Morbillo trasmesso dai vaccinati: i ricercatori del governo confermano
La ricerca rivela che un individuo vaccinato non solo può essere
infettato dal morbillo, ma può anche diffonderlo ad altri che sono anch’essi
vaccinati contro di questo – ma cercando di usare ciò per confutare che la
somministrazione di due dosi di
vaccino anti-MPR sia “efficace al 97%”, come ampiamente affermano.
Uno degli errori fondamentali nel considerare
l’efficacia del vaccino contro il morbillo sta nel pensare che il ricevere il
vaccino anti-morbillo-parotite-rosolia (MPR) equivalga all’immunità contro tali
virus. Infatti, è comunemente richiesto dalle organizzazioni
sanitarie, come i CDC, di inoculare
due dosi del vaccino anti-MPR poiché solo così “efficace nel prevenire il
morbillo nel 97% dei casi”, nonostante un corpo voluminoso di prove contraddittorie da
epidemiologia ed esperienza clinica.
Questo
pensiero erroneo ha indotto l’opinione pubblica, i media e il governo ad
attribuire l’origine dei focolai di morbillo, come quello riportato a Disney
nel 2015(e che ha portato alla SB277 quello stesso anno, spogliando
lo Stato della California del diritto alle esenzioni vaccinali, tranne quelle
‘mediche’), ai non vaccinati, anche se il 18% dei casi di
morbillo si è verificato in coloro che erano stati vaccinati contro di esso e
difficilmente la doppia dose del vaccino ha confermato questa “efficacia del
97%”.
L’ovvia fallibilità del vaccino è anche indicata dal fatto che ora il CDC richiede due dosi.
L’ovvia fallibilità del vaccino è anche indicata dal fatto che ora il CDC richiede due dosi.
Ma i
problemi relativi al fallito vaccino MPR sono molto più profondi. Innanzitutto,
comportano profondi rischi per la salute (oltre 25
dei quali li abbiamo indicati qui: pericoli del vaccino MPR), incluso un aumento del
rischio di autismo, che uno scienziato senior del CDC
ha confessato alla sua agenzia, che non giustifica il rischio, dato
che il morbillo non è solo non mortale ma conferisce benefici per la salute
significativi che sono stati convalidati nella letteratura biomedica. In
secondo luogo, non solo il vaccino MPR non riesce a conferire coerentemente
l’immunità, ma coloro che sono stati “immunizzati” con due dosi di vaccino
MPR possono ancora trasmettere l’infezione ad altri – un
fenomeno di cui nessuno sta segnalando la fretta di dare la colpa al non
vaccinati o minimamente vaccinati per l’epidemia.
I vaccinati per MPR possono ancora diffondere il morbillo:
Tre anni
fa uno studio pionieristico pubblicato sulla rivista Clinical Infectious Diseases,
la cui paternità comprendeva scienziati che lavoravano per il Bureau of
Immunization, il Dipartimento di salute e igiene mentale di New York, il Centro
nazionale per l’immunizzazione e le malattie respiratorie e i Centri per il
Controllo e la Prevenzione delle malattie (CDC), Atlanta, GA, ha esaminato le
prove del focolaio di morbillo di New York del 2011 secondo cui le persone vaccinate
contro il morbillo e con ‘immunità’ conseguente alla vaccinazione erano
comunque in grado di essere infettate dal morbillo e di infettare altri con
esso (trasmissione secondaria).
Questa
constatazione ha anche destato l’attenzione delle notizie mainstream, come
l’articolo di Sciencemag.org dell’aprile 2014 intitolato “Per la prima volta tracciata
epidemia di morbillo partita da paziente completamente vaccinato“.
Lo
studio innovativo intitolato “Scoppio di morbillo tra persone
con precedenti prove di immunità, New York City, 2011” ha
riconosciuto che “il morbillo può verificarsi in individui vaccinati, ma la
trasmissione secondaria da tali individui non è stata documentata”.
