domenica 20 maggio 2018

VACCINI: LA DENUNCIA

VACCINI: LA DENUNCIA

di Gianni Lannes
Regime di polizia telecomandato dall'estero o Stato di diritto indipendente e sovrano? La resa dei conti è vicina per chi ha militarizzato la salute pubblica. Ecco una buona notizia, non da poco. Ieri 18 maggio 2018, dopo la denuncia di Luca Scantamburlo (un padre) trasmessa a Roma, è stata presentata alla Procura della Repubblica di Torino un'altra documentata denuncia relativa alla comprovata pericolosità dei vaccini. Del resto, la letteratura scientifica in materia non è una fantasia. Nel belpaese ci sarà finalmente giustizia? Ci sarà pure un giudice almeno a Berlino?

A quando un nuovo processo stile Norimberga in Italia, che porti alla sbarra i vaccinatori ad oltranza, ovvero medici e politicanti che hanno imposto questa pericolosa deriva autoritaria a neonati, bambini e adolescenti sani, esautorando il Parlamento? Noi non dimentichiamo, noi ricordiamo.
Nel frattempo, ecco ad esempio cosa accade in Italia. Sulla vicenda dei bambini non vaccinati esclusi dalla frequenza dell’asilo “San Paolo” a Trani, la dirigente scolastica del I circolo “De Amicis”, Paola Valeria Gasbarro, sottolinea in una nota di aver eseguito le procedure previste per legge. Infatti:

«i genitori degli alunni che alla data del 30 aprile 2018 sono risultati non in regola con gli adempimenti vaccinali, secondo quanto indicato dall’anagrafe vaccinale Asl Bt, sono stati invitati in data 17 aprile a presentare entro 10 giorni, come previsto dalla normativa, la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni ovvero l’esonero, l’omissione o il differimento delle stesse. Pena l’esclusione dalla frequenza (…) Soltanto i genitori di due alunni hanno deciso di ignorare le leggi di questo Stato ma anche, per l’ennesima volta, le comunicazioni della scuola».

Il 7 giugno 2017, in ossequio a un ordine impartito a Washington nel settembre dell'anno 2014, e grazie al ministro uscente Beatrice Lorenzin (una politicante a malapena diplomata che ha confuso pubblicamente batteri con virus saltellanti ed ha inventato impunemente epidemie inesistenti) le multinazionali farmaceutiche e i loro sporchi affari sulla pelle di chi si è appena affacciato alla vita, hanno messo a segno un colpaccio memorabile.
Mediante un decreto legge palesemente incostituzionale, l’eterodiretto Governo Gentiloni ha emanato una norma in base al quale i vaccini obbligatori passano da 4 (di cui uno conseguente a una tangente da 600 milioni pagata da GlaxoSmithKline al Ministro della Salute De Lorenzo, con sentenza confermata in Cassazione), a 12. Dodici vaccini obbligatori, poi scontati a 10 obbligatori e 4 facoltativi con la legge di conversione 31 luglio 2017, numero 119. Non solo: impossibilità di frequentare le scuole da zero a sei anni per i non vaccinati, mentre per le scuole dell’obbligo sanzioni a carico dei genitori che non vaccinano, in tutto o in parte.
 
Un provvedimento che al confronto Mussolini sembra Gandhi. Ma non solo. Voi direte: cos’hai contro i vaccini? "Fanno bene, sono supersicuri", ripete ossessivamente Burioni. E poi sono necessari: tutte quelle malattie terribili come il morbillo. E se scoppia un’epidemia? Vacciniamoci contro qualunque cosa. Ma esiste un vaccino contro l’idiozia istituzionale e medica? 

