venerdì 29 aprile 2016

A cosa serve la Scienza?

A cosa serve la Scienza?

La Scienza cosiddetta "ufficiale" spesso sfiora il limite del ridicolo.
Attualmente vengono spesi miliardi di euro per la ricerca scientifica, e cosa abbiamo ottenuto?
Macchine di morte, immense macchine di morte e distruzione.
Ma allora a che cosa serve davvero la scienza?!
Io da piccolo credevo che la scienza fosse un'arte magica, praticata da geni di tutto rispetto, che davano vita alle loro invenzioni, con un solo grande obbiettivo nel cuore, quello di migliorare le condizioni dell'umanità.

E invece oggi cosa abbiamo ottenuto? 
Trattori che spruzzano tonnellate di liquidi chimici nel nostro cibo, per "proteggerlo" dagli insetti, ma noi, poi, come ci proteggiamo da quello che poi mangiamo?
Oggi possiamo affermare con tutta certezza, che la scienza negli ultimi 200 anni ha fatto grandi progressi nel distruggere il mondo.
Ha saputo creare le più sofisticate armi di distruzioni di massa...
Ha saputo inoltre fare passi da gigante nel campo medico, tanto che oggi trovano potenziali "anti-cancro" praticamente ovunque. 
Non passa giorno che la grande scienza non ci indichi una pianta, una molecola, una qualsiasi cosa che possa essere efficace nella cura del cancro, vagonate di soldi (delle nostre tasse) finiscono il queste pseudo-ricerche, pressapoco inutili e altamente costose, pensando che il cancro è principalmente un male moderno, e che per arrestarlo basterebbe cambiare il nostro stile di vita, mangiando cibo sano, coltivato in un ambiente sano e senza prodotti chimici, bevendo acqua sana al posto delle buonissime ma dannose, bibite industriali, basterebbe poi lavorare poche ore al giorno per scongiurare il cancro (visto che lo stress è un ottimo alleato delle "cellule impazzite) e visto che, la grande scienza, oltre 60 anni fa ci aveva promesso che già negli anni 2000, tutti avrebbero lavorato non più di 10 ore la settimana, prevedendo il fatto che le macchine avrebbero sostituito l'uomo, producendo di più e in meno tempo.
A dire il vero questo è accaduto, ma l'egoismo e l'avidità di chi gestisce la società, a fatto in modo che la tecnologia prenda a calci in culo l'uomo, portando il profitto nelle mani di pochi, invece che distribuirlo equamente al popolo sotto forma di "reddito di cittadinanza"
Ma allora a che cosa serve oggi la scienza?
Io credo serve solo a portarci dritti dritti all'Apocalisse, poiché una scienza diretta dal Dio Denaro e non da saggi uomini, non può che portarci tutti all'autodistruzione, e questo sta rapidamente accadendo, anche se davvero pochi sembrano accorgersene...

In sintesi io la penso così:
- Vogliamo sconfiggere il cancro? 
Alimentiamoci in modo sano, respiriamo aria sana, creiamo città in armonia con la natura, aboliamo le 8 ore di lavoro, prescriviamo più vacanza e meno farmaci, insegniamo ai bambini a meditare invece che a competere tra loro, che la scuola insegni a divenire "esseri umani" carichi d'amore e compassione per il prossimo, invece che iniziarci fin da piccoli alla "legge del più forte".
La felicità è più importante del progresso, ricordatelo.
- Vogliamo scoprire l'infinità dello spazio cosmico?
Bene, facciamolo, ma prima facciamo in modo che tutti in questo pianeta vivano dignitosamente e che nessuno muoia più di fame...
Pensate a quanti ospedali e a quanto cibo avremmo potuto produrre solo con il 5% dei soldi spesi in missioni spaziali.

Allora è giunto il momento che tutti si rendano conto, che, come disse Nikola Tesla ormai un secolo fa:
"La scienza non è nient'altro che una perversione 
se non ha come suo fine ultimo il miglioramento 
delle condizioni dell'umanità."

Daniele Reale

Dalla teoria della natura alla pratica nella natura


La vera avventura inizia in Natura!

Se chiediamo a un bambino o a un ragazzo che cos’è il cambiamento climatico, cos’è la biodiversità, quali sono i maggiori impatti ambientali del nostro tempo ci risponderà, probabilmente senza tentennare, dando le giuste soluzioni.

