venerdì 30 dicembre 2016

Come nasce un terremoto. Nikola Tesla ci spiega come

Fonte immagine antimassoneria.altervista.org
Come nasce un terremoto. Nikola Tesla ci spiega come
“L’uomo può riuscire a dividere in due i continenti, 
senza esplosioni o guerre”.
Nikola Tesla
È quello che disse Nikola Tesla, elaborando la teoria dellla “telegeodinamica” dopo aver scoperto le onde terrestri stazionarie.
Nel 1896, infatti, Tesla accidentalmente provocò un terremoto nella Città di New York usando un piccolo oscillatore meccanico, dal suo laboratorio di Houston Street.
Quando l’oscillatore ricevette il segnale di ritorno di un sisma longitudinale o un’onda di energia sonora, aggiunse nuova forza al ritorno, e dopo alcuni minuti questa onda era cresciuta ad livello tale che le forze oscillatorie crearono dei piccoli terremoti locali.

In quell’occasione il più grande scienziato al mondo dichiarò:
“Stavo sperimentando con le vibrazioni. 
Avevo con me una delle mie macchine e volevo vedere 
se riuscivo a farla sintonizzare con le vibrazioni della materia 
del palazzo in cui mi trovavo. 
Ho aumentato la potenza dell’oscillatore tacca per tacca. 
Ci fu un suono peculiare ad un certo punto, così chiesi ai miei collaboratori la provenienza di quel suono, ma non sapevano. 
Ho aumentato di un paio di tacche ancora la potenza della mia macchina. Ci fu uno scricchiolio più forte, a quel punto sapevo che mi stavo avvicinando alla vibrazione dell’acciaio 
utilizzato per la costruzione del palazzo. 
Spinsi la macchina ancora un pò’ più in alto. 
Improvvisamente tutti i macchinari pesanti che si trovavano 
nelle vicinanze hanno iniziato a muoversi pericolosamente. 
Ho afferrato un martello e ho rotto la macchina. 
L’edificio sarebbe crollato sulle nostre teste in un paio di minuti. 
Fuori, in strada c’era un pandemonio. 
La polizia e le ambulanze sono arrivate arrivarono di tutta corsa. Abbiamo detto alla polizia che dev’essere stato un terremoto… “

La Terra poteva essere dunque usata come un conduttore che risponde a vibrazioni elettriche, e questa scoperta può essere applicata nello studio della prevenzione dei terremoti e maremoti, o per provocarli e dunque come un’arma catastrofica.

«La guerra ambientale è già in atto. Il sistema per provocare terremoti e tsunami non è una novità per la ricerca militare»

Generale Fabio Mini

Infatti nel 2002 il Segretario americano alla difesa ammise che esistono tecnologie per alterare il clima e scatenare terremoti e eruzioni vulcaniche utilizzando delle onde elettromagnetiche.

Il messaggio che volle dare era chiaro, ossia che i mezzi tecnologici per far questo esistono e si servono dell’energia nucleare, mediante la quale poter creare la sufficiente energia per l’onda d’urto.
Un colpo ben assestato ad una regione terrestre geologicamente predisposta, può generare un cataclisma. I terremoti sono legati allo scivolamento delle placche tettoniche che di trovano lungo faglie, per cui un’onda di energia che colpisce strati profondi del suolo, potrebbe sortire lo stesso effetto, creando, come fece un secolo fa Tesla, dei terremoti artificiali.