La questione non è se i vaccini facciano bene o male, perché come tutti i farmaci si dovrebbero prendere quando servono, e non a dismisura coercitiva.
La questione non è neppure se per discutere di vaccini sia necessario avere una laurea o meno. Innanzitutto perché se noi genitori dovessimo avere la laurea in medicina per decidere in merito ai vaccini, allora tantomeno a decidere per tutto un Paese potrebbe essere una signora (il ministro Lorenzin) che ha la maturità classica, eppure non solo fa sfoggio di convincimenti che neanche un premio Nobel, ma legifera per conto terzi con spocchia e alterigia senza pari.
Ma poi anche perché – e qui un vaccino contro l’idiozia sarebbe utile – se i genitori non possono “capire” perché non hanno la laurea in medicina, allora tantomeno possono firmare astruse liberatorie prima della fatidica inoculazione al loro piccolo.
Come possono infatti non essere in grado di mettere in discussione i vaccini perché non competenti, e contemporaneamente essere in grado di dare un consenso informato?
Allora, se pretendi che io sia informato, sei obbligato a spiegare e a convincermi, e io posso decidere. Altrimenti, visto che adesso i vaccini sono obbligatori, voi non dovete firmare più niente, anzi: devono firmare la Lorenzin,  Gentiloni e soprattutto Mattarella che ha avallato da capo dello Stato questo abominio giuridico, e assumersi tutta la responsabilità del caso, insieme allo Stato, responsabile in solido di tutte le eventuali reazioni avverse, già emerse o ancora da scoprirsi.
Ma noi possiamo andare oltre alla questione della mera competenza e ragionare con la nostra testa.
Il decreto d’urgenza. Lo sapete cos’è un decreto legge? È una legge del Governo – trasmessa simultaneamente alle Camere, che entra immediatamente in vigore e che supera la discussione parlamentare. In una democrazia, infatti, l’iniziativa legislativa (il potere di fare le leggi) spetta al Parlamento, dove siedono i rappresentanti del “Popolo sovrano”. Ma allora, se le leggi le deve fare il popolo, perché il Governo può fare un decreto legge? Il Governo può fare una legge, superando il Parlamento, solo se esistono i presupposti della straordinaria necessità e dell’urgenza (articolo 77 della Costituzione repubblicana). Ora, voi che non siete vaccinati contro l’idiozia, rispondetemi: quando esistono i presupposti di straordinaria necessità e di urgenza per un decreto legge sui vaccini? Ma quando esiste un’epidemia, naturalmente. A meno che non vogliate sconfessare quei quattro neuroni che ancora vi restano in testa.
Esiste un’epidemia in Italia al momento - o esiste il rischio di una qualunque epidemia - tale per cui non si poteva aspettare una discussione parlamentare, dove a decidere sarebbero stati i rappresentanti del popolo? Come dite? La meningite? No, quella era una fake news dei media per svuotare le scorte di magazzino delle farmacie, sconfessata dallo stesso ministero della Salute (dopo che i magazzini si erano però svuotati) e dai media che l’avevano lanciata. Allora la polio? La parotite? Il prurito agli alluci dei piedi? Oppure no, non ditelo, l’avete detto: il morbillo? Se pensate che ci sia un’epidemia di morbillo in atto, fatevi vedere da uno bravo. Tanto per stendere un velo pietoso sull’ennesima menzogna dei servi italidioti della carta stampata, l’Istituto Superiore di Sanità nel 2017 ha certificato un calo dell’84% dei casi di morbillo per maggio rispetto ad aprile, e dell’87% rispetto a marzo. E guardare i casi di morbillo dal 1970 vi farà capire che anche quelli del 2017 non sono niente di speciale. Ce n’erano più del doppio nel 2008, in piena copertura vaccinale. Allora, in proporzione ad oggi, cos’avremmo dovuto fare? Organizzare dei lager per i genitori e i bimbi non vaccinati? Evidentemente, poiché non è stata adottata questa misura straordinaria, allora non rappresentava un problema. Ma forse la GlaxoSmithKline (quella della tangente da 600 milioni a De Lorenzo, che rese obbligatorio il loro vaccino dell’Epatite B, mediante la legge 195 del 1991) non aveva ancora scommesso 1 miliardo di euro - dopo ben due inconytri con Matteo Renzi (uno a Roma nel 2014 e l'altro a Verona nel 2016) nei prossimi 4 anni sui vaccini in Italia, partendo da un bel 60% dedicato al vaccino per la meningite.

Quindi, a rigor di logica, non c’era nessuna condizione di straordinaria necessità ed urgenza per varare questo decreto legge. E dulcis in fundo, reo confesso è proprio Paolo Gentiloni, che ha dichiarato candidamente in conferenza stampa (19 maggio 2017) che non c’era nessuna emergenza. Ma allora perché è stato fatto

Sicuri che ci sia un’evidenza medica e che tutti questi vaccini debbano essere obbligatori? No, neanche qui dovete essere laureati in medicina per capirlo, non preoccupatevi. Certo, non essere idioti aiuta, ma potete farcela con logica. Quello che vi dicono è che bisogna assolutamente vaccinarsi (anche se Gentiloni stesso dice che non c’è nessuna emergenza), al punto da fare addirittura un decreto legge per la straordinaria necessità. Ma allora, se fosse necessario farsi tutti questi vaccini perché altrimenti Burioni (quello bocciato ad un concorso pubblico all’Università di Camerino, poiché è arrivato terz’ultimo su appena 9 partecipanti) si incupisce, uno si aspetterebbe che anche negli altri civilissimi paesi dell’Unione Europea (in 15 nazioni europee non sussiste alcun obbligo) ci siano tutte queste vaccinazioni obbligatorie e anche di più. Perché se non ve ne siete resi conto vige Schengen, quindi non solo merci e persone possono circolare liberamente, ma anche i loro ospiti: virus, batteri e altre terribili amenità. Allora prendiamo i dati ufficiali del 2010 (non è il secolo scorso) sui vaccini obbligatori (ovvero che si devono fare in conseguenza di una reale necessità sanitaria) o soltanto raccomandati (cioè, se li farete o no ai vostri bambini è una vostra scelta, ma anche se non li farete non rappresenterete di certo un pericolo per la società, altrimenti sarebbero obbligatori, no?). Li prendiamo da Eurosurveillance.org, un' "European peer-reviewed scientific journal devoted to the epidemiology, surveillance, prevention and control of communicable disease", così Burioni è contento.
Austria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Islanda, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito quanti vaccini obbligatori hanno? Tre? Quattro? Due? Uno No… Zero! Nessuno! Nulla! Ma come? Nessun genitore in galera? E i bambini che muoiono per il temibile morbillo? E immunodepressi non ne hanno? E l’immunità di gregge? Sarà mica forse che gli altri popoli d’Europa sono molto meno gregge di noi? 

