venerdì 26 gennaio 2018

Vaccini: il miglior modo per ammalarsi. Indeboliscono il sistema immunitario!!!

Colpi di influenza scientificamente provati per indebolire la risposta immunitaria negli anni successivi … ricercatori storditi

via Koenig2099 - gennaio 17, 2018
Uno studio medico condotto presso il Wexner Medical Center dell’Ohio State University ha rilevato che le donne che hanno ricevuto vaccini antinfluenzali hanno avuto una risposta indebolita del sistema immunitario negli anni successivi .
Lisa Christian, PhD, la ricercatrice principale dello studio, ha concluso: “Le prove crescenti mostrano che coloro che hanno ricevuto un vaccino antinfluenzale nell’anno precedente hanno una bassa risposta anticorpale nell’anno in corso.”

Lo studio dimostra ancora una volta che la narrativa ufficiale del settore dell’influenza – e dei suoi complicati media aziendali è falsa e deliberatamente ingannevole. 
Lungi dall’offrire protezione a prova di bomba, i vaccini antinfluenzali rendono le persone più vulnerabili alle infezioni influenzali , il che contribuisce naturalmente a far prendere più influenza all’influenza e quindi a pensare erroneamente che hanno bisogno di più vaccini antinfluenzali per “maggiore protezione”.

Eppure sono gli stessi vaccini antinfluenzali che stanno portando ad un aumento delle infezioni influenzali
Il vaccino antinfluenzale, in altre parole, perpetua il mito secondo cui i vaccini antinfluenzali sono necessari assicurando che l’influenza si diffonda più rapidamente di quanto altrimenti accadrebbeIn effetti, i vaccini antinfluenzali diffondono le stesse infezioni che generano una maggiore domanda di vaccini antinfluenzali. 
La struttura è una bufala medica “perfetta” che si perpetua e radica nella falsa scienza e nella propaganda incessante dei media .
Nel video di notizie qui sotto, imparerai anche:
  • Le persone che hanno avuto una vaccinazione antinfluenzale del 2008 hanno avuto un aumento del 250% delle infezioni influenzali negli anni successivi.
  • Uno studio pubblicato su Human & Environmental Toxicology ha rilevato che i vaccini antinfluenzali legati al mercurio hanno causato un aumento del 4,250% delle morti fetali durante la stagione influenzale del 2009.
  • La narrativa dell’influenza spinto dall’industria dei vaccini è una bufala medica che è facilmente smentita dalle prove basate sui fatti.
  • Le persone che subiscono una vaccinazione antinfluenzale saranno le prime a morire in una vera pandemia globale perché sono state rese vulnerabili alle infezioni.
Guarda il video completo, di seguito, per ulteriori dettagli:
https://player.vimeo.com/video/238605969


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VACCINI KILLER – TUTTE LE VERGOGNE DI STATO

VACCINI KILLER – TUTTE LE VERGOGNE DI STATO

di Andrea Cinquegrani –
Tratto da  www.quival.it
Dramma vaccini. Uno dei “buchi neri” della sanità di casa nostra, una delle pagine più vergognose giocata sulla pelle dei cittadini, genitori spesso e volentieri in balia di balle scientifiche spacciate per verità, i mega interessi delle case farmaceutiche e uno Stato incapace di garantire un minino di trasparenza e legalità. 

Uno Stato che spesso ti massacra due volte: prima mediante alcuni vaccini obbligatori somministrati spesso senza curarsi minimamente dello stato di salute del bimbo; e poi piombando i genitori in una inestricabile selva giudiziaria nella quale ormai ben pochi riescono ad ottenere “giustizia”, sempre più una chimera. 
Nel mezzo, un parlamento che non sa – o meglio non vuole – decidere e i pochi, coraggiosi tentativi dei 5 Stelle di porre un argine. Il tutto nella più totale disinformazione, con i media asserviti al potere di Big Pharma.

Per districarci nella mortale giungla burocratico-giudiziaria, cerchiamo di percorrere il cammino – o meglio, il Calvario – di un padre e una madre con un neonato, o un bimbo, che improvvisamente “si ammala”.
Ecco la via Crucis, stazione per stazione, secondo la minuziosa descrizione di un medico Asl, che a Roma ne ha viste tante di queste drammatiche storie. “E’ un’odissea penosa da rivivere. 
I genitori si accorgono che qualcosa non va, chiamano il loro medico oppure il pediatra. 
Collegare l’insorgenza della chiamiamola ‘malattia’ con il vaccino non è facile: può succedere anche dopo qualche giorno, molto più spesso dopo settimane, oppure mesi, anche anni. A quel punto il collegamento si fa sempre più labile. Prendiamo il caso di qualche settimana dalla vaccinazione. 
Il problema si complica subito, perchè se è lo stesso medico che ha fatto la vaccinazione, o comunque ha in cura il bambino oppure è il medico di famiglia, tenderà ad escludere ovviamente il nesso, perchè in qualche modo si può sentire corresponsabile. Ma andiamo avanti e procediamo nel cammino, che è lungo e incredibilmente sofferto”.

