Industria Tumori, usare il
bicarbonato non è remunerativo
Tumori, perché il bicarbonato non è remunerativo per l’industria del
cancro?
Proviamo a rispondere considerando il punto di vista della domanda, cioè, dei malati e delle torture alle quali sono condannati prima di crepare, perché l’industria oncologica li condanna a crepare, ma soffrendo. Qualcuno si è preso la briga di andare a vedere i numeri, sulla domanda, e cioè i prezzi, i costi, il dissanguamento del denaro del contribuente, finalizzato all’economia di guerra, cioè, a rapinare, torturare ed uccidere.
Proviamo a rispondere considerando il punto di vista della domanda, cioè, dei malati e delle torture alle quali sono condannati prima di crepare, perché l’industria oncologica li condanna a crepare, ma soffrendo. Qualcuno si è preso la briga di andare a vedere i numeri, sulla domanda, e cioè i prezzi, i costi, il dissanguamento del denaro del contribuente, finalizzato all’economia di guerra, cioè, a rapinare, torturare ed uccidere.
1. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Paclitaxel
associato a Cisplatino (ECOG 1594) per 100 pazienti: 128.217,00 euro.
2. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Vinolrelbina
associata a Cisplatino (TAX 326 + ILCP) per 100 pazienti: 200.940,00 euro
3. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Paclitaxel
associato a Carboplatino (ECOG 1594 + ILCP) per 100 pazienti: 216.945,00 euro
4. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Gemcitabina
associata a Cisplatino (ECOG 1594) per 100 pazienti: 409.020,00 euro
5. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Docetaxel
associato a Cisplatino (ECOG 1594 + TAX 326) per 100 pazienti: 540.093,00 euro
6. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Docetaxel
associato a Carboplatino (TAX 326) per 100 pazienti: 548.955,00 euro.
Cifre colossali che si riferiscono “solamente” ai costi
dei farmaci chemioterapici nei sei tipi di trattamenti terapeutici. Se a questo
sommiamo i costi della “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni
avverse” il totale è incredibile!
1. Costo 6 cicli di chemioterapia (Paclitaxel e
Cisplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100
pazienti: 452.096,00 euro
2. Costo 6 cicli di chemioterapia (Vinolrelbina e
Cisplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100
pazienti: 814.366,00 euro
3. Costo 6 cicli di chemioterapia (Paclitaxel e
Carboplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per
100 pazienti: 467.550,00 euro
4. Costo 6 cicli di chemioterapia (Gemcitabina e
Cisplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100
pazienti: 703.251,00 euro
5. Costo 6 cicli di chemioterapia (Docetaxel e Cisplatino)
per 100 pazienti: 841.978,00 euro
6. Costo 6 cicli di chemioterapia (Docetaxel e
Carboplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per
100 pazienti: 825.887,00 euro.
Immaginiamo adesso
tutti i ruffiani (medici, ricercatori, infermieri, amministratori, pagliacci
della televisione, giornalisti eccetera) che campano su questa catena
alimentare dei veleni. Ti pare che potrebbero accettare di rinunciare a quei numeri?
Immagina tutti i lavoratori di una fabbrica di armi
chimiche-biologiche, immaginali pacifisti. Sarebbero disposti a perdere il loro
posto di lavoro per scrupolo etico o per sano pacifismo? Probabilmente no,
perché il mondo è pieno di ruffiani e d’idioti, i quali restano ruffiani ed
idioti fino a quando capita che sono proprio loro ad ammalarsi. E, quando
capita, vedi bene come
si tendono distanti dai veleni dei loro compari oncologi.
Cancro, perché utilizzare il bicarbonato di sodio
Scrive il dottor Tullio Simoncini, oncologo, “La
ragione di fondo e i motivi che suggeriscono contro i tumori una terapia con
bicarbonato di sodio è l’idea che, pur con il concorso di una miriade di
fattori concausali variabili, il loro sviluppo e la loro proliferazione locale
e a distanza hanno una causa esclusivamente fungina.
Al momento, contro i funghi a mio avviso non è dato
opporre nessun rimedio utile se non proprio il bicarbonato di sodio.
Gli antifungini attualmente in commercio, infatti, non
rispondono alla necessità di penetrare nelle masse (ad eccezione forse delle
prime somministrazioni di azoli o di amfotercina B per via parenterale), in
quanto sono concepiti per un’azione solo su un piano stratificato di tipo
epiteliale. Sono quindi incapaci di incidere in aggregati miceliali disposti in
senso volumetrico, e per di più mascherati dalla reazione connettivale che
tenta di circoscriverli.
I funghi sono poi in grado di mutare velocemente la
propria struttura genetica. Dopo una prima fase di sensibilità nei confronti
dei fungicidi, riescono in breve tempo a codificarli e a metabolizzarli senza
riceverne ulteriore nocumento; anzi paradossalmente anche beneficiando del loro
alto potere tossico nei confronti dell’organismo.
