Il denaro al servizio dell'umanità
Non potete vivere un giorno perfetto senza fare
qualcosa per qualcuno che non sarà mai in grado di ripagarvi. -John Robert
Wooden, allenatore di pallacanestro
Le scelte che fate tutti i giorni – specialmente se siete
genitori, educatori, coach, manager – producono conseguenze non solo su voi
stessi, ma generano impatti su molti altri individui e talvolta addirittura su
intere collettività, anche se in larga parte dei casi non siete consapevoli di tali
conseguenze.
Quando accettate le modalità di pensiero mainstream (il
pensiero condizionato dei media e della massa), anziché sostenere un modo di
pensare differente, vi prendete la re- sponsabilità di trattenere in uno stato
di sonno tutti coloro che vi circondano, in particolare i più giovani, che
invece avrebbe fame di un nuovo modo di intendere la realtà, dove ricchezza e
povertà assumono significati differenti.
La povertà non è
un valore. La
povertà è una condizione di cui vergognarsi
e alla quale mettere riparo immediatamente. Ovviamente sto parlando di una vergogna costruttiva, che vi costringe a una reazione coraggiosa.
L’uomo moderno non si vergogna più della sua povertà,
anzi, la mette in mostra quasi fosse un principio morale di cui vantarsi,
aiutato in questo dai discorsi di papa
Francesco. Il povero viene esibito e compatito in televisione all’interno
di trasmissioni che hanno la pretesa di illustrare “la difficile realtà di
oggi”. L’intervistatore gioca sul senso
di colpa dello spettatore, inviando un insidioso messaggio subliminale: “Il povero non è povero perché sta
sbagliando qualcosa nell’interpretazione della realtà, ma è povero perché
una società ingiusta – di cui tu, spettatore, fai parte – lo tiene nella
povertà.”
Io non appartengo alla categoria dei motivatori, non sono
un esperto di “legge di attrazione” né mi occupo di coaching; il mio scopo
infatti non è il denaro e non voglio che lo sia per voi. In questo libro non
vi insegnerò a vendere di più, ad essere competitivi o a inseguire i soldi.
Vi darò i mezzi per trasformarvi,
affinché i soldi arrivino a voi senza che dobbiate inseguirli, come
conseguenza spontanea del vostro radicale cambiamento.
Avendo realizzato già da tempo che solo il Sé – l’essenza
profonda dell’essere umano – è reale, mentre tutto il resto fa parte di
un’illusione olografica, il mio autentico scopo è portare altri alla medesima
realizzazione, qualunque sia l’argomento che tratto nei miei scritti. Un uomo che sa chi è, è un uomo
invincibile e di successo.
La ricchezza è
unicamente la conseguenza dell’aver ottenuto delle progressive espansioni di
coscienza. Nella misura in cui, giorno dopo giorno, vi identificherete sempre
di più con il vostro autentico Sé e aprirete il vostro Cuore alla vita, il cambiamento di coscienza che
avverrà in voi sarà di natura tale per cui risolverete in maniera definitiva le vostre difficoltà col denaro
e otterrete tutti i soldi che vi occorrono per portare avanti i vostri
progetti, ma... soprattutto... scoprirete finalmente quali sono questi
progetti.
I tempi in cui colui
che si realizza spiritualmente vive su una montagna, vestito unicamente di un
perizoma e bevendo una scodella di latte al giorno – nello stile di Ramana
Maharshi – sono estinti per sempre.
Chi si realizza oggi vive in città, usa lo smartphone e
porta avanti progetti di successo, finanziati grazie al denaro. La libertà non riguarda il luogo in cui
viviamo, come ci vestiamo o il mestiere che svolgiamo, bensì lo stato di coscienza in cui siamo.
Io vi parlo della possibilità di essere un cittadino per
bene, libero, ricco, al servizio dell’umanità e spiritualmente realizzato.
Negli ultimi anni, affrontare la questione dei soldi ha
smesso di essere una scelta individuale per trasformarsi in un’urgenza sociale
che coinvolge sempre più persone. Prima
o poi tutti dovranno confrontarsi con la loro concezione di ricchezza e,
volenti o nolenti, saranno chiamati a modificarla radicalmente... se vorranno
sopravvivere. La crisi che incombe da anni sulla nostra economia – e che è
ben lungi dal volgere al termine – svolge esattamente questa funzione: svegliare con un calcio nel sedere chi si
era addormentato all’interno d’un lavoro stipendiato, chi si sentiva al
sicuro alla guida della sua aziendina di successo o chi pensava di avere
diritto a un lavoro solo per essersi laureato.
Non è infatti ammissibile che una società civile
continui a sostenere una concezione della ricchezza che include il senso del
possesso, la competitività e la paura di perdere denaro. Proprio affinché
tale vecchia visione possa essere finalmente messa da parte, l’esistenza sta mettendo in atto la “crisi
perfetta”, un piano che pare studiato a tavo- lino con lo scopo di portare i
cittadini a perdere progressivamente tutto ciò che hanno e diventare sempre
più dipendenti dallo Stato.
Chi uscirà dalla
crisi sarà un uomo nuovo, libero, con una nuova visione del denaro e della
vita in generale; gli altri... semplicemente non usciranno dalla crisi.
Il successo
economico, in
particolare in Italia – e ancor di più negli ambienti della spiritualità –
sovente viene visto come un obiettivo
indegno, ignobile, se non addirittura moralmente riprovevole. Ciò è dovuto
principalmente alla cultura religiosa, che nei secoli ha condotto milioni di
persone a credere che spirito e denaro non potessero coabitare nello stesso
individuo.
Se posso essere d’accordo sul fatto che l’attaccamento al denaro abbia origini “diaboliche”, non sono d’accordo sul fatto che il denaro di per sé rappresenti qualcosa di diabolico, essendo il denaro unicamente l’espressione di un’energia che sta a noi utilizzare in maniera corretta.
Se posso essere d’accordo sul fatto che l’attaccamento al denaro abbia origini “diaboliche”, non sono d’accordo sul fatto che il denaro di per sé rappresenti qualcosa di diabolico, essendo il denaro unicamente l’espressione di un’energia che sta a noi utilizzare in maniera corretta.
Con il fuoco potete scaldare o bruciare, lo stesso potete
fare con il denaro.
S. Brizzi
Qui mi tocca dare ragione a Brinzio, e aggiungo che quelli da sempre sono ignobili ricchi lo sono perché hanno convinto gli altri ad essere poveri e reso difficoltosa la ricchezza economica con altrettanto ignobili atti di potere, facendo le a sulle debolezze caratteriali con tutti i mezzi dalla religione alla politica, dallo stato sociale al salute.
RispondiEliminaCiao
'BRIZZI"scusa l'errore
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