Al fine di scoprire se i
soggetti vaccinati contro il morbillo sono in grado di essere infetti e trasmettere l’infezione ad altri, hanno valutato
casi sospetti e contatti scoperti durante un’epidemia di morbillo nel 2011 a New York.
Si sono concentrati su un
paziente che aveva ricevuto due dosi di vaccino contenente il morbillo e hanno
scoperto che,
“Di 88 contatti, sono stati confermati quattro casi secondari che avevano o due dosi di vaccino contenente il morbillo oppure un anticorpo IgG, per passato morbillo, positivo. Tutti i casi avevano conferma di laboratorio dell’infezione da morbillo, sintomi clinici coerenti con il morbillo e un’alta risposta immunitaria secondaria.”
“Di 88 contatti, sono stati confermati quattro casi secondari che avevano o due dosi di vaccino contenente il morbillo oppure un anticorpo IgG, per passato morbillo, positivo. Tutti i casi avevano conferma di laboratorio dell’infezione da morbillo, sintomi clinici coerenti con il morbillo e un’alta risposta immunitaria secondaria.”
La loro
notevole conclusione:
“Questo
è il primo rapporto di trasmissione del morbillo da un individuo vaccinato due
volte: la
presentazione clinica e i dati di laboratorio dell’indice erano tipici del
morbillo in un individuo ‘naïve’. I casi secondari presentavano robuste
risposte anticorpali anamnestiche.
Non si
sono verificati casi terziari nonostante numerosi contatti. L’epidemia
sottolinea la necessità di un’accurata indagine epidemiologica e di laboratorio
sui casi sospetti di morbillo indipendentemente dallo stato di vaccinazione.”
Perciò,
un individuo vaccinato due volte, in un’epidemia di morbillo di New York, è
stato trovato avesse trasmesso il morbillo a quattro dei suoi contatti, due dei
quali avevano ricevuto due dosi di vaccino MPR e avevano risultati anticorpali
presumibilmente protettivi contro l’IgG del morbillo.
Questo fenomeno – il vaccino contro MPR rilevato all’origine dell’infezione di altri casi di vaccinati con MPR – è stato ignorato dalle agenzie sanitarie e dai media.
I dati corroborano la
possibilità che, durante l’epidemia di morbillo a Disney, i vaccinati
precedentemente (non noto di quel 18%) possano essere stati infettati o già
stavano eliminando il morbillo da un vaccino e trasmesso il morbillo sia ai
vaccinati che ai non-vaccinati.
Inoltre,
questi scienziati dei CDC e del NYC Bureau of Immunization hanno identificato
la “necessità” di “un’indagine approfondita epidemiologica e di laboratorio sui
casi sospetti di morbillo indipendentemente dallo stato di vaccinazione”, cioè
che si dovrebbe poter escludere il fallimento vaccinale e l’infezione sparsa da
parte di.
Invece, quello che sta accadendo
ora è che, nel momento in cui si verifica un’epidemia di morbillo,
l’atteggiamento è quello di “incolpare la vittima” e che i media e/o le agenzie
sanitarie riferiscano circa tale epidemia come se fosse provato che gli
afflitti siano sotto- o non- vaccinati, spesso senza prove sufficienti per
sostenere queste affermazioni.
Chiaramente le parti interessate
nel dibattito circa vaccini/non vaccini avrebbero bisogno di guardare la
situazione attraverso la lente delle
prove stesse e non quella data da una
scienza che agisce solo mediante proclami facendo richieste alle autorità.
Sorprendentemente la verità è stata soppressa per decenni.
Venti anni fa è stato constatato che il vaccino per MPR possa
infettare praticamente tutti i suoi destinatari con il morbillo.
Gli scienziati che lavorano al Centro Nazionale per le Malattie
Infettive dei CDC, finanziato dall’OMS e dal Programma Nazionale per i Vaccini,
hanno scoperto qualcosa di veramente inquietante sul vaccino MPR:
porta a un’infezione rilevabile da morbillo nella stragrande maggioranza di
coloro che la ricevono.