Beatrice Lorenzin
Prosegue la ricostruzione: “Se il medico ravvisa qualcosa di anomalo, di strano e individua la possibilità di ricondurre la patologia insorta con il vaccino, la famiglia si deve rivolgere in prima istanza all’Asl, affinchè sia valutato il caso. A questo punto comincia la catena dei “no”, delle porte chiuse, della crescente impossibilità di vedere una via d’uscita al proprio dramma e soprattutto a quello della propria creatura. L’Asl ormai nella quasi totalità dei casi se ne lava le mani, cioè non riconosce il nesso da causalità tra vaccino e la patologia. A questo punto la competenza passa alle Commissioni Medico Ospedaliere, le ormai famigerate CMO, composte da personale medico militare. Anche in questo caso il disco rosso è ormai garantito, e inesorabilmente, anche di fronte a casi clamorosi, cala la saracinesca. C’è quindi il terzo gradino, il Ministero della Sanità, al quale rivolgersi per cercare di veder riconosciuto il danno. Val la pena di dirlo? Il buio più profondo, con ministero sempre più chiuso e le Avvocature dello Stato che ormai recitano la litania del nesso che non esiste, che è indimostrabile e che è tutta una sceneggiata. Secondo loro è una pura follia voler dimostrare una qualche responsabilità dei vaccini, ad esempio, per l’autismo”.

Via Crucis atto secondo. Se si ha la forza, non solo morale ma anche economica, di voler continuare e sperare di abbattere i Muri di Gomma sempre più invalicabili, ecco aprirsi le porte delle aule giudiziarie. Se viene ravvisata una responsabilità del medico – che pur non tenuto per legge, dal momento che quattro vaccinazione sono obbligatorie, può non aver ravvisato eclatanti controindicazioni per la salute del bimbo – si va tribunale, con tutte le immani lungaggini che la giustizia italiana, da settimo mondo, comporta. Un secondo percorso è davanti al giudice del lavoro, per tutelare l’aspetto previdenziale: “possono scaturirne due sentenze, e spesso accade così, del tutto opposte – osservano all’Avvocatura dello Stato – un po’ come può succedere in campo penale e civile su uno stesso fatto, giudicato in due modi antitetici”.
Cerchiamo adesso di percorre, nei fatti, questi Calvari.

MURI DI GOMMA, DALLE ASL ALLE CMO

Ecco cosa succede a Savona, per fare uno fra tanti esempi. Racconta un medico: “Un nostro collega aveva affisso una nota informativa nel suo studio, in cui venivano semplicemente dati dei consigli ai genitori per quanto riguarda i vaccini. Ossia di valutare bene, con il proprio medico, i pro e i contro, insomma di agire con discernimento e prudenza in una materia così delicata. Cosa gli è successo? L’Asl gli ha revocato la convezione. Cancellato il suo nome, buttato per strada. Solo perchè cercava di informare i genitori. Figurarsi a questo punto i pareri che l’Asl può dare ai poveri genitori che si rivolgono per legge alla stessa Asl in prima battuta…”.

Passiamo a Padova, commissione medico ospedaliera. Ci raccontano: “un medico militare della CMO non ne poteva più di dare pareri sempre negativi, contro la sua coscienza, di far parte di quel coro sempre unanime contro le istanze dei genitori. Ha quindi chiesto di non far più parte delle commissioni. La sua richiesta è stata accettata. Ma gli è stato chiarito che non avrebbe più fatto carriera. Ha preferito questo piuttosto che continuare ad avallare cose che riteneva fasulle ormai da tempo, senza più condividere una prassi diventata quasi legge”.
E a quanto pare una sorta di legge esiste da un pò: una circolare per ora “fantasma” – che però in non pochi avrebbero visto – partita dal ministero e indirizzata a tutte le CMO sul territorio nazionale nella quale si invitano le Commissioni a tenere un atteggiamento univoco, “negazionista”: per la serie, non esiste alcuna correlazione tra vaccini e patologie, in particolare sul versante caldo dell’autismo.

Sarà mai questa “circolare” a condizionare i pareri “ai confini della realtà” espressi regolarmente, negli ultimi mesi, delle CMO di tutta Italia?

Cerchiamo di capirlo leggendo la documentazione di un caso recentissimo, avvenuto a Benevento. Un caso da “scuola”. Ad una bimba viene praticata, a luglio 2012, una prima dose di vaccino, “Infanrix Hexa più Prevenar 13”. Dopo poche ore la bimba dà evidenti segni di malessere. Subito inizia l’odissea tra il Rummo di Benevento, il Bambin Gesù di Roma e il Mayer di Firenze. Non lascia scampo la diagnosi: “epilessia con crisi emicicloniche e miocloniche”, quindi la sentenza: “Epilessia Mioclonica Severa”. Fino a quel momento, cioè prima del vaccino, la bimba stava bene, era in “normali condizioni di salute”. Ecco cosa scrive nel suo ricorso, l’avvocato Valentina Scaramuzzo, che tutela la famiglia: “allo stato attuale la bambina è affetta da encefalopatia epilettica, severo ritardo psicomotorio, ipotonia generalizzata, disturbo del movimento di tipo discinetico. Finora nessuna delle numerose e sofisticate indagini praticate presso prestigiosi centri italiani e/o extraeuropei hanno identificato una causa anatomica, genetica o metabolica responsabile della patogenesi della malattia”. E aggiunge: “Dalla disamina della documentazione clinica della piccola, non è ravvisabile alcun fattore morboso, precedente alla vaccinazione o successivo ad essa, cui attribuire un ruolo causale o concausale per l’istituirsi della patologia da cui risulta affetta. Si ribadisce che fino alla data della vaccinazione la bambina godeva di ottima salute, mentre solo poche ore dopo la somministrazione del vaccino ha manifestato le prime crisi epilettiche”.
Più chiari di così. Ma cosa ha fatto la CMO di Bari, competente per territorio? Esaminato il caso ha scritto la sua diagnosi: “Encefalopatia epilettica con crisi farmacoresistenti e ritardo psicomotorio”. Strada aperta, immaginate? Per niente: un NO che più lapidario non si può. “Non esiste – scrivono i commissari baresi – nesso causale tra la vaccinazione e le infermità del giudizio diagnostico”. Genitori privati di ogni speranza e avvocato costretto a ricorrere al Ministero della Salute, perchè faccia luce….