Alla voce ipocrisia politico-sanitaria. I giornali scrivono che l’accesso alle scuole sarà vietato solo ai bambini fino ai sei anni, non in regola con il calendario vaccinale “Burioni-Lerenzin“. E gli altri?  Nessun problema: potranno tranquillamente iscriversi alle scuole dell’obbligo (primarie, secondarie e così via)! Già… perché per questi ultimi Valeria Fedeli (il ministro dell’Istruzione che vanta strafalcioni sintattici e grammaticali ad ogni piè sospinto) ha espressamente chiesto ed ottenuto che l’istruzione (diritto costituzionale) fosse garantita. Infatti, i bambini non in regola con il calendario delle vaccinazioni potranno frequentare tranquillamente le elementari, le medie e le superiori! …a parte il piccolo particolare che i loro genitori verranno deferiti alle ASL, che in caso di ulteriore rifiuto alla vaccinazione dei pargoli (non importa se motivato o no) commineranno loro ogni anno multe fino a 500 euro (ogni anno). dunque, i pargoli possono andare a scuola, ma poi vengono di fatto “espropriati” dallo Stato? Come si chiama uno Stato che fa una cosa del genere? Stato di regime? Stato orwelliano? Stato nazi-fascista? Prigione di Stato? Allora come si chiama?

Il 27 ottobre 2015 la posizione del Movimento 5 Stelle in Europa era questa:
«Una vaccinazione di massa obbligatoria è un regalo alle multinazionali farmaceutiche ed è quanto di più lontano ci possa essere da un approccio appropriato. L’appropriatezza in medicina vuol dire “fare esattamente ciò che serve”, evitando di fare ciò che è superfluo. Tra vaccinare tutti e non vaccinare nessuno, c’è una via di mezzo molto più appropriata, e cioè vaccinare di meno e vaccinare meglio!».
Nel 2017 i pentastellati e il loro capetto Luigi Di Maio hanno invertito posizione:
«il movimento 5 stelle è per la massima copertura vaccinale».

Mentre si attendono ancora reazioni umane e non alla Relazione finale della commissione uranio impoverito e vaccini (che denunciando il “negazionismo dei vertici militari” e “l’assordante silenzio delle Autorità di Governo” ha concluso, come riassunto in questo pannello, che 5 vaccini causano gravi alterazioni ossidative al DNA, varie tipologie di tumori, linfomi, sindromi autoimmuni ed altri danni neoplastici e neurodegenerativi con conseguenze anche mortali in un militare adulto in salute, mentre per i neonati-cavia italioti vanno benissimo 10+4 vaccinazioni senza anamnesi prevaccinale né verifica postvaccinale nonché vaccini polivalenti la cui ratio, come dichiara cinicamente il direttore GSK Jean Stèphane, è meramente lucro), continuano le prove tecniche di idiotizzazione ed arrendevolezza all’eterodirezione.
E così, quando uno pensa di avere già detto e denunciato tutto sulla dittatura sanitaria via Legge 119 e sulla intrinseca sheepletudine dell’italiano medio (la fusione fra sheep e people è ormai ontologica nel popolo da soma -in senso lato e più letterale huxleyano), ecco che in questo paese senza senno accade anche questo.
Nel belpaese vengono radiati i medici (da Gava alla Lesmo) per reato d’opinione, ma non i medici assassini, gli spaccatori di femori di anziani, gli sperimentatori su pazienti ignari nel business del dolore, i dopatori di bambini per un tablet né i recenti interventisti delle cliniche milanesi inventori di infezioni inesistenti corrotti per una borsa Vuitton, tantomeno i vivisezionatori di neonati.

Riferimenti:
Gianni Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus Edizioni, Battaglia Terme, 2017.

Gianni Lannes, VACCINI CAVIE CIVILI E MILITARI, Nexus Edizioni, Battaglia Terme, 2018.
https://www.youtube.com/watch?v=8t9U4YINWJQ 


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