lunedì 24 novembre 2014

Vaccini: il progetto oscuro - manipolazione genetica e sterminio controllato!!!


LA VERITÀ NASCOSTA CHE PERSONE CORAGGIOSE STANNO FACENDO USCIRE FUORI. FERMIAMO QUESTI CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ

Mimma Dabramo ha condiviso la foto di Santini Cesare.
"A CUORE APERTO " DI CESARE SANTINI
Vediamo insieme che cosa scrive la Dott.ssa Guylaine Lanctot, dottoressa canadese dotata di grande coraggio.
Per 25 anni ha praticato la sua professione collaborando con le industrie farmaceutiche.
Ad un certo punto della sua carriera si è resa conto dei giochi di potere, degli enormi interessi economici e delle macchinazioni fatte ai danni del malato.
Nel suo libro spiega quali sono queste “macchinazioni” ed indica anche i gravi danni a breve, medio e lungo termine causati appositamente da queste industrie farmaceutiche all’Umanità per renderla sempre più malata per l’ignobile ragione del solo profitto economico ossia dell’equazione più-malati = più-guadagni. Ha deciso di raccontare al mondo quali sono queste “macchinazioni” ed i gravissimi danni causati dalle vaccinazioni. Per questo la dottoressa Lanctot è stata citata più volte in tribunale dalle industrie chimico-farmaceutiche.
Nel capitolo “LA TRILOGIA DELLA MENZOGNA” del suo libro leggiamo: …
6. La vaccinazione decima le popolazioni.
In maniera acuta nei paesi del Terzo Mondo e in maniera cronica in quelli industrializzati
.
A questo proposito, ascoltiamo Robert Mc Namara, ex presidente della Banca Mondiale, ex segretario di Stato degli Stati Uniti che ordinò i bombardamenti massicci sul Vietnam e uno degli istigatori del programma mondiale di vaccinazione; non ha esitato a dichiarare: “Bisogna prendere misure drastiche di riduzione demografica, contro la volontà delle popolazioni.
Ridurre il tasso di natalità si è rivelato impossibile o insufficiente; bisogna quindi aumentare il tasso di mortalità. Come? Con mezzi naturali: la carestia e la malattia” (J’ai tout compris, N. 2, febbraio 1989, Ed. Machiavel).
7. La vaccinazione consente la selezione delle popolazioni da decimare, facilita cioè il genocidio mirato. Permette di uccidere persone di una determinata razza o nazione, lasciando indenni gli altri… chiaramente nel nome della salute e del benessere di tutti.
Prendiamo come esempio l’AFRICA, dove constatiamo la sparizione quasi totale (50% di decessi secondo gli ottimisti e 70% secondo i pessimisti) di alcuni popoli. Come per caso, ce ne sono parecchi nella stessa regione: Zaire, Uganda, estremo sud del Sudan. Nel 1967, a Marburg (in Germania), sette ricercatori che lavoravano sulle scimmie verdi dell’Africa sono morti di una febbre emorragica sconosciuta. Nel 1969, sempre come per caso, la stessa malattie uccide in Uganda un migliaio di persone.
Nel 1976 una nuova febbre emorragica sconosciuta uccide nel Sudan meridionale… poi nello Zaire…
Sappiamo che, come per caso:
Nel corso del processo intentato alla C.I.A., il dottor Gotlieb, oncologo, ha ammesso di avere versato, nell’ottobre 1960, una grande quantità di virus nel fiume Congo (nello Zaire) allo scopo di inquinarlo e contaminare le popolazioni che ne utilizzavano l’acqua. Il dottor Gotlieb è stato poi nominato direttore del N.C.I. (National Cancer Institute). (Questa informazione ci è giunta grazie alle ricerche effettuate dalla dottoressa Eva Snead);
• Dal 1968 alcuni virologi (specialisti di virus) avevano instillato il loro sofisticato materiale in ambienti ospedalieri dello Zaire.
Nel 1992 o 1993 ho scoperto, in un reportage dell’agenzia Reuter, che “una malattia simile all’AIDS ha fatto 60.000 morti nel Sudan meridionale… Viene chiamata la malattia assassina… Sono sparite famiglie e villaggi interi… Questa malattia, il Kala-azar… si manifesta con febbre e dimagrimento; i sintomi sono gli stessi dell’AIDS: il sistema immunitario è deficitario e si muore di altre affezioni…”
Sperimentazione = sterminio delle Minoranze che disturbano
E’ evidente che l’Africa, soprattutto i paesi del centro e del sud, contiene risorse favolose che hanno sempre risvegliato l’avidità degli Occidentali. Guai a chi oppone resistenza! Le colonie sono sparite, ma il colonialismo no…
8. La vaccinazione serve per sperimentare nuovi prodotti su un ampio campione di popolazione. In nome della salute, si vaccina contro pseudo-epidemie con prodotti da studiare. Il vaccino per l’epatite B sembra essere stato scelto apposta per lo scopo. Viene prodotto per manipolazione genetica ed è quindi molto più pericoloso dei tradizionali poiché introduce nell’organismo cellule estranee al suo codice genetico. Per giunta questo vaccino, ricavato da virus coltivati in ovaie di porcellini d’India (che aspetto avranno i nostri discendenti?), è indicato come possibile causa del cancro al fegato. Ciò nonostante gode di grande popolarità presso le autorità, che lo impongono prima a tutti coloro che lavorano in ambito sanitario e poi al resto della popolazione.
