La parola Tantra in
India può assumere un vasto spettro di significati: indica la trama di
un tessuto, la spola, una dottrina mistica o magica, un'opera
scientifica ma anche lo svolgimento di una cerimonia, la continuità, la
successione e la discendenza.
Tentare di definire il termine Tantra è tanto arduo quanto necessario al fine di evitare fraintendimenti; esso deriva dalla radice tan - «espansione» - e tra - «liberazione»: con la parola Tantra si indica dunque un insieme di dottrine e di pratiche millenarie volte all'espansione dell'ordinario stato di coscienza.
Questo ampliamento della consapevolezza include tutti gli aspetti della
vita ed il Tantra è l'unica disciplina in cui viene compiuta la
difficile sintesi tra gioiosa accettazione e liberazione.
In tempi recenti il Tantra ha conosciuto una grande notorietà in occidente, principalmente a causa dell'enfasi posta sull'utilizzo di alcune pratiche sessuali. Queste
pratiche in realtà costituiscono solo una parte della dottrina
tantrica, che combina corpo e mente, la purificazione del corpo e dei
canali energetici, esercizi di concentrazione e meditazione.
Le pratiche sessuali Tantra
Quando l’individuo perviene ad un più elevato stadio di consapevolezza, tramite il controllo dell'energia vitale diviene possibile utilizzare anche il sesso per favorire la crescita spirituale.
Normalmente l'atto sessuale è un'esperienza limitata: nello spazio (in quanto incentrata sugliorgani sessuali) e nel tempo (di breve durata, limitata ad un effimero istante di piacere fisico). Grazie al Tantra si riesce ad espandere la propria percezione della sessualità, trasformandola in un'esperienza a cui partecipa ogni cellula del suo corpo, ogni fibra dell'essere, e in cui il tempo nella sua accezione comune cessa di esistere.
Chi adotta questo atteggiamento sessuale giunge a un simile risultato incanalando l'energia risvegliata dalle pratiche - kundalinî - attraverso le nâdî, ovvero canali energetici del corpo, portando l'energia stessa dal mûlâdhâra chakra, dove normalmente risiede, fino a sahasrara chakra, toccando durante l'ascesa tutti i centri energetici principali del corpo.
Mûlâdhâra è il primo chakra nel corpo umano ed è situato nella regione del perineo, tra l'ano e l'organo genitale. Con Mûlâdhâra, secondo il Tantra, nasce la coscienza propriamente umana, anche se è qui del tutto passiva ed appare al suo grado meno elevato. Questo "centro energetico" regola i meccanismi istintivi della sopravvivenza e dell'autodifesa, oltre a quelli della nutrizione, responsabili del mantenimento della vita.
Il nome deriva etimologicamente da mula, cioè «radice» e adhara, cioè «supporto, fondamento, base». In Mûlâdhâra, giace addormentata quella che gli scritti tantrici definiscono come energia primordiale, cioè il potenziale che ci permette di compiere il viaggio alla riconquista dell'unità. Questo potenziale è conosciuto con il nome kundalinî o Kundalinî-Shakti.
Kundal significa «spirale», kunda indica un luogo molto profondo, o una cavità: questo potere primordiale è infatti rappresentato come un serpente che dorme, arrotolato nelle sue spire, ostruendo con la sua testa l'accesso a Sushumnâ nâdî, ovvero il canale energetico principale.
Ogni chakra presiede ad un organo di senso e ad uno di azione. L'organo di senso relativo amûlâdhâra è il naso e il senso associato è l'olfatto. Gli organi d'azione sono l'ano e le gambe.
Quando l’individuo perviene ad un più elevato stadio di consapevolezza, tramite il controllo dell'energia vitale diviene possibile utilizzare anche il sesso per favorire la crescita spirituale.
Normalmente l'atto sessuale è un'esperienza limitata: nello spazio (in quanto incentrata sugliorgani sessuali) e nel tempo (di breve durata, limitata ad un effimero istante di piacere fisico). Grazie al Tantra si riesce ad espandere la propria percezione della sessualità, trasformandola in un'esperienza a cui partecipa ogni cellula del suo corpo, ogni fibra dell'essere, e in cui il tempo nella sua accezione comune cessa di esistere.
Chi adotta questo atteggiamento sessuale giunge a un simile risultato incanalando l'energia risvegliata dalle pratiche - kundalinî - attraverso le nâdî, ovvero canali energetici del corpo, portando l'energia stessa dal mûlâdhâra chakra, dove normalmente risiede, fino a sahasrara chakra, toccando durante l'ascesa tutti i centri energetici principali del corpo.
