mercoledì 25 febbraio 2015

Colite, stipsi, diarrea, colon irritabile, crampi e pancia gonfia: quando diventano disturbi psicosomatici e come curarli con rimedi olistici.

Mercoledì 30 Luglio 2014
L'intestino è il luogo dove nascondiamo gli istinti e i pensieri che non ci piacciono, i quali possono farsi sentire con i sintomi della colite, il termine generico con il quale si indica il classico “mal di pancia” accompagnato da scariche diarroiche e dolori. Non sempre è presente una vera e propria infiammazione del colon. Le cause di questo disturbo possono essere molteplici: stress, stati d'ansia, spaventi improvvisi, infezioni batteriche, virali oppure da parassiti. Le soluzioni naturali e olistiche più efficaci risolvere un problema a volte invalidante e fastidioso?

 

Che cosa viene considerato sporco

La colite è una delle patologie nelle quali vediamo con maggiore evidenza come nel corpo “il basso”, cioè l'intestino, possa farsi carico di ciò che “l'alto”, cioè il cervello e la psiche, non riescono ad elaborare, facendone le veci.
L'intestino (il basso) con la colite esprime tutto ciò che il cervello e la psiche (l'alto) non riescono a contenere oppure a eliminare.
Le feci nella colite rappresentano i pensieri sporchi, ciò di cui vergognarsi: fantasie sessuali, intenti di aggressività, propositi contrari alla morale di riferimento della persona; si tratti dei cosiddetti “bassi istinti”, che non devono essere visti all'esterno e che spesso devono essere sottratti anche alla propria coscienza, spinti giù in basso ed eliminati posteriormente, in modo da non vederli.
Il colitico vuole sentirsi pulito – fuori e dentro – e i rituali e le abitudini a cui si sottopone (in particolare igienici) fanno acquistare a tali azioni il carattere inconscio di veri e propri riti di purificazione. In quanto incarnazione di ciò che è rimosso o non vissuto dal soggetto, le scariche diarroiche rappresentano un modo per riuscire a far vivere, anche se in modo assai tortuoso, quelle parti che la persona, con il suo atteggiamento metodico, ordinato, moralista, esteriormente pulito, è costretta costantemente a negare. Il caos e l'ineluttabilità delle pulsioni viscerali riescono così a scaricarsi, permettendogli di mantenere un seppur precario equilibrio psicofisico.
E tra le cose negate alla coscienza c'è anche la paura: paura di singoli eventi (come affrontare un esame), oppure un cronico stato di allerta come si verifica nei disturbi d'ansia. La scarica immediata è la riattivazione di un modo arcaico di sottrarsi a una situazione vissuta come pericolosa, un essere più leggeri per poter scappare...

 

C’è qualcosa in comune nei tratti della personalità di chi soffre di problemi intestinali?

Dagli studi di molti autori si direbbe proprio di sì! Diarrea e stitichezza potrebbero sembrare dei sintomi completamente opposti, ma in realtà molto spesso si alternano e ci sono molti aspetti del carattere simili in chi soffre di disturbi dell’intestino. Quali sono questi tratti? Abbiamo tutti presente dalla letteratura la macchietta dello stitico come avaro: un personaggio che tende a trattenere tutto, che accumula i suoi preziosi contenuti intestinali come fa con i suoi soldi, e che è molto restio a liberarsene. Il concetto di “ trattenere” finisce per caratterizzare tutti gli aspetti del comportamento: è un  tentativo di trattenere i propri possessi materiali come di trattenere le proprie emozioni e di trattenere anche le persone legandole a sé con le buone o con le cattive.

 

Come si forma questo carattere?

