Psicofarmaci, una sorprendente scoperta: il tuo inferno personale
Articolo di un chimico pluripremiato, autore del libro "Over the Counter Natural Cures" (Cure naturali da banco)
Potrei
essere un perfetto candidato per la psichiatria.
Faccio domande senza punto interrogativo per abbreviare la conversazione. Evito lo sguardo diretto degli sconosciuti per paura (ansia?) d'imparare troppo su di loro.
Penso segretamente che i Metallica farebbero musica migliore se riprendessero a stordirsi con droghe da strada e alcool, non con la 'terapia'.
Cerco di applicare la legge della repulsione per proteggermi da un 'vero lavoro', una casetta e macchine scassate. E continuo a dare consigli ai miei figli, solo per darli a me stesso.
Faccio domande senza punto interrogativo per abbreviare la conversazione. Evito lo sguardo diretto degli sconosciuti per paura (ansia?) d'imparare troppo su di loro.
Penso segretamente che i Metallica farebbero musica migliore se riprendessero a stordirsi con droghe da strada e alcool, non con la 'terapia'.
Cerco di applicare la legge della repulsione per proteggermi da un 'vero lavoro', una casetta e macchine scassate. E continuo a dare consigli ai miei figli, solo per darli a me stesso.
Psichiatra: i tuoi farmaci possono aiutarmi?
Forse
queste sono le domande che mi hanno spinto a intraprendere una carriera come
chimico specializzato nello sviluppo di farmaci, vincendo tanti premi per il
mio lavoro. A parte gli addominali di mia moglie, niente mi eccita più dei
farmaci e il modo in cui essi influenzano il corpo. Ho studiato la loro
anatomia molecolare, rischiato vita e membra per mescolare e legare elementi
chimici in provette cilindriche, e ho persino venduto la mia anima a Big Pharma
in cambio di un banco da laboratorio e una cappa aspirante.
Durante
questo periodo ho fatto alcune
sorprendenti scoperte sugli psicofarmaci, classe di medicine comprendente
antidepressivi, antipsicotici, stimolanti e ansiolitici. Capire cosa ho
imparato ti proteggerà dall'alluvione di effetti collaterali che vengono ora
scoperti a velocità supersonica, grazie alla miriade di pazienti cui sono stati
prescritti psicofarmaci in nome della salute mentale.
Il tuo inferno personale
Gli
antidepressivi cercano di aumentare, nel cervello, la quantità di una molecola
'amica,' conosciuta come serotonina. Si ritiene che possa aiutarci a trovare la
felicità quando è nascosta da valanghe di cattiveria, ma non è mai stato
provato. Questi farmaci tentano di aumentare il livello di serotonina
impedendone, in maniera "selettiva" , la ricaptazione nelle cellule
cerebrali. L'acronimo con cui sono chiamati questi farmaci – SSRI – significa proprio questo:
Selective Serotonin Reuptake Inhibitor (inibitore
selettivo della ricaptazione di serotonina). E' un nome altisonante,
ma un'idea stupida: niente, nel corpo, è selettivo.
Mentre
tentano d'inibire la ricaptazione di
serotonina, gli antidepressivi possono anche impedire il loro rilascio, e anche
quello di un altro composto importante per il cervello noto come dopamina.
Le aree del cervello deputate al rilascio e alla ricaptazione di questi
neurotrasmettitori sono maledettamente simili (dopotutto lavorano sulla stessa
molecola): un farmaco antidepressivo non è abbastanza intelligente da capire su
quale dei due deve lavorare. E quindi fa ciò che farebbe un qualsiasi farmaco
stupido: li blocca entrambi. Questo è il motivo per cui chi prende questi
farmaci si ritrova con quello sguardo fisso e vitreo: vittime dell'incantesimo
psichiatrico, sono usciti di testa.
Col tempo possono insorgere
tristezza profonda, rabbia e aggressività. Rimuovendo serotonina e dopamina dal
cervello, chi fa uso prolungato di antidepressivi non riesce a provare né
trovare felicità.
Piuttosto, viene sommerso da una valanga di cattiveria. E se non riesci a provare
o trovare felicità nella vita, allora qual è il punto? Cosa t'impedisce
d'impiccarti o di sterminare i tuoi compagni di scuola? Non molto, quando vivi
nel tuo inferno di antidepressivi.
Pensi si tratti di opinioni?
Secondo
la FDA (l'agenzia statunitense
di controllo dei farmaci) gli antidepressivi
possono causare ideazioni e comportamenti suicidi, peggioramento della
depressione, ansia, attacchi di panico, insonnia, irritabilità, ostilità,
impulsività, comportamento aggressivo, episodi psicotici e violenza. Secondo
i produttori, alcuni antidepressivi causano anche ideazioni omicide. Molta
gente, dopo avere fatto uso prolungato di antidepressivi, racconta di non
riuscire più a provare emozioni normali. Si sente intontito, come uno zombie.