Mûlâdhâra è il primo chakra nel corpo umano ed è situato nella regione del perineo, tra l'ano e l'organo genitale. Con Mûlâdhâra, secondo il Tantra, nasce la coscienza propriamente umana, anche se è qui del tutto passiva ed appare al suo grado meno elevato. Questo "centro energetico" regola i meccanismi istintivi della sopravvivenza e dell'autodifesa, oltre a quelli della nutrizione, responsabili del mantenimento della vita.
Il nome deriva etimologicamente da mula, cioè «radice» e adhara, cioè «supporto, fondamento, base». In Mûlâdhâra, giace addormentata quella che gli scritti tantrici definiscono come energia primordiale, cioè il potenziale che ci permette di compiere il viaggio alla riconquista dell'unità. Questo potenziale è conosciuto con il nome kundalinî o Kundalinî-Shakti.
Kundal significa «spirale», kunda indica un luogo molto profondo, o una cavità: questo potere primordiale è infatti rappresentato come un serpente che dorme, arrotolato nelle sue spire, ostruendo con la sua testa l'accesso a Sushumnâ nâdî, ovvero il canale energetico principale.
Ogni chakra presiede ad un organo di senso e ad uno di azione. L'organo di senso relativo amûlâdhâra è il naso e il senso associato è l'olfatto. Gli organi d'azione sono l'ano e le gambe.
I testi del Tantra
Il "Tantraloka" – Luce dei Tantra -
è opera di Abhinavagupta, grande sistematore del pensiero tantrico
sivaita del Kashmir. Vengono trattati temi quali l'iniziazione, la
gestualità, il rito e il suo svolgimento, la recitazione dei mantra adeguati e l’utilizzo del mandala come centro del rito stesso; l’utilizzo del simbolo sacro del dio, cioè il lingam, e la sua associazione e unione con layoni, simbolo del principio vitale femminile, la Shakti.
Attraverso vari livelli di iniziazione, si comprende di vivere in una
realtà più complessa di quanto si credesse. Ogni aspetto di questa
realtà, dal più umile al più sgradevole, attraverso ogni forma di bene e
male, si dimostra come un volto della divinità, la cui unicità viene
riassunta nell’unione assoluta rappresentata attraverso l'unione
sessuale fra il dio (Siva) e la dea (Shakti).Ed è anche attraverso la sperimentazione di pratiche sessuali che si prende coscienza dei due poli vitali, maschile e femminile.
I preliminari e le posizioni del Tantra
Nella preparazione al culmine del piacere ottenuto attraverso pratiche Tantra ha un ruolo predominante il massaggio.
Esso deve scorrere dalla parte interna del corpo (l'interno delle
gambe, delle braccia, il busto, il viso), quindi salire e poi
ridiscendere sulle parti esterne (la nuca, il dorso, i glutei, l'esterno
delle gambe e delle braccia). Un massaggio che segue questo percorso
(partendo dai piedi per risalire lungo le gambe e il busto, girare
dietro la nuca e ridiscendere) elimina ogni tensione. Nel senso inverso,
partendo dalla nuca, scendendo fino ai piedi per raggiungere la parte
anteriore del corpo, si aiuta invece a raccogliere e a concentrare
l'energia. Il massaggio può essere costituito anche da carezze e
sfioramenti eseguiti dal partner lungo tutto il corpo con tocco leggero,
ricorrendo magari anche a un olio. Alla manipolazione muscolare non
deve per forza seguire l'atto sessuale: è semplicemente un momento in
cui ci si dona piacere.
Chi pratica il massaggio muove le mani in senso orario, come se volesse
allentare i muscoli del partner allargandoli, così come si allenta
l'intreccio di una corda. Chi riceve il massaggio può percepire i propri
muscoli che si espandono, come se aumentasse lo spazio occupato. Anche
in questo esercizio comunque non c'è nessun risultato da ottenere, ma
solo espansione della percezione, rilassamento, equilibrio.
La scoperta del piacere nel Tantra passa anche attraverso le posizioni da
tenere durante l'esperienza sessuale. La più praticata è quella che
vede i due partner seduti uno di fronte all'altro; l'uomo nella
posizione del loto (Padmasana), la donna seduta sul suo grembo
http://www.sceglitu.it/dettagliocontenuto.aspx?c_id=47
http://divinetools-raja.blogspot.it/ La Via del Ritorno... a Casa
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