Spirituale a chi?! Cazzi e mazzi della ricerca spirituale
Dopo aver già pubblicato qui alcune
riflessioni sui vari e tantissimi modi di comprendere il significato del famoso
EGO - se è meglio accettarlo, distruggerlo, trascenderlo etc.. -,
sull'illusione dei guru facili, degli "illuminati" improvvisati etc,
è con piacere che condivido un nuovo articolo sui pericoli dell'"ego
spirituale" Perché?
Perché sono sempre più convinta che sia molto facile cascare nella trappola della facilità e penso che sia importante, per non fermarsi per strada lungo il "percorso", esserne a conoscenza. Un ironico ammonimento non guasta mai.. Buona lettura!
Catherine
Ti si sono aperti tutti i chakra e stai fluendo in sincronia perfetta con l’esistenza? Senti l’amore cosmico che ti fa salire la kundalini? Sei certo di essere a un passo dall’illuminazione? Senti energeticamente, dici che tutto è Uno, vedi le vite passate, hai preso 23 livelli di Reiki e hai 5 nomi sannyasin? Sei convinto che il mondo sia un’illusione e te ne freghi di tutto?
O hai davvero qualcosa da insegnarci, o com’è più probabile, ci sei davvero dentro fin sopra il collo.
Sei infettato dall’ego spirituale, un altro astuto nemico sulla strada verso la vittoria.
L’ego spirituale è una delle più astute maschere dell’Io.
È l’uso e il consumo di tutto ciò che è “spirituale” per la gratificazione dell’ego. È il nuovo vestito di quel vecchio ego che prima faceva classifiche mondane e misurava chi era il più figo, ma ora vuole accumulare cose nel mondo dello spirito.
Però la puzza dell’ego è sempre la stessa..
Perché sono sempre più convinta che sia molto facile cascare nella trappola della facilità e penso che sia importante, per non fermarsi per strada lungo il "percorso", esserne a conoscenza. Un ironico ammonimento non guasta mai.. Buona lettura!
Catherine
Ti si sono aperti tutti i chakra e stai fluendo in sincronia perfetta con l’esistenza? Senti l’amore cosmico che ti fa salire la kundalini? Sei certo di essere a un passo dall’illuminazione? Senti energeticamente, dici che tutto è Uno, vedi le vite passate, hai preso 23 livelli di Reiki e hai 5 nomi sannyasin? Sei convinto che il mondo sia un’illusione e te ne freghi di tutto?
O hai davvero qualcosa da insegnarci, o com’è più probabile, ci sei davvero dentro fin sopra il collo.
Sei infettato dall’ego spirituale, un altro astuto nemico sulla strada verso la vittoria.
L’ego spirituale è una delle più astute maschere dell’Io.
È l’uso e il consumo di tutto ciò che è “spirituale” per la gratificazione dell’ego. È il nuovo vestito di quel vecchio ego che prima faceva classifiche mondane e misurava chi era il più figo, ma ora vuole accumulare cose nel mondo dello spirito.
Però la puzza dell’ego è sempre la stessa..
Solo che adesso vuole farsi bello con conquiste interiori,
cambiamenti metafisici, seminari che danno i superpoteri, terapie che
guariscono da tutti i problemi, ricette belle e fatte sulla felicità
permanente.
L’ego spirituale non guarda in faccia a nessuno, anche se spesso le sue prede preferite sono le persone sensibili, idealiste, sognatrici.
L’ego spirituale è subdolo e pericoloso, perché meno visibile, molto astuto e più difficile da smascherare. Cerca di pompare la tua presunta intelligenza e la tua cosiddetta saggezza spacciandoli per verità e alla fine ci caschi anche tu. Le persone in preda all’ego spirituale sono in genere anime belle che cercano rifugio dal loro disagio in quello che ritengono il mondo dello spirito.
Non bisogna dimenticare che la stragrande maggioranza delle persone arriva a un percorso “spirituale” perché avverte sofferenza e disagio, perché è in crisi, perché è confusa; e questo è sacrosanto, naturale.
L’ego spirituale non guarda in faccia a nessuno, anche se spesso le sue prede preferite sono le persone sensibili, idealiste, sognatrici.
L’ego spirituale è subdolo e pericoloso, perché meno visibile, molto astuto e più difficile da smascherare. Cerca di pompare la tua presunta intelligenza e la tua cosiddetta saggezza spacciandoli per verità e alla fine ci caschi anche tu. Le persone in preda all’ego spirituale sono in genere anime belle che cercano rifugio dal loro disagio in quello che ritengono il mondo dello spirito.
Non bisogna dimenticare che la stragrande maggioranza delle persone arriva a un percorso “spirituale” perché avverte sofferenza e disagio, perché è in crisi, perché è confusa; e questo è sacrosanto, naturale.
Essere in crisi è la porta di accesso al
cambiamento e all’evoluzione, e tutti, prima o poi, passiamo di lì.
Ma a volte ci si attacca
forzatamente anche alle nostre presunte conquiste interiori per paura di
restare vuoti e senza appigli.