Il bicarbonato di sodio, invece, dotato di un’altissima
diffusibilità e privo di quella complessità strutturale facilmente codificabile
dai funghi, mantiene a lungo le proprie capacità di penetrazione dentro le
masse, anche e soprattutto per la velocità con cui le disgrega, cosa che rende
loro impossibile un minimo adattamento sufficiente a difendersi.
La terapia con bicarbonato dovrebbe essere impostata
subito a grosse dosi, in maniera continua, a cicli e senza pause, in un’opera di distruzione
che dovrebbe procedere dall’inizio alla fine senza interruzioni almeno per 7-8
giorni per un primo ciclo, tenendo presente che una massa di 2-3-4 centimetri comincia
a regredire consistentemente dal 3° al 4° giorno, e crolla dal 4° al 5°.
In genere il limite massimo della dose che può essere
raggiunto in una seduta si aggira intorno ai 500 cc di bicarbonato di sodio al
5%, con la possibilità di aumentare o diminuire la dose del 20% in funzione
della corposità dell’individuo da trattare, e in presenza di localizzazioni
plurime su cui suddividere una maggiore quantità di sali.
C’è da sottolineare
che le dosi indicate, proprio perché innocue, sono le stesse utilizzate senza
problemi da oltre 30 anni in una miriade di altre situazioni morbose
Per potenziare al
massimo l’efficacia del bicarbonato di sodio, sarebbe utile sempre
somministrarlo direttamente sulle lesioni o sugli organi invasi da una
neoplasia.
Ciò è possibile mediante l’arteriografia selettiva
(visualizzazione di un’arteria specifica) e mediante il posizionamento di
port-a-cath arteriosi (vaschette in raccordo col catetere). Queste metodologie
consentono di posizionare un cateterino direttamente nell’arteria che nutre la
massa neoplastica, permettendo di somministrare alte dosi di bicarbonato di
sodio nei recessi più profondi dell’organismo.
In questo modo quasi tutti gli organi possono essere trattati e
possono beneficiare di una cura con i sali di bicarbonato, innocua, rapida ed
efficace, ad eccezione solo di alcuni distretti ossei come vertebre e costole,
dove la perfusione arteriosa, essendo esigua, non permette il raggiungimento di
dosi sufficienti.
L’arteriografia selettiva rappresenta quindi un’arma
estremamente potente contro i funghi, che può essere usata sempre e comunque
nelle neoplasie,
primo perché è indolore e non lascia postumi, secondo perché prevede rischi
d’esecuzione molto bassi.
In alcuni tumori c’è la possibilità di curarli in maniera più
semplice.
1) Tumore della vescica: è il più facile da trattare e risponde sempre. Occorre posizionare dentro la vescica un catetere vescicale, mediante il quale somministrare le soluzioni di bicarbonato di sodio al 5%, alla dose di 100-250 cc. al giorno per 5 giorni. Il ciclo può essere ripetuto più volte, con intervalli di sospensione di 7-10 giorni. Continuando, gli intervalli vanno gradatamente allungati fino alla fine della terapia.
Durante le somministrazioni è bene far ruotare il paziente
in tutte le posizioni, per consentire alla soluzione di bicarbonato di arrivare
in tutte le parti della vescica.
2) Tumore della
lingua, delle gengive, del palato e delle tonsille. In questi casi, se la
lesione neoplastica è superficiale, basta fare degli sciacqui con bicarbonato
di sodio (1 cucchiaino in un bicchiere d’acqua; 10 minuti 2 volte al giorno).
3) Tumore del
polmone. Spesso le masse polmonari regrediscono con le soluzioni di
bicarbonato di sodio al 5% per via endovenosa. In particolare sono più
sensibili quelle di dimensioni inferiori a 4 cm e le lesioni metastatiche.
Il ciclo di terapia è di 5-6 giorni (500 cc. a goccia
veloce), 4 giorni di pausa, poi a giorni alterni per 2 settimane.
4) Tumori del cervello.
Anche queste neoplasie, primitive o metastatiche, sono sensibili al bicarbonato
di sodio al 5% endovena, da somministrarsi con le stesse modalità del tumore
polmonare.
5) Tumori dello
stomaco. Se la neoplasia è sviluppata solo dentro la cavità dell’organo, in
genere regredisce con l’assunzione di 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio in
un bicchiere d’acqua, 2 volte al giorno, al mattino a digiuno e prima di cena.
6) Tumori della
pelle. Tutti i tipi istologici delle neoplasie della pelle come melanomi,
epiteliomi e altri, regrediscono spesso fino alla guarigione, mediante
spennellature di tintura di iodio, da effettuarsi due volte al dì per 20-30
giorni sulla lesione. Il ciclo va ripetuto per tre volte ogni volta che cade
l’escara formata dalle applicazioni precedenti.
Dr. Tullio Simoncini, oncologo, “Perché
usare il bicarbonato”
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