VACCINI: LA DENUNCIA
di Gianni Lannes
Regime di polizia telecomandato dall'estero o Stato di
diritto indipendente e sovrano? La resa dei conti è vicina per chi ha
militarizzato la salute pubblica. Ecco una buona
notizia, non da poco. Ieri 18 maggio 2018, dopo la denuncia di Luca Scantamburlo (un padre) trasmessa a Roma, è stata
presentata alla Procura della Repubblica di Torino un'altra documentata
denuncia relativa alla comprovata pericolosità dei vaccini. Del resto, la
letteratura scientifica in materia non è una fantasia. Nel belpaese ci sarà
finalmente giustizia? Ci sarà pure un giudice almeno a Berlino?
A quando un nuovo
processo stile Norimberga in Italia, che porti alla sbarra i vaccinatori ad
oltranza, ovvero medici e politicanti che hanno imposto questa pericolosa deriva
autoritaria a neonati, bambini e adolescenti sani, esautorando il Parlamento? Noi non dimentichiamo, noi
ricordiamo.
Nel frattempo, ecco ad esempio cosa accade in Italia. Sulla
vicenda dei bambini non vaccinati esclusi dalla frequenza dell’asilo “San Paolo”
a Trani, la dirigente scolastica del I circolo “De Amicis”, Paola Valeria
Gasbarro, sottolinea in una nota di aver eseguito le procedure previste per
legge. Infatti:
«i genitori degli alunni che alla data del 30
aprile 2018 sono risultati non in regola con gli adempimenti vaccinali, secondo
quanto indicato dall’anagrafe vaccinale Asl Bt, sono stati invitati in data 17
aprile a presentare entro 10 giorni, come previsto dalla normativa, la
documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni ovvero l’esonero,
l’omissione o il differimento delle stesse. Pena l’esclusione dalla frequenza
(…) Soltanto i genitori di due alunni hanno deciso di ignorare le leggi di
questo Stato ma anche, per l’ennesima volta, le comunicazioni della scuola».
Il 7 giugno 2017, in ossequio a un ordine impartito a
Washington nel settembre dell'anno 2014, e grazie al ministro uscente Beatrice
Lorenzin (una politicante a malapena diplomata che ha confuso pubblicamente
batteri con virus saltellanti ed ha inventato impunemente epidemie inesistenti)
le multinazionali farmaceutiche e i loro sporchi
affari sulla pelle di chi si è appena affacciato alla vita, hanno messo a
segno un colpaccio memorabile.
Mediante un decreto
legge palesemente incostituzionale, l’eterodiretto Governo Gentiloni ha emanato una norma in base al quale i vaccini obbligatori passano da
4 (di cui uno conseguente a una tangente da 600 milioni pagata da
GlaxoSmithKline al Ministro della Salute De Lorenzo, con sentenza confermata in
Cassazione), a 12. Dodici vaccini obbligatori, poi scontati a 10 obbligatori e 4 facoltativi con la
legge di conversione 31 luglio 2017, numero 119. Non solo: impossibilità di
frequentare le scuole da zero a sei anni per i non vaccinati, mentre per le
scuole dell’obbligo sanzioni a carico dei genitori che non vaccinano, in tutto
o in parte.
Un provvedimento che al confronto
Mussolini sembra Gandhi. Ma non solo. Voi direte: cos’hai contro i vaccini?
"Fanno bene, sono supersicuri", ripete ossessivamente Burioni. E poi sono
necessari: tutte quelle malattie terribili come il morbillo. E se scoppia
un’epidemia? Vacciniamoci contro qualunque cosa. Ma esiste un vaccino contro
l’idiozia istituzionale e medica?
La questione non è
se i vaccini facciano bene o male, perché come tutti i farmaci si dovrebbero
prendere quando servono, e non a dismisura coercitiva.
La questione non è
neppure se per discutere di vaccini sia necessario avere una laurea o meno.
Innanzitutto perché se noi genitori dovessimo avere la laurea in medicina per
decidere in merito ai vaccini, allora tantomeno a decidere per tutto un Paese
potrebbe essere una signora (il ministro Lorenzin) che ha la maturità classica,
eppure non solo fa sfoggio di convincimenti che neanche un premio Nobel, ma
legifera per conto terzi con spocchia e alterigia senza pari.
