Perché un virus non è mai un pericolo!
Avete paura dei microbi, siano
essi batteri, funghi, virus, metazoi, protozoi. Vi siete mai chiesti perché?
Perché avete letto o vi hanno detto che causano le malattie? Siete sicuri?
Perché avete letto o vi hanno detto che causano le malattie? Siete sicuri?
Li
avete mai visti all’opera?
Ed anche su di voi stessi, li avete mai visti funzionare? Avete visto in loro la volontà di determinare in voi una o più alterazioni a fini malevoli o maligni?
Ed anche su di voi stessi, li avete mai visti funzionare? Avete visto in loro la volontà di determinare in voi una o più alterazioni a fini malevoli o maligni?
Sapete perché dicono che provocano malattie?
Perché li trovano nei tessuti di persone il cui stato di salute non è buono (e il non essere buono non significa che sia maligno). Semplicemente li trovano nei tessuti che vengono asportati o nelle secrezioni prodotte dai tessuti il cui stato è infiammatorio o comunque di alterazione.
E come vengono trovati?
Con analisi chimiche, con osservazioni al microscopio.
Perché li trovano nei tessuti di persone il cui stato di salute non è buono (e il non essere buono non significa che sia maligno). Semplicemente li trovano nei tessuti che vengono asportati o nelle secrezioni prodotte dai tessuti il cui stato è infiammatorio o comunque di alterazione.
E come vengono trovati?
Con analisi chimiche, con osservazioni al microscopio.
Ma
in Natura non esistono analisi
chimiche (esse sono state prodotte dall’uomo, con una esattezza e affidabilità invero assai
scarse).
In Natura non esiste il microscopio. All’uomo, come agli altri animali, è consentita una potenza visiva limitata e non per caso.
Anche una vista acutissima, può vedere strutture dell’ordine di mezzo millimetro, forse anche un quarto di millimetro, ma non oltre.
Perché?
In Natura non esiste il microscopio. All’uomo, come agli altri animali, è consentita una potenza visiva limitata e non per caso.
Anche una vista acutissima, può vedere strutture dell’ordine di mezzo millimetro, forse anche un quarto di millimetro, ma non oltre.
Perché?
Perché
chi
è utile o pericoloso per l’umano deve collocarsi all’interno del suo potere
visivo, in modo tale che se ha bisogno di qualcosa possa vederlo e se deve
proteggersi da qualcosa possa vederlo.
Tutto ciò che esula da questo potere visivo, non lo è a caso. Rimane nascosto, nell’enormità e nell’invisibile, perché esula dal controllo umano, perché non può essergli favorevole o dannoso. E’ al di fuori di questi concetti e la’ deve restare. E’ imperscrutabile, punto.
Tutto ciò che esula da questo potere visivo, non lo è a caso. Rimane nascosto, nell’enormità e nell’invisibile, perché esula dal controllo umano, perché non può essergli favorevole o dannoso. E’ al di fuori di questi concetti e la’ deve restare. E’ imperscrutabile, punto.
L’essersi
spinti a vedere ciò che continua a rimanere invisibile ad occhio nudo, ha
dovuto per forza portare a collocarsi rispetto a ciò che si è osservato. Finché
non vedi non sai, ma se vedi sai e ti poni in uno stato di attenzione e di
giudizio.
Ma il vedere non significa conoscere tutto ciò che riguarda ciò che si è visto.
Vedere, è solo una minima parte della conoscenza e della verità su ciò che si è visto. E come sappiamo dalla fisica, tutto ciò che viene osservato cambia proprio perché lo si è osservato.
Ma il vedere non significa conoscere tutto ciò che riguarda ciò che si è visto.
Vedere, è solo una minima parte della conoscenza e della verità su ciò che si è visto. E come sappiamo dalla fisica, tutto ciò che viene osservato cambia proprio perché lo si è osservato.
Faccio
un esempio.
