Acqua di mare per il cancro e la chemioterapia
L’acqua di mare è stata prescritta dal sistema sanitario
francese fino al 1980, bevuta o iniettata. Vediamo qui come può aiutarci nel
caso del cancro.
Prima di tutto l’ideale è capire esattamente cosa sta facendo il nostro corpo (Hamer). Con ciò otterremo il maggior beneficio: la calma, la pace interiore.
Se non siamo d’accordo con le teorie di Hamer, il cammino
è più duro però l’acqua di mare ci
aiuterà ad attenuare gli effetti secondari della chemioterapia.
Lo spiegheremo meglio in seguito.
Con una diagnosi di cancro al pancreas forse Hamer ci direbbe
di smettere di litigare con i nostri fratelli per una eredità e non sarebbe una
cosa semplice, soprattutto a causa dello stato d’animo che una diagnosi simile
ci produrrebbe senza conoscere le leggi di Hamer. È più facile andare d’accordo
con gli altri quando siamo calmi.
Se siamo ancora in una fase di tensione, l’acqua
di mare ci aiuterà a rilassarci e a vedere le cose con più tranquillità.
Probabilmente ci farà entrare nella fase
di recupero. Dalle leggi di Hamer sappiamo che esistono alcuni casi in cui
è molto pericoloso che l’ammalato entri in questa fase, altri in cui bisogna
seguirne l’evoluzione con molta attenzione. In questo caso, non conviene
assumere acqua di mare in nessuna forma: né bevuta, né in spiaggia, né in
crociera,etc. (Ovviamente la decisione finale è del malato: vivere meno ma
morire felice o vivere più anni senza pace interiore). Se già siamo nella fase
di recupero, l’acqua di mare la accelererà (attenzione alle persone molto
deboli o i casi menzionati in precedenza).
Gli effetti secondari dei trattamenti ufficiali in Italia (*) (chemio, trattamento ormonale) sono di tutti i tipi, inclusa la decalcificazione delle ossa come conseguenza dell’intossicazione generale.
Dato che il principale effetto dell’acqua di mare è disintossicare, le persone che hanno subito la chemioterapia sono quelle che notano maggiori benefici dall’assunzione di acqua di mare, dal primo giorno.
Tutto il corpo torna a funzionare e a riparare i danni che
può aver subito.
Nel sito internet di un’associazione di sub degli Stati Uniti (www.diversalertnetwork.org/medical/articles/Breast_Cancer_Survey), alcune donne raccontano le loro sensazioni tornando a fare immersioni dopo la chemioterapia. Si leggono frasi come: "I love the peace of mind and the open feeling when I dive"(Amo la pace mentale e la sensazione di apertura quando mi immergo), "Diving is mandatory for my psyche." (immergermi è un obbligo per la mia mente). Ad un 12% di loro si è ridotto il linfoedema. Non bevono acqua di mare ma questa entra ugualmente attraverso della loro pelle come qualunque pomata antinfiammatoria che ci spalmiamo. Notano miglioramenti già dal primo giorno.
(*)In Nicaragua le persone possono scegliere il tipo di trattamento cui sottoporsi negli ospedali pubblici: chemisierapia, sciamani, omeopatia, etc. (Legge 774 in Nicaragua). In un video (www.youtube.com/watch?v=4BsYaD8l6vw) , in spagnolo, la dottoressa Ilari spiega (al minuto 20:15) come trattano il cancro in Nicaragua (facendo riferimento ad Hamer e usando acqua di mare).
Più informazione nella web www.martini13.com Francisco Martin
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