Da dove nasce il delirante decreto legge sull’obbligo vaccinale?
In un mondo normale l’utente della
salute dovrebbe essere informato che i vaccini non
sono innocui, come
ampiamente dimostrato da numerosissimi studi presenti in letteratura
scientifica. Il negarlo è
stupidaggine o malafede, ma noi siamo un Paese dove una
minoranza illegittima – quella che si ripete al Governo da qualche anno – si
può arrogare il diritto di stabilire cosa è bene e cosa è male per la salute
del cittadino, dimenticando che qualunque
atto medico non è esente da rischi.
Poiché
la biodiversità privilegia l’evoluzione degli isterici al Governo, ci sarà
sempre qualcuno che tenterà di proibire qualcosa. Ma i vaccini obbligatori
purtroppo sono un’altra cosa. E allora crediamo opportuno informare la
popolazione del fatto che il decreto
legge sull’obbligo vaccinale è scaturito dall’uso strumentale di una finta
epidemia di morbillo
– dietro alla quale si nascondono soldi
veri – al fine di redigere un decreto legge intriso di abusi, ricatti e
ritorsioni, che ricorda le leggi razziali del 1938.
La
strumentalizzazione del picco epidemiologico del morbillo nel
territorio italiano, che risulta essere tra i 10 Paesi al mondo con la
mortalità infantile più bassa, per
imporre il
decreto sulla coercizione vaccinale per le famiglie, è altresì inaccettabile
e palesemente incostituzionale perché inserisce l’obbligo per molti altri
vaccini che non hanno alcun quadro epidemiologico di necessità ed urgenza,
proprio del decreto.
Tutto
ciò avviene in aperto contrasto con i consolidati orientamenti costituzionali
provenienti da numerose esperienze europee, dove l’obbligo vaccinale risulta
quasi ovunque assente, e dagli organismi sanitari europei, che non suggeriscono
l’obbligo vaccinale bensì politiche volte all’informazione, raccomandazione,
coinvolgimento, garanzie ed efficienza della rete vaccinale.
Di
fatto, dietro a questo abuso di decreto legge si nasconde una sperimentazione vaccinale su larga scala
che riguarderà tutta la popolazione
italiana semplicemente perché così è stato chiesto al nostro ricattabile
Governo da parte dei corrotti Centers
for Disease Control [CDC]:
gli stessi che hanno confenzionato la frode planetaria sulla questione autismo da
vaccinazione.
Perché proprio il morbillo?
Di
tutte le malattie infettive il morbillo
è sicuramente la più contagiosa e in rarissmi casi, non propriamente curati e
ancor peggio – cosa che può accadere visto lo scarso livello di preparazione
delle giovani leve di medici italiani – può effettivamente dare complicanze
gravi. Però, l’attenzione mediatica e ministeriale sul morbillo è mirata al raggiungimento
degli obiettivi sottostanti un accordo che comporta l’introito di numerosi
quattrini alle industrie del farmaco e che nulla ha a che vedere con la salute
degl’italiani.
Infatti,
il Center for Disease Control
degli Stati Uniti, ripetiamo per i più testardi, quello ben noto per la frode planetaria del 2004 sulla questione
autismo e vaccinazioni di cui parla anche il film Vaxxed, ha scelto proprio il morbillo come “indicatore” della
bontà delle strategie vaccinali per un progetto della durata di cinque anni.
L’obiettivo
è di raggiungere una copertura di almeno il 90% di bambini vaccinati entro i
quindici mesi di vita: un obiettivo altamente criminale per i rischi connessi
alla somministrazione di questo vaccino trivalente nei primi 15 mesi di vita,
considerato anche che i bambini vaccinati nel loro primo anno di vita possono
non sviluppare alcun correlato di protezione per le caratteristiche individuali
di ognuno di essi.
Per
questo dovrebbe essere garantita
quantomeno l’esecuzione di esami pre-vaccinali per valutare se i soggetti sono
no-responders, immunodepressi, allergici e/o suscettibili di danno, perché
non si può affatto vaccinare a cuor leggero per paura di elementi sanzionatori
a carico delle famiglie. Così come si dovrebbero distinguere accuratamente le
tipologie di vaccini, i casi specifici e la reale situazione epidemiologica sul
territorio. Ovvero, tutte cose troppo intelligenti e complesse per una Ministra
incompetente in materia sanitaria, in preda a un delirio farmacologico di
onnipotenza.
Infatti,
non ha senso preoccuparsi di un contagio nei nidi e nelle scuole dell’infanzia
per malattie come tetano,
epatite B [nessuna di
tali malattie si contrae in età scolare per contagio da altri bambini], mentre
potrebbe avere un senso molto stiracchiato per malattie come il morbillo e forse la meningite [in caso di epidemia
reale accertata e non di casi sporadici che ci sono sempre] anche se gli stessi
produttori ammettono che i vaccini non garantiscono alcuna protezione.
Inoltre,
ci sarebbe il problema che riguarda i vaccini a virus vivi: è pacificamente
riconosicuto che i vaccinati hanno una replicazione virale nel loro organismo
nei successivi 15 giorni la somministrazione del farmaco vaccino, e per questo
sono i reali diffusori dei virus vaccinali. Perché non lasciarli a casa da
scuola? Perché non evitargli il contatto con familiari? Perché non evitargli la
frequentazione di luoghi pubblici? Sono tutte domande alle quali l’incompetente
Ministra non è in grado di rispondere, se non seminando la sua proverbiale
aggressività.
In ogni caso, si dovrebbe ponderare accuratamente il contesto perché
rappresenta un problema etico e tecnico stabilire di esporre tutta la
popolazione ai rischi di tutti i vaccini quando invece sarebbe più opportuno
trovare delle forme alternative di diagnosi, prevenzione e terapia più attente
e precise per ogni singolo individuo.
E’
davvero curioso il fatto che le nazioni considerate “leading” di questo progetto vaccinale
sono l’Italia e il Portogallo con il “contributo”
di altre come India, Pakistan, Corea, Arabia Saudita, Yemen.
Per
raggiungere tale obiettivo le nazioni dovranno:
1.
Condurre
immunizzazioni di routine
2.
Stabilire
attività che colmano i difetti del sistema di vaccinazione
3.
Implementare
la sorveglianza
4.
Implementare
le campagne di comunicazione
5.
Studiare
il morbillo e le altre
epidemie occasionali
6.
Migliorare
i laboratori diagnostici
7.
Rafforzare
la capacità di risposta alle epidemie e dissolvere le “barriere” alla
vaccinazione
8.
Raggiungere
e documentare la capacità di produrre sufficienti vaccini
9.
Raggiungere
e documentare la capacità di iniezioni sicure
10.Raggiungere e documentare la vaccinazione dei lavoratori
della sanità
Guarda caso, tutte queste raccomandazioni hanno ispirato il Piano Nazionale dei Vaccini 2017-2019 che ora, dopo l’approvazione di questo folle decreto, vogliono rifilare obbligatoriamente ai bambini italiani nella fascia da 0 a 6 anni, e indirettamente fino a 16 anni, con il ricatto delle sanzioni, costi quel che costi, perché ha aumentato molto gli investimenti nel settore farmaceutico.
Allora sarebbe lecito chiedersi:
- perché solo questi Paesi e non altri?
- chi ha deciso di sottoporre a sperimentazione la popolazione del nostro Paese?
- che senso ha, con gli spostamenti di oggi, obbligare in Italia e Portogallo e non nelle vicine Spagna, Francia e Germania?
Sicuramente vi sono accordi che prevedono un “dare” e un “avere“, in cui si sono buttati in
affari i soliti noti che hanno contribuito ad accrescere il “livello di attenzione
mediatica”
nei confronti dei medici e degli operatori sanitari, a tal punto da esprimere
pareri critici o preoccupazioni, anche a seguito della ben nota posizione
dell’Italia sulla scena internazionale in qualità di capofila
per le strategie vaccinali di massa a livello mondiale.
Infatti,
è sempre bene ricordare che a settembre
2014 il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata
dall’allora Presidente dell’Agenzia
Italiana del Farmaco [AIFA],
Prof. Sergio Pecorelli, poi dimessosi
a seguito delle accuse per i suoi legami con aziende farmaceutiche e società di
venture capital, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi riunitosi a
Washington in presenza dell’ex Presidente USA Barack Obama.
Ora, con l’emanazione di questo delirante decreto sanitario da parte
del nostro Governo, sarebbe auspicabile pretendere un comportamento coerente
con i più classici criteri epidemiologici: chiudere le frontiere italiane a
tutti i turisti che non saranno in regola con il ricco pacchetto di
vaccinazioni obbligatorie richieste nel nostro Paese.
Infondo, tutti i turisti
provenienti da altri Paesi europei sono legittimamente da considerare come
potenziali “untori” che possono importare
pericolosi patogeni dai loro Paesi d’origine dove le vaccinazioni non sono
obbligatorie né particolarmente numerose.
Sostenere che la ridotta copertura vaccinale può far ricomparire
epidemie disastrose come quelle dei secoli scorsi, rappresenta di fatto un
messaggio falsamente allarmante e fuorviante.
Se
si pensa che una epidemia di Ebola
in Africa [ribadiamo: Ebola in Africa] è stata controllata con sole misure di
isolamento dei malati [senza farmaci e senza vaccini], è ovvio che in Italia,
in Europa, o in una qualsiasi parte del mondo civilizzato, qualsiasi rischio di
epidemia di qualsiasi malattia conosciuta attualmente sarebbe messa subito
sotto controllo con adeguate procedure igienico-sanitarie.
Il problema semmai è un altro:
questo Governo sta distruggendo il Sistema Sanitario Nazionale, sta limitando
la libertà delle persone, sta limitando l’autonomia decisionale dei medici, e
sta mettendo gl’italiani nella condizione di rinunciare sempre più spesso alle
cure.
E’ giunto il momento di dire basta a questi mercanti della salute!
Fonte:
autismovaccini.org
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