Sentiamo il parere di due scienziati fuori dal coro, Dario Miedico e Antonio Marfella.
dott. Dario Miedico
Ecco Miedico, da anni in prima linea per studiare gli effetti dei vaccini, migliaia di casi analizzati e centinaia di perizie svolte. “Non vi è alcuna garanzia che i vaccini svolgano effettivamente la loro funzione – osserva – ma il rischio vero è che chi si è vaccinato si consideri immune anche quando in realtà potrebbe non esserlo”. Ma è sul fronte delle “possibili reazioni avverse” e sul “rapporto rischi-benefici”, che si corrono i più grossi pericoli per migliaia e migliaia di bambini. “Nelle condizioni attuali – continua Miedico – le vaccinazioni sono praticate senza esami preventivi, in dosi uguali per tutti, inoculando fino a sette vaccini contemporaneamente e ad una età – a volte neppure tre mesi di vita – nella quale il peso del bambino è assolutamente inferiore a qualsiasi standard considerato valido per un adulto, e per di più con l’utilizzo di coadiuvanti a loro volta molto pericolosi. Tutto ciò può portare a reazioni avverse anche gravi e gravissime, che possono causare danni al sistema immunitario, all’encefalo, al sistema nervoso, tutti con ulteriori possibili complicanze sia cognitive che agli altri organi”.

SE L’ALLUMINIO FA BENE…

A proposito di adiuvanti nota Miedico: “In passato nei vaccini l’adiuvante più utilizzato era il Thimerosal, contenente mercurio. Dopo centinaia di cause avanzate da famiglie di minori vaccinati e colpiti da reazioni avverse il mercurio è stato parzialmente eliminato, ma sono stati introdotti altri elementi come formaldeide, squalene e alluminio, tutti tossici e in quantità esagerate rispetto al peso corporeo dei soggetti destinati a riceverle”.

giovedì 25 gennaio 2018

I giornali affermano che i VACCINI sono INEFFICACI!!! Ma va? S'indagherà?


VACCINI: Efficienti solo per le casse dell’industria farmaceutica!!
Sui giornali una volta tanto la verità ha la meglio. E’ risaputo che spesso chi fa il vaccino antinfluenzale, l’influenza la prende comunque come da testimonianze dirette di familiari/conoscenti.

 
 





Così Lorenzin fa sparire la pubblicità scomoda (ma vera)

I due cartelloni pubblicitari che vedete qui sotto sono comparsi a Bari i primi giorni dell’anno.
Il primo avverte che i vaccini, talvolta, provocano effetti collaterali più o meno gravi (fonte Aifa e corte Costituzionale) e invita chi legge a informarsi.
Il secondo pubblicizza il vaccino anti influenzale, ricordando che l’influenza “aggredisce e può uccidere”, precisa che vi sono categorie a rischio e suggerisce di chiedere informazioni al proprio medico. (Ma presenta anche un dato esagerato sprovvisto di fonte).

La differenza fra le due pubblicità è che la prima è stata rimossa in un batter di ciglia per ordine del ministro della Salute uscente Lorenzin, la quale non tollera che venga ricordato il rapporto biennale sui vaccini di Aifa (12.465 reazioni avverse e 75 morti) oltre alle sentenze che garantiscono un risarcimento ai danneggiati gravi.
La seconda pubblicità, invece, è ancora lì (oltrettutto con affermazioni non provate).
Infatti, quanto a messaggi, il cartellone censurato era possibilista (“i vaccini possono avere effetti collaterali gravi”) e risponde al vero (il rapporto Aifa).

Quello rimasto è assolutista, fa credere che il vaccino anti influenzale protegga dall’ influenza. Invece, si sa – dovremmo sapere tutti – che sono più di un centinaio i virus che provocano le sindromi influenzali (il vaccino è sempre mirato contro 3-4 virus “vecchi”, isolati due-otto anni prima). Oltretutto chi si ammala non può capire da quale virus sia stato colpito, a meno che non esegua alcuni esami particolari (tampone faringeo e isolamento virale).
Visto che la stragrande maggioranza dei virus non è contenuta nei vaccini, è ingannevole far credere ai cardiopatici, agli anziani o a chi soffre di disturbi respiratori – oltre alle donne in gravidanza e ai bambini – che il vaccino anti influenzale dia una grande protezione dalle sindromi influenzali (!).
Infatti, le cronache di questi giorni ci dicono che i virus colpiscono in egual misura vaccinati e non vaccinati.