Gli effetti avversi di questi farmaci non sono tuttavia limitati al
peggioramento del tuo stato emotivo e al causare psicosi e violenza. Vi sono
anche effetti collaterali di tipo fisico, tra cui sanguinamento anomalo,
difetti di nascita, attacchi cardiaci, crisi epilettiche e decesso improvviso. Come una sirena d'allarme, sono stati pubblicati oltre duecento
avvisi – includendo studi e raccomandazioni da parte di agenzie di supervisione
dei farmaci – sulla pericolosità degli antidepressivi.
Farmaci che potrebbero stordire un elefante
Gli
psichiatri prescrivono farmaci antipsicotici come Zyprexa e Seroquel per un ampio spettro di
disturbi: dalla schizofrenia al disturbo bipolare, dalle allucinazioni alla
depressione psicotica, autismo o qualsiasi altra cosa immaginabile, persino il
"disturbo pervasivo dello sviluppo" – un'idea geniale che ha fatto
impennare le vendite di antipsicotici perché vengono prescritti a bambini
irritabili o aggressivi o agitati. E' un
vero peccato, perché questi farmaci servono solo a stordire elefanti, non
curare disturbi psichiatrici.
Secondo
uno studio pubblicato dalla rivista Psychological Magazine, i farmaci antipsicotici causano un rimpicciolimento del cervello. In
altre parole diminuiscono la quantità e il volume di cervello.
In
origine erano stati sviluppati per curare i cosiddetti schizofrenici, ma
l'industria farmaceutica ha avuto una brillante idea per aumentarne la
diffusione presso un mercato molto più ampio: utenti insoddisfatti degli
antidepressivi. In America, dove è ammessa la pubblicità dei farmaci, ci sono
anche gli spot in TV: "se il tuo antidepressivo non funziona, non
incolpare il farmaco: potresti avere il disturbo bipolare!".
Una
volta ingoiato, il farmaco antipsicotico raggiunge velocemente il cervello e, come
il petrolio in mare, lo ricopre di una coltre di medicinale che blocca la
trasmissione di onde cerebrali. Le normali funzioni cerebrali vengono impedite.
Motivazione, voglia e qualsiasi
sensazione di ricompensa vengono deviati. Se gli psichiatri la definiscono
"cura" allora i veri matti sono loro.
Se
avete mai incontrato sottoposto a trattamento con antipsicotici, non potete non
riconoscere uno dei suoi principali effetti collaterali. Si chiama acatisia, e
si tratta di movimenti involontari, tic, scatti nell'espressione facciale o nel
corpo, che possono anche diventare permanenti.
Gli
antipsicotici possono causare anche
obesità, diabete, infarto, eventi cardiaci, problemi respiratori, deliri e
psicosi. Le agenzie di supervisione del farmaco di USA, Canada, Regno Unito,
Irlanda, Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa avvisano che gli antipsicotici
possono anche causare morte. Non mi sorprenderebbe se gli psichiatri
ritenessero anche questa una "cura".
Attenzione alla smania di saltare il Grand Canyon
Se
vorresti saltare il Gran Canyon col tuo scooter, o discendere il Kilimanjaro
col tuo snow board, i farmaci per ADHD (detti anche stimolanti) fanno per te. Inondano il
cervello di dopamina e accendono un aumento disumano di adrenalina, facendoti
credere che la vita sia bellissima, nonostante la morte sia imminente.
A
parte questo, se stai assumendo questi farmaci sei tossicodipendente da speed,
oppure stai cercando di imparare in quattro ore un intero semestre di biologia,
oppure sei uno studente di quinta elementare cui il dottore ha prescritto
psicofarmaci stimolanti.
I
più diffusi stimolanti oggi prescritti sono sostanzialmente un miscuglio di
anfetamine cui vengono dati nomi commerciali tipo Adderall, Vyvanse e Ritalin.
I bulli della strada lo vedono come meth, la cocaina dei poveri, oppure
cristalli, vetro e speed. Non sorprende che i ragazzini ora abusino di Ritalin
e Adderall e altri stimolanti anfetaminici più delle droghe da strada: costano
meno e sono legali. Donde il soprannome di cocaina per bambini.
Persino
l'agenzia statunitense per le droghe (DEA – Drug Enforcement Agency) classifica
il Ritalin nella Categoria II. Significa alto potenziale di abuso – lo stesso
di cocaina e morfina. Come questi, gli stimolanti anfetaminici per ADHD provocano sovraccarico del sistema nervoso
centrale che può portare a attacco cardiaco o infarto.
E i ragazzini muoiono più
rapidamente dei fricchettoni da meth ai rave party.
Non sto esagerando.