Ma se gli chiediamo quando (e se mai) si è arrampicato su un albero, quando si è sdraiato in un prato, quando ha sguazzato a piedi nudi lungo un torrente saltando di sasso in sasso, quando ha annusato il profumo di un fiore direttamente sul campo, quando ha ammirato in diretta (non televisiva) un’alba o un tramonto o un letto di stelle o uno scoiattolo saltellare sui rami di un albero, ci guarderà smarrito e incerto.

L’eccessivo abuso di videogiochi e Internet, come dimostrato da diverse ricerche, rischia di spegnere sensibilmente le capacità di provare emozioni e di partecipare alle emozioni altrui, di condividere esperienze reali con amici reali, di muoversi e percepire il proprio corpo, di stare bene con se stessi e gli altri.

Richard Louv, noto pedagogista americano e autore de “L’ultimo bambino dei boschi”  sottolinea che i bambini (e gli adulti) non hanno bisogno solo di una corretta alimentazione e di un buon sonno, ma anche del contatto con la natura. Una corsa all’aria aperta, il gioco nei boschi, una nuotata in un lago, una vacanza in campeggio possono quindi favorire la creatività, la gioia di vivere, la passione,  persino il senso critico e la capacità di risolvere i problemi e ridare il senso dell’avventura non mediata dallo schermo della televisione, del tablet e dello smartphone.

Senza demonizzare i nuovi media, dobbiamo ritrovare – ragazzini e adulti – il piacere di essere e di esserci, di occupare uno spazio vero (fisico ed emozionale) e di vivere nella Natura avventure autentiche.

Bisogna quindi passare dalla teoria della natura alla pratica nella natura, anche perché – il fine ultimo – è la ricerca del nostro benessere psico-fisico . E siamo sicuri che trovandolo tra gli alberi, nel cielo, tra le colline, tra le montagne o lungo le coste di un lago o del mare o le rive di un fiume, starà bene anche la natura, l’ambiente e la biodiversità. Mai ci permetteremo, infatti, di rovinare qualcosa che ci procura piacere, energia e felicità!

Se l’uomo è frugivoro, perchè ha i denti canini?

Se l’uomo è frugivoro, perchè ha i denti canini?

Spesso vi avranno fatto questa domanda …
e se non ve l’hanno ancora fatta aspettatevela prima o poi LOL
“Ma se l’uomo è frugivoro perchè ha i denti canini ?

Chi dice che i canini dimostrano che dobbiamo mangiare carne sta deducendo una tesi da un osservazione parziale della verità. Se ci pensate bene, i nostri canini non sono pronunciati come quelli della tigre o del leone, ma sono più simili a quelli delle pecore e dei cavalli. O no?
E poi provate coi vostri canini ad azzannare o sbranare qualche tipo di animale. Quasi tutti gli erbivori hanno i canini, anche se poco sviluppati..anzi se guardi i gorilla o gli ippopotami.. hanno canini molto più marcati
 
E poi siamo sinceri non abbiamo assolutamente i canini adatti a tritare carne rigida morta tantomeno a strapparla, ma li usiamo per mangiare la frutta e sono molto pratici quando si a a che fare con una mela una pera o un mango
La carne che l’uomo mangia viene cotta e condita per ammorbidirla e prima che finisca nei supermercati si attende il fenomeno della frollatura, ossia l’inizio della decomposizione.
Questo ammorbidisce a monte la carne che finisce nel piatto.

I carnivori invece mangiano carne cruda, di animali appena uccisi, e la ingoiano intera strappando e lacerando i tessuti. Noi la mastichiamo a lungo coi molari e poi la mandiamo giù. In altre parole, essendo noi frugivori, riusciamo a mangiare la carne solo perché la “fruttifichiamo”, rendendola adatta alla nostra dentatura.