Sempre il cartellone rimasto riporta numeri esagerati e non giustificati. Si legge che, a causa dell’influenza, vi sarebbero stati “in Puglia 222 casi gravi e 83 morti”, una strage che nemmeno in Italia si è verificata (!). In allegato trovate la tabella Influnet con i decessi da influenza in Italia: i numeri della terza colonna si riferiscono ai morti subito dopo o durante l’influenza (l’anno scorso 53 persone), mentre la quarta colonna riporta “i morti nel periodo dell’influenza” che va da novembre a marzo. Per capire quest’ultima affermazione vi rimando alle spiegazioni che ci ha dato Giovanni Rezza, epidemiologo ISS. Cliccate qui.

Torniamo agli spot su cartellone. E ci chiediamo:
Cosa dirà a riguardo l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni Agcom?
È normale che un ministro uscente decida di censurare un cartellone pubblicitario che invita a informarsi citando i dati Aifa? (I dati Aifa segnalano ad esempio 66 morti in seguito a vaccino anti influenzale nel 2014).
È normale che sul cartellone considerato “corretto” sia riportato un dato non vero e cioè che nella sola Puglia ci siano stati 222 casi gravi ed 83 morti?
È normale che il comitato di genitori che ha acquistato lo spazio sul cartellone censurato sia ora accusato di “procurato allarme”?

mercoledì 24 gennaio 2018

Gustavo Rol: l’uomo più sconcertante di sempre!

Un grande mistero del ‘900: Gustavo Rol

CHI ERA

Gustavo Rol, fu un sensitivo capace di imprese che nulla avevano di normale e che era  impossibile interpretare ed inquadrare. Chi era veramente? Lo hanno definito sensitivo, medium, mago, indovino e molto altro ancora, ma egli rifiutava di essere incluso in una qualsiasi di queste categorie. Si riteneva piuttosto una persona qualsiasi e affermava che quel mondo fosse molto lontano dalla sua mentalità. Considerava i suoi esperimenti come appartenenti alla scienza e affermava con convinzione che nel futuro tutti gli uomini sarebbero stati in grado di realizzare le medesime cose e maturare le stesse sue facoltà.  
Diceva: “Non sono un mago. Non credo nella magia… Tutto quello che io sono e faccio viene di là (e indicava il cielo), noi tutti siamo una parte di Dio… E  a chi mi domanda perché faccio certi esperimenti, rispondo: li faccio proprio a confermare la presenza di Dio… ”

Nel corso della sua lunga vita, durata 91 anni (1903-1994), Rol è venuto in contatto con grandi personaggi della storia del Novecento: Einstein, Fermi, Fellini, De Gaulle, D’Annunzio, Mussolini, Reagan, Pio XII, Cocteau, Dalì, Agnelli, Einaudi, Kennedy e tanti altri ancora. Il suo ruolo è stato quello di mostrare l’esistenza di “possibilità” (come lui chiamava questi “poteri”, che di fatto corrispondono alle “siddhi” della Tradizione indù), che possono essere conseguite da ogni essere umano, e di confermare la presenza di Dio fuori e dentro l’uomo. Oltre ad una vasta antologia di prodigi spontanei, ha codificato una originale serie di esperimenti che si situano al confine della metafisica, dove convergono scienza e religione. Ha fatto spesso uso di carte da gioco, il che ha fatto insinuare ad alcuni che facesse della prestidigitazione. Tuttavia queste carte, che nella maggior parte dei casi non erano da lui nemmeno toccate, costituivano solo il primo e più semplice gradino cui accedevano i neofiti durante le “serate” di esperimenti in casa Rol, ed erano un mezzo divertente e dinamico per scaldare l’ambiente. Ciò non significa che ciascuno dei “semplici” esperimenti non fosse di per sé sconvolgente.

Qui di seguito, si riportano le descrizioni che alcuni noti personaggi fecero di Gustavo Rol:
Dino Buzzati, noto giornalista e scrittore italiano del ‘900, che conobbe bene Rol, lo descrisse  così: “Colpisce in Rol, che a sessantadue anni ne dimostri almeno dieci di meno, una vitalità straordinaria, e gioiosa. Insisto sulla serenità e l’allegrezza che ne emanano. Qualcosa di benefico si irraggia sugli altri. È questa la caratteristica immancabile, almeno secondo la mia esperienza dei rari uomini, arrivati col superamento di sé stessi, ad un alto livello spirituale, e di conseguenza all’autentica bontà. In quanto alla faccia, descriverla è difficile. Qualcuno l’ha definita da “bon vivant”. Non è vero. Potrebbe essere quella di un guru indiano. Ma potrebbe anche appartenere ad un chirurgo, ad un vescovo, ad un tenero bambino. Ci si aspetta una maschera impressionante e magnetica. Niente di tutto questo. Ciò che sta dietro a quella fronte, almeno a prima vista, non traspare”.