• Nel 1986 le autorità sanitarie hanno praticato ai bambini nati in Alaska la vaccinazione contro l’epatite B, senza nessuna spiegazione e senza chiedere l’autorizzazione ai genitori. In seguito molti si sono ammalati e parecchi sono morti. Pare infatti che nel vaccino fosse presente un virus denominato RSV (Rous Sarcoma Virus).
Le tribù autoctone americane sono sottoposte a molte vaccinazioni; proprio queste popolazioni difficili da dominare e proprietarie di grandi distese di terreno di cui ambirebbero impadronirsi le multinazionali…
Recentemente ho incontrato un gruppo di donne autoctone per parlare di salute. Ben presto si è presentato il tema delle vaccinazioni. Quando ho comunicato alcune informazioni a riguardo, l’infermiera del gruppo mi ha confidato che il governo federale lasciava loro piena libertà nella gestione della salute, ma a una condizione: che rispettassero scrupolosamente il programma di vaccinazioni per tutti. Scese allora un grande silenzio…avevano appena capito.
• Nel 1988, durante un’intervista radiofonica, un ambasciatore senegalese ha riferito i disastri portati dall’AIDS nel suo paese, dove villaggi interi erano stati decimati. Qualche anno prima alcune èquipe scientifiche e mediche avevano vaccinato gli abitanti contro l’epatite B; la malattia (AIDS) aveva colpito proprio queste persone vaccinate contro l’epatite B.
• Nel 1978 è stato sperimentato un nuovo vaccino sugli omosessuali di New York e, nel 1980, su quelli di San Francisco, Los Angeles, Denver, Chicago e Saint-Louis. Questo “nuovo vaccino”, ufficialmente contro l’epatite B, ha provocato la morte per AIDS di molti di loro, come ora sappiamo. Fu la prima ecatombe ufficialmente riconosciuta.
Il programma di vaccinazione degli omosessuali contro l’epatite B era stato ordinato dall’O.M.S. e dal N.I.H. (National Institute for Health). La loro collaborazione omicida non era una novità.
• Nel 1970 hanno condotto insieme uno studio sulle conseguenze di certi batteri e virus inoculati nei bambini al momento delle vaccinazioni.
• Nel 1972 questo studio si è concentrato specificamente sui virus che provocavano un indebolimento delle funzioni immunitarie.
Wolf Szmuness ha diretto a New York le sperimentazioni anti-epatite B e ha reso noti i legami esistenti tra il Blood Center (dove si trova il suo laboratorio), il N.I.H., il N.C.I. (National Cancer Institute), il F.D.A. (Food and Drug Administration), l’O.M.S. e le scuole di salute pubblica di Cornell, Yale e Harvard.
• Nel 1994 si è svolta in Canada una vasta campagna di vaccinazioni contro l’epatite B, inutile, pericolosa, costosa… Che cosa nascondeva? Ho notato che le vaccinazioni abbondano nel Québec da tre anni a questa parte.
– 1992: vaccinazione contro la meningite;
– 1993: richiamo della vaccinazione contro la meningite;
1994: vaccinazione contro l’epatite B.
Sono stata testimone della vaccinazione del 1993. Mi ha particolarmente colpita perché riguardava un’intera generazione (da 0 a 20 anni), tutto il Québec e solo il Québec. Da quando i virus e i batteri rispettano le frontiere, per giunta provinciali? Ecco i fatti:
– Non c’era un’epidemia in corso, né si rischiava che si verificasse, come confermano gli epidemiologi.
– Sono stati somministrati tre vaccini diversi, ognuno in un territorio specifico.
– Sono state selezionate alcune infermiere per seguire un corso di formazione per la somministrazione di un vaccino speciale.
– Tutti i bambini erano schedati al computer.
– E’ stata esercitata una pressione enorme; le scuole erano trasformate in cliniche e i bambini che rifiutavano di subire la vaccinazione erano considerati degli antisociali.
– Le infermiere si recavano a domicilio per cercare le madri che rifiutavano di far vaccinare i figli in età presolare.
(…)
Ho visto con i miei occhi un bambino che la madre rifiutava di far vaccinare. L’infermiera è andata a casa sua e le ha fatto credere che fosse obbligatorio. La madre si è lasciata convincere… e ora il bambino è spastico, paralizzato e insufficiente mentale.
– La vaccinazione è costata 30 milioni di dollari ai contribuenti del Québec, per di più in un periodo di grave recessione.
Perché un simile accanimento assassino? Come gli autoctoni, il popolo del Québec disturba: è fiero della propria diversità e reclama la sua sovranità. Inoltre il Québec (insieme ai territori degli autoctoni) ospita un grande serbatoio d’acqua molto allettante per le multinazionali, che se ne vogliono impadronire per deviarne il corso verso sud. Ho capito il valore dell’acqua quando un’amica che fa parte della commissione idrica della California mi ha confidato: “Ai giorni nostri il vero oro è l’acqua!” Si potrebbe pensare a un’arma migliore della guerra biologica per sbarazzarsi di popoli di cui si vuole conquistare il territorio?