Molti studi hanno delineato una specie di linea di evoluzione di alcuni atteggiamenti verso la vita che sembrano tipici di chi soffre di colite e di altri disturbi dell’intestino e che affondano le radici nelle prime relazioni all’interno della famiglia.
Un elemento determinante pare sia la presenza di una figura parentale forte, ma estremamente rigida (spesso la madre ma non necessariamente).
Si tratta di un personaggio dominante, piuttosto severo e repressivo soprattutto nei confronti delle espressioni di aggressività del bambino, che interviene energicamente nel periodo dell’educazione alla pulizia e verso il quale il piccolo sviluppa una relazione di amore-odio. Attorno al il terzo anno di età, quando si dispiega la tendenza a “far da sé”,  il bambino si trova bloccato nei suoi tentativi di indipendenza dalla paura dell’abbandono: quella mancanza di sicurezza e di fiducia in se stesso che il genitore non ha saputo infondergli, adesso lo ostacola nella conquista della sua autonomia.
L’eccessiva dipendenza da una figura familiare si tramuta in difficoltà a sviluppare spontaneamente l’ affermazione di sé. Si parla di relazione ‘simbiotica’ perché il soggetto non riesce a formarsi un “io” completamente indipendente e ha bisogno di continui appoggi esterni.
Il supporto di un Ego Esterno serve a rinforzare il proprio ego non molto solido e la perdita della figura di sostegno si prospetta come particolarmente terrificante.

 

Quando si scatenano i sintomi?

Molti autori hanno messo in luce l’esistenza di una correlazione tra il manifestarsi di sintomi intestinali gravi negli adulti (come ad esempio l’esordio di una colite ulcerosa) con degli eventi particolarmente spiacevoli avvenuti nel periodo immediatamente precedente. Secondo valutazioni diverse questo è rilevabile in un 85%-90% dei casi e  gli studi sembrano concordare su questo punto.

 

Ma di quali eventi si tratta?

Il più delle volte di conflitti nell’ambito delle relazioni affettive o sociali, come separazioni, divorzi, rotture di legami o licenziamenti, ma più in generale di situazioni di cambiamento che il paziente trova molto difficile accettare.
Secondo Franz Alexander : “I primi sintomi della colite ulcerosa appaiono frequentemente quando il paziente si trova a dover affrontare determinate situazioni della vita che richiedono una attività particolarmente impegnativa verso cui egli si sente impreparato”.
Il soggetto svilupperebbe allora delle forme di donazione simbolica sostitutiva del compimento dell’azione richiesta. In altre parole gli episodi di diarrea sostituirebbero a livello simbolico l’atto reale del dare:
“Di fronte alla necessità di rispettare degli obblighi, portare a termine dei compiti, far fronte a impegni finanziari, restituire favori, il paziente reagisce non sul piano reale ma su quello simbolico con la donazione del proprio contenuto intestinale”.

 

La perdita della figura chiave

La spiegazione psicodinamica dei conflitti emotivi che intervengono nella genesi della colite ulcerosa è centrata sulla cosiddetta “perdita della figura chiave” : la comparsa dei sintomi seguirebbe, anche se non immediatamente, la perdita reale o immaginata di quella figura che faceva da supporto esterno.
Le situazioni scatenanti si possono riassumere in: una rottura della relazione (effettivamente avvenuta o anche solo temuta) con la persona che svolgeva la funzione di sostegno esterno, oppure nella richiesta di prestazioni che il soggetto non si sente in grado di offrire, e nella paura di perdere la stima e l’approvazione della figura chiave.

 

Il carattere del colitico

Volendo dare un riassunto telegrafico delle caratteristiche psicologiche dei pazienti che soffrono di vari disturbi intestinali (così come vengono messe in luce dagli studi clinici)  ne emergere un ritratto un po’ crudele. “Io, credo invece che vada compreso con il cuore per capirne veramente il significato”.
Ecco la descrizione:  “Si tratta di personalità ossessive, scrupolosamente pulite, ordinate, puntuali, coscienziose e ostinate. Molto controllate e trattenute nell’esprimere emozioni e con l’aggressività inibita. Che presentano forti richieste d’affetto e di dipendenza, sensibili e introverse, ma che tendono a idealizzare i rapporti amorosi e a rifiutarne gli aspetti erotici. Moralmente rigide e con scarsa capacità di adattamento, sono molto preoccupate dei cambiamenti e conformiste, indecise e timorose di fronte alle scelte. Con scarsi rapporti sociali e un forte legame di dipendenza da una figura familiare. Con tratti depressivi non manifestati apertamente”.
Se traduciamo questa sequela di tratti caratteriali che suona così poco lusinghiera e cerchiamo invece di capire il modo d’essere a cui si riferisce, il quadro d’insieme acquista un po’ più di senso: un bambino educato rigidamente alla pulizia facilmente si trasformerà in un adulto fin troppo meticoloso; la poca rassicurazione affettiva che ha ricevuto lo renderà timoroso nelle scelte e ben poco amante dei cambiamenti improvvisi e delle situazioni inaspettate; la paura dell’abbandono e della disapprovazione lo scoraggerà dal esprimere i suoi sentimenti e in particolare l’aggressività e gli renderà difficile lo sviluppo dell’autonomia.
Il risultato di trattenere tutto per paura di rimanere senza nulla diviene allora più comprensibile, come anche la depressione sottostante e il ricorso a  donazioni sostitutive sul piano simbolico mediante i contenuti del proprio corpo quando la pressione a soddisfare le aspettative dell’ambiente si fa troppo gravosa.

