Vaccini: la nuova shoah
Dopo
qualche tempo di assenza sull’argomento “vaccini” è arrivato il momento di
ribattere il ferro sul tema caldo.
Da
oggi sono a rischio esclusione dagli asili i bimbi della fascia 0-6 ed i
genitori, dopo mesi di trepidazione, di manifestazioni, di lettere,
raccomandate, colloqui che hanno tolto loro tempo e sonno, hanno preso in mano
la cosa e coalizzati hanno risposto in modo pacifico ed intelligente. Questa la
lettera
inoltrata alle redazioni dalla quale è stata estrapolato l’articolo apparso sui
giornali locali. La riportiamo per intero perché è di una limpidezza disarmante
e vale la pena leggerla tutta:
12 marzo 2018: la primavera è
nell’aria, la natura si sta risvegliando eppure i cuori di molte famiglie
italiane non riescono a gioire. Questa
data rischia di entrare nella storia d’Italia come una delle più amare,
poiché molti bimbi da 0 a
6 anni dovranno lasciare per sempre i nidi e le scuole materne. La loro colpa?
Quella di non essere in regola con gli adempimenti vaccinali.
Dalla presentazione
del “Decreto” a maggio 2017, loro sono diventati non conformi per legge: eppure
sono gli stessi bambini che fino alla scorsa settimana hanno frequentato le
scuole insieme a tutti gli altri, senza arrecare nessun danno o trasmettere pericolose
malattie. Malattie che fino a qualche decennio fa erano considerate la norma e
venivano affrontate da genitori e nonni come un normale percorso di crescita. Malattie che probabilmente non contrarranno
mai e non potranno diffondere, eppure vengono etichettati come piccoli untori che riportano a tragiche pagine di
manzoniana memoria.
Le istituzioni scolastiche non vogliono
prendere posizione e in molti casi si limitano ad applicare la legge, senza tenere conto che spesso le famiglie
dei bambini considerati non in regola portano sulle spalle un fardello doloroso
fatto di reazioni avverse, patologie autoimmuni, danni irreversibili, finanche
morte. Non si chiedono, i dirigenti, i motivi che spingono queste famiglie,
etichettate come No-vax, a non adempiere ad un obbligo che dovrebbe tutelare la
salute pubblica, ma che forse nasconde qualcosa di diverso dietro quella
irreprensibile affermazione: “Serve a proteggere i bambini e i più deboli”.
Non si ricordano
forse del fatto che a scuola possono frequentare, giustamente tutelati dalla
legge, i bimbi sieropositivi o affetti da epatite B. Non si interrogano
sul fatto che tutti quei bambini vaccinati potrebbero però non essere
immunizzati, quindi non rendono comunque sicura la permanenza a scuola di
eventuali compagni con problemi di immunodepressione. Eppure basterebbe un semplice esame del sangue per verificare, ma
questo la legge non lo prevede perché si è talmente sicuri dell’efficacia dei
vaccini che non serve sprecare tempo e soldi.
Noi però vogliamo soffermarci sull’aspetto più intollerabile e inconcepibile,
l’esclusione di bambini da un percorso educativo fondamentale per la loro
crescita.
Gli ebrei deportati
nei campi di concentramento ricordano come momento traumatico la comunicazione
che non avrebbero più potuto frequentare la scuola e, ancor più, l’indifferenza
di coloro che fino al giorno prima erano stati compagni e maestre.
Da quella buia pagina di storia italiana ci
si e voluti allontanare e si sono condannati coloro che non hanno saputo
reagire permettendo tale abuso nei confronti di bambini e giovani innocenti,
rei solo di non appartenere a ciò che il nazismo considerava conforme e
accertabile. “Mai più. Mai più”. Questo
si è detto, si è scolpito su marmi commemorativi, si è manifestato in piazza e
nei cortei, si è rievocato durante le giornate della Memoria.
Eppure sta per
riaccadere: altri bambini verranno esclusi da scuola con la debole motivazione
di prevenire ipotetiche epidemie, senza nessuna emergenza sanitaria in corso,
senza allarmi pandemici (sicuramente tutte le scuole verrebbero chiuse in
questi casi).
Ora è il momento di prendere una posizione nei confronti dell’applicazione di questa legge,
che vìola un principio sancito dalla nostra Costituzione. Occorre decidere
se si vuole essere ricordati come coloro che non fecero nulla per evitare di
cacciare fuori i bambini dalle scuole, limitandosi ad applicare questa legge
che provocherà un ulteriore fallimento delle istituzioni scolastiche, o come
coloro che agirono per dire NO a questo abuso.
Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore
il mondo della scuola di reagire di
fronte a quella che verrà ricordata come una grande ingiustizia, proprio
perché avrà ripercussioni sulla fascia di età più delicata e che abbiamo il
dovere di tutelare in ogni modo e con ogni mezzo. Già molti docenti lo stanno
facendo aderendo all’associazione “La Scuola che Accoglie”. Con il cuore in
tempesta, ma ancora pieno di speranza, restiamo a disposizione di tutti coloro
che vorranno confrontarsi ed informarsi.
Libertà di Cura Biella – Gruppo spontaneo di
genitori
libertadicura@gmail.com
Come
giustamente si legge dalla lettera del gruppo “Libertà di scelta” ci si chiede cosa mai provocherebbe la presenza di un
bambino non vaccinato a scuola dato che la sua esclusione non eviterebbe di
essere contagioso fuori scuola. Ma siccome nelle menti contorte dei servi
del Sistema nessuno che non sia omologato può frequentare gli ambienti
approvati dal Sistema stesso (scuole, mense pubbliche, palestre, piscine…) ecco
allora scendere la scure impietosa della nuova inquisizione con un ministro
della sanità emulo di Torquemada brandendo non più crocifissi e roghi ma
sanzioni ed esclusioni ghettizzanti.
Peccato che a questi diavoli, tanto bravi con le pentole, scappino i
coperchi ed uno studio relativo alle vaccinazioni sui militari scopra il velo
sui danni relativi alle inoculazioni di sostanze rivelatesi tossiche al punto
di provocare gravi patologie e addirittura portare alla morte quelle carni da
macello chiamate “militari”.
Lo
studio si chiama “Signum” (linkato sul sito
informativo per il comparto sicurezza e
difesa) ed ha comprovato la correlazione vaccinazioni-malattie
autoimmuni e degenerative. Ma è importante notare che lo stesso studio rivela
che queste problematiche sono state
riscontrate con l’inoculazione di 5 vaccini. Abbiamo scritto 5 vaccini. Ai neonati ne vengono inoculati dieci,
per legge.
Ma
sentiamo Marcello Pamio, scrittore e ricercatore, sul caso vaccini e la Relazione
Finale della Commissione Parlamentare sui casi di morte e malattie che hanno
colpito i militari italiani
Marcello Pamio parla di: commissione parlamentare e vaccini
Consigliamo anche la visione di questa testimonianza. Si
tratta della madre di un ragazzo che credeva nelle forze armate tanto da
morirci. Ma non per una missione, sotto il fuoco di mitragliatrice ma per il
liquido di una siringa, più letale di arma da fuoco perché il suo calvario è
durato quasi un anno. Prognosi: non c’è nulla da fare!
Linea Gialla - Storia dell'alpino vaccinato e deceduto (11/02/2014)
Vogliamo ancora
indignarci per la Shoah? Sempre che sia stata anch’essa come ce l’hanno
raccontata. Per approfondimenti in merito vedi QUI
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