di Robert D. Enright
Gli scienziati valutano gli effetti della scelta di perdonare |
Potremmo
riempire volumi con casi e racconti in prima persona di come il perdono ha reso libere le
persone, ma uno dei nostri obiettivi presso l'Università del Wisconsin Madison
fu di testare scientificamente gli effetti del perdono. I terapeuti forniscono
casi dettagliati, ma le loro osservazioni possono essere influenzate dal loro
impegno nel processo terapeutico: essi non conducono ricerche controllate.
Le
osservazioni degli scienziati differiscono da quelle dei terapeuti in questo
modo: gli scienziati raccolgono i dati in modo tale da minimizzare le loro
impressioni nella formulazione delle conclusioni. Di contro, le impressioni dei
terapeuti sono parte del processo terapeutico e non possono essere trascurate a
favore dell'oggettività.
Per
testare scientificamente una tesi, i ricercatori devono ricreare una situazione
controllata. Abbiamo condotto dei test in cui abbiamo riunito persone che
sperimentavano specifici modelli di ira e li abbiamo divisi in due gruppi.
Abbiamo istruito solo un gruppo sul perdono e li abbiamo incoraggiati a
perdonare. Abbiamo sottoposto a test i due gruppi prima e dopo lo studio e abbiamo
messo a confronto i risultati. Infine, per confermare le scoperte, abbiamo
istruito il gruppo di controllo sul perdono e l'abbiamo sottoposto nuovamente a
test.
I
risultati sono notevoli. Siamo in grado di dimostrare che coloro che
intraprendono il processo del perdono diventano più sani psicologicamente. I
nostri test scientifici supportano quanto constatammo negli studi sui casi
clinici e nei racconti in prima persona: il perdono funziona. Considerate due
esempi dalla nostra ricerca.
Perdono e donne sopravvissute ad incesto
Suzanne
Freedman ed io studiammo 12 donne tra i 24 e i 54 anni sopravvissute ad
incesto. Tre erano sposate, quattro divorziate e cinque erano single. Quattro
di loro avevano una carriera a tempo pieno, una lavorava part-time, due erano
studentesse al college e le altre studiavano e lavoravano insieme. Tutte erano
ansiose, depresse e soffrivano di bassa autostima quando entrarono nel
programma. Nessuna aveva perdonato il perpetratore. La Dott.ssa Freedman
assegnò casualmente sei di queste donne ad un gruppo dove per oltre un anno
lavorarono sul perdono del loro offensore, e assegnò le altre sei ad un gruppo
senza alcuna istruzione sul perdono.
Il
gruppo del perdono fu condotto da un educatore istruito sul processo del
perdono. Ogni partecipante ricevette un manuale che descriveva il processo
relativo al perdono e si incontrarono individualmente e settimanalmente con il
loro educatore. A tutte e 12 le partecipanti fu data una serie di test
psicologici prima e dopo il programma. Quelle nel gruppo del perdono
migliorarono significativamente. Prima della terapia erano in media
moderatamente depresse, ma dopo la terapia del perdono in media non erano per
nulla depresse. Dopo la terapia la loro ansia diminuì e il loro senso di
fiducia verso il futuro aumentò. Tutte e sei riuscirono a perdonare i loro
perpetratori. Una visitò la tomba del padre per la prima volta. Un'altra fece
visita al padre in ospedale e aiutò ad accudirlo. Quando morì, pianse ed era
convinta che sarebbe rimasta sconvolta se fosse morto prima che lei fosse
riuscita a perdonarlo.
Durante
il primo anno, il gruppo di controllo non mostrò alcun miglioramento
psicologico misurabile. Per verificare in seguito i benefici del perdono,
introducemmo questo gruppo al processo del perdono. Dopo 14 mesi di
insegnamenti sul perdono individuale, anche queste donne diedero prova di
maggiori miglioramenti della loro salute psicologica. Quando riunimmo il gruppo
del perdono originario un anno dopo aver terminato il programma, tutte avevano
mantenuto una buona salute psicologica. Tutte e 12 le donne mostrarono
miglioramenti psicologici sostanziali. Nessun altro programma di cura per
sopravvissuti ad incesto, di nostra conoscenza, ha prodotto risultati così
positivi.*
Il perdono, gli uomini e l'aborto
Lo
studio della Freedman riguardava solo donne. Ci domandammo se anche gli uomini
potevano beneficiare dalla terapia del perdono. Cathy Coyle, ora assistente
universitaria di psicologia, scelse 10 uomini tra i 21 e 43 anni che
dichiaravano di sentirsi ingiustamente feriti dalla decisione della loro
partner di abortire. Erano tutti single all'inizio del programma, uno però si
sposò durante il programma. Otto erano impiegati a tempo pieno e due andavano
al college e lavoravano part-time. La Dott.ssa Coyle reclutò questi uomini in
un programma educativo individuale simile a quello della Dott.ssa Freedman.
Entrambi i gruppi furono sottoposti a test prima e dopo il programma. Come per
lo studio sulle sopravvissute ad incesto, i cinque uomini che furono istruiti
sul perdono, rispetto al gruppo di controllo, dimostrarono una diminuzione
dell'ira e dell'ansia così come un aumento di autostima e speranza. Gli uomini
nel gruppo di controllo furono poi istruiti sul perdono e anche loro riuscirono
a perdonare e manifestarono una sostanziale guarigione psicologica.**
·
Cfr. S. R. Freedman.
Forgiveness as an Educational Goal With Incest Survivors. Madison, University
of Wisconsin 1994; S. R. Freedman e R. D. Enright. Forgiveness as a Therapeutic
Goal With Incest Survivors (lavoro presentato al The annual convention of
American Psychological Association, New York, 1995); R. D. Enright, S. R.
Freedman e J. Rique. The Psychology of Interpersonal Forgiveness in Exploring
Forgiveness, eds. R. Enright e J. North (Madison: University of Wisconsin
Press, 1998), 46-62.
** C. T. Coyle e R. D. Enright. Forgiveness Intervention With Post-Abortion Men. Journal of Consulting and Clinical Psychology 65 (1997), 1042-1046.
** C. T. Coyle e R. D. Enright. Forgiveness Intervention With Post-Abortion Men. Journal of Consulting and Clinical Psychology 65 (1997), 1042-1046.
Tratto dal libro "Il Perdono è una scelta. Il solo modo per dissolvere
veramente l'ira e ristabilire la speranza" di Robert D. Enright
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