MAL-ATTIA O BEN-ATTIA?
Qualcuno starà sicuramente pensando: ”Sei impazzito?”
.
“Come si può pensare, anche lontanamente, di chiamare benattia
una malattia? Sapendo, oltretutto, quali sofferenze, a volte anche
atroci, ogni malattia porta spesso con se.”
Penserai : “solo un
pazzo scatenato può pensare che la malattia non è una mal-edizione ma una
ben-edizione”.
Oppure starai ancora pensando: “un medico, per giunta oncologo, che dice queste assurdità è pericoloso
per se stesso e per gli altri, va, pertanto, rinchiuso in manicomio”.
Ti assicuro che non ho perso il lume della ragione. Se
avrai la pazienza di leggere tutto l’articolo, credo che capirai perchè non
sono diventato folle. Anche se, a dire la verità, un pò di sana follia aiuta a
vivere bene. Ma questo è un’altro discorso.
C’è una malattia strana e rara di origine genetica che si chiama “Analgesia
congenita” che ti può aiutare a capire.
Si tratta di una malattia che è caratterizzata dall’assenza
totale di dolore. Forse starai pensando “ecco, finalmente, un
essere umano che riesce a vivere senza dolore”.
Devo dirti che non è cosi bello vivere con l’assenza totale
del dolore perchè questi pazienti, pur avendo solo questo “difetto”, non
riescono a superare i dieci anni di età.
Si feriscono, sanguinano e non se ne accorgono. Si bruciano la
mano e, magari, meravigliati, corrono dalla madre a far vedere il bel fenomeno
del cambiamento di colore della loro mano. Si morsicano la lingua e se la
mangiano senza accorgersene etc.
Stà di fatto che questi bambini muoiono in età molto precoce, solo
perchè sono privi della capacità di provare dolore.
Il dolore, la sofferenza e la malattia sono un “dono”
della natura. Ci dicono quando sbagliamo.
E’ come la spia del cruscotto della tua macchina che ti
indica che c’è qualcosa che non va alla tua autovettura.
Se la spia del cruscotto della macchina ti indica che la
temperatura dell’acqua è troppo elevata, che cosa fai?
Per continuare a camminare, cerchi di fulminare la lampadina accesa? Non credo. A meno che tu non voglia restare a piedi e ritrovarti con una macchina inservibile.
Per continuare a camminare, cerchi di fulminare la lampadina accesa? Non credo. A meno che tu non voglia restare a piedi e ritrovarti con una macchina inservibile.
La cosa più saggia è
capire il significato della lampadina accesa, ciò al fine di trovare la giusta
soluzione.
Nulla succede per caso.
Devo francamente confessarti che penso che noi uomini abbiamo
inventato la parola “caso” per coprire la nostra ignoranza in merito alle vere
cause che determinano i fenomeni da noi definiti “casuali”.
Nessuna malattia e
nessuna sofferenza nascono per caso. Ogni
malattia è sempre la conseguenza di errori.
La malattia è come un navigatore satellitare che ti indica
quando stai sbagliando strada. Sta, poi, a te, con la collaborazione del medico
esperto, capire il messaggio, più o meno palese, che è insito nella tua
malattia o nella tua sofferenza.
Non è un caso se la
sofferenza rappresenta una grande maestra di vita.
La mia lunga attività di medico oncologo e di ricercatore,
assolutamente libero ed indipendente dalle multinazionali del farmaco o da
qualsiasi altro potente interesse economico organizzato, mi porta a sostenere
con assoluta convinzione che qualsiasi
malattia non è altro che una risposta perfettamente normale ad un ambiente
patologico o ad uno stile di vita patologico, detto altrimenti
”anormale”.
Ma l’ambiente
patologico e lo stile di vita patologico sono la naturale
conseguenza di uno spirito malato.
Uno spirito malato è
uno spirito caratterizzato da pensieri, convinzioni, valori, emozioni,
sentimenti, stati d’animo patologici.
Togli la causa e l’effetto sparirà.
Ogni tua sofferenza
rappresenta quindi un messaggio finalizzato a comunicarti che c’è qualcosa di
errato nella tua vita.
Se è vero quanto ho sostenuto fino ad ora è facile capire che la prima e più alta forma di guarigione è e
deve essere di tipo spirituale.
Mi piacerebbe sapere cosa pensi di questo modo rivoluzionario di vedere le malattie che è alla base della Medicina Olistica.
Forse quanto da me sostenuto avrà suscitato in te dei pensieri e
delle sensazioni contrastanti. Ritengo che sia di estrema utilità che tu non ci
privi delle tue riflessioni, dei tuoi pensieri, dei tuoi dubbi o delle tue
esperienze. L’unione di punti di vista diversi rappresenta il miglior modo per
far evolvere la conoscenza e per migliorare il nostro amato mondo.
Nessuno è cosi povero da non avere nulla da insegnare e
nessuno è cosi ricco da non avere nulla da imparare.
Grazie di cuore per l’attenzione.
Buona Vita.
Dott. Claudio Pagliara