 

Il significato dell'alternanza di STIPSI e DIARREA

C’è una interessante interpretazione psicologica riguardo all‘alternanza tra periodi di stitichezza ed esplosioni di diarrea. E’ basata anche sull’osservazione di alcune espressioni linguistiche molto comuni e sulle metafore intestinali presenti nel linguaggio. Nei periodi di stitichezza sarebbe in atto un tentativo di “farcela a tutti i costi” contando solo sulle proprie forze. Si tratta di uno “stringere i denti e tener duro ” per andare avanti, cercando di non dar via nulla  di di sé. La simbologia del ‘trattenimento’ si baserebbe su un vissuto di estrema scarsezza delle proprie risorse e di difficoltà nel far fronte alle circostanze, ma in cui è ancora viva la speranza di potercela fare e la determinazione a riuscirci. In questa fase sarebbero più presenti gli elementi ossessivi, la cocciutaggine, la chiusura e la diffidenza verso gli altri, la tendenza al controllo e l’avarizia anche in senso  figurato.
Il passaggio agli episodi di diarrea rappresenterebbe invece  una condizione di  ‘resa’ completa di fronte all’ impossibilità dell’impresa, una  sorta di rassegnazione disperata che chiede aiuto con un metaforico: “Che cosa vuoi ancora da me? non vedi che non ho più nulla? Sono del tutto svuotato, aiutami!”. In questa fase prevarrebbero degli elementi di depressione mascherata e di desiderio di venire soccorsi. E verrebbe anche espressa l’ aggressività troppo a lungo trattenuta, che ora si manifesta nel liberarsi violentemente delle feci proiettandole verso l’esterno e sporcandolo. Una metafora di perdita di controllo che è  liberatoria  e aggressiva insieme, che fa da contrappeso al precedente trattenimento a oltranza.
Entrambi gli atteggiamenti si capiscono meglio (e diviene anche chiara l’alternanza) se teniamo presente che il vissuto di chi soffre di disturbi intestinali è quello di essere eccessivamente pressato dalle richieste esterne e di fare molta fatica a soddisfarle, con una costante oscillazione tra tentativi eroici e rabbie represse, sforzi esasperati e sconfitte umilianti, speranze e disperazioni.


Le cause emozionali: l’intestino, il secondo cervello

Il legame simbolico di questi due organi porta alla luce aspetti affascinanti che fanno comprendere l’insorgenza di disturbi e problematiche.
Se osservassimo cervello ed intestino potremmo rimanere facilmente colpiti dalla grande somiglianza delle loro strutture, ma se andassimo a valutare la loro funzionalità potremmo rimanerne sbalorditi: entrambi assimilano informazioni estremamente importanti per l’organismo e producono degli scarti, le feci ed i pensieri.
Come affermava Paracelso: “Ciò che sta in basso è in alto e ciò che è in alto è anche in basso”.
L’intestino è il luogo oscuro, considerato spesso come luogo degli inferi, è un posto dove si materializza il grande progetto alchemico: il cibo diventa energia vitale, diventa vita.
In questo infinito labirinto avviene un grande rituale di purificazione, i rifiuti organici vengono espulsi ma anche tutto quello che a livello psichico risulta “indigeribile”.
Il labirinto è l’archetipo dell’oscurità e nell’ombra e nelle tenebre risiedono gli istinti più vergognosi come nell’intestino hanno sede le pulsioni trasgressive.
Diversi possono essere i problemi legati a questo organo, ma quelli più diffusi sono sicuramente stipsi e colite.

