venerdì 5 maggio 2017

Vaccini o tavole della legge?

Vaccini o tavole della legge?

Domani in parlamento verrà discussa la proposta di legge sull’obbligo vaccinale. In sostanza si vuole ripristinare un decreto del presidente della Repubblica del 1967: senza le vaccinazioni i bambini e i ragazzi non potranno più frequentare le scuole. Cliccate qui. Non è ancora chiaro quante vaccinazioni verranno considerate obbligatorie, quello che è chiaro è che, se passasse questa legge, il diritto all’istruzione verrebbe subordinato al diritto alla prevenzione di infezioni poco frequenti o scomparse.
Se il parlamento votasse per rendere obbligatorie tutte le vaccinazioni del nuovo piano, i bambini faranno 27 fra vaccini e richiami il primo anno; 13 il secondo; 9 a cinque anni e 10 durante l’adolescenza. In totale sono 59.

All’attenzione dei parlamentari.
I genitori – anche quelli favorevoli a vaccinare con tutti i vaccini disponibili – vorrebbero conoscere i dati di farmacovigilanza che per legge dovrebbero essere raccolti ogni anno, invece sono fermi al 2013. Cliccate qui.
La maggioranza dei genitori vorrebbe continuare come ė accaduto finora: poter scegliere quali malattie prevenire con le vaccinazioni, grazie al rapporto di fiducia instaurato con il proprio pediatra.

Molti genitori sono spaventati dal numero di vaccinazioni, non esistono infatti studi di sicurezza sulla quantità di vaccini inoculati insieme. Ma, visto il rischio radiazione, e visto l’incentivo che ogni medico percepisce per ogni paziente vaccinato, ci si domanda con quale obiettività il medico potrà valutare la necessità o il pericolo della vaccinazione in ogni singolo caso (la legge non può certo cancellare questa necessità di accurata e delicata valutazione!)

Le voci contro l’obbligo e le richieste di trasparenza.
Sono diverse a riprova che sui vaccini vi sono più opinioni. Da Vittorio Demicheli, epidemiologo e ricercatore Cochrane (è stato anche direttore sanitario in Piemonte e si è dimesso recentemente proprio perché in disaccordo su questioni di politica vaccinale) che ha ricordato come in Italia manchi un progetto di “priorità delle vaccinazioni” cliccate qui, a Maurizio Bonati, ricercatore del dipartimento Salute pubblica del Mario Negri di Milano, che riconosce “che non vi sono emergenze sanitarie in atto” e che “la percentuale del 95% che stabilisce l’immunità di gregge è una convenzione” cliccate qui. Da Silvio Garattini, fondatore e direttore del Mario Negri, che si è espresso più volte a favore della trasparenza degli eventi avversi oltre che sul conflitto di interessi dell’agenzia del farmaco europea, Ema. Cliccate qui e qui. Fino al presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, Giancarlo Pizza contrario all’obbligo. Pizza ha ricordato che vi è “il diritto costituzionale di decidere se essere sottoposti o meno a un trattamento sanitario”. Cliccate qui.
Oggi pubblichiamo il “decalogo sui vaccini” edito dalla SIMG, Società italiana di Medicina Generale, commentato dal professor Paolo Bellavite, ematologo e professore di Patologia generale, che ringraziamo per la precisione e chiarezza.
Aggiungo che Bellavite ha conseguito un Master in Biotecnologia presso l’Università di Cranfield (Inghilterra) e un diploma di perfezionamento in statistica sanitaria e epidemiologia medica all’Università di Verona. I suoi principali filoni di ricerca toccano gli aspetti molecolari e cellulari dell’infiammazione, con riguardo alla struttura, la biochimica e la funzione (normale e patologica) dei granulociti (neutrofili e basofili) del sangue e dei tessuti.


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