martedì 30 agosto 2016

Gli Specchi Esseni

Gli Specchi Esseni
Perla saggia:
Tutti pensano a cambiare il mondo ma nessuno pensa a cambiar se stesso. - Leone Tolstoj
Questo articolo si distacca apparentemente dalle 5 Leggi Biologiche, non avendo apparentemente alcun legame con esse.
Eppure tutto ha almeno un legame con tutto.

Le 5LB indicano cosa accade ad un individuo (animale, pianta, uomo) quando particolari eventi determinano un brusco cambiamento nel suo processo vitale. Questi cambiamenti sono orientati esclusivamente a consentire la sopravvivenza, con il prezzo dato dal fare un passo evolutivo o involutivo (morte).

Tutto ciò che l'individuo fa per cambiare la sua situazione o non cambiarla, ha delle conseguenze. Comunque vada, l'agire o il non agire, determinano la vita o la morte dell'individuo.
Siamo noi gli artefici del nostro destino.
Con i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre azioni, possiamo modificare la nostra realtà.

Tenere conto di quanto indicato dagli Specchi Esseni può aiutare a cambiare una vita che continua a dare gli stessi problemi ed a causare recidive conflittuali, che sono quelle che avvicinano il momento della morte.

Parte di questo lavoro è stato estrapolato dal sito Risvegliati, a cui va il mio ringraziamento.

PRIMO SPECCHIO: riflette cosa io sono nel presente
Coloro che mi circondano rispecchiano ciò che sono io ora, nel presente. Se ho intorno a me rabbia, delusione, frustrazione - quello è ciò che sono io ora.
Vediamo e critichiamo negli altri le nostre colpe (senso di colpa per ciò che abbiamo o non abbiamo fatto).
Attacco qualcuno se la situazione mi aggancia alla mia colpa. Se sono circondato da modelli comportamentali che stimolano le mie azioni negative (che creano forme pensiero, le quali sono sensibili agli stimoli esterni), io mi sento in quel modo.
Ci rimanda il riflesso di ciò che siamo. Si tratta di qualcosa che abbiamo fatto a noi stessi, o degli errori e le ferite che ci siamo auto-inflitti.

SECONDO SPECCHIO: riflette come giudico nel presente
Se sono circondato da personaggi irritanti, potrebbero rappresentare come io critico o giudico.
Il giudizio indica che io rivoglio l'energia che mi è stata rubata o che ho perduto.
Critico gli altri per un mio bisogno emozionale e così avrò intorno a me persone che mi "tradiranno" o che mi "deluderanno" affinché io possa usare la critica.

Imparare a osservare senza giudicare. Imparare a fare esperienza, senza pregiudizio.
Si tratta di qualcosa che ci ha feriti e su cui abbiamo costruito una carica emotiva. Può essere qualcosa che abbiamo subito in passato e che non abbiamo mai perdonato. E’ bene prendere atto, tuttavia, che quando condanniamo il prossimo e lo facciamo caricando il giudizio di emotività, è molto probabile che in realtà stiamo giudicando noi stessi.

TERZO SPECCHIO: a cosa sto rinunciando
Quando mi trovo di fronte ad una persona che mi da una carica elettrica, che mi piace (spesso è il caso dei famosi colpi di fulmine), che mi attrae magneticamente, è perché questa persona mi mostra caratteristiche che io avevo un tempo, ma che ormai ho perduto.
Riconosciamo noi stessi nel riflesso dell'altro.
Quando vediamo qualcosa che ci piace nel nostro prossimo, spesso si tratta di qualcosa che abbiamo perso, dato via o che ci è stato rubato.

Ogni rapporto è un rapporto con noi stessi e spesso si cerca di recuperare ciò che si è perso, dato via o che ci è stato sottratto come ad un bambino. Tutto può essere recuperato all’interno di se.

QUARTO SPECCHIO: mi mostra le mie dipendenze
Adotto comportamenti che, nell'arco del tempo, mi fanno riorganizzare la mia vita per accoglierli.
La compulsione attiva il sistema dopaminergico, perché VOGLIO una cosa. Una volta raggiunta tale cosa il corpo sprigiona endorfine e provo piacere. Così in futuro voglio riottenere quel tipo di piacere e innesco sempre più compulsioni sino a raggiungere una dipendenza (da lavoro, da gioco, da sesso, da cibo, da alcol, da droghe...).

Utile imparare a osservare noi stessi e a cominciare a dire NO.
Riflette i nostri amori dimenticati. Potrebbe trattarsi di uno stile di vita, o un rapporto spezzato prima che fosse naturalmente concluso. Spesso sono esperienze risalenti a una vita passata, che hanno avuto una conclusione sbagliata. Tendiamo a ricrearle più e più e più volte fino a quando la loro conclusione non è registrata dalla nostra anima sotto forma di saggezza.