Dodici
agenzie di regolazione del farmaco, incluso la statunitense FDA, hanno
pubblicato allerta sugli stimolanti come Ritalin: possono causare assuefazione,
tossicodipendenza, depressione, insonnia, mania, psicosi, problemi cardiaci e
decesso improvviso.
Sbatti la testa contro un ansiolitico
Se
non siete abbastanza forti per un farmaco che potrebbe uccidere un elefante,
come gli antipsicotici, gli psichiatri vi prescriveranno un ansiolitico, di
solito basato su benzodiazepine. La scelta tra i due equivale a decidere se
devi picchiarti la testa con una mazza di ferro o con una di legno: gli ansiolitici
sono quella di legno.
Scoperti
nei laboratori chimici maleodoranti di Hoffman La Roche nel 1955, i farmaci
ansiolitici si prefiggono di stimolare i
recettori del sonno, appena un po'.
In
questo modo, invece di sentirti ansioso, vieni
messo a dormire a metà. Sarebbe una "cura" e gli psichiatri
l'anno praticata per decenni. Ma non è mai stato provato che funzionino, perché
liberarsi dai problemi per mezzo di sonniferi è peggio dell'ansia.
L'uso di ansiolitici è
caratterizzato da una serie di effetti collaterali poco simpatici quali crisi
epilettiche e aggressione e violenza appena l'effetto del farmaco diminuisce.
Secondo
i lavori di ricerca pubblicati dalle stesse case farmaceutiche, tra i possibili
effetti avversi troviamo allucinazioni, delirio, confusione, comportamento
anormale, irritabilità, ostilità, agitazione, depressione e ideazioni suicide.
Dismettere
questi farmaci può rivelarsi più difficile che gestire la tossicodipendenza da
eroina. Qualcuno ha descritto l'astinenza da "benzo" come lo
strappare centinaia di ami da pesca dalla propria pelle senza anestesia.
Se
avete dubbi in proposito andate su Google e digitate il nome di alcuni dei più
comuni ansiolitici. Io l'ho fatto:
"Klonopin withdrawal" 1.860.000
risultati (N.d.r. "Astinenza da Klonopin" restituisce 11.700 risultati su
Google Italia in data 16 agosto 2013)
"Xanax withdrawal" 1.908.000
risultati (N.d.r. "Astinenza da Xanax" restituisce 12.800
risultati su Google Italia in data 16 agosto 2013)
Denunciare le bugie: come trovare la verità
Gli
effetti collaterali degli psicofarmaci, in totale, sono tantissimi. E la
maggior parte vengono nascosti a pazienti e dottori. Per fortuna, il Citizen Commission on Human Right (un'associazione statunitense gemella del CCDU – Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani) ha risolto
questo problema con un avanzatissimo database: consente a chiunque di ricercare
e trovare qualsiasi comunicazione di reazioni avverse che venga inviata all'FDA
(ente farmacologico USA) riguardo gli psicofarmaci.
Si
può anche trovare facilmente qualsiasi avviso di pericolo pubblicato da vari
enti del farmaco a livello internazionale, nonché gli studi scientifici
pubblicati sugli effetti collaterali di ogni tipo di psicofarmaco.
Può dunque la psichiatria aiutarmi? No. E
questo suona come una sorpresa perché i farmaci psichiatrici, preparati al fine
di cancellare sogni e speranze di milioni di persone, sono tra quelli più
venduti. A prescindere da quale sia il mio stato mentale (o quello di chiunque)
non esiste alcun farmaco che curi o risolva i problemi percepiti come mentali.
La
gente può soffrire miseramente per lo stress emotivo o mentale che la vita a
volte ci riserva, ma la pseudoscienza psichiatrica non ha ancora risolto uno di
questi problemi, e di fatto contribuisce a peggiorare lo stato di salute come
evidenziato dall'impressionante gamma di effetti avversi.
Le
campagne di marketing e la stampa medica disonesta tendono a oscurare questi
fatti. Ma il data base del CCHR sugli effetti collaterali degli psicofarmaci
consente a chiunque di conoscere la verità e documentare i fatti, salvando così
le proprie vite e quelle delle persone care.
L'autore
Shane
Ellison è laureato in chimica organica ed è l'autore del libro "Over-the-counter Natural Cures"
(Cure naturali accessibili come farmaci da banco, senza ricetta). Ha vinto
diversi premi come chimico e promuove cure naturali sui media.
Articolo
originale:
http://www.cchrint.org/2010/07/20/psychiatric-meds-101-a-surprising-discovery/
Pubblicato Gio, 15/08/2013 - 15:09
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Super complimenti, il tuo blog è molto interessante:-)))
RispondiEliminaLusingato per il tuo sentito apprezzamento Maria Grazia.
EliminaA risentirci presto.
:-)
Grazie è quello che cercavo ...Molto interessante!!
RispondiElimina