Da un punto di vista biologico l’uomo non è tante cose, per esempio non è nemmeno un utente telefonico, un portatore di occhiali, o un lettore di libri. Biologicamente siamo uomini dell’età della pietra, da almeno 30000 anni assolutamente immutati dal punto di vista organico, vale a dire come specie. Dall’età della pietra qualcosa tuttavia è mutato: oggi possiamo telefonare, portare occhiali e leggere libri, e questo non sembra essere una contraddizione. Per lo meno non ho ancora sentito nessuno dire: “Perché stai leggendo un libro, nell’età della pietra non lo facevamo!”
Esistono inoltre anche molte cose innaturali che siamo convinti di dover fare. Se per esempio un bambino ha un’appendicite che, non curata, lo porterebbe alla morte, riteniamo di doverlo operare, anche se questa è chiaramente una cosa estremamente innaturale; è palese che dal punto di vista biologico l’uomo non è nemmeno un chirurgo: a questo scopo necessita infatti di tutta una serie di strumenti artificiali.
Il motivo per cui non ha senso stabilire l’essenza dell’uomo su base biologica è molto semplicemente che non è la base biologica a costituire l’essenza dell’uomo, bensì quello che l’uomo fa di questa. L’intero sviluppo umano a partire dall’età della pietra non è biologico, bensì psicologico: tutto ciò in cui oggi ci distinguiamo dall’uomo dell’età della pietra, dal lavarci i denti al riconoscimento dei diritti umani, non è una conseguenza di un destino biologico, bensì il risultato di uno sviluppo culturale.
Questo è un estratto dal libro tascabile di Helmut Kaplan «Banchetto funebre – Motivi etici di un’alimentazione vegetariana

Luca Speranza, ricercatore Naturosofo e studioso intuitivo del mondo spirituale, dedito a tutto quello che riguarda il benessere naturale dell’uomo, e in particolare all’alimentazione fruttariana, Bio movimento, ecologia e spiritualità. Promotore della cooperazione sociale con il progetto Ubuntu Fruit, e della nostra Ri-Evoluzione su questo pianeta.
Da sempre indaga la natura umana, usando il suo corpo come laboratorio alchemico.
Personal training, istruttore di Atletica leggera, Insegnante tecnico di autodifesa e Pancrazio (Arte marziale) . Master teacher in BMR (Bio Movimento Rievolutivo)
Gestisce anche i siti www.innerclean.it e www.fruitness.it

A Pavia c'è una macchina che cura i tumori, ma nessuno lo sa

A PAVIA C'E' UNA MACCHINA CHE CURA I TUMORI ... MA NESSUNO LO SA ...

A PAVIA C'E' UNA MACCHINA CHE CURA I TUMORI,MA NESSUNO LO SA...
Il CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica) è una struttura innovativa e tecnologicamente avanzata, voluta dal Ministero della Salute con Legge n° 388 del 23.12.2000, per il trattamento di tumori radio resistenti o non operabili, mediante l’uso di ioni carbonio e protoni. Nella sala sperimentale, nelle aree dedicate e nei laboratori si effettuano anche attività di ricerca clinica, radiobiologica e traslazionale.
Sincrotrone: l’invenzione che cura il tumore resistente ai raggi x Nonostante la struttura che ospita il Sincrotrone sia stata finanziata, in parte, dallo Stato, nessuno conosce il centro CNAO che attraverso l’adroterapia ha una percentuale elevatissima di guarigione dei tumori.

La puntata di “Report” andata in onda il 1 novembre 2015, ha trattato un argomento molto importante e poco conosciuto per quanto riguarda la cura dei tumori.
A Pavia un gruppo di fisici e ingegneri hanno messo a punto una macchina per la cura dei tumori che esiste solo in altri tre luoghi nel mondo: Giappone, Cina e Germania.
Si tratta del Sincrotrone e cura i tumori radio resistenti.

Nella visita a Pavia il Sottosegretario Dott.Vito De Filippo (ex Governatore della Regione Basilicata) esplora le stanze in cui questo enorme macchinario viene utilizzato e attraverso il quale le particelle vengono accelerate: si tratta di struttura in cui viene iniettato un gas ricco di idrogeno o carbonio che crea un fascio di protoni o di ioni carbonio che percorrono questa circonferenza un milione di volte in mezzo secondo. Ad ogni giro le particelle aumento l’energia. Il carbonio richiede grandi macchine per venire accelerato ma quando arriva a colpire la cellula tumorale è tre volte più efficace dei raggi x.

Roberto Orecchia, direttore scientifico fondazione CNAO, spiega: “Il carbonio è più pesante e lascia una traccia all’interno della cellula. Nel suo percorso ad elevata intensità lascia una traccia tale che tutto quello che incontra, anche in questo caso del DNA, lo rompe. Questo è un tipo di danno non riparabile dalla cellula“.
Per tanto anche un tumore radioresistente può essere eliminato con gli ioni carbonio. Tutto questo sistema è stato messo insieme dall’eccellenza italiana nella fisica.