Ma poi anche perché – e qui un vaccino contro l’idiozia
sarebbe utile – se i genitori non
possono “capire” perché non hanno la laurea in medicina, allora tantomeno
possono firmare astruse liberatorie prima della fatidica inoculazione al loro
piccolo.
Come possono infatti non essere in grado di mettere in
discussione i vaccini perché non competenti, e contemporaneamente essere in
grado di dare un consenso informato?
Allora, se pretendi
che io sia informato, sei obbligato a spiegare e a convincermi, e io posso
decidere. Altrimenti, visto che adesso i vaccini sono obbligatori, voi non
dovete firmare più niente, anzi: devono firmare la Lorenzin, Gentiloni e soprattutto Mattarella che ha
avallato da capo dello Stato questo abominio giuridico, e assumersi tutta la
responsabilità del caso, insieme allo Stato, responsabile in solido di tutte le
eventuali reazioni avverse, già emerse o ancora da scoprirsi.
Ma noi possiamo andare oltre alla
questione della mera competenza e ragionare con la nostra testa.
Il decreto
d’urgenza. Lo sapete cos’è un decreto legge? È una legge del Governo – trasmessa
simultaneamente alle Camere, che entra
immediatamente in vigore e che supera la discussione parlamentare. In una
democrazia, infatti, l’iniziativa legislativa (il potere di fare le leggi)
spetta al Parlamento, dove siedono i rappresentanti del “Popolo sovrano”. Ma
allora, se le leggi le deve fare il popolo, perché il Governo può fare un
decreto legge? Il Governo può fare una legge, superando il Parlamento, solo se
esistono i presupposti della straordinaria necessità e dell’urgenza (articolo
77 della Costituzione repubblicana). Ora, voi che non siete vaccinati
contro l’idiozia, rispondetemi: quando esistono i presupposti di straordinaria
necessità e di urgenza per un decreto legge sui vaccini? Ma quando esiste
un’epidemia, naturalmente. A meno che non vogliate sconfessare quei quattro
neuroni che ancora vi restano in testa.
Esiste un’epidemia
in Italia al momento - o esiste il rischio di una qualunque epidemia - tale per
cui non si poteva aspettare una discussione parlamentare, dove a decidere
sarebbero stati i rappresentanti del popolo? Come dite? La meningite? No,
quella era una fake news dei media
per svuotare le scorte di magazzino delle farmacie, sconfessata dallo stesso
ministero della Salute (dopo che i magazzini si erano però svuotati) e dai
media che l’avevano lanciata. Allora la polio? La parotite? Il prurito agli
alluci dei piedi? Oppure no, non ditelo, l’avete detto: il morbillo? Se pensate
che ci sia un’epidemia di morbillo in atto, fatevi vedere da uno bravo. Tanto per stendere un
velo pietoso sull’ennesima menzogna dei servi italidioti della carta stampata, l’Istituto Superiore di Sanità nel 2017 ha certificato un calo
dell’84% dei casi di morbillo per maggio rispetto ad aprile, e dell’87%
rispetto a marzo. E guardare i casi di morbillo dal 1970 vi farà capire che
anche quelli del 2017 non sono niente di speciale. Ce n’erano più del doppio
nel 2008, in
piena copertura vaccinale. Allora, in proporzione ad oggi, cos’avremmo
dovuto fare? Organizzare dei lager per i genitori e i bimbi non vaccinati?
Evidentemente, poiché non è stata adottata questa misura straordinaria, allora
non rappresentava un problema. Ma forse la GlaxoSmithKline (quella della
tangente da 600 milioni a De Lorenzo, che rese obbligatorio il loro vaccino
dell’Epatite B, mediante la legge 195 del 1991) non aveva ancora scommesso 1
miliardo di euro - dopo ben due inconytri con Matteo Renzi (uno a Roma nel 2014
e l'altro a Verona nel 2016) nei prossimi 4 anni sui vaccini in Italia,
partendo da un bel 60% dedicato al vaccino per la meningite.
Quindi, a rigor di logica, non c’era nessuna condizione di
straordinaria necessità ed urgenza per varare questo decreto legge. E dulcis in
fundo, reo confesso è proprio Paolo Gentiloni, che ha dichiarato candidamente
in conferenza stampa (19 maggio 2017) che non c’era nessuna emergenza. Ma
allora perché è stato fatto.