La Raccolta Differenziata è
un'Operazione Psicologica?
In molti comuni europei e, con qualche ritardo, in molti
comuni italiani, è stato avviato un imponente programma di riciclo e
smaltimento dei rifiuti urbani che, in prossimità dei cittadini, prende la
denominazione di ‘raccolta differenziata’, con tanto di pubblicità, propaganda
e delatori.
In teoria questo programma è un progetto virtuoso in cui il
consumatore (il cittadino) assume un’importanza cruciale. Egli infatti
ha il compito di dividere i suoi rifiuti secondo categorie predisposte e
curarne lo stoccaggio sino al momento della raccolta da parte delle aziende
comunali o private che ne avvieranno i ‘prodotti’ nelle centrali predisposte al
loro riutilizzo.
Considerando però il progetto ‘raccolta differenziata’
nell’insieme ambientale e sociale che lo ha proposto e lo promuove, dobbiamo
condividerne alcune riflessioni.
La prima da farsi è che la massa dei rifiuti non è ovviamente
prodotta dal cittadino ma dalle aziende produttrici che impiegano
tonnellate di materiali inutili per il packaging, producendo sprechi notevoli
nel confezionamento, nel trasporto e nel rinnovo di beni e prodotti. Si
dovrebbe quindi agire primariamente alla fonte e non alla fine della filiera
prodotto/rifiuto.
Seconda riflessione: se ogni cittadino deve
adoperarsi per produrre i ‘rifiuti zero’ impiegando tempo e denaro per aderire
premurosamente al programma, perché
deve pagare la tassa sui rifiuti? Non dovrebbe invece essere rimborsato per
il lavoro svolto?
Terza riflessione: negli ultimi decenni sono state esplose oltre duemila bombe atomiche
(di quelle note), sventrate tre o quattro centrali nucleari (di quelle note),
sversati in mare tonnellate di materiale tossico e radioattivo con le evidenti
complicità dei vertici delle istituzioni, sotterrate migliaia di tonnellate di
materiale tossico radioattivo in discariche abusive con annessi inceneritori
abusivi. Inoltre si è proceduto a costruire gli inceneritori velenosissimi per
lo smaltimento dei rifiuti! Per non parlare delle tonnellate di veleni che
vengono dispersi clandestinamente nell’atmosfera per mezzo delle ‘scie
chimiche’. Perché questa schizofrenia?
Ultima riflessione: la sensazione è che si voglia colpire (come al solito) il singolo
individuo sul quale riversare la colpa dei disastri ambientali che hanno invece
ben altra ragione e causa. La
‘raccolta differenziata’ appare quindi come un’abile operazione psicologica di
basso impatto ambientale ma dalle notevoli ragioni occulte: inculcare in
ogni essere umano la percezione di essere ‘il problema’. Il suo stile di vita,
il lusso di cui si circonda, lo spreco di mezzi e materiali: tutto concorre a
seminare la sensazione di inadeguatezza e disturbo dell’ambiente naturale, la
stessa percezione che balle pazzesche come la campagna ‘An Inconvenient Truth’
del subdolo Al Gore si prefissava di diffondere.
Conclusione: i vertici occulti desiderano che
le masse si rendano consapevoli di vivere nell’errore/peccato. Il pensiero
unico globale (la nuova religione scientista/satanica) si prefigge di
diffondere questo falso dogma della fede. Il singolo deve provare vergogna per il
nuovo peccato originale: quello di vivere o tentare di sopravvivere, nonostante
tutto. Il peccato è oggi quello di ‘inquinare’, senza ovviamente chiedersene le
ragioni, non sia mai.
Dobbiamo invece rivendicare una cultura dell’abbondanza
perché il pianeta è potenzialmente generoso ed abitale per miliardi e miliardi
di esseri umani. Appunto.
Viviamo immersi in un inquietante ‘brodo primordiale’
composto da radioonde, nano particelle e patogeni vari. Domanda retorica: la
colpa dell’inquinamento è del singolo individuo e del suo scellerato stile di
vita, oppure c’è dell’altro?
http://offskies.blogspot.it/2015/07/la-raccolta-differenziata-e.html
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