Le conseguenze del 9/11, una
prospettiva spirituale
11 Settembre 2014 di Piero
Cammerinesi
Sono trascorsi tredici anni dalla più incredibile,
grottesca, criminale truffa di tutti i tempi: l’11 Settembre.
di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di
Coscienzeinrete Magazine e Altrainformazione)
Houston, 11 Settembre 2014 - Un complotto mostruoso, una false
flag la cui fantasiosa versione ufficiale è - incredibilmente - ancora
ritenuta attendibile dalla maggior parte della gente.
Non entro neppure nel merito della questione, noto solo
con piacere che oggi, nel tredicesimo anniversario di questa colossale
menzogna, qualche timida voce inizia a
far capolino anche sulla stampa mainstream nostrana[1].
Nonostante centinaia
di scritti, di documentari[2], di prove documentali fornite da scienziati, piloti, tecnici
indipendenti, che dimostrano come la versione governativa non possa
scientificamente stare in piedi, la menzogna è stata più forte. Ha vinto.
La verità non ha avuto abbastanza vigore per farsi
riconoscere.
Le forze in campo che l’hanno soffocata si sono dimostrate
estremamente potenti ed organizzate.
Ora, magari, potremmo continuare a restare relativamente
indifferenti di fronte a questa menzogna – ancora una volta l’anniversario
delle due torri, ho altro a cui pensare, basta! - credendo che, in fondo, la
cosa non ci riguardi direttamente.
Purtroppo non potremmo albergare in noi convinzione più
fallace.
Quello che è scaturito
da quella gigantesca truffa, le leggi speciali, la militarizzazione delle forze
di polizia, il Patriot Act, lo spionaggio mondiale senza limiti, l’aggressione
e la distruzione di Stati sovrani grazie a prove falsificate, le finte
primavere, l’inarrestabile corsa verso un nuovo confronto militare globale,
sono tutte dirette conseguenze di quella incapacità della verità di affermarsi.
Da un punto di vista personale sappiamo bene cosa
significhi la menzogna.
Se ci accusano ingiustamente di un crimine che non abbiamo
commesso, se ci rimproverano per un’azione che non abbiamo compiuto, sentiamo
subito nascere in noi la ribellione, l’indignazione per l’ingiustizia
patita. Se la persona che amiamo ci inganna o ci tradisce avvertiamo che
qualcosa si rompe nella nostra esistenza.
Eppure di fronte ad
un inganno globale, che raggira e tradisce non solo noi ma l’intera umanità, al
massimo possiamo provare - oltre al dispiacere per le vittime innocenti – una
pallida indignazione nei confronti degli autori di tale complotto.
Quanto pallida è facile riconoscerlo se ne paragoniamo
l'intensità a quella del sentimento che proviamo quando qualcuno ci inganna
personalmente.
Eppure gli effetti, le conseguenze di questo
gigantesca menzogna superano di gran lunga per magnitudo le conseguenze di un
inganno che subiamo personalmente.
Come è possibile, allora, una tale erronea percezione
della dimensione reale di questo evento?
Il punto è che se guardiamo alla menzogna solo da un punto
di vista personale, umano, ne vediamo esclusivamente gli aspetti egoistici
immediati; quanto questa menzogna ci danneggia, quanto il mancato rispetto del
reale svolgersi dei fatti può essere causa di conseguenze spiacevoli.
Ma quest’approccio alla verità è lo stesso che viene
utilizzato da chi la verità tradisce e usa solo per il proprio
tornaconto. Intendo dire che chi strumentalizza la storia non ha la benché
minima considerazione per la verità; essa è un non-essere.
Non ha importanza come si siano svolti i fatti, quello che
conta è quello che noi facciamo credere e che è utile ai nostri fini. Punto.
Da questa prospettiva nasce, sul piano umano, la totale alienazione dell’uomo rispetto
alla realtà dei fatti, ma anche qualcosa di molto più grave, anche se ciò
non è - a tutta prima - ravvisabile sul piano esteriore.
In realtà, da un punto di vista più ampio – comprendente
sia il piano fisico che quello spirituale – la verità può essere definita un
essere vivente.
Anche se in genere crediamo che i nostri pensieri siano
poco più di ombre e che un pensiero di odio o di menzogna, in fondo, non possa
danneggiare nessuno, se prestassimo maggiore attenzione alla nostra vita
interiore, ci accorgeremmo che ogni pensiero, ogni sentimento è una realtà.
Ogni volta che sentiamo di detestare qualcuno, in effetti,
inviamo a questa persona dei pensieri e dei sentimenti che lo danneggiano.
Oltre, naturalmente a danneggiare noi stessi.
Ogni pensiero e ogni
sentimento è una entità sul piano sovrasensibile e – per chi percorre un sentiero
spirituale - è possibile sperimentare come pensieri o sentimenti negativi siano
altrettanto dannosi delle azioni da loro eventualmente scaturite sul piano
fisico.
Ora, l’odiare, il calunniare, l’avversare l’altro è
menzogna, in quanto nega la parte di luce dell’altro, ne riduce l’entità a pura
entità fisica, proferendo in tal modo la menzogna basilare: la negazione dello
spirito.
Questo non
riconoscere la verità dell’altro – vale a dire il suo essere sia fisico che
spirituale – è di fatto un assassinio spirituale.
La menzogna è,
dunque, un assassinio sul piano spirituale.
Ebbene, se noi
moltiplichiamo esponenzialmente la menzogna, la calunnia che possiamo
rivolgere a un nostro simile ed entriamo nell’ordine di grandezza di una
menzogna globale come il 9/11, possiamo facilmente comprendere quali possano
essere le conseguenze, i danni, a livello non solo umano, ma universale.
Se dire la verità su un mio simile significa creare una
forma-pensiero che favorisce e aiuta la vita della persona, mentre mentire
su di lui equivale a danneggiarne l’esistenza, non è difficile capire che lo
stesso – con una magnitudo enormemente superiore – avvenga per eventi storici
come quelli cui ci stiamo riferendo.
Rudolf Steiner
afferma, senza mezzi termini: “La menzogna è un assassinio.
Ogni verità costituisce
un fattore che favorisce la vita, ogni menzogna un fattore di danno per la vita[3]”.
Se le cose stanno in
questi termini, l’assassinio sul piano spirituale che la menzogna dell’11
Settembre ha provocato ha una dimensione ben superiore a quello delle migliaia
di persone che pur hanno perduto la loro vita fisica in quell’occasione.
L’11 Settembre
rappresenta un assassinio, una strage, a livello di umanità intera.
Evidentemente non
potevamo aspettarci conseguenze meno nefaste di quelle che vediamo
quotidianamente scaturire dalla tracotanza di chi ha imposto al genere umano
questa menzogna colossale e continua ad alzare la posta in gioco, contando
sull'insufficiente amore degli uomini per la verità.
Non sottovalutiamola
questa menzogna, anche se non ci interessa più di tanto o se ci voltiamo
dall’altra parte pensando di non poter far nulla e che "ormai quel che è
stato è stato", essa continua ad agire, continua a uccidere.
[2] Imperdibile il monumentale ed esaustivo documentario di
Massimo Mazzucco: https://www.youtube.com/watch?v=B3k_GMdZ5Gs
[3] Rudolf Steiner, Conferenza di Stoccarda, 23 Agosto 1906
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