Anche il dott. Massimo Inardi, studioso di parapsicologia, sul quotidiano di Bologna “Il Resto del Carlino” del 10 giugno 1975, ne dà una interessante descrizione: “Stando vicino a Rol… si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad un essere che di umano ha solo l’aspetto fisico e il comportamento, nonché il cuore: tutto il resto pare andare al di là di ogni concezione terrena delle possibilità umane”.

Federico Fellini, noto regista vincitore di cinque premi Oscar, e grande amico di Rol, ne dà questo ritratto: “Ciò che fa Rol è talmente meraviglioso che diventa normale; insomma, c’è un limite allo stupore. Infatti le cose che fa, lui li chiama giochi, nel momento in cui le vedi per  tua fortuna non ti stupiscono, ma nel ricordo assumono una dimensione sconvolgente. Com’è Rol? A chi assomiglia? Che aspetto ha? È un po’ arduo descriverlo. Ho visto un signore dai modi cortesi, l’eleganza sobria, potrebbe essere un preside di ginnasio di provincia, di quelli che qualche volta sanno anche scherzare con gli allievi, e fingono piacevolmente di interessarsi ad argomenti quasi frivoli. Ha un comportamento garbato, impostato ad una civile discrezione, contraddetta talvolta da allegrezze più abbandonate, e allora parla con una forte venatura dialettale che esagera volutamente, come “Macario”, e racconta volentieri barzellette. Credo che la ragione di questo comportamento sia nella sua costante e previdente preoccupazione di sdrammatizzare le attese, i timori, lo sgomento che si possono provare davanti ai suoi traumatizzanti prodigi di mago. Ma, nonostante tutta questa atmosfera di familiarità, di scherzo tra amici, nonostante questo suo sminuire, ignorare, buttarla sul ridere per far dimenticare e dimenticare lui per primo tutto ciò che sta accadendo, i suoi occhi, gli occhi di Rol non si possono guardare a lungo. Son occhi fermi e luminosi, gli occhi di una creatura che viene da un altro pianeta, gli occhi di un personaggio di un bel film di fantascienza. Quando si fanno “giochi” come i suoi, la tentazione dell’orgoglio, di una certa misteriosa onnipotenza, deve essere fortissima. Eppure Rol sa respingerla, si ridimensiona quotidianamente in una misura umana accettabile. Forse perché ha fede e crede in Dio. 
I suoi tentativi spesso disperati di stabilire un rapporto individuale con le forze terribili che lo abitano, di cercare di definire una qualche costruzione concettuale, ideologica, religiosa, che gli consenta di addomesticare in un parziale, tollerabile armistizio la tempestosa notte magnetica che lo invade, scontornando e cancellando le delimitazioni della sua personalità, hanno qualcosa di patetico ed eroico”.

LE POSSIBILITA’ DI ROL

In generale, le possibilità di Rol spaziavano dalla “visione a distanza” (lettura di libri chiusi, visione di cose che si trovano in un altro luogo o di ciò che accade altrove), ai “viaggi nel tempo” (con escursioni nel passato e nel futuro) sperimentati direttamente dai testimoni all’esperimento, dalla “veggenza selettiva” (osservazione dell’aura energetica che circonda il corpo umano, utile all’identificazione di eventuali malattie), alla capacità di visione dell’interno del corpo umano. 

Era in grado di agire dinamicamente sulla materia, cioè poteva spostare a distanza oggetti di qualsiasi genere (telecinesi), o materializzarli e smaterializzarli (apporti/asporti), sapeva prevedere gli eventi futuri (precognizione) e conoscere il passato di una persona (chiaroveggenza), leggeva nel pensiero (telepatia), era in grado di guarire a distanza persone ammalate (tra i sistemi usati anche quello della pranoterapia) o trovarsi in due luoghi differenti nello stesso momento (bilocazione), poteva attraversare superfici solide (ad es. pareti) o farle attraversare da qualsiasi oggetto, così come poteva estendere o ridurre il proprio corpo fisico a piacimento.
 
Durante i suoi esperimenti, inoltre, potevano verificarsi “epifanie di spiriti”, che contribuivano alla dinamica degli esperimenti. Questi spiriti non erano però i veri spiriti dei defunti, ma piuttosto i “residui psichici” lasciati dagli stessi, al momento della morte. Così come viene lasciato un residuo organico alla morte del corpo, viene anche lasciato un residuo psichico. Questo residuo è stato chiamato da Rol “spirito intelligente”, ed ogni Tradizione Metafisica sa di cosa si tratta. Per Rol ogni cosa ha un proprio spirito, ma quello dell’uomo è uno spirito intelligente, per le superiori possibilità che la natura gli ha conferito. Tuttavia, il rapporto tra Rol e gli spiriti non aveva nulla a che vedere con questioni medianiche, si trattava piuttosto di qualcosa di simile a ciò che avveniva in alcune antiche pratiche egizie e sumero-babilonesi.