“Violentano il pianeta Terra nell’indifferenza generale.
Un’arma elettromagnetica a stelle e strisce (U.S.A)- tecnologicamente obsoleta rispetto ai sistemi di dominio e morte già inventati – capace comunque di scuotere la crosta terrestre in punti vulnerabili ed alterare a piacimento il clima.”
Ex giornalista Rai Gianni Lannes

Sono stati costruiti a tal fine negli anni settanta degli enormi generatori a compressione di flusso, cd. “Pamir”, che potevano essere installati su un grosso camion.
Questo sistema “permetteva di trasmettere delle forti correnti elettriche nel suolo“, e ufficialmente è stato presentato come un sistema di analisi, su grandi distanze ed a grande profondità, della conduttività elettrica del suolo. Considerando che una variazione di questa conduttività segnala l’imminenza di un terremoto, poteva essere un valido strumento per poterli provocare i terremoti. (Foto: Il cielo attraversato da onde elettromagnetiche in Veneto, il giorno dopo si avvertirono scosse di terremoto ovunque, per fortuna di lieve entità.)

I Pamir permettono di trasportare delle onde elettromagnetiche a grande profondità; viene azionato al suo centro un esplosivo chimico che interagisce con un potente solenoide ad alto potenziale magnetico. L’energia sprigionata dall’esplosione di partenza alimenta il generatore Pamir. Alcuni militare-geofisici possono così localizzare nel mondo, nei territori potenzialmente “ostili” o indisciplinati, delle “regioni sensibili” in cui un intervento mirato olosa potrebbe scatenare un sisma devastatore. (Foto: geometrie “innaturali”)

Per scatenare il sisma basta allora modificare per riscaldamento la natura del campo magnetico nel punto trattiene la faglia e ne impedisce lo scivolamento. È composto da quattro elementi identici, cd. Camere di combustione, affiancati per formare una batteria, da dei dispositivi circolari, che sono dei solenoidi, e da quattro razzi a combustibile solido, che formano il cd. “generatore di plasma.” (Foto: apparecchi militari)
In meno di cinque secondi si raggiungono temperature di combustione elevatissime, superiori ai 3000°-3900°, e le camere di combustione lanciano un flusso non visibile direttamente nell’atmosfera.

I solenoidi sono dei veri e propri generatori elettrici, hanno delle resistenze circolari che prendono l’energia creata dall’esplosione, e producono un campo magnetico.

Vengono scavati , con sistemi di trivellamento installati sugli stessi camion, dei pozzi verticali sulle cui pareti vengono applicate dei cavi in ferro che faranno da elettrodi per scaricare la tensione elettrica.
La scarica viene trasmessa su una falda orizzontale in corrispondenza di uno strato di acqua. Il passaggio della corrente vaporizza l’acqua e produce un effetto di sollevamento dello strato, che va a sbloccare le placche unite da una fessura verticale.
Lo scivolamento delle placche può allora propagarsi su grandi distanze, con un’onda di taglio, e scatenare un sisma.

Lo stesso sistema viene utilizzato per smuovere il fondale marino, considerando che i razzi utilizzati a propellente solido funzionano molto bene nell’acqua e sotto pressione. Viene portata ad ebollizione l’acqua di un bacino acquifero, situato o sotto la superficie terrestre, o sotto il fondale oceanico, azionando un effetto “cric” , per poi far detonare al di sotto della faglia un ordigno nucleare.
Tali interventi sono molti ricorrenti nei pressi delle piattaforme petrolifere off shore o delel zone costiere, e vanno a creare una nuova forma di guerra in cui per indebolire un avversario vengono ricreati dei “fenomeni naturali” .

Infine, bersaglio di queste operazioni sono anche i vulcani attivi, che hanno un meccanismo interno analogo a quello di una geiser: raggiunta una temperatura soglia tale da innalzare la pressione, avviene l’esplosione e la colata di magma. Le microonde inviate su basse frequenze, capaci di portare dell’energia termica a grande profondità, scaldare il magma e di rendere il sistema instabile, se è vicino al suo punto critico.
Gravi tragedie hanno colpito l’umanità, eventi naturali che si traducono in catastrofe soprattutto perchè spesso i più colpiti sono i paesi in via di sviluppo, o i poveri della Terra: tsumani, terremoto in Iran, eruzioni inquietanto, potrebbero nascondere qualcosa, ben più terribile del cambiamento climatico e dell’influsso della luna.
Tratto da Il Nuovo Mondo

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