IL PENSIERO CREA LA REALTA’ O VICEVERSA?
Ieri su Facebook ho pubblicato un post che, come mi aspettavo, ha
generato diversi commenti e domande. Questo il testo del post:
“Sono un rivoluzionario!
Continuo a leggere che ciò che pensiamo crea la nostra realtà. In realtà è proprio il contrario. La realtà che abbiamo vissuto e continuiamo a vivere crea i nostri pensieri.
Chi ha orecchie per intendere…”
Continuo a leggere che ciò che pensiamo crea la nostra realtà. In realtà è proprio il contrario. La realtà che abbiamo vissuto e continuiamo a vivere crea i nostri pensieri.
Chi ha orecchie per intendere…”
Domanda: E la realtà che viviamo da cosa o chi è creata?
Avendo promesso una risposta, eccomi a spiegare il mio pensiero.
Intanto, come ho già avuto modo di
spiegare in diverse occasione, la premessa è che il pensiero da solo non crea nulla. Ciò che condensa le particelle per
manifestare la realtà è l’energia delle emozioni. Il pensiero indirizza
l’energia verso uno scopo, verso l’obiettivo, ma è l’emozione che ha il potete
di far collassare le particelle e creare la realtà.
Detto questo veniamo alla risposta vera e propria. L’essere umano
è un mammifero che si è evoluto sul pianeta Terra in milioni di anni. Ciò
che noi siamo è una coscienza che per qualche motivo, forse per conoscere il
piano della manifestazione fisica, ha scelto di abbassare la propria
frequenza vibrazionale e di entrare nel corpo del mammifero più evoluto:
l’essere umano. Noi siamo quella coscienza. Il problema è che per
entrare nel corpo umano abbiamo abbassato così tanto la nostra vibrazione che
ora facciamo estremamente fatica a rimanere svegli. Il pensiero dei filosofi
“chi sono io”, viene proprio da questa coscienza che ha così poca energia per
rimanere sveglia e che sente questo stato di indeterminatezza, di sentirci
fuori posto, che vorrebbe capire chi siamo e perché siamo qua. Per circa il 95-99% del tempo la nostra
coscienza dorme e lasciamo che sia il mammifero che abitiamo a vivere,
identificandoci con lui.
È anacronistico parlare ancora di inconscio. Alcuni lo fanno per
ignoranza, altri per pigrizia mentale, altri ancora nascondono la verità solo
per mantenere quell’alone di mistero che attribuisce loro potere. Ciò che hanno
fatto gran parte delle religioni per secoli. In realtà ciò che chiamano
inconscio altro non sono che le coscienze del mammifero che abitiamo.
Come la scienza ha dimostrato, questo mammifero umano ha un
cervello emozionale (il Sè istintivo) e un cervello razionale (il Sè mentale).
Questo mammifero umano pensa e prova emozioni e la nostra vera coscienza, che
dorme per il 99% del tempo, si è quasi totalmente identificata con quel
mammifero, con quel Sé istintivo e quel Sé mentale. Non è l’inconscio a
governarci, ma il mammifero che abitiamo.
Quel mammifero si è
formato tutte le sue convinzioni e i suoi modelli di vita sulle esperienze che
ha vissuto fin dalla primissima infanzia. Tutti i modelli di pensiero, tutte le
reazioni, tutte le emozioni che proviamo, sono il frutto delle esperienze
passate. Il mammifero umano, pur avendo
una capacità di pensiero molto evoluta, ha una coscienza poco elevata, il suo è
un pensiero lineare e vive quasi in automatico (è per questo che molti
studiosi paragonano la mente ad un computer). Di conseguenza il pensiero del Sé mentale non è un pensiero libero. Ciò
che pensa il Sè mentale dipende dai valori appresi, dagli schemi di pensiero e
soprattutto dai contenuti emozionali del Sè istintivo.
Quindi, riassumendo,
per il 99% del tempo tutto ciò che pensiamo senza rendercene conto (cioè, ciò
che il Sè mentale del mammifero pensa, senza che la nostra coscienza che dorme
se ne renda conto) è un pensiero automatico derivato dal passato.
Ed ecco la spiegazione al post di ieri. Non è il pensiero a creare la
realtà, ma per il 99% del tempo è la realtà che abbiamo vissuto, soprattutto
nell’infanzia, che emozionalmente, o per i suoi schemi più o meno rigidi,
genera i pensieri automatici del Sè mentale. Questi pensieri associati alle
emozioni del Sè istintivo continuano ad alimentare la nuova realtà che viviamo
e che tende a ripetersi.
Solo se ci svegliamo, solo se la nostra coscienza si
sveglia, possiamo pensare consapevolmente e richiamare l’energia delle emozioni
per creare una nuova realtà.
Mi fa sorridere chi afferma “pensa positivo”. Detto così,
significa non aver capito nulla dell’essere umano. Non aver capito che
se la coscienza dell’Io non ha la forza per rimanere sveglia (e qua ci
ricolleghiamo al precedente articolo del mio blog) è impossibile pensare positivo,
perché tra volontà ed emozione vince sempre l’emozione che genera nel Sé mentale
i soliti pensieri distruttivi. Ben altre dovrebbero essere le parole di chi
afferma di voler aiutare le persone a raggiungere il benessere
Antonio Origgi
Fonte: http://www.antoniooriggi.com/pensiero-crea-la-realta-viceversa/
Fonte: http://www.antoniooriggi.com/pensiero-crea-la-realta-viceversa/
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