Infine, Rol produceva altri due tipi di fenomeni particolari, e cioè la “proiezione a distanza” di figure o scritte (soprattutto a grafite) su ogni genere di superfice e la “pittura a distanza” (che potremmo chiamare telepittura), dove pennelli e spatole si libravano per aria da soli e dipingevano in pochi minuti quadri di pregevole fattura, con l’aiuto dello “spirito intelligente” di un pittore scomparso: Ravier, Picasso, Goya, etc. Questi non sono che i fenomeni principali, essendovene molti altri (ne abbiamo classificati 49), tra cui possiamo ancora citare la levitazione, l’agilità, la traslazione, la glossolalia e l’azione post-mortem.

Dunque, chi era Rol? Era un Maestro Spirituale, nel quale il risveglio della Luce interiore gli ha permesso di espandere le normali possibilità umane.  
Che ruolo ha avuto? Quello di confermare la presenza di Dio in un’epoca di grande materialismo, e quello di incoraggiare ogni uomo ad intraprendere il suo stesso cammino, al fine di dimostrare che il divino non è irraggiungibile e lontano dall’uomo, bensì alla sua portata, quando egli naturalmente intenda cercarlo. Ha inoltre indicato nella Scienza (la Scienza Sacra, quella dell’Armonia, sintesi di tutte le scienze) la Via da seguire. Disse: “Ho sperato che fosse proprio la Scienza ad aiutarmi a riconoscere e codificare queste mie sensazioni che sono certo ogni uomo possiede, e sarà la Scienza stessa a rivelare queste facoltà e a promuoverle in tutti gli uomini…”

IL PENSIERO DI ROL

 “Ogni cosa ha il proprio spirito, le cui caratteristiche stanno in rapporto alla funzione della cosa stessa. Quello dell’uomo però è uno “spirito intelligente”, perché l’uomo sovrasta ed è in grado, di regolare, se non di dominare, gli istinti che sospingono incessantemente tutto ciò che esiste e si forma. Questa prerogativa dell’uomo è sublime. Ho definito “coscienza sublime” ogni impegno volto a raggiungere, sia pure attraverso la materia, dimensioni fuori della consuetudine. Ammesso che la genialità faccia ancor parte dell’istinto, i prodotti della genialità appartengono invece a quella libertà di creare che è prerogativa dello “spirito intelligente” dell’uomo, quindi ben oltre l’istinto stesso. Questa considerazione sarebbe sufficiente a comprendere l’esistenza dell’anima, la quale si identifica poi in quell’armonia universale alla quale contribuisce e partecipa”.

“Quando mi venne chiesto di esprimere il mio pensiero a proposito della medianità e dello spirito non ho esitato a rispondere che ogni individuo possiede un certo potenziale di medianità. Con l’arresto di ogni attività fisica – la morte del corpo – l’anima si libera ma non interrompe la propria attività. 
Lo “spirito intelligente”, invece, rimane in essere e anche operante. Di questo ne ho le prove e ne ho fornite a conforto di tanta gente che non sapeva rassegnarsi alla perdita di persone care. Il fatto di rimanere in essere si richiama al motivo e quindi alla funzione di ogni cosa esistente, in perenne sollecitazione e travaglio, proprio come si addice al moto creativo che non saprebbe estinguersi e nel quale ogni cosa concorre armonicamente anche nelle mutazioni più varie, essendo Dio  eterno ed inconsumabile”.

mercoledì 17 gennaio 2018

Ancora su Conscio e Inconscio, Razionale ed Irrazionale, Mente e Pancia…

Per lavoro frequento persone (fra colleghi, fornitori e clienti) di formazione medio alta (ingegneri, matematici, economisti) con i quali un approccio razionale e sistematico alle situazioni dovrebbe rendere più facile la soluzione dei problemi.

Se, infatti, 3+3 fa 6, questo è vero
d’inverno come d’estate
al nord come al sud
di giorno come di notte
e quindi, avendo e condividendo le stesse informazioni di base, si dovrebbe giungere alle stesse conclusioni finali. Facile no?

Invece no. Mi rendo conto, senza riuscire mai ad abituarmi, che esistono dei “trigger” oscuri, degli elementi scatenanti di fronte ai quali l’animale torna a farsi padrone, ricacciando il raziocinio in un angolino. Così, lo zittisce senza dargli nessuna possibilità di replica – e la cosa ancora più incredibile (e questo mi stupisce ogni volta, nonostante siano anni che mi sono accorto di questa cosa) è che la formazione “scientifica“, “razionale“, “illuminista” di queste persone, che all’apparenza, in altre situazioni, è così arrogante, di fronte alle paure del subconscio si fa coniglio e scappa a gambe levate senza neanche provare a ribattere.

Come detto più volte in queste pagine, e come anche approfondito in 2 capitoli interi del corso Dimagrigione, questi meccanismi sono ben noti; o meglio, sulla carta sono ben noti, perchè poi, nello specifico, se uno non riesce a scoprirli, continuerà per tutta la vita a
·       combattere contro il peso in eccesso,
·       contro una situazione relazionale malata,
·       contro qualche altra “malattia avversa
senza rendersi conto di buttare energie contro i mulini a vento, cioè contro i nemici sbagliati.

