Il valore simbolico della malattia
La malattia, specie quella autoindotta, è l’ultimatum
simbolico che l’Inconscio ci offre per cominciare il “lavoro” su noi stessi,
chiederci cosa abbiamo sbagliato ed imporci un cambiamento drastico.
L’organo che si ammala é associato simbolicamente, alla
parte del nostro carattere e delle nostre scelte di vita che ha prodotto un
sovraccarico e una sofferenza psicologica e caratteriale così duratura e grave
da avere richiesto una “conversione somatica”.
Il tipo di malattia è associata simbolicamente alla forza psichica, ovvero alla convinzione o abitudine limitante, che ha prodotto la malattia stessa.
E’ un miracolo al contrario.
Occorrerebbe
“parlare” interiormente con l’organo che si é ammalato e chiedergli:
- Cosa ho sbagliato?
- Quali mie scelte ti hanno ferito?
- Cosa dovrei cambiare radicalmente della mia vita e del mio modo di agire e pensare?
La malattia ci
chiede di fermarci per un momento di riflessione e di isolamento.
Purtroppo la scienza illuministica fortemente voluta dai
gruppi di potere che hanno imposto le “gerarchie sacerdotali” fatte di
Università come nuovi Seminari Vescovili, scuole come nuovi conventi, metodi
come nuovi indottrinamenti religiosi, testi didattici e articoli scientifici
come nuovi libri sacri, si è fatta strumento di questo nuovo medioevo
tecnologico e ha volutamente dichiarato eretico il legame tra spirito, anima,
psiche e corpo negandolo l’esistenza dei primi due, riducendo il corpo ad una
macchina e la psiche ad una “fantasia consentita” solo a pochi matti chiamati
“psicologi” a patto che si attengano alle “regole”.
E’ proprio l’isolamento e la divisione sociale l’obiettivo
del potere che induce malattie dell’anima per radicare nella psiche i propri
strumenti di controllo psicologico, i propri dogmi, i propri metodi e per
indurci una nuova morale egoica ed egoistica che ci spinge a non credere più in
nulla di diverso dalla “dottrina” e della “verità” insegnataci in un assillante
e totalizzante ciclo di “educazione religiosa” alla fede scientista.
Un: “o con me, o
contro di me“, impera ovunque e diviene la regola per la
classificazione di ogni esperienza di vita. Nascono, così i due schieramenti
della idiozia che serve al potere: quello della religione scientista e quello
della creduloneria demenziale. Nessuna mediazione, nessuna via di mezzo,
nessuna pietà, ne dall’una nè dall’altra parte: NESSUN EQUILIBRIO.
Ecco la radice della nostra malattia dell’anima che
conduce alla malattia del corpo quando siamo diventati, ormai, rifiuti al
banchetto del potere e ci é stato sottratto tutto ciò che rende questa vita
degna di essere vissuta e che dovrebbe legare gli uomini e non dividerli.
Ci si potrebbe, però porsi una legittima domanda: perché ci sono malattie contro le quali
nulla riusciamo ad intervenire nemmeno cambiando il nostro stile di vita e modo
di pensare?
Ritengo esistano 3 tipi di
malattie:
- malattie relative a questa vita
- malattie relative al nostro processo karmico e legate al nostro personale percorso di evoluzione attraverso le nostre precedenti vite
- malattie legate al nostro ruolo nel processo karmico globale ed alla evoluzione salvifica di questo universo.
Non avendo memoria delle nostre vite passate, né avendo la
percezione precisa del nostro ruolo nel processo karmico universale, non
possiamo operare alcuna analisi salvo affidarci al cuore ed alla nostra
sensibilità “altra” e tentare di avviare in questa vita la “soluzione karmica”
personale e la “risoluzione karmica integrata” che ci riporta nel “flusso” del
nostro compito salvifico all’interno del processo evolutivo dell’Universo.
In ogni caso queste “malattie”, su cui non riusciamo ad
intervenire, sono esse stesse una “soluzione” ad un problema karmico legato
alle nostre vite passate, o a non avere svolto o compreso a fondo il nostro
ruolo nel processo globale.
Nel complesso la vita stessa può essere considerata una
sorta di “malattia” intesa come strumento di soluzione e come scuola in cui le
esperienze, tutte, sono strumenti didattici e la morte è l’ultima lezione prima della fine del corso, utile sia per
chi va che per chi resta.
Ecco perché gli occidentali, come insegnano in oriente,
dovrebbero usare la morte come centrale processo di risoluzione karmica nel
quale i vivi aiutano chi sta per lasciare il mondo, a sciogliere i propri nodi
e, al contempo, dovrebbero lavorare su se stessi per sciogliere i nodi
personali che li legano al morente.
Solo operando questa catarsi si trasforma la persona che
lascia questo mondo in una entità vivente nel proprio cuore che diviene
patrimonio della propria coscienza e bagaglio della propria esperienza.
In altre parole occorre far divenire la morte nell’ultimo
processo di maturazione per chi muore e nel principale processo di
“integrazione” ed interiorizzazione della interazione esperienziale tra se ed
il morente, per chi resta.
Sabato Scala
Sabato Scala è Ingegnere elettronico e
ricercatore indipendente ha elaborato e sperimentato nuove teorie e modelli
matematici nei campi della Fisica dell’Elettromagnetismo, delle Teorie
dell’Unificazione, dei modelli di simulazione neurale. In quest’ultimo ambito
ha condotto ricerche e proposto una personale teoria dei processi cognitivi e
immaginativi suggerendo, sulla base della teoria di Fisico tedesco Burkhard
Heim e del paradigma olografico, la possibilità di adozione del suo nuovo
modello neurale per la rappresentazione di qualunque processo fisico classico o
quantistico. Negli ultimi anni, ha approfondito il fenomeno della coscienza
(individuale e collettiva) e il relativo legame con la meccanica quantistica
riprendendo il lavoro pionieristico di Carl Gustav Jung e Wolfgang Pauli sulla
base dei nuovi modelli da lui proposti, giungendo alla elaborazione di una vera
e propria scienza del simbolo e degli archetipi collettivi. Ha, altresì,
compiuto ricerche innovative nell’ambito storico-umanistico, interessandosi ai
movimenti iniziatici del cristianesimo primitivo. Ha all’attivo numerose
pubblicazioni scientifiche e a carattere divulgativo e svolge un’intensa
attività di conferenziere in Italia e all’estero. Autore del libro “La Fisica di Dio“ e del “Manuale Scientifico per l’Interpretazione dei Sogni e dei
Simboli” per Infinito Editori di Torino.
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