Wi-fi nelle scuole a 6 V/m? Per Marinelli del CNR è troppo alto
Anche in standby il modem emette un segnale alla
stessa frequenza delle onde “alfa” emesse dal cervello nel primo stadio del
sonno interferendo con esso, rendendo difficoltoso se non impossibile i cicli e
ritmi Biologici detti Circadiani.
Ma per Tutino, Pd, i rilievi Arpa in una scuola di
Bologna bastano per stare tranquilli.
Quando si parla dei rischi del wi-fi nelle scuole
per la salute dei bambini, molti – la maggioranza, forse – tendono a rispondere
con frasi del tipo: «Ma tanto c’è dappertutto» o «Finchè non ci sono dati certi
non mi preoccupo».
E allora ci chiediamo: è giusto trascurare un problema (il wi-fi) perché ce n’è uno maggiore,
rappresentato ad esempio dai cellulari 3G e 4G, il cui utilizzo comunque
(vuoi per motivi di progresso, vuoi per motivi d’interesse economico) non si
può arrestare?
E’ corretto utilizzare i nostri figli come «cavie»
se sarà su di loro che studieremo gli effetti? E,
ancora, forse il concetto più importante di tutti: è giusto che un bambino che
frequenta la scuola dell’«obbligo» sia «obbligato» ad essere esposto dalle 5
ore (per il tempo a modulo) alle 8 ore (per il tempo pieno) al giorno a
radiazioni elettromagnetiche per cinque anni nel periodo infantile? E’ proprio
così necessario se alla rete ci si potrebbe connettere con gli stessi risultati
anche via cavo?
Ma conosciamo esattamente il problema? Se i
controlli dell’Arpa (ente preposto alla rilevazione, tra le altre cose, dei
livelli di elettromagnetismo degli impianti wi-fi ad uso pubblico) ci dicono
che le emissioni del wi-fi sono entro i livelli legge (in Italia 6 Volt/metro)
o addirittura sotto i limiti, possiamo
davvero dormire sonni tranquilli?
Il dottor Fiorenzo Marinelli, biologo molecolare
dell’Istituto di genetica molecolare del CNR di Bologna, tra i massimi esperti
del tema, risponderebbe di no. Perché? Risponde Marinelli: «I
limiti per esposizione della popolazione a campi elettromagnetici sono
inadeguati e obsoleti. Secondo le conoscenze sperimentali ed epidemiologiche di
effetti avversi alla salute, il limite di legge attuale 6 V/m andrebbe ridotto
a 0,6 V/m. Vorrei ricordare inoltre che lo IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul
cancro, ndr) ha classificato
le radiofrequenze come “possibili cancerogene per l’uomo” (ricordiamo che anche il piombo
presente nella benzina aveva un’analoga classificazione ed è stato Vietato),
mentre nel 2013 Lennart Hardell, oncologo presso l’ospedale universitario di
Orebro (Svezia), sulla base di approfonditi studi sulla casistica
epidemiologica, ha chiesto di classificarle come “cancerogene certe”».
Ha aggiunto poi Marinelli: «Perché i campi
elettromagnetici possono causare malattie? Le cellule e gli organismi irradiati
spendono più energia per vivere un metabolismo normale. Questo dispendio di
energia fa vivere gli organismi sotto continuo stress.
Finché i sistemi riparativi del DNA riescono a
riparare la vita si mantiene. Quando i danni sono troppi la regolazione genica
si sbilancia e le cellule muoiono per apoptosi o proliferano cellule tumorali».
E Marinelli invoca il
principio di precauzione.
Qualche non addetto ai lavori azzarda anche
spiegazioni scientifiche, del tipo: «Quando è silente, il modem wi-fi non
emette elettromagnetismo». In realtà, anche questa informazione non è corretta.
Come spiega infatti Mario Canciani, responsabile del Servizio di
Allergo-Pneumologia della Clinica pediatrica dell’Azienda
Ospedaliero-universitaria di Udine, «le reti wireless operano ad una frequenza
di circa 2450 MHz (per Wi Max 5800 MHz). Il problema sta nel fatto che queste
reti, anche in modalità standby, quando cioè non si trasmettono dati, accendono
e spengono il segnale con una frequenza di 10 Hz, proprio la stessa in cui si
trovano le onde alfa del cervello».