Se non vi è chiaro il meccanismo, un paio di esempi possono aiutare.
Trupiano in un corso ci aveva fatto l’esempio della saliva. “Cos’è che fate tutto il giorno senza problemi? – Deglutire saliva. – Bene, se vi chiedesssi di riempire 2 dita di questo bicchiere della vostra saliva , e poi di berla, cosa direste? (faccia schifata di tutti). – Ma come, non vi ho mica chiesto di bere quella del vostro vicino di banco! La vostra – quella che fino ad un secondo fa avete deglutito senza problemi!
Ecco un ottimo esempio di contrapposizione razionale-animale: la mente razionale dice che è la stessa cosa (cosa può essere cambiato da dentro a fuori della bocca? Niente!); l’animale biologico identifica tutto ciò che esce dalla bocca come vomito, quindi veleno che il corpo ha espulso per salvarsi (fra parentesi: chi vince? L’animale, ovvio!)

Una donna vive con difficoltà che il suo uomo, una volta alla settimana, per due ore, vada a fare assistenza ad un vicino prossimo alla morte. Dal punto di vista razionale che problema c’è? Due ore non sono un granchè, e poi è per un’opera buona, no? Eppure questo causa litigi, incomprensioni, musi lunghi. Razionalmente, può questa donna chiedere al marito di non andare? No, e infatti non lo fa. Ma ci sta male.
Incomprensibile, se non si risale alla sua infanzia, e si scopre che, quando questa era ancora in età prescolare, la sorellina più piccola era stata in fin di vita, ricoverata in ospedale per oltre un mese e la mamma era scomparsa dalla famiglia per assistere la sorellina malata. A questo punto è chiaro: il marito, che per 2 ore alla settimana va ad assistere il vicino terminale, risveglia nel subcosciente di quella donna la paura dell’abbandono vissuto da piccola. Giustificabile razionalmente? No. Ma se si tiene in conto il contesto completo, tutto assume un significato diverso.

I colleghi razionali perchè mi solleticano queste riflessioni?
Quando, per caso (giuro! Ormai ho abbandonato da tempo la voglia di discutere o provare a convincere gli altri) capita il discorso ad esempio su Luna 1969, e io guardo il collega con la faccia divertita chiedendogli: “Ma tu ci credi veramente?” e la risposta, preoccupatissima, è “No, no, guarda lasciamo perdere per carità cambiamo discorso” neanche gli avessi detto che ho visto sua moglie nei bassifondi del porto di Genova, a che traumi pensare?

Io credo che il sistema di indottrinamento abbia lavorato molto bene nel convincere le persone che, se non sono allineate alla forma-pensiero generale, saranno tagliate fuori dalla collettività. E questa paura, irreale ma fatta percepire come molto concreta, riesce a spegnere anche le migliori e più sofisticate menti, che in altri ambiti sono invece capaci di ragionamenti, deduzioni e filosofeggiare di ben altro spessore.

Come ha detto David Icke: “La prigione più potente è la paura di quello che penseranno gli altri di noi“.
E, saputo questo e rivoltatolo di 180 gradi: “la più grande conquista di libertà è smettere di dare peso a quello che gli altri penseranno di noi!”


https://www.ingannati.it/2018/01/15/ancora-conscio-inconscio-razionale-ed-irrazionale-mente-pancia/

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Alcuni lo chiamano il “lupo mannaro” perché è indomabile, mette scompiglio, azzittisce la mente, annichilisce ogni reazione e ci trasforma in un animali selvaggi.
E’ l’inconscio che quando “scatta” prende il controllo del nostro corpo e della nostra mente consapevole e agisce per conto proprio riconsegnandoci le redini dopo aver scatenato la sua ira lasciandoci spesso con l’amaro in bocca, pentiti di ciò che abbiamo fatto senza essere riusciti a fermarci per tempo.

Perché succede questo? E’ normale? E’ anche questo un messaggio da cogliere e da accogliere per trasmutarlo in qualcosa di migliore?
E’ essenziale comprendere quando in noi si attiva il subconscio profondo che ci spiazza togliendoci il comando ed indagare sul perché lo fa, perché di solito ha le sue buone ragioni e finché non verrà compreso la sua furia non si placherà.

Comprendere i raptus e gli improvvisi “blocchi” subconsci ci permetterà di condurre la nostra vita verso una meta più serena, più amata, più umana.
Marcello Salas
 

domenica 14 gennaio 2018

Le Età dell’Anima

Le Età dell’Anima

Avete già accennato più volte alle diverse età dell’Anima: potreste darcene una visione d’insieme?

L’età dell’anima è un processo evolutivo, un processo esperienziale che si estende per molte vite e che può essere suddiviso in determinati cicli. Noi distinguiamo cinque età dell’Anima:
1.      l’Anima neonata
2.     l’Anima bambina
3.     l’Anima adolescente
4.    l’Anima matura
5.     l’Anima vecchia

Ora vi indicheremo le caratteristiche delle singole età dell’anima.