I miei occhi vedono il lupo, perché le sue dimensioni rientrano nelle mie possibilità visive. Se non l’ho mai visto prima, spontaneamente non ne ho paura. Ma se lo vedo azzannare un umano, posso concludere che il lupo è un animale aggressivo e un predatore. Posso dispiacermi del suo atteggiamento, ma è la sua natura. Dovrei anche chiedermi cosa ha fatto l’umano per essere azzannato dal lupo. In altre parole, se vedo il lupo, prima di giudicarlo cattivo devo tenere conto di ogni cosa che lo riguarda.
Potrei vedere dei lupi giocare tra loro e se rimango nel non-giudizio, posso desumere che il lupo in alcune situazioni/condizioni è pericoloso. Non ce l’ho con lui, ma porto rispetto e mi premuro per non farmi azzannare.
I miei occhi vedono il lupo, perché le sue dimensioni rientrano nelle mie possibilità visive. Se non l’ho mai visto prima, spontaneamente non ne ho paura. Ma se lo vedo azzannare un umano, posso concludere che il lupo è un animale aggressivo e un predatore. Posso dispiacermi del suo atteggiamento, ma è la sua natura. Dovrei anche chiedermi cosa ha fatto l’umano per essere azzannato dal lupo. In altre parole, se vedo il lupo, prima di giudicarlo cattivo devo tenere conto di ogni cosa che lo riguarda.
Potrei vedere dei lupi giocare tra loro e se rimango nel non-giudizio, posso desumere che il lupo in alcune situazioni/condizioni è pericoloso. Non ce l’ho con lui, ma porto rispetto e mi premuro per non farmi azzannare.
I miei occhi non vedono i virus, perché le loro dimensioni sono
al di fuori delle mie possibilità visive. Non
provo paura nei loro riguardi, non ne ho motivo. Se mi viene il
raffreddore, che (da poco) sappiamo coinvolgere strutture virali di cui
attualmente non sappiamo pressoché nulla, mi soffio il naso, mi metto nel
letto, riposo, mi nutro, faccio una ventina di sternuti e via, verso la
riparazione.
Vediamo cosa succede a forzare la
natura e le dotazioni umane.
I
miei occhi non vedono i virus, perché le loro dimensioni sono al di fuori delle
mie possibilità visive. Ma mi hanno
detto od ho letto delle cose che li riguardano e li giudicano forieri di malattie e devastazioni corporee.
Me lo sono sentito dire fin da bambino, mi
hanno fatto credere che i virus si trasmettono di nascosto, che sono cattivi,
che sono dei terroristi, che possono portarmi nella tomba. Non li vedo
all’opera, non li vedo proprio, ma istintivamente, inconsciamente, li reputo
responsabili maligni del terribile raffreddore che mi perseguita. Devo
distruggerli, devo combatterli pur non sapendo quali sono le loro funzioni,
quali sono i meccanismi di comunicazione tra loro e il mio corpo. Devo ammazzarli
senza sapere nulla di loro.
Non
mi perito di pensare che se sono invisibili è perché non sono un pericolo,
perché sono entità super partes che
agiscono non per il mio bene o il mio male, ma per la vita stessa come concetto
assoluto e non individuale.
Non penso nemmeno e questo è il dolo più grave, il peccato originale.
Credere, con supponenza, che l’opera della Natura sia stata creata solo per me.
Non penso nemmeno e questo è il dolo più grave, il peccato originale.
Credere, con supponenza, che l’opera della Natura sia stata creata solo per me.
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INTEGRAZIONI
ALL’ARTICOLO
Alcune
persone, la minoranza in verità, hanno espresso perplessità rispetto al
concetto che ho espresso ieri, riguardante il nemico pubblico numero uno, il
virus. In quell’articolo asserivo che il
virus non è piccolo a caso, ma per rimanere in quell’area del non visibile,
che non può in nessun caso rappresentare qualcosa di dannoso per l’essere
umano, ma qualcosa che esiste al di la’
dell’essere umano e che con l’essere umano interagisce secondo modalità e
motivazioni che l’umano ancora oggi non conosce.