QUINTO SPECCHIO: come mi rapporto con il principio femmineo e mascolino, con il mondo e con il divino
Consideriamo qualcuno più importante e così attuiamo la separazione dal tutto. Questo specchio ci mostra i nostri genitori, ma in senso di principio maschile/divieto e femminile/permesso e la nostra interazione con loro. Come vediamo questi due principi così vediamo il mondo e il divino.
Il Quinto specchio si attiva quando una creazione ha inizio (madre), noi ne assumiamo l'identità e poi ci identifichiamo e dimentichiamo chi siamo realmente. Siamo in trappola, lontani dalla nostra Essenza pensando di essere solo il nostro corpo e la nostra storia.

Utile fare pulizia di ricordi pesanti ma anche di idolatrie.
Spesso si dice che finiamo per sposare persone simili a nostro padre o a nostra madre. Spesso tendiamo anche a ripetere sia i modelli sani che quelli non sani che abbiamo appreso da bambini dai nostri genitori. Spesso percepiamo i genitori come divinità e così non raramente tendiamo a riflettere sui nostri partner aspetti del nostro rapporto con i nostri genitori. Spesso scegliamo i nostri partner sulla base del nostro rapporto con i nostri genitori.

SESTO SPECCHIO: l'oscura notte dell'anima, ci mostra la nostra vera essenza.
Quando perdiamo tutto, allora ci mostriamo per quello che siamo realmente, nudi, senza sovrastrutture di protezione, possiamo vedere la nostra divinità. Occorre cominciare e rivolgerci all'interno e avere fiducia in se stessi.

Rapporti e relazioni seguono alti e bassi, e così anche gli andamenti della vita, se voglio possedere, so che posso perdere. Ma la vita tende all'equilibrio e nel momento in cui affrontiamo le grandi sfide troveremo in noi gli strumenti per affrontarle. Perché le grandi sfide le compiamo solo quando abbiamo la possibilità di affrontarle.
Riflette la nostra ricerca della Tenebra o ciò che viene definito la notte oscura dell’anima. Accade quando ci troviamo ad affrontare le nostre sfide più grandi, le nostre peggiori paure, e chiamiamo a raccolta tutti gli strumenti che la vita ci ha offerto per affrontare tali situazioni. La cosa più importante da ricordare è che la nostra anima ci dona tali opportunità per crescere ed evolvere e che in realtà non esistono ‘vittime.’

SETTIMO SPECCHIO: mi mostra che ogni esperienza è già perfetta così com'è
Continuo a fare paragoni e a entrare in competizione per dimostrare il mio valore. Ma nei confronti mi riferisco sempre a modelli esterni. Mentre invece, devo essere io il solo modello di riferimento per i miei risultati raggiunti. Ogni cosa che faccio è già perfetta così.
Riflette la nostra percezione di noi stessi. Il nostro prossimo ci percepisce e ci tratta in base al modo in cui noi trattiamo e percepiamo noi stessi.
Se abbiamo una bassa autostima e non riteniamo di essere degni di ricevere amore, o non vediamo la nostra propria bellezza, anche il nostro prossimo non ci amerà e non riuscirà a vedere la nostra bellezza. Se siamo amari e privi di amore verso gli altri, lo stesso trattamento verrà riservato dal nostro prossimo verso di noi. E’ importante imparare ad essere compassionevoli e amorevoli verso noi stessi, e abbracciare tutto ciò che siamo, senza giudicarci. E’ necessario ricordare che l’unico motivo per cui chicchessia può esercitare potere su di noi è il fatto che possieda qualcosa che noi desideriamo. Ma ogni cosa, che si tratti di amore, di gioia, o di un legame personale con una forza superiore, può essere trovata all’interno di noi stessi.

Quando la persona si trova immersa in un processo biologicamente sensato ma recidivante, derivante dal proprio modo di vivere la vita e di gestire i rapporti con gli altri e se stessa, gli Specchi Esseni possono, ripeto POSSONO aiutare la persona a comprendere come fare per uscire dal circolo vizioso che la spinge a ripetere le esperienze conflittuali.

Comprendere la propria rabbia, le proprie permalosità, la propria "debolezza", le proprie convinzioni giudicanti ed i lacci del passato che non consentono di vivere liberamente, può essere determinante per non trovarsi nel dramma per l'ennesima volta.
Si tratta di una vera disciplina che richiede attenzione e perseveranza.

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