 

Stipsi

Rappresenta senza dubbio la difficoltà a separarsi da alcuni aspetti che, pur non essendo più necessari, vengono considerati “preziosi”; trattengo lo sporco al mio interno così da illudermi che non ci sia, che non faccia parte di me.
È una difesa verso situazioni o vissuti che “devono” essere negati.

 

Colite

Si riferisce a diversi aspetti mantenendo dei tratti comuni.
La colite spastica colpisce gli ansiosi con pancia gonfia e dolorante e si manifesta facilmente in situazioni di particolare disagio quali esami, viaggi…ecc.
La colite con crampi indica un “tira e molla” dall’interno all’esterno e viceversa; una parte di noi vorrebbe eliminare le scorie mentre l’altra si comporta nel senso opposto.
La colite con diarrea identifica l’urgenza di espellere, mandar via qualcosa di inaccettabile.
Infine la colite con aria, con i suoi caratteristici suoni, indica un’aggressività trattenuta; manifesta in questo modo il suo dissenso.
È noto che il nervosismo, l’apprensione, l’ansia somatizzano, esprimendosi attraverso il corpo: uno dei loro tipici “bersagli” è proprio l’intestino e, più in generale, tutto l’apparato digerente (che segnala il disagio dell’individuo attraverso manifestazioni quali diarrea, ulcera, malattia da reflusso gastroesofageo ecc.). In tutte quelle circostanze in cui è significativa la componente psicogena della pancia gonfia, è evidente che l’aiuto dovrà affiancare e riportare un riequilibrio della sfera psico- emotiva- ansia, somatizzazioni e molto altro.

 

Chi è più a rischio

Sono più soggetti all'insorgenza della colite coloro che normalmente nella loro vita:
  • sono ossessionati dalla pulizia e dall'ordine;
  • sono sempre puntuali e hanno una coscienziosità ostinata;
  • hanno grande controllo e rigore morale;
  • inibiscono la propria aggressività e sessualità;
  • hanno bisogno – e quindi richiedono – di molto affetto e dipendenza;
  • hanno atteggiamento passivo, sono molto sensibili e introversi;
  • hanno scarsa capacità di autonomia e adattamento;
  • hanno scarsi rapporti sociali, sono conformisti e indecisi.
Spesso sono presenti tratti depressivi, ma è una depressione mascherata che non viene né elaborata né manifestata apertamente.

 

Suggerimenti

  • È importante prendere coscienza delle proprie emozioni negate e delle parti che non si accettano di se stessi, riuscendo via via a esprimerle in forme adulte e sane. Se la colite è presente da anni, ci vorrà tempo affinché se ne possa andare, ma bisogna ricordare che ciò che conta è comunque arrivare a viversi in maniera meno moralistica e con atteggiamento più libero;
  • in coppia si può trovare il coraggio di proporre al partner le proprie fantasie sessuali, anche quando sembrano troppo “forti” e inaccettabili per i consueti parametri. Si potrebbero avere piacevoli sorprese.

 

Le soluzioni olistiche più efficaci per sconfiggerla e ritrovare il benessere

La soluzione più innovativa è senza alcun dubbio il Check Up di biorisonanza quantistica che ci consente di rilevare la presenza di tali infezioni, tramite la misurazione dei parametri elettromagnetici e frequenziali del corpo umano, di conoscere lo stato di salute degli organi, dei sistemi (nervoso, linfatico, etc.), di rilevare il livello di minerali, di vitamine, di funghi, di batteri, di virus, di rilevare intolleranze alimentari, allergie e molto altro ancora.

 

La Medicina Quantistica, e il Check Up di Biorisonanza, cos’è e come funziona.