Sandro Rossi, Direttore Generale CNAO, spiega: il funzionamento del sincrotrone: ” Questo anello che ha una circonferenza di circa 80 metri, quando le particelle entrano in quell’anello cominciano ad accelerare e incominciano ad arrivare a circa 60/70% della velocità della luce. Quindi i fisici, gli ingegneri, selezionano l’energia giusta per arrivare dove esattamente il medico dice che bisogna fermare il fascio per trattare quel tumore“.

Con questa tecnica che si chiama Adroterapia stanno curando anche i sarcomi. “I sarcomi sono universalmente conosciuti come essere tumori radio resistenti – dichiara Roberto Orecchi – La probabilità di controllo locale con la Radioterapia generalmente non supera il 50/60%”.
Con la tecnica dell’Adroterapia, invece i dati sono più incoraggianti e arrivano all’80/85% di successo sulla malattia, in pratica significa di fatto la guarigione del paziente. Stanno emergendo anche altre indicazioni come il tumore del pancreas, che normalmente si riesce a curare nel 20% dei casi. Con l’adroterapia sono state registrate percentuali di sopravvivenza a due anni libera da malattie del 45%. Di solito tumori resistenti ai raggi x sono quelli della base cranica, tumori delle ghiandole salivari, tumori del retto, melanoma dell’occhio, e la prospettiva è quello di applicarlo anche per i tumori che colpiscono i bambini.
Oltre 600 sono i pazienti curati nel centro CNAO costruito per 150 milioni di euro di cui 95 messi a disposizione dallo Stato in base alla legge istituita dalla fondazione Veronesi del 2000. Nonostante sia sconosciuto l’invenzione del Sincrotone è orgoglio tutto italiano realizzato con l’Istituto di fisica nucleare Politecnico di Milano e l’Università di Pavia. Al progetto hanno partecipato 600 ditte di cui 500 italiane.

Come funziona Il lettino motorizzato in cui si stende il paziente come se fosse una tac è dotato di un laser con un puntamento ad altissima precisione colpisce il tumore in tante fette, come dichiara il direttore della fondazione; tali fette si scindono in un millimetro ciascuno e fetta per fetta colpisce il tumore.
Il trattamento varia dai 2 ai 15 minuti ed è perfettamente indolore.

Si curano anche pazienti che non avrebbero alternative. Purtroppo questa struttura, anche se finanziata dallo Stato, non tutti la conoscono perché non figura tra i centri di cura nazionale per il tumore. Il trattamento completo costa 24mila euro e finora solo le regioni Lombardia ed Emilia Romagna rimborsano l’intero costo della cura.

Altre regioni in Italia richiedono prima un’autorizzazione visto che molte Asl ignorano ancora il trattamento dell’Adroterapia. Purtroppo per far si che il CNAO venga elencato tra i centri riconosciuti per la cura del tumore si dovrà aspettare l’aggiornamento della legge di stabilità con l’elenco di malattie che potranno essere curate con l’adroterapia e completamente rimborsabili. Un aggiornamento che dovrebbe avvenire nell’immediato futuro visto che le persone in Italia malate di sarcomi sono oltre 4500, tutti tumori resistenti alla tradizionale radioterapia.

Il CNAO è stato istituito per volontà del Ministero della Salute e la Fondazione CNAO, incaricata della sua realizzazione, costruzione e funzionamento, è stata insediata a Milano il 21 novembre 2001, sotto la guida del prof. Ugo Amaldi. Il Centro si trova a Pavia e la sua inaugurazione è avvenuta il 15 febbraio del 2010. Nell’ottobre 2011 sono iniziati i trattamenti su pazienti volontari e selezionati dal ministero della salute. Il CNAO si prefigge lo scopo di curare i pazienti affetti da tumori solidi mediante l’uso di fasci di protoni e ioni carbonio: si tratta di particelle denominate adroni, da cui il nome di adroterapia. Nello stesso tempo effettuerà ricerca scientifica per individuare strumenti sempre più efficaci nella lotta contro il cancro.