Con il pretesto della difesa del nostro Paese vengono fabbricate armi micidiali. La guerra, biologica o no, è sempre guerra, e le armi uccidono. La guerra biologica è un gigantesco business ampiamente finanziato CON FONDI NOSTRI tramite l’esercito, la ricerca e le nostre donazioni. Finanziato anche CON LA NOSTRA VITA, quella dei nostri figli e quella di milioni di innocenti. Siamo noi occidentali che, accettando l’obbligo della vaccinazione nel nostro paese e all’estero, siamo responsabili delle nostre malattie e dei genocidi nel mondo.

4 commenti:

  1. Proprio per questo, essendomi prima documentata, mi ero rifiutata di vaccinare mio figlio... Peccato che dopo l'anno di età i pediatri ti terrorizzino con le temibili e catastrofiche conseguenze che può subire un bambino privo di alcuna "protezione" da vaccino... Allora, tu, che sei genitore e responsabile della salute e della vita della creatura che hai messo al mondo, ti fai prendere dallo scrupolo e ti chiedi come poter mediare e fare la cosa giusta...
    Io, personalmente, ho acconsentito a vaccinare mio figlio passato un anno e mezzo (se non altro il sistema immunitario era un pochino più forte rispetto ad un neonato di tre mesi) ed ho rifiutato il famoso esavalente, trasformandolo in pentavalente, avendo scoperto - informazione difficile da estorcere a qualsiasi operatore sanitario - che è possibile eliminare l'emofilo, che fa parte del ceppo delle vaccinazioni contro la meningite... Certo, mi sono seriamente chiesta cosa si dovesse vaccinare a fare un bimbo di due anni contro l'epatite b, ma sentendomi male ed avvertendo il puro panico al solo pensiero di aver sottoposto volontariamente il mio bambino all'intera procedura dei tre richiami, non ce l'ho fatta ad approfondire più di tanto, fidandomi delle raccomandazione della pediatra...