Per intraprendere una spiegazione più puntuale e nello stesso tempo rivelatrice della materia ci serviamo di una testimonianza di un’intervista rilasciata nel 2005 dal massimo esperto del settore, il Prof. Piergiorgio Spaggiari, alla giornalista Claudia Bortolato, dal titolo: “Esercizi di energia quantistica. Strumenti speciali, capaci di comunicare con le cellule”, illuminante per capire come funziona la Medicina quantistica.
Ma prima occorre fare una premessa ove il prof. Spaggiari spiega che:
<<Il benessere .(.). è’ una questione di oscillazioni elettromagnetiche “ordinate”. Esiste un codice di riconoscimento tra le biomolecole, come quello accertato, tra basi del DNA e aminoacidi, che implica l’esistenza di un livello elettromagnetico della materia vivente che dialoga con il livello chimico, assicurando che il traffico delle molecole sia ben ordinato. Se questo “traffico” è armonico, ordinato per l’appunto, l’organismo è in salute. Al contrario, la malattia “nasce” all’origine, e può essere rilevata, come un disturbo della rete elettromagnetica di controllo del traffico molecolare e solo allo stadio finale, quando si manifesta con tutta la sua sequela di sintomi, dolori, diventa un’anomalia della struttura molecolare del corpo.>>
Dunque, prosegue il Prof. Spaggiari: <<L’organismo si mantiene in equilibrio dinamico grazie ai messaggi che le cellule si scambiano costantemente tra loro sotto forma di segnali elettromagnetici estremamente deboli, a frequenza definita. “E’ proprio di queste energie infinitamente piccole, che si occupa la medicina quantistica, forse la più futuristica tra le medicine complementari”, spiega il professor Piergiorgio Spaggiari, fisico e medico chirurgo, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera della Valtellina. La medicina quantistica così come la medicina bioenergetica, considera l’organismo alla stregua di un sistema risonante. “Attraverso speciali strumenti diagnostici e terapeutici, si possono produrre variazioni quantiche di energia così sensibili da interagire con le “energie sottili” del corpo, al fine di ripristinare l’equilibrio e lo stato di benessere”. Con gli strumenti di medicina quantistica più avanzati è possibile rilevare i livelli di energia degli organi e lo stato di salute complessiva dell’organismo e, contemporaneamente, correggere eventuali anomalie energetiche riscontrate per impedire così, per quanto possibile, che la malattia possa successivamente manifestarsi a livello fisico-chimico. Ovviamente, sia in fase diagnostica, sia terapeutica, sopratutto in caso di malattie di una certa entità, questi strumenti non sostituiscono ma integrano eventuali test e cure farmacologiche convenzionali.>>

 

Cosa vuol dire frequenza

Supponiamo – spiega Del Giudice, di avere una radio con l’antenna sintonizzata sulla frequenza di Londra. Sentiremo solo radio Londra, anche se radio Parigi, Zurigo e chissà quante altre sono più vicine. Perché siamo sintonizzati su radio Londra e non sulle altre. Ma se variamo la frequenza di oscillazione, perderemo radio Londra e passeremo all’ascolto di altre emittenti. Analogamente, se io cambio la frequenza di oscillazione del dominio di coerenza dell’acqua, cambio le molecole che si attraggono, ho la possibilità di intervenire negli scambi biochimici e nella fisiologia, posso trattare le patologie.
Noi siamo in buona salute quando le cellule del nostro organismo procedono regolarmente agli scambi biochimici governati dal dominio di coerenza dell’acqua. Gli scambi avvengono perché c’è una differenza di potenziale, misurabile, tra la parete esterna e quella interna della cellula.
La malattia genericamente intesa si origina quando questo scambio si blocca. Gli “studi osservazionali” fatti da Spaggiari e autorizzati dalla Regione Lombardia hanno dimostrato che utilizzando campi elettromagnetici a bassissima intensità, modulati sulla persona, si può invertire il processo e ripristinare il corretto funzionamento cellulare.
Questa è la Medicina Quantistica che è già impegnata nel trattamento di edemi e infiammazioni, nella riparazione di tessuti. Ma anche come terapia di sostegno per i malati oncologici, in quanto riduce i radicali liberi provocati dalla chemioterapia, che creano disastri. E per dare risposte, ancora non risolutive, a malattie considerate senza speranza come la sclerosi multipla o il morbo di Parkinson. La casistica c’è ma molto frammentata: ci sarebbe la necessità di raccoglierla e codificarla in qualche modo, per fornire base e strumenti di lavoro ai medici, oltre che di conoscenza per tutti.