In altri termini, il CNAO opererà a due livelli: presterà assistenza medica diretta ai malati di cancro e farà ricerca clinica e radiobiologica. Il centro funzionerà con prestazioni di carattere ambulatoriale; non sono previsti servizi di assistenza in regime di ricovero ordinario. A livello tecnologico il CNAO si avvale di un sincrotrone di 25 m di diametro, in grado di accelerare sia protoni, sia ioni di carbonio. Protoni e ioni saranno prodotti in due sorgenti, pre-accelerati da un acceleratore lineare, seguito da una linea di iniezione per il trasferimento delle particelle nell’anello del sincrotrone dove verranno ulteriormente accelerate ed estratte ad energie sino a 250 MeV per i protoni e 480 MeV/u per gli ioni carbonio. Il CNAO ha tre sale di terapia, una delle quali dotata di un sistema di trattamento con fascio sia orizzontale che verticale. In funzione del tipo di particelle utilizzate (protoni o ioni carbonio) e della loro energia, potranno essere irradiati tumori a profondità variabili da 1 a 27 cm.

PER CONTATTARE IL CENTRO: http://fondazionecnao.it/it/ IL TELEFONO DEL CENTRO E’ 0382-078.963

Fonte: lastella.altervista.org
PAVIA, CURARE I TUMORI AL CNAO: ECCO COME FUNZIONA E COSA FARE
12/02/2016 12.10.00
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Con l’adroterapia, inoltre, si colpiscono in modo mirato solo le cellule tumorali, a differenza di ciò che accade con la radioterapia che irradia tutti i tessuti, anche quelli sani.
LEGGI ANCHE: A PAVIA LA MACCHINA CHE CURA I TUMORI, MA IN POCHI LO SANNO

di Chiara Rai
Il quotidiano L’Osservatore d’Italia continuerà a parlare di questo Centro Nazionale di Adroterapia capace di trattare molti tipi di tumori dai quali oggi, grazie a questa struttura che si trova a Pavia, sono curabili.

giovedì 28 aprile 2016

VIBRATIONAL RETRAINING: tecnica curativa che utilizza le frequenza della nostra voce.

VIBRATIONAL RETRAINING

Basato sulla fisica quantistica, la medicina tradizionale cinese e le ricerche della biologa Sharry Edwards (scienziata dell’anno nel 2001)
Finalmente arriva in Italia l’innovazione che ha individuato e aiutato 12.560.300 persone a sconfiggere 620 malattie, attraverso l’uso di speciali frequenze curative
Mal di schiena, Depressione e Ansia, Sclerosi Multipla e altri piccoli e grandi disturbi fisici mentali ed emotivi diagnosticati senza T.A.C. risonanza magnetica, radiografia, ecc. e scomparsi senza interventi chirurgici o terapie invasive


di Donato Panaccio
Il più potente strumento di diagnosi è sempre stato sotto i nostri occhi ma solo oggi riusciamo a comprenderne i prodigi e a sfruttarne le proprietà di guarigione.
Ti sto parlando del potere della tua voce.
Riflettici un attimo…

Quante volte ti è capitato di parlare con un amico al telefono e chiedergli: “Cos’hai? Hai una voce strana”.
Sono certo che sai riconoscere quando una persona è felice, dalla sua voce squillante.
Oppure quando è triste, dalla voce bassa e monotona.
Quando è raffreddata, dalla voce nasale e cupa.
Se ha problemi alle corde vocali, la voce potrebbe essere rauca o debole.
Tutti questi esempi ci dicono che la nostra voce riflette i nostri stati emotivi, psichici e persino le nostre condizioni di salute.

Tutto questo è noto fin dall’antichità. Ciò che è sempre mancato è la tecnologia appropriata per sfruttare il potere curativo della nostra voce.
Cioè quella tecnologia in grado di:
1.      raccogliere le migliaia di informazioni al secondo che la nostra voce ci da sul nostro stato di salute, energetico, fisico, mentale ed emotivo.
2.     trasformare queste informazioni in un quadro chiaro e completo che ci permetta di capire quali problemi abbiamo a livello osseo, muscolare, emotivo, psichico e persino a livello molecolare e cellulare.
Almeno fino ad oggi.

O meglio, fino a 23 anni fa, da quando Sherry Edwards ha reso disponibile un metodo e una tecnologia basata sulla fisica quantistica e la medicina tradizionale cinese, il Vibrational Retraining, che ha permesso di  aiutare le persone ad eliminare:
  • malesseri fisici lievi (mal di schiena, emicrania, ernie, ecc.)
  • disturbi della sfera mentale ed emotiva (ansia, stress, depressione, attacchi di panico, ecc.)
  • malattie gravi (sclerosi multipla, cancro, Parkinson, ecc.)
E ha offerto un valido supporto anche per fobie, problemi comportamentali, ritardo mentale, autismo e tanto altro.
Non ti sembra assurdo che il Vibrational Retraining sia più efficace di tutta la tecnologia sviluppata negli ultimi 120 di storia della medicina moderna?
Come è possibile aiutare a guarire malattie così gravi solo analizzando la voce e ascoltando delle frequenze benefiche?