Il foglietto illustrativo del
vaccino anti-MPR prodotto da Merck riporta che esso possa causare l’encefalite da morbillo (MIBE), una
forma rara ma potenzialmente letale di
infezione del cervello, per morbillo.
Per saperne di più, leggi il mio
articolo sull’argomento “Il morbillo diffuso dai
vaccinati: conferma di documenti dell’OMS, della Merck e del CDC“.
Smetti di incolpare il vaccinato quando fallisce il vaccino
La morale della storia è che non si può incolpare i genitori di non
vaccinati per la morbilità e la mortalità delle malattie infettive quando la
vaccinazione, anche nella sua pseudo immunizzazione, non impedisce a quelli che
vengono vaccinati di infettare altri.
In effetti, le epidemie
secondarie al fallimento del vaccino contro il morbillo e lo spargimento in
popolazioni conformi alle vaccinazioni fino al 99% sono avvenute per decenni.
Ecco alcuni esempi riportati nella letteratura medica:
·
1985, Texas, USA: secondo un articolo pubblicato
nel New England Journal of Medicine nel 1987, “Un focolaio di morbillo si è
verificato tra gli adolescenti a Corpus Christi, in Texas, nella primavera del
1985, anche se i requisiti di vaccinazione per la frequenza scolastica erano
stati completamente applicato “. Hanno concluso: “Concludiamo che focolai di
morbillo possono verificarsi nelle scuole secondarie, anche quando più del 99%
degli studenti sono stati vaccinati e oltre il 95% sono immuni”. 1
·
1985, Montana, USA: secondo un articolo pubblicato
sull’American Journal of Epidemiology dal titolo “Persistente focolaio di
morbillo, nonostante misure preventive e di controllo adeguate”, nel Montana si
è verificato un focolaio di 137 casi di morbillo. I registri delle scuole hanno
indicato che il 98,7% degli studenti era stato adeguatamente vaccinato,
portando i ricercatori a concludere che: “Questo focolaio suggerisce che la
trasmissione del morbillo possa persistere in alcuni contesti, nonostante
l’adeguata attuazione dell’odierna strategia di eliminazione del morbillo”. 2
·
1988, Colorado, USA: secondo un articolo pubblicato
sull’American Journal of Public Health nel 1991, “All’inizio del 1988 un
focolaio di 84 casi di morbillo si è verificato in un college in Colorado in
cui oltre il 98% degli studenti aveva documentazione di un’adeguata
immunizzazione del morbillo… a causa di un requisito di vaccinazione in vigore
dal 1986. Hanno concluso: “… epidemie di morbillo possono verificarsi tra le
popolazioni di college altamente vaccinate” 3
·
1989, Quebec, Canada: secondo un articolo pubblicato
sul Canadian Journal of Public Health nel 1991, un focolaio di morbillo del
1989 è stato “in gran parte attribuito a una copertura vaccinale incompleta”,
ma a seguito di un’ampia revisione i ricercatori hanno concluso “La copertura
vaccinale incompleta non è una spiegazione valida per l’epidemia di morbillo a
Quebec City”. 4
·
1991-1992, Rio de Janeiro, Brasile:
secondo un articolo pubblicato sulla rivista Revista da Sociedade Brasileira de
Medicina Tropical, in un focolaio di morbillo dal marzo 1991 all’aprile 1992 a Rio de Janeiro, il
76,4% di quelli sospettati di essere infetti avevano ricevuto il vaccino per il
morbillo prima dell’età del loro primo compleanno. 5
·
1992, Città del Capo, Sudafrica:
secondo un articolo pubblicato sul South African Medical Journa nel 1994, “[In]
Agosto 1992 si verificò un’epidemia, con casi segnalati in molte scuole in
bambini presumibilmente immunizzati”. La percentuale di immunizzazione per il
morbillo è risultata del 91% e l’efficacia del vaccino è risultata essere solo
del 79%, portandoli a concludere che il fallimento del vaccino primario e
secondario fosse una possibile spiegazione dell’epidemia. 6
Ci sono molti altri esempi del fallimento abissale del vaccino contro
il morbillo, incluso uno studio pubblicato su PLoS intitolato “Difficoltà nell’eliminare il
morbillo e controllare la rosolia e la parotite: uno studio trasversale di una
prima vaccinazione contro il morbillo e la rosolia e una secondo dose per
morbillo, parotite e la rosolia” che ha messo in luce la
lampante inefficacia dei due vaccini [contro il morbillo (morbillo-rosolia (MR)
o morbillo-parotite-rosolia (MPR)]
nel soddisfare la loro promessa ampiamente diffusa di prevenire epidemie in
popolazioni altamente vaccine.
