Vaccini o tavole della legge?
Domani
in parlamento verrà discussa la proposta di legge sull’obbligo vaccinale. In
sostanza si vuole ripristinare un decreto del presidente della Repubblica del
1967: senza le vaccinazioni i bambini e i ragazzi non potranno più frequentare
le scuole. Cliccate qui.
Non è ancora chiaro quante vaccinazioni verranno considerate obbligatorie,
quello che è chiaro è che, se passasse
questa legge, il diritto all’istruzione verrebbe subordinato al diritto alla
prevenzione di infezioni poco frequenti o scomparse.
Se il parlamento votasse per rendere obbligatorie tutte le
vaccinazioni del nuovo piano, i bambini faranno 27 fra vaccini e richiami il
primo anno; 13 il secondo; 9
a cinque anni e 10 durante l’adolescenza. In totale
sono 59.
All’attenzione dei parlamentari.
I genitori – anche quelli favorevoli a vaccinare con tutti i
vaccini disponibili – vorrebbero conoscere i dati di farmacovigilanza che
per legge dovrebbero essere raccolti ogni anno, invece sono fermi al 2013. Cliccate qui.
La
maggioranza dei genitori vorrebbe continuare come ė accaduto finora: poter
scegliere quali malattie prevenire con le vaccinazioni, grazie al rapporto di
fiducia instaurato con il proprio pediatra.
Molti genitori sono spaventati dal
numero di vaccinazioni, non esistono infatti studi di sicurezza sulla quantità di vaccini
inoculati insieme. Ma, visto il rischio radiazione, e visto
l’incentivo che ogni medico percepisce per ogni paziente vaccinato, ci si domanda con quale obiettività il medico
potrà valutare la necessità o il pericolo della vaccinazione in ogni singolo
caso (la legge non può certo cancellare questa necessità di
accurata e delicata valutazione!)
Le voci contro l’obbligo e le richieste di trasparenza.
Sono
diverse a riprova che sui vaccini vi sono più opinioni. Da Vittorio
Demicheli, epidemiologo e ricercatore Cochrane (è stato anche direttore
sanitario in Piemonte e si è dimesso recentemente proprio perché in disaccordo
su questioni di politica vaccinale) che ha ricordato come in Italia manchi
un progetto di “priorità delle vaccinazioni” cliccate qui, a Maurizio Bonati, ricercatore del
dipartimento Salute pubblica del Mario Negri di Milano, che riconosce “che
non vi sono emergenze sanitarie in atto” e che “la percentuale del 95% che
stabilisce l’immunità di gregge è una convenzione” cliccate qui. Da Silvio Garattini, fondatore e
direttore del Mario Negri, che si è espresso più volte a favore della
trasparenza degli eventi avversi oltre che sul conflitto di interessi
dell’agenzia del farmaco europea, Ema. Cliccate qui e qui. Fino al presidente dell’Ordine dei Medici di
Bologna, Giancarlo Pizza contrario all’obbligo. Pizza ha
ricordato che vi è “il diritto costituzionale di decidere se essere sottoposti
o meno a un trattamento sanitario”. Cliccate qui.
Oggi pubblichiamo il “decalogo
sui vaccini” edito dalla SIMG, Società italiana di Medicina Generale, commentato dal professor Paolo
Bellavite, ematologo e professore di Patologia generale, che ringraziamo
per la precisione e chiarezza.
Aggiungo
che Bellavite ha conseguito un Master in Biotecnologia presso l’Università di
Cranfield (Inghilterra) e un diploma di perfezionamento in statistica sanitaria
e epidemiologia medica all’Università di Verona. I suoi principali filoni di
ricerca toccano gli aspetti molecolari e cellulari dell’infiammazione, con
riguardo alla struttura, la biochimica e la funzione (normale e patologica) dei
granulociti (neutrofili e basofili) del sangue e dei tessuti.
Qui il “decalogo”.>>> Continua alla fonte http://blog.ilgiornale.it/locati/2017/05/01/vaccini-o-tavole-della-legge/
Correlati:
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti spam, offensivi, non pertinenti e quelli riportanti indirizzi mail o link sospetti saranno cancellati.