Procediamo con ordine.
Innanzi tutto, perché la voce contiene tutte queste preziose informazioni?
Pensa alla tua voce come un pianoforte. Ogni frase, parola, sillaba e suono che pronunci corrisponde ad un tasto del pianoforte e quindi ad una nota musicale.
Hai mai aperto un pianoforte?
Dentro ci sono due o più corde collegate ad un tasto che ne permettono il suono.
Se premi il tasto del LA, le corde corrispondenti a quel tasto vibrano e producono il suono del LA.
Se premi il tasto del DO, le corde corrispondenti a quel tasto vibrano e producono un suono diverso da quello del LA. Quello del DO appunto.
Qual è la differenza tra il DO e il LA allora?
Solamente una: la frequenza a cui vibrano le corde.

Allo stesso modo, le tue corde vocali vibrano ad una certa frequenza ed emettono dei suoni riconducibili a un DO, LA, MI, ecc.
Tornando al pianoforte, possiamo affermare che le note sono prodotte dalle corde e dai tasti, giusto?
Sbagliato!
O perlomeno è incompleto.
Anche il materiale e la forma di cui è fatto il pianoforte è importante. Così come gli anni di utilizzo del pianoforte, il suo stato di conservazione, l’umidità a cui è sottoposto, e altri fattori.

Ad esempio, il suono del LA di un pianoforte a coda, rispetto a un pianoforte a muro è completamente diverso. (E questo i musicisti lo sanno molto bene.)
Oppure, pensi che un pianoforte nuovo di fabbrica abbia lo stesso suono di uno di 50 anni senza manutenzione?
Così è la nostra voce. Non dipende solo dalla frequenza delle nostre corde vocali ma da tutto il nostro corpo.
Una stessa persona, quando è giovane avrà un certo tipo di voce che cambia completamente quando diventa anziana.

Questo è dovuto al fatto che cambia la costituzione del corpo e questi cambiamenti si avvertono puntualmente nel suono delle nostre corde vocali (come per il pianoforte).
Quindi, le frequenze della nostra voce sono lo specchio dello stato di salute del nostro corpo.

In un recente articolo (http://www.medicaldaily.com/5-illnesses-your-tone-voice-can-reveal-about-your-health-299706) del Medical Daily, Amy Cooper, direttore dell’istituto di Patologie della Voce e deglutizione presso il “New York Eye and Ear Infirmary of Mount Sinai” parla di 5 malattie che possono essere riconosciute attraverso l’analisi della voce:
  • reflusso acido (voce gracchiante)
  • sinusite cronica (voce fredda)
  • problemi di tiroide (voce cupa e bassa)
  • Parkinson (voce bassa monotono)
  • Cancro della laringe (voce rauca)
Perché sono così importanti le frequenze della voce (e le frequenze in generale)?
Questa è una domanda interessante e la risposta è altrettanto affascinante.
Senza andare troppo sul tecnico, devi sapere che la fisica quantistica, già agli inizi del ‘900 ha dimostrato che tutto ciò che ci circonda emette una frequenza e questo è vero sia per quello che vediamo (frequenze visive) e che ascoltiamo (frequenze sonore) e sia per tutto il mondo intangibile come i sentimenti e i pensieri.
Gli oggetti, le molecole, le cellule, gli atomi, le medicine, gli integratori, i cibi, l’amore, la gioia, la tristezza, i ricordi…
… tutto questo emette una frequenza.

Anche ogni parte del corpo, quindi, emette una frequenza
E le frequenze della voce non solo sono lo specchio dello stato di salute del corpo, sono proprio lo specchio delle frequenze del tuo corpo.
Tutte le frequenze sono state misurate con strumenti come l’oscilloscopio o il frequenzimetro e si è scoperto che le frequenze dell’universo vanno da 0,1 a 53 giga HZ.
Secondo la “teoria del BIG BANG”, quando si è generato l’universo la frequenza era proprio 53 giga HZ.