L’anima neonata

Prima di incarnarsi per la prima volta, quest’anima non è mai stata nel mondo materiale. Da un lato è affascinata dal gioco che voi chiamate “vita”, dall’altro questo piano di realtà materiale le sembra spaventoso. Ha paura di questo mondo nuovo, ma nello stesso tempo se ne sente magicamente attratta, e supera questo timore incarnandosi in un nucleo familiare nel quale le viene offerta intimità in abbondanza, in cui regna la sicurezza affettiva, dove si sente appoggiata e non viene sottoposta ad alcuna pressione, dove per tutta la vita è accettata e accolta nella grande famiglia, nel clan, nel gruppo. Lì l’anima neonata si sente bene. Vive le prime incarnazioni quasi come in sogno, dà l’impressione di essere con la testa tra le nuvole, di non essere del tutto presente.
Nella grande famiglia può superare la sua paura, perché intorno a lei c’è sempre qualcuno. Non si trova mai nella situazione imbarazzante di essere sola in una stanza. Ha bisogno della vicinanza delle altre persone, per lei è qualcosa di molto importante perché è terribilmente insicura e ansiosa. L’anima neonata desidera avere sempre l’orlo di una gonna a cui attaccarsi. Ha bisogno di qualcuno di cui fidarsi ed è anche molto affezionata alla propria famiglia.
La sua più grande paura è uscire e trovarsi all’improvviso all’esterno da sola. Quest’anima neonata cresce gradualmente, questo ciclo prevede parecchie incarnazioni. A poco a poco abbandona l’orlo della gonna, e nel momento in cui molla la presa e muove i primi passi da sola verso l’esterno, entra nell’età dell’anima bambina.

L’Anima bambina

Il segno distintivo dell’anima bambina è la curiosità: vuole essere dappertutto, desidera sapere tutto, vuole vedere tutto, assistere a tutto e non perdersi niente. È interessata a tutto quello che succede, a tutti gli argomenti di conversazione degli altri. È presente nei luoghi in cui si lavora e desidera capire tutto. Assistere, osservare e porre domande sono le sue caratteristiche principali. Ama e prova curiosità per tutto ciò che c’è da vedere e da sentire, e assorbe avidamente tutte queste informazioni, come una spugna. Il suo più grande desiderio è far parte di qualcosa.
È anche in grado di svolgere lavori semplici, ma rifugge dai compiti impegnativi. L’anima bambina non è capace di pensare autonomamente e trarre conclusioni proprie dalle informazioni raccolte. In questa età è inoltre disposta a svolgere azioni e incarichi per altri, della cui portata la sua indole semplice non riesce a rendersi conto. Prende ogni informazione per oro colato. Man mano l’anima bambina reagisce e una volta uscita da questo ciclo, le verrà l’idea di saper fare tutto meglio ed entrerà così nella fase dell’Anima adolescente.

L’Anima adolescente

L’anima adolescente si precipita a fare esperienze ed è convinta di essere migliore degli altri. Vuole dare prova delle sue capacità, mettersi in mostra ed essere ammirata. Desidera essere perfetta. L’anima adolescente desidera cimentarsi in tutto quello che ha osservato e ascoltato nella fase dell’anima bambina. Nello stesso tempo è straordinariamente spericolata, per lei nessun obiettivo è troppo pesante, troppo grande, troppo caro o troppo pericoloso: vuole dimostrare al mondo di essere eccezionale.
L’anima adolescente non ha sicurezze interiori di alcun genere e in definitiva non è disposta ad assumersi responsabilità. Se uno dei suoi scopi va per il verso storto, è sostanzialmente colpa degli altri. Sopperisce alla mancanza di sicurezza con il lusso e l’apparenza. I suoi abiti saranno esclusivi, i suoi mezzi di trasporto appariscenti, come pure la sua abitazione. Ama mettersi in mostra e desidera far vedere al mondo quanto è efficiente e brillante.
Se la sua apparenza esteriore minaccia di scoppiare come una bolla di sapone, in caso di emergenza è disposta a ricorrere alla violenza, pur di mantenere l’immagine che si è faticosamente creata. Così facendo si lascia invischiare in bugie e azioni criminose. Spesso è intimamente lacerata e sconvolta, e fa di tutto per non percepire queste sensazioni. Per molto tempo, inoltre, si ritiene perfetta e cerca di trasmettere agli altri questa immagine di sé.
Nel profondo è insicura: le mancano le esperienze e i valori dell’anima matura. Al termine di questo ciclo può succedere che l’anima adolescente precipiti in un trauma profondo. Finora ha avuto come punto di riferimento solo le cose esteriori, ha lottato per mettersi in mostra e per il mantenimento della sua maschera perfetta. Tutto ciò le scivola all’improvviso dalle dita e lei si sente allo stremo delle sue capacità. Spesso a questo punto subentra il crollo: l’anima adolescente vede con chiarezza il proprio mondo fittizio, la propria maschera, comincia a dubitare di sé e si sente sfinita. Sta entrando nell’età dell’Anima matura.

L’Anima matura

Anche l’anima matura tende a fare delle esperienze, ma per lei è importante capirle, analizzarle criticamente ed elaborarle interiormente. Non si butta più alla cieca nelle cose, ma sceglie con attenzione le situazioni in cui vuole sperimentarsi. Durante il ciclo dell’anima adolescente, ha collezionato molte esperienze che si sono avvicendate così alla rinfusa da non lasciarle il tempo di elaborarle interiormente, ma ora questa fase si è conclusa.

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