 

I campi e le sindromi dove maggiormente viene impiegata

Squilibri del sistema neurovegetativo e stress con le sue manifestazioni, “somatizzazioni” del sistema digestivo (meteorismo, gastriti, cervicalgie muscolo-tensive…), cutaneo patologie croniche recidivanti, candidosi, cistite, sinusite, problemi da intossicazione da farmaci, fumo, alcool, problemi di invecchiamento e deterioramento psico-fisico, patologie degenerative, in particolare dell’apparato osteoarticolare, artrosi, squilibri funzionali endocrini, dismenorrea, distiroidismi, etc.
Il Test è uno screening indolore, non invasivo, in grado di controllare lo stato di salute psicofisico in modo così efficace e avanzato da individuare disturbi e squilibri latenti.
Grazie al Check Up si può scoprire, in dettaglio, la o le cause del problema e definire un profilo completo sullo stato psicofisico che, tra le molte altre cose, rileva e tratta:
  • intolleranze alimentari e allergie;
  • problemi nutrizionali;
  • deficienze vitaminiche e minerali;
  • virus, batteri, funghi e parassiti;
  • disturbi emotivi, stress, ansia e traumi;
  • disfunzioni ormonali;
  • stato degli organi;
  • tossicità e molto altro.

 

Rimedi naturali

Si può inoltre aiutare l’organismo con dei rimedi naturali, quelli che risultano i più adatti all’organismo e alla situazione della persona.

L’agopuntura senza aghi: la Nutripuntura

Con la Nutripuntura ci poniamo l’obiettivo di fornire quelle informazioni che sono presenti nel corpo umano di ogni individuo già fin dalla nascita e che, per un motivo o un altro, si sono perse nel corso della vita di ognuno di noi.
Ecco dunque, noi facciamo in modo di nutrire nuovamente l’organismo umano offrendo appunto un nutrimento endocellulare, fornendo quindi quelle informazioni che ha perso.
La Nutripuntura si compone di 38 informazioni endocellulari, o mini-pasticche (assunte per via orale e da masticare secondo le sequenze stabilite per due-tre volte al giorno), e il compito affidatogli è proprio quello di fornire direttamente all’organo carente, o ad un settore specifico, le informazioni elettromagnetiche di cui prima e necessarie per attivare, o riattivare, l’autoregolazione naturale.
La loro efficacia, che è precisa come quella degli aghi in agopuntura – ecco perché si chiama Nutripuntura – è immediata per i settori e gli organi che si vogliono andare a sostenere.
L’originalità della Nutripuntura, che la distingue dall’omeo “patia” o dall’organo “terapia”, è che la sua azione non è contro un sintomo o una patologia, ma va a favore delle correnti che regolano la salute dell’organismo.
Favorendo il flusso di un meridiano permette di rinforzare in qualsiasi momento un settore in difficoltà, senza dover attendere un segnale d’allarme (patologia) da parte dell’organismo: agisce preventivamente a sostegno della vita cellulare.

 

Riequilibrio bioenergetico quantistico

Il risultato più importante si ottiene attraverso i riequilibri energetici con SCIO/GIOIABERTHA, che a seconda della situazione da riportare in equilibrio e del quadro generale della persona, sono consigliati una volta al mese almeno i primi tre o quattro. Dopo il riequilibrio e aver valutato i settori deboli dell’organismo, come carenze di vitamine o minerali, oppure eccessi, si procede al test dei rimedi naturali che rispondono al meglio alla persona, che come ho riscontrato risultano essere diversi da una persona ad un altra, anche se si tratta dello stesso problema.
Per maggiori informazione e/o per prenotare il tuo check up quantistico, contattaci senza esitare. Saremo lieti di aiutarti.
Le informazioni qui riportate hanno solo il fine di operare una informazione, non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici.
Operatore specializzato Luigina Bernardi

Bibliografia e altre fonti

1) Dizionario di Medicina Psicosomatica – Autori: Raffaelle Morelli, Pietro Fornari, Vittorio Caprioglio, Daniela Marafante, Piero Parietti. Edizioni Riza Spa, 2012;
2) Patrick Vèret, Yvonne Parquer – giugno 2007, “Manuale di Nutripuntura” – Tecniche Nuove;
3) fonti web www.pensieroecorpo.it;

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Approfondimenti sulle soluzioni consigliate nell’articolo

1 commento:

  1. Ottime informazioni. Grazie. Io ho trovato però un sito e una guida che mi ha aperto un mondo

    http://infoutili.blogspot.it/2015/09/il-colon-irritabile-come-risparmiare-la-salute-e-guadagnare-benessere.html

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