Non tutte le frequenze sono frequenze di vita.
Ad esempio i raggi X, quelli usati per le radiografie mediche, emettono frequenze altissime che fanno male al nostro organismo.
Per questo, i medici ci pensano 2 volte prima di sottoporti ad una radiografia.
Altre frequenze, invece, come quelle della luce visibile, fanno molto bene alla vita e a noi uomini.
Pensa ad esempio, alle piante che grazie alla luce possono attivare il processo di fotosintesi clorofilliana e crescere e darci nutrimento.
Oppure pensa a quanto ti senti in pace e rilassato dopo una passeggiata al sole, invece che sotto la pioggia.

Il nostro corpo, quindi, per stare bene ha bisogno di determinate frequenze buone mentre deve evitarne altre che sono dannose.
Non solo.
Ciascuno di noi nasce con un insieme di frequenze che lo fanno stare in armonia.
Quindi, alla nascita tutti siamo in perfetto equilibrio, ciascuno a modo proprio.

 Perché allora ci ammaliamo e stiamo male?

La biopsia è pericolosa


LA BIOPSIA PERICOLOSA : ECCO LE PROVE SCIENTIFICHE

La ricerca scientifica fornisce la prova inconfutabile del pericolo che rappresenta la biopsia sistematica in particolare a livello del seno e della prostata.
E’ studiando i fenomeni dell’infiammazione che i ricercatori hanno scoperto che l'infiammazione scatenata dalla lesione del tessuto e incaricata di ricostituire il tessuto stesso, è deviati dal tumore per svilupparsi e progredire.

Durante l'infiammazione, che è nata dalla lesione (traiettoria dell'ago o del mammotome), viene stimolata l’angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni) per rivascolarizzare il tessuto danneggiato e consentire la sua ricostruzione.
 
Dopo una ferita, si forma un coagulo sanguigno e le piastrine stimolano l'infiammazione chiamando in aiuto dei macrofagi.
Questi ultimi secernono delle proteine che partecipano alla ricostruzione dei tessuti danneggiati (EGF, MMP, VEGF). Queste proteine sono fattori di crescita.

L'infiammazione provocata in questo modo rappresenta un vantaggio per il tumore poiché gran parte del processo infiammatorio dedicato alla ricostituzione del tessuto provoca gli stessi meccanismi di cui il tumore ha bisogno per crescere.

L’infiammazione agisce come un potente promotore tumorale.
Inoltre, degradando la matrice extracellulare, i macrofagi, attratti da un fattore infiammatorio il PDGF i emesso dalle cellule tumorali, favoriscono l’infiltrazione delle cellule tumorali nel tessuto sano che attiva la progressione del tumore verso uno stadio invasivo.

Infine, il tumore crea un ambiente locale che impedisce la risposta immunitaria antitumorale.
Questi studi rimetteranno in discussione l'utilità e soprattutto la cosiddetta innocuità delle biopsie. Gli oncologi dovranno rivedere rapidamente la loro concezione altrimenti ne saranno presto responsabili davanti ai tribunali.

Omeopatia, cosa c’è da sapere

Omeopatia, cosa c’è da sapere

di Gioia Locati
Lo sapete che entro il 2018 i prodotti omeopatici diventeranno farmaci approvati da Aifa?

Lo sapete che sono 25mila i medici italiani che prescrivono omeopatia e non si può essere omeopati senza essere medici?

Lo sapete che l’80% degli italiani conosce la medicina omeopatica, il 20% la utilizza abitualmente e un adulto su tre vi ricorre per i propri figli (Fonte: EMG ACQUA marzo 2016)?

Lo sapete che le aziende italiane, che sono 27, non possono produrre e vendere nuovi omeopatici dal 1995? E, nonostante ciò, non sono fallite garantendo 4mila posti di lavoro. Anzi, nel 2015, il fatturato delle aziende – pari a 165 milioni annui (mentre quello delle vendite in farmacia è di 330 milioni) – è cresciuto del 3%?

Lo sapete che gocce e granuli omeopatici non sono illegali (e neppure pozioni miracolose) ma fino ad oggi sono rimasti in commercio grazie al permesso del Ministero della Salute (Aic, autorizzazione di immissione in commercio). E che tutti gli ospedali della Toscana, più alcuni in altre regioni (cliccate qui, qui e qui) li prescrivono ai malati come terapie in aggiunta?

Lