La misteriosa Energia dei Megaliti
di Freddy Silva
Stimolare il campo elettromagnetico del corpo umano non è difficile, è sufficiente un piccolo cambiamento nell’ambiente attorno, una situazione che spesso si verifica quando si visitano gli antichi siti megalitici.
Normalmente, questo fenomeno si
attribuisce al forte effetto visivo che generano queste antiche pietre,
piramidi e templi. Tuttavia, diverse prove dimostrano come questi luoghi sacri
attraggano, immagazzinino e generino campi di energia, alterando lo stato di
coscienza.
Generare Campi Magnetici
Nel 1983, l’ingegnere Charles Brooker intraprese uno studio per
localizzare il magnetismo del Cerchi di pietre di Rollright in Inghilterra, scoprendo nella
costruzione un campo di forza magnetica, che veniva attratto lungo una stretta
intercapedine tra le pietre, che serviva come ingresso.
Il
campo magnetico si muoveva a spirale verso il centro del cerchio, come se
scendesse nella tana di un coniglio; inoltre, due pietre emettevano una
corrente alternata ad anelli concentrici, con un disegno simile alle
increspature di uno stagno. Queste
scoperte, aiutano a decifrare la funzione di questi luoghi.
Nel Tempio di Edfu, in Egitto, invece, c’è un muro con delle incisioni che
descrivono come costruire un luogo che differisca energeticamente dal paesaggio
circostante: in altre parole, un tempio. Nell’iscrizione, c’è scritto come certe divinità
creatrici abbiano prima creato un tumulo e poi ‘trafitto un serpente’ sul
posto, dopodiché una speciale forza della natura ha pervaso il tumulo, portando
alla costruzione del tempio. Il simbolo del serpente è sempre stato una
metafora culturalmente condivisa, che rappresenta quelle forze tortuose della
Terra, che oggi gli scienziati chiamano correnti telluriche.
Controllare le Leggi della Natura
Da uno studio del 2005, è emerso che gli architetti che hanno
costruito i megaliti avevano un’ottima conoscenza e controllo delle leggi della
natura. Per esempio, lo studio condotto da John Burke e pubblicato su “Seed of
knowledge, stone of plenty” (Semi di conoscenza, pietre dell’abbondanza), nel cerchio di Pietre di Avebury, il più grande al mondo, ha osservato che i
megaliti sono stati posizionati per attrarre energia dal terreno.
Sistemando degli elettrodi nel terreno, si è scoperto che il fossato circolare
presente interrompe la trasmissione della corrente tellurica di terra e conduce
l’elettricità nel fosso, concentrando l’energia e rilasciandola all’ingresso
del sito, a una velocità a volte doppia rispetto al terreno circostante.
Questi segnali magnetici si estinguono di notte, un fenomeno difficile da spiegare
in circostanze naturali, poiché la loro energia è molto alta. All’alba si ricaricano grazie alla corrente
tellurica del terreno, che viene attirata verso il sito nel momento in cui le
fluttuazioni magnetiche del tempio raggiungono il loro massimo.
Burke ha poi scoperto che le Pietre di Avebury sono posizionate in modo tale da
concentrare e convogliare le correnti elettromagnetiche in una direzione
voluta, come
fanno i moderni collisori di particelle atomiche, che guidano gli ioni in una
certa direzione. Il modo in cui viene
convogliata questa energia dipende anche dal tipo di pietra, che generalmente
contiene grandi quantità di magnetite e proviene da luoghi
lontani rispetto al tempio, che si
comporta a sua volta come un grande e debole magnete.
Tecnologia Spirituale
Il campo di energia dei siti megalitici, ha una profonda influenza sul
corpo umano.
Per esempio, sul ferro disciolto nei
vasi sanguigni, per
non parlare delle milioni di particelle di magnetite che fluttuano nel cranio e
nella ghiandola pineale, che in seguito alla presenza di campi geomagnetici,
produce il pinolene e la serotonina (due sostanze che possono dare origine nel
cervello al dmt, un alcaloide con effetti psichedelici sfruttato dagli
sciamani).