Alla mozione presentata lunedì da Alessandra
Guatteri del M5S e bocciata dalla maggioranza, l’assessore all’Ambiente, Mirko
Tutino, ha risposto presentando i rilievi dell’Arpa di Bologna eseguiti il 20
gennaio scorso nell’istituto comprensivo statale di Minerbio (Bo). Tutino
sostiene: «L’indagine può essere presa come riferimento perché, anche se in
commercio ci sono diverse tipologie e modelli di impianti wi-fi, rispondono
comunque tutti ai medesimi standard internazionali del settore (IEEE)».
E ci chiediamo: dovrebbe rassicurare noi genitori
reggiani il fatto che le emissioni in una scuola di Bologna sono entro i
limiti?
Ma il problema di fondo non è tanto se i modem
wi-fi nelle scuole emettono entro i limiti dei 6 V/m. Il problema è a monte. Siamo certi che questi 6 V/m siano limiti entro
cui i bambini sono in sicurezza? Marinelli del CNR sostiene di no e scrive che
il livello massimo di esposizione dovrebbe essere di 0,6 V/m.
E
adesso? Come la mettiamo se ora il governo italiano vuole elevare i livelli a
60 V/m? Se nella nostra scuola di Minerbio i livelli arriveranno
a 59 V/m potremo dormire sonni tranquilli. Lo dice la legge…
Di Alessandra Ferretti
In Prima Pagina Reggio
Fiorenzo Marinelli, biologo molecolare del Cnr di Bologna, ha partecipato all’incontro promosso dal comitato “No Elettrosmog” tenutosi presso le scuole Statali G. Pascoli di Porto Ferraio (LI)
Al professor Fiorenzo Marinelli
abbiamo chiesto:
Quali sono gli effetti biologici dei campi
elettromagnetici?
Quanto è dannoso il wi-fi per la salute?
Questi i temi della conferenza promossa dal
comitato No Elettrosmog che si è tenuta alla scuola media Pascoli. Per capirne
di più abbiamo incontrato il professor Fiorenzo Marinelli, Biologo Molecolare
del CNR di Bologna, uno dei massimi esperti del settore.
Video del Convegno su wi-fi ed elettrosmog tenuto presso la scuola media G. Pascoli di Porto Ferraio (LI) [QUI]
Tutti coloro interessati alla salute dei propri
figli e della propria famiglia seguano con maggiore interesse e senso di
responsabilità le tematiche legate all’elettrosmog ricordando che L’OMS già nel
2011 aveva messo in guardia la UE sulla pericolosità da sovraesposizione alle
fonti elettromagnetiche. Da tali raccomandazioni è seguita da parte della UE
una formale richiesta a tutti gli stati membri di informare la popolazione sui
rischi dovuti a sovraesposizione alle fonti elettromagnetiche. Lo stato
italiano non solo non ha fatto seguito alle richieste della UE ma
paradossalmente ha avviato il programma “Scuole in Wi-Fi”.
Siete invitati alla prossima
conferenza che si terrà a Firenze l’11 Marzo alle ore 17.30 in via De’ Pucci 4
presso la libreria Editrice Fiorentina c/o Palazzo Pucci.
Alla conferenza dibattito parteciperanno come relatori:
– Dott. Fiorenzo Marinelli, biologo ricercatore dell’Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Bologna;
– Dott. Livio Giuliani, Portavoce della Commissione Internazionale per la Sicurezza dei Campi Elettromagnetici (ICEMS);
– Dott.ssa Francesca Romana Orlando, giornalista esperta di divulgazione scientifica, Vice Presidente dell’Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale (AMICA).
L’ingresso è GRATUITO
Per partecipare potrete inviare la vostra adesione mediante il seguente evento Face Book: https://www.facebook.com/events/524679347710556/
Alla conferenza dibattito parteciperanno come relatori:
– Dott. Fiorenzo Marinelli, biologo ricercatore dell’Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Bologna;
– Dott. Livio Giuliani, Portavoce della Commissione Internazionale per la Sicurezza dei Campi Elettromagnetici (ICEMS);
– Dott.ssa Francesca Romana Orlando, giornalista esperta di divulgazione scientifica, Vice Presidente dell’Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale (AMICA).
L’ingresso è GRATUITO
Per partecipare potrete inviare la vostra adesione mediante il seguente evento Face Book: https://www.facebook.com/events/524679347710556/
Per ulteriori approfondimenti consultare la pagina del
Comitato No-Wi-Fi Toscana:
https://www.facebook.com/Comitato-No-Wi-Fi-Toscana-1024438677573609/
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