Dopo che hai sofferto trovi un insegnamento
o qualcosa che ti fa stare bene: pensi di essere arrivato, di aver trovato la
chiave, “the secret”, e ti dici: finalmente, ora ho capito!
Così rischi di cristallizzarti in una nuova identità
spirituale.
Dietro c’è il bisogno di considerazione e di approvazione, e la voglia di fuggire dalle cose che non hai risolto.
Indossare il nuovo vestito spirituale è una nuova bellissima e illusoria sicurezza: ti senti maggiormente accettato, ti piace avere un certo tipo di potere (io ti posso guarire!), di conoscenza, di amicizie, o un nuovo nome spirituale; senti che puoi avere le risposte, ti senti più utile, figo, sicuro, protetto, arrivato.
Dietro c’è il bisogno di considerazione e di approvazione, e la voglia di fuggire dalle cose che non hai risolto.
Indossare il nuovo vestito spirituale è una nuova bellissima e illusoria sicurezza: ti senti maggiormente accettato, ti piace avere un certo tipo di potere (io ti posso guarire!), di conoscenza, di amicizie, o un nuovo nome spirituale; senti che puoi avere le risposte, ti senti più utile, figo, sicuro, protetto, arrivato.
Non c’è niente di male, ma è sempre il giochino dell’ego
che prima o poi si romperà, e tu dovrai fare i conti con quelle cose che ti
hanno legato all’ego spirituale: la ricerca di sicurezza, di potere, la paura
di non essere accettato, il bisogno d’amore, la mancanza di senso, il dolore e
l’angoscia, il desiderio di essere visto.
Ecco che il mondo spirituale ti offre una meravigliosa occasione: prendi otto iniziazioni, fai diecimila corsi diversi cercando di risolverti, vuoi l’illuminazione in tre giorni, cerchi nelle presunte coincidenze la conferma a una tua credenza, leggi 10.000 frasi spirituali senza metterne in pratica nemmeno una.
Vuoi diventare qualcuno nel mondo dello Spirito, ma attento, perché se incontri un vero Maestro diventerai Nessuno.
Ecco che il mondo spirituale ti offre una meravigliosa occasione: prendi otto iniziazioni, fai diecimila corsi diversi cercando di risolverti, vuoi l’illuminazione in tre giorni, cerchi nelle presunte coincidenze la conferma a una tua credenza, leggi 10.000 frasi spirituali senza metterne in pratica nemmeno una.
Vuoi diventare qualcuno nel mondo dello Spirito, ma attento, perché se incontri un vero Maestro diventerai Nessuno.
Il grande pericolo di tutte le esperienze
mistiche – esperienze di illuminazione, liberazione, e così via – è che
verranno utilizzate dall’ego e trasformate in materiale usato dall’ego per i
suoi fini.
Quando il contesto della vita di un individuo è
l’auto-referenzialità egoica – vale a dire che l’identificazione è con l’ego
come unità separata – le esperienze mistiche, i momenti di illuminazione, le
credenziali spirituali, diventano tutti beni potenzialmente pericolosi.
La “valuta” della verità può essere
velocemente scambiata per la valuta dell’ego, e tali esperienze ben presto
diventano un altro ancora dei mezzi dell’ego per rafforzare il suo potere nella
sua lotta contro la vera liberazione. L’ego può tentare e tenterà di trasformare
tutto a suo beneficio. Ecco perché l’ambito delle esperienze mistiche e di
illuminazione è così pericoloso. È proprio perché il loro valore è così alto
per il sé essenziale che tali esperienze sono così interessanti, e anche
minacciose, per l’ego. L’ego vuole fortificarsi, e vuole anche bloccare
efficacemente la liberazione che percepisce come la propria fine.
Perciò, diventare un “ego spirituale”
è un travestimento geniale attraverso cui infiltrarsi nella vita spirituale
sincera dell’individuo e sedurre la sua attenzione distogliendola dalla Verità
o da Dio. (M. Caplan)
Anche l’esperienza della cosiddetta illuminazione (così ambita dall’ego spirituale) è sostanzialmente un’illusione egoica.
Anche l’esperienza della cosiddetta illuminazione (così ambita dall’ego spirituale) è sostanzialmente un’illusione egoica.
Non che non esista l’illuminazione, ma l’ego non si può illuminare, quindi da questo punto di vista tu in quanto identità non ti illuminerai mai.
Il tuo ego vuole una cosa per la quale è necessaria la sua
morte e quindi volersi illuminare è una contraddizione in termini.
La parola “spirituale” è una parola molto pericolosa, che
ha creato spesso divisioni e fraintendimenti, e che io a questo punto abolirei
e la sostituirei con naturale.
Ecco, non mi diventare spirituale, diventa naturale!
Scopri il tuo essere vero autentico selvaggio musicale, libero, incondizionato, ignoto.
Non ti atteggiare da quello che ci ha capito qualcosa. Lo sappiamo tutti che non sai niente! Sii quel niente!
Ecco, non mi diventare spirituale, diventa naturale!
Scopri il tuo essere vero autentico selvaggio musicale, libero, incondizionato, ignoto.
Non ti atteggiare da quello che ci ha capito qualcosa. Lo sappiamo tutti che non sai niente! Sii quel niente!
