432 HZ, SCHIARIAMOCI LE IDEE
Dopo anni in cui mi sono interessato alle frequenze musicali e la loro interazione con la natura umana, posso provare a scrivere un articolo che chiarisce alcuni punti non troppo chiari che la teoria dell’accordatura a 432 Hz lascia spesso irrisolti.
Ho scritto molto sul tema dei 432 Hz e di molte altre
implicazioni che la musica e il suono possono avere sulla salute e la vita
dell’uomo. Sono giunto alla conclusione che per capire a fondo che cosa ha
spinto molte persone a interessarsi all’accordatura a 432 Hz per il LA, occorre
una visione molto ampia dell’argomento, che abbraccia scienza, yoga, esoterismo
e altre importanti aree della cultura umana. Mi permetto di consigliare a chi
sta leggendo questo articolo, di leggere anche “432
hz, Storia e Considerazioni sulla più acclamata accordatura benefica“, che
vi darà una panoramica di partenza sull’argomento. Oppure potete scaricare
gratis un e-book che ho scritto sui 432 Hz in questa pagina: “Musica a 432 Hz”
(ebook gratuito).
PUNTI DA CHIARIRE SUI 432 HZ
Partiamo delineando quali sono i concetti non
troppo chiari che molti lettori mi hanno segnalato, oppure che ho incontrato
leggendo qualche forum sull’argomento.
· Se l’accordatura a 432 Hz per il LA è basata sulla matematica dell’8, come mai non va bene anche il LA a 440 Hz, anch’esso multiplo di 8?
· Se l’accordatura a 432 Hz si basa su una frequenza più naturale, che deriva dalla frequenza di Schumann, come mai non si prende per riferimento 7,83 Hz invece di 8 Hz?
· Come mai se accordo un LA a 432 Hz poi non ottengo il DO a 256 Hz?
· Cosa significano accordatura aurea e accordatura equabile?
· I Pink Floyd e molti altri gruppi rock accordavano a 432 Hz o semplicemente un semitono sotto? Accordare un semitono sotto l’accordatura standard che senso ha?
· Che senso ha accordare una LA a 432 Hz se poi suono un brano in Lab?
Bene, mi sembra di aver delineato i maggiori dubbi
che attorniano la teoria dell’accordatura a 432 Hz. Vediamo di cominciare a
capirci qualcosa in più. Premetto che per farlo bisogna masticare un pò di
matematica, ma non farà male a nessuno digerire qualche formuletta.
TEORIA
Iniziamo con il dire che tutto ciò che leggerete in
questo articolo è frutto di teorie che non sono ancora supportate da eminenti
studi scientifici e forse mai lo saranno, in quanto nessuno di noi poveri
musicisti ha i mezzi per una sperimentazione di questo tipo. Ma in fondo, come
diceva il mio primo insegnante di chitarra, se sbaglia un ingegnere potrebbe
cadere un ponte e morire qualcuno, se sbaglia un musicista al massimo riceverà
dei pomodori in testa.
LA a 432 Hz e DO a 256 Hz
L’obiettivo
di accordare un LA a 432 Hz è quello di ottenere poi il DO a 256 Hz, che
sarebbe così multiplo di 8, e cioè esattamente 32 volte 8 Hz. Questo perchè 8
è considerato un numero fondamentale per la cultura e per la natura umana.
Ad esempio conosciamo la legge
dell’ottava, su cui è basata la scala musicale, oppure anche la
classificazione degli elementi chimici. Oppure le onde cerebrali di 8 Hz, che
stanno tra le Alfa e le Theta, cioè trà il rilassamento profondo, la
meditazione e l’inconscio. Quindi possiamo
dire che il LA a 440 Hz è escluso perchè genera un DO che non è multiplo di 8.
Ora però nasce un problema: nemmeno se
accordo il LA a 432 Hz ottengo un DO a 256 Hz. Perchè?
ACCORDATURA AUREA
Il problema sta nel modo in cui attualmente vengono
codificate le accordature delle dodici note di cui si compone il sistema temperato equabile. Per
ottenere dal LA a 432 Hz, un DO a 256 Hz, occorre utilizzare l’accordatura
Aurea, o Pitagorica. Il motivo per
cui la scala si è trasformata nel tempo è che la scala Pitagorica era buona per
la musica antica, che aveve un scarsa attitudine alla polifonia ed era derivata
dagli armonici naturali e quindi dalla preminenza dell’intervallo di quinta
sugli altri. In seguito, con lo sviluppo di una spiccata polifonia, più o meno
dai tempi di Bach, siamo arrivati a questo modo di dividere la scala cromatica,
che è un compromesso che non segue la naturale frequenza degli armonici, ma
privilegia la consonanza delle terze, vero cardine della musica tonale. Inoltre accordando
un DO a 256 Hz e un LA a 432 Hz, potrò comporre solo musica nei modi Greci, con
le loro peculiari caratteristiche. Questo perchè le frequenze sono generate
dalla nota DO, per cui non si può suonare in REb ad esempio.
Nel sistema
temperato, se accordo un LA a 432 Hz otterrò invece un Do a
256,89 Hz. Ecco il calcolo che occorre fare:
432/2(9/12)=
256,89Hz
Ecco
invece ciò che accade se utilizziamo la scala Aurea:
432/((33/23)*(1/2))=
256 Hz
Vediamo invece che accordando con l’accordatura
standard a 440 Hz otterremo un DO a 261,62 Hz, quindi molto alto rispetto a 256
Hz:
440/2(9/12)=
261,62 Hz
FREQUENZA DI SCHUMANN E MATEMATICA DELL’8
Uno dei principali motivi per cui si dovrebbe
scegliere l’accordatura a 432 Hz è che essa è più naturale e basata sulla
frequenza di vibrazione del campo magnetico terrestre, più
nota come frequenza di Schumann,
ma si tratta di una semplificazione,
in quanto questa frequenza non è 8 Hz, ma in realtà è di 7,83 Hz. Per cui,
se volessimo essere veramente in sintonia con questa frequenza, non dovremmo
accordare il DO a 256 Hz, ma piuttosto a: 7,83*32=205,56Hz
Oppure a 7,83*33= 258,39 Hz.
Non credo sia facile accordare uno strumento ad
un’accordatura così precisa, ma lo si può fare sicuramente con un software. In
ogni caso voglio ricordare che la risonanza di Schumann è condizionata
dal raggio terrestre e da altre varianti (fulmini, perturbazioni elettriche,
ecc.) che non la rendono costante in tutti i luoghi della Terra ed in tutti i
momenti, per cui anche questa è una frequenza da prendere con beneficio
d’inventario.
Direi che basare sulla matematica dell’8 le frequenze musicali,
può invece avere dei riferimenti culturali e scientifici, ai quali facevo cenno
prima, e cioè le onde cerebrali di 8
hertz di profonda meditazione, i numerosi esempi in cui il
numero 8 è presente nella cultura umana, come nell’architettura, nella tavole
degli elementi Chimici, e non ultima nella stessa scala musicale.
Invece accordare a 440 Hz non ha molti
riferimenti culturali e precedenti, è solo una
convenzione che probabilmente si è concretata a partire dalla costruzione degli
strumenti a fiato soprattutto, che infatti suonano meglio se intonati in modo
più acuto. Invece gli strumenti a corda non hanno questo problema, anzi
quando le orchestre erano soprattutto formate da archi erano accordate con un
diapason più basso.