Una ricerca approfondita condotta nella regione francese di Carnac, dove sono presenti 80 mila
megaliti, ha rivelato il funzionamento di una simile tecnologia spirituale. All’inizio, il primo ricercatore
Pierre Mereux era scettico, ma con il tempo ha capito che quei Dolmen
rilasciano energia tellurica per tutta la giornata, con i livelli massimi
all’alba. Inoltre, le variazioni di tensione ed elettriche, sono correlate e
seguono il fenomeno dell’induzione elettrica.
Secondo Mereux, «il dolmen si comporta come una bobina o un solenoide,
dove le correnti sono indotte e vengono provocate dalle variazioni più o meno
forti del campo magnetico circostante. Ma questi fenomeni non hanno alcuna
intensità, a meno che il dolmen sia stato costruito con rocce cristalline di
quarzo come il granito».
Il
ricercatore francese ha scoperto che i Menhir pulsano energia, positiva e
negativa, a intervalli regolari fino a dieci metri di altezza dalla loro base
(dove alcuni mostrano incisioni di serpenti), con un ciclo regolare di
carica-scarica che dura settanta minuti. Mereux, ha poi notato che negli Allineamenti di Carnac, il voltaggio
delle pietre diminuisce in base alla distanza dal centro del cerchio, che a sua
volta si comporta come un condensatore di energia.
Le
rocce sono molto ricche di quarzo, un materiale piezoelettrico, vale a dire che
generano elettricità in seguito a una compressione o vibrazione. Questi megaliti, posizionati su 31 fratture della
zona sismica più attiva della Francia, sono stati trasportati
da circa cento chilometri di distanza e sono
in uno stato di costante vibrazione e questo dimostra una scelta consapevole di
progettazione, dal momento che il loro orientamento è connesso al magnetismo
terrestre.
Siti Sacri e Portali Magnetici
Numerose antiche tradizioni di tutto il mondo condividono un aspetto
peculiare: hanno costruito alcuni luoghi, sparsi su tutta la Terra, che possiedono e
mantengono un’energia elevata. Chiamati “punti del cerbiatto” dagli Hopi – una
popolazione amerinda che vive negli Usa sudoccidentali – sono divenuti luoghi sacri e templi.
La
cosa interessante è, che tali culture
antiche sostengono che questi luoghi speciali siano collegati con il cielo
attraverso un tubo o una canna cava e che, grazie a questa connessione
ombelicale, l’anima sia in grado di
connettersi con l’aldilà durante un rituale. Ma questo consente
anche agli spiriti di entrare nel mondo fisico.
Nel 2008, la Nasa
potrebbe aver dimostrato involontariamente la veridicità di questa osservazione, quando ha pubblicato i dettagli
di una ricerca sui cosiddetti “trasferimenti di flusso”, eventi che descrivono
il collegamento tra la Terra
e il Sole, attraverso una serie di portali magnetici che si aprono ogni otto
minuti.
Queste
scoperte aiutano a convalidare, per il modo di pensare scientifico moderno, la
credenza da tempo sostenuta da sensitivi e rabdomanti, secondo cui i siti megalitici e gli antichi templi, sono luoghi
che permettono una connessione interplanetaria.
Certamente,
gli antichi sacerdoti egizi consideravano un tempio molto più che un insieme di
pietre. Ogni mattina, all’alba, risvegliavano ogni stanza con le orazioni, e
trattavano il tempio come un organismo vivente che riposa di sera e si sveglia
al mattino.
Tratto da: “The Divine Blueprint: Temples, power places, and the
global plan to shape the human soul”, di Freddy Silva, Invisible Temple, 2012.
Traduzione di Massimiliano Russano
Fonte originale:
http://www.ancient-origins.net/opinion-guest-authors/they-re-alive-megalithic-sites-are-more-just-stone-005827?nopaging=1
Correlati:
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti spam, offensivi, non pertinenti e quelli riportanti indirizzi mail o link sospetti saranno cancellati.