Una autentica ricerca spirituale ti mostra l’illusione
dell’identità personale, ma allora come farai a far cadere la tua identità
spirituale? Se sei un praticante spirituale, un maestro di meditazione, un
grande ricercatore della via, un terapeuta dello spirito, un facilitatore
olistico, un sannyasin o un religioso fervente, sei potenzialmente più nei
casini che se fossi uno spazzino o un pizzaiolo.
A un certo punto il giudice
interiore ti romperà le scatole dicendoti: ma sono anni che ti occupi di queste
cose, e guarda: non ti sei illuminato, ogni tanto stai da culo, a volte non sai
che pesci pigliare, dio non sai dove sta di casa, e pretendi di aiutare gli
altri e di mostrare loro la via?
Oppure sarai così su di giri al pensiero di essere su un
percorso spirituale da pompare l’ego finché non scoppia come un palloncino.
Spesso si fugge dal dolore e dalla sofferenza attraverso qualcosa di spirituale, ma a volte proprio il dolore e la sofferenza sono ‘’spirituali’’, nel senso che possono essere preziosi strumenti per comprendere, evolvere, amare.
Spesso si fugge dal dolore e dalla sofferenza attraverso qualcosa di spirituale, ma a volte proprio il dolore e la sofferenza sono ‘’spirituali’’, nel senso che possono essere preziosi strumenti per comprendere, evolvere, amare.
Stare con quello che c’è non è facile, ma è
prezioso, disarmante, ed è la chiave del vero cambiamento.
Se smettiamo di cercare, cosa ci resta? Ci resta ciò che è sempre stato qui, al centro. Dietro alla ricerca c’è l’angoscia, c’è il disagio. Quando lo capiamo, vediamo che il punto non è la ricerca, ma l’angoscia e il disagio che spingono a cercare. Capire che cercare all’esterno non è la via, è un momento magico. Ci rendiamo conto che qualunque cosa cerchiamo, saremo sempre delusi.
Se smettiamo di cercare, cosa ci resta? Ci resta ciò che è sempre stato qui, al centro. Dietro alla ricerca c’è l’angoscia, c’è il disagio. Quando lo capiamo, vediamo che il punto non è la ricerca, ma l’angoscia e il disagio che spingono a cercare. Capire che cercare all’esterno non è la via, è un momento magico. Ci rendiamo conto che qualunque cosa cerchiamo, saremo sempre delusi.
(C. Joko Beck)
Se vai alla radice, se hai il coraggio di
non prenderti per il culo, se vai a guardare come ti manipoli, se riconosci con
coraggio come e quanto ti sei voluto ingannare, se lasci bruciare il tuo cuore
in fiamme, se attraversi con pienezza quel dolore…allora diventi sempre più
leggero e la luce inizia a filtrare.
Io sono stato in India, ho fatto gruppi di terapia, ho conosciuto il mondo di Osho, ho conosciuto Maestri e persone meravigliose, mi hanno dato un nome spirituale, ho studiato tecniche di meditazione, ho girato in tondo come i sufi, ho recitato mantra, ho fatto viaggi sciamanici, e tante altre cose. Senza portare nessuna bandiera e senza sposare nessun credo, volevo e dovevo esplorare tutto questo perché in questa ricerca c’è sicuramente qualcosa che vale la pena. E ancora non ho finito.
E quindi? Cosa ho compreso di essenziale?
Quello che non ho mai perso e non potrò perdere. Questo semplice spazio di non sapere, questo cuore vulnerabile, questo lasciar andare quello che non sono. La Vita che spinge per riconoscere se stessa. Non c’è altro. E’ bellezza. E più comprendo e più non so. E’ tutto qui, per fortuna.
L’unica Vera spiritualità è la totale autenticità verso ciò che sta accadendo nella tua Vita in questo momento.
Alleluia.
Tratto dal MANUALE DEL PARTIGIANO ZEN
Fonte: manualedelpartigianozen.wordpress.com
Io sono stato in India, ho fatto gruppi di terapia, ho conosciuto il mondo di Osho, ho conosciuto Maestri e persone meravigliose, mi hanno dato un nome spirituale, ho studiato tecniche di meditazione, ho girato in tondo come i sufi, ho recitato mantra, ho fatto viaggi sciamanici, e tante altre cose. Senza portare nessuna bandiera e senza sposare nessun credo, volevo e dovevo esplorare tutto questo perché in questa ricerca c’è sicuramente qualcosa che vale la pena. E ancora non ho finito.
E quindi? Cosa ho compreso di essenziale?
Quello che non ho mai perso e non potrò perdere. Questo semplice spazio di non sapere, questo cuore vulnerabile, questo lasciar andare quello che non sono. La Vita che spinge per riconoscere se stessa. Non c’è altro. E’ bellezza. E più comprendo e più non so. E’ tutto qui, per fortuna.
L’unica Vera spiritualità è la totale autenticità verso ciò che sta accadendo nella tua Vita in questo momento.
Alleluia.
Tratto dal MANUALE DEL PARTIGIANO ZEN
Fonte: manualedelpartigianozen.wordpress.com
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