un personaggio dell'immaginario collettivo, e sulla base delle quali la Chiesa crea il consenso per legittimare la sua stessa esistenza.

O magari si potrebbe tornare a chiedere il perché, nonostante tutto, il Vaticano continui a ricevere ingenti agevolazioni fiscali da parte di uno stato che ama definirsi laico e che invece, di fatto, finanzia regolarmente la religione cattolica.

Ma tutto questo non avverrà ancora per molto tempo, grazie all'inganno inscenato per mezzo della figura del povero tra i poveri, l'umile e caritatevole Papa Francesco.

Un potente mezzo di distrazione di massa, il cui scopo è distogliere l'attenzione dai veri problemi della Chiesa, che con il suo operato continuerà a gettare acqua sul già flebile lume della ragione.


C'è ben poco da festeggiare: con il successo della più grande operazione di marketing della storia dell'umanità, ed il relativo rinvigorimento del potere della Chiesa, corriamo il serio pericolo di ricadere nel buio di un nuovo oscurantismo.
Fonte: utopiarazionale.blogspot.it
https://www.facebook.com/utopiarazionale

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