mercoledì 13 novembre 2013

RILASSATI...STAI SOLO SOGNANDO

Eccomi di nuovo a scrivere su Campo Quantico per parlarvi di uno degli argomenti che mi stanno più a cuore, convinto della sua fondamentale importanza per comprendere molti degli altri argomenti affrontati in questo blog.
Il titolo potrebbe sembrare alquanto strano e pretenzioso, ma se avrete la costanza di arrivare fino in fondo converrete con me riguardo la verità di quanto sto per affermare.
Partiamo da alcuni concetti fisici che riguardano la percezione che abbiamo del mondo, ottenuta attraverso i 5 sensi. Niente di nuovo se affermo che le immagini (ma lo stesso discorso vale anche per i suoni, i sapori, ecc.) sono percepite dal nostro cervello attraverso l’elaborazione di segnali elettrici provenienti dalla retina situata in fondo al bulbo oculare e trasportati dai nervi ottici. La scienza ha localizzato una zona ben precisa del cervello dedicata alla elaborazione delle immagini, che risulta situata dietro la nostra nuca.
La parola chiave qui è “elaborazione” dei segnali elettrici. In realtà il nostro cervello non sa nulla della realtà esterna. E’ rinchiuso fin dalla nascita all’interno della scatola cranica, e se ci pensate, è al buio là dentro. Di fatto non viene mai a contatto col mondo che tenta di interpretare.
Ma andiamo un pò più oltre. Se collegassimo la stessa zona del cervello con degli elettrodi ad un computer, potremmo inviare dei segnali elettrici esattamente identici a quelli generati dal bulbo oculare, e riprodurre nel cervello delle immagini (o suoni, odori, sapori, …) che verrebbero percepite come reali. Il cervello non potrebbe in alcun modo accorgersi della differenza tra una immagine cosiddetta ‘reale’ ed una generata artificialmente dal computer. In un ipotetico esperimento (che speriamo rimanga sempre e solo ipotetico) potremmo indurre un soggetto a vivere in una realtà del tutto artificiale, senza che il malcapitato potesse mai accorgersi di nulla (gli occhiali 3D ed i guanti di alcune applicazioni di realtà virtuale si basano più o meno sullo stesso principio).
Potremmo infatti fargli vivere qualsiasi tipo di esperienza, bella o brutta, del tutto fantasiosa, non legata cioè a nessuna realtà in particolare. Potremmo fargli incontrare delle persone ‘artificiali’ e fargli provare dei sentimenti di gioia, odio, amore, ecc. nei loro confronti. Se il soggetto vivesse così fin dalla nascita, non saprebbe mai nulla della sua condizione artificiale.
Ma pensateci un attimo: quale sarebbe la sua reazione se qualcuno tentasse di spiegargli che tutto quello che percepisce non è reale, e che il mondo in cui vive di fatto esiste solo nel suo cervello?
Si rifiuterebbe categoricamente di credere a quanto gli viene rivelato. Anzi, sono sicuro che prenderebbe per matto colui che sta cercando di rivelargli la verità.
Ebbene, la nostra condizione normale non è così diversa da quell’ipotetico soggetto. Pensateci: esattamente come lui riceviamo ed elaboriamo solo dei segnali elettrici, e nulla e nessuno può assicurarci che là fuori esiste il mondo esattamente così come lo percepiamo. Non possiamo avere altre informazioni riguardo la realtà se non quelle che ci vengono fornite attraverso degli elettrodi naturali (le terminazioni nervose) di cui Madre Natura ci ha dotato fin dalla nascita.
Nulla e nessuno può darci informazioni riguardo la reale esistenza del mondo che percepiamo
Ok, direte voi, questo non vuol dire niente, perchè allo stesso modo non è possibile dimostrare che il mondo là fuori non esiste come lo percepiamo.
Qui però interviene la fisica quantistica, che nella sua ricerca dell’essenza ultima della materia, si è accorta che nella realtà la materia è fatta di… nulla.
Nulla? Si, nulla. O meglio, nulla che possa essere ricondotto a qualcosa di materiale e tangibile. La materia non può essere spiegata con la materia stessa. In altre parole, se andiamo in profondità nel microcosmo, e tentiamo di suddividere la materia nei suoi composti più piccoli, arriviamo ad un punto in cui non esiste più nulla, se non onde di probabilità (a tal proposito vi consiglio di leggere questo altro mio post).
E la cosa apparentemente più incredibile è il fatto che una particella di materia appare in un punto piuttosto che in un altro esclusivamente in base alla decisione, o aspettativa, dell’osservatore. In altre parole, è il cervello a creare la realtà così come la vediamo.
Di fatto il mondo là fuori non esiste. O più esattamente, esiste solo come rappresentazione del tutto soggettiva di quello che crediamo sia il mondo reale, che di fatto è composto solo da energia e onde di probabilità. Questa verità ci è stata rivelata già migliaia di anni fa da grandi Maestri del passato, come Buddha o lo stesso Gesù, ed oggi ci viene confermata dagli esperimenti di fisica quantistica condotti nei laboratori delle Università di tutto il mondo.
Ma sapete qual’è il vero problema? Esattamente come l’ipotetico soggetto del nostro esperimento rifiutiamo categoricamente di credere a tutto ciò. Pensiamo che quello che percepiamo sia un mondo reale fatto di materia solida. Lo abbiamo sempre creduto, fin dalla nascita, e diamo volentieri del visionario a chi tenta di farci conoscere la realtà ultima delle cose.
Non c’è alcun dubbio che il nostro mondo, con le sue gioie e i suoi problemi, lo creiamo noi attraverso la concezione del mondo che ci è stata inculcata fin da piccoli. Stiamo sognando una realtà che esiste solo all’interno della nostra mente.
Siamo i creatori che si sono persi all’interno della propria creazione, credendola reale
E allora smetti di credere che il mondo là fuori abbia vita propria, e che non sia possibile creare volontariamente una realtà diversa e migliore.
In altre parole rilassati, stai solo sognando.

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