Ci siamo immersi profondamente
nelle implicazioni di questo studio nel nostro articolo intitolato “Perché la Cina sta avendo
epidemie di morbillo quando il 99% è vaccinato?“.
L’esempio più recente è stato pubblicato oggi sul sito Web del CDC in
un rapporto intitolato “Morbillo epidemico in una
popolazione altamente vaccinata – Israele, luglio-agosto 2017“,
in cui si descrive di un paziente zero che aveva ricevuto tre dosi di MPR.
Non sorprende che il CDC non
tragga la conclusione ovvia che il vaccino MPR ha fallito e che, piuttosto,
dovrebbero considerare il morbillo una possibilità quando esaminano un paziente
con febbre e un’eruzione cutanea anche quando il paziente è vaccinato.
Questi
sette focolai appena elencati non sono affatto esaustivi della letteratura
biomedica, ma illustrano quanto sia fuorviante l’opinione pubblica
sull’efficacia dei vaccini contro il morbillo e come lo sia in generale
l’agenda di vaccinazione proposta dai CDC. Nessuna quantità di ignoranza
storica cancellerà il fatto che la vaccinazione non è innanzitutto uguale
all’avvenuta immunizzazione; l’antigenicità non equivale all’immunogenicità, né
sono rappresentati in modo accurato gli effetti collaterali non intenzionali
del vaccino anti-MPR e di altri vaccini del programma dei CDC, precludendo
l’accesso al principio etico medico del consenso informato.
Traduzione
a cura di Manuela Prascevic & Luigi Quintavalle
RIFERIMENTI
1T L
Gustafson, A W Lievens, P A Brunell, R G Moellenberg, C M Buttery, L M
Sehulster. Measles outbreak in a fully
immunized secondary-school population. N Engl J Med. 1987 Mar
26 ;316(13):771-4. PMID: 3821823
2R M
Davis, E D Whitman, W A Orenstein, S R Preblud, L E Markowitz, A R Hinman. A persistent outbreak of
measles despite appropriate prevention and control measures. Am
J Epidemiol. 1987 Sep ;126(3):438-49. PMID: 3618578
3B S
Hersh, L E Markowitz, R E Hoffman, D R Hoff, M J Doran, J C Fleishman, S R
Preblud, W A Orenstein. A measles outbreak at a college
with a prematriculation immunization requirement. Am J Public
Health. 1991 Mar ;81(3):360-4. PMID: 1994745
4N
Boulianne, G De Serres, B Duval, J R Joly, F Meyer, P Déry, M Alary, D Le
Hénaff, N Thériault.[Major measles epidemic in the
region of Quebec despite a 99% vaccine coverage]. Can J Public
Health. 1991 May-Jun;82(3):189-90. PMID: 1884314
5S A de
Oliveira, W N Soares, M O Dalston, M T de Almeida, A J Costa. Clinical and epidemiological
findings during a measles outbreak occurring in a population with a high
vaccination coverage. Rev Soc Bras Med Trop. 1995
Oct-Dec;28(4):339-43. PMID: 866883
6N
Coetzee, G D Hussey, G Visser, P Barron, A Keen. The 1992 measles epidemic in
Cape Town–a changing epidemiological pattern. S Afr Med J. 1994
Mar ;84(3):145-9. PMID: 7740350
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