    Per il resto, non intendo rivedere il centro vaccini fino alla fine dei miei giorni; e dire che di vaccini ce ne hanno raccomandati ancora parecchi: meningiti, stafilococco, parotite, morbillo e così via... Ma noi come abbiamo fatto a crescere e a non ammalarci senza tutte queste vaccinazioni?...

    Ancora una volta, è un piacere ed è molto utile venire a leggerti! Buona giornata Marcello...

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    1. Non si sbaglia mai quando si fanno delle scelte per amore dei figli.
      Se c'è l'amore dei genitori le controindicazioni anche più pericolose saranno brillantemente superate dai figli. Questo per me è certezza (ecco perché solo in pochi hanno delle forti reazioni avverse, chiaramente le reazioni diminuiscono sensibilmente con l’aumentare dell’età del vaccinato). Quindi non è necessario rimuginare o avere timori, ma semplicemente andare avanti nel migliore dei modi.
      Comunque in materia hai le idee molto chiare, considerato che hai atteso abbastanza prima di vaccinare tuo figlio, non credo che io ti possa “aggiungere” molto.
      Grazie Regina dei tuoi complimenti, li apprezzo tanto.
      Buona serata.

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  2. Ma grazie a te! che ti sei fatto promotore tramite il tuo blog di tante utili ed importantissime informazioni...
    A proposito, mi chiedevo: sono alla ricerca di articoli e divulgazioni su tutti quegli esami, anche invasivi, - vedi amniocentesi, villocentesi e così via -, ma non solo - dall'America pare sia giunto un esame che consente lo studio del dna del feto su un prelievo del sangue della madre; esame che al momento viene eseguito dai laboratori del Genoma di Roma - , che oggi giorno imperano nel mondo della diagnostica prenatale e che sottopongono gravidanze, madri e famiglie a rischi ben conclamati in alcuni casi, a costi proibitivi se si è intenzionati ad eseguirli, e a stress emotivi non indifferenti...; ecco, mi chiedevo se qualche volta tu ti fossi occupato di argomenti simili. In tal caso, ti seri grata se volessi indirizzarmi all'eventuale articolo...
    Grazie e buon venerdì.

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    Risposte
    1. No non ricordo di aver pubblicato nulla in merito, solo alcuni post sugli esami diagnostici in generale.
      Per quanto è a mia conoscenza tali esami costosissimi non danno certezza assoluta, di solito forniscono alte probabilità di sicurezza dei risultati.
      Bisogna tener presente che se la madre vive il momento dell’esame come pericoloso, indesiderato o addirittura un attacco all’integrità, il piccolo registrerà tutto e potrebbe adeguare il suo “atteggiamento” nella futura vita; si tratta di conoscenze del tutto sconosciute e che sto acquisendo in questi giorni.
      Il miglior esame diagnostico è quello del legame madre-figlio che si instaura dal 3° al 6-7° mese di gravidanza, legame che però al giorno d’oggi è stato quasi reciso dai continui controlli per mezzo dei quali la salute e il sentire il proprio bambino viene demandato al dottore/attrezzatura e ci si fida solo di tale verifica.
      Dimentichiamo come noi stessi siamo venuti al mondo, le nostre madri ci sentivano, ci parlavano e ci amavano di più di quanto oggi si possa amare un figlio, spesso frutto di solo egoismo, infine partorivano in casa al momento giusto, secondo natura, nessuna anticipazione, taglio cesareo, epidurale e compagnia bella, il cui risultato è lo scindimento del legame madre-figlio, generando così generazioni di futuri malati.
      Ho intenzione di scrivere un lungo post in merito (che va da prima del concepimento ai primi anni di vita del bambino) per chiarire l’interazione madre figlio, non è proprio un lavoretto facile, ma lo farò.
      Per finire se la madre ha vissuto bene i periodi prima del concepimento, durante la gravidanza e bene il momento del parto, che dovrebbe essere sempre naturale, il figlio non avrà alcun problema.
      Visto che non ho articoli da segnalarti ti consiglio, se hai voglia di approfondire in merito, di procurarti il 3° libro (anche il 2° è ottimo) di approfondimento in questo articolo http://compressamente.blogspot.it/2014/11/superare-la-paura-della-malattia-e-del.html.
      Ciao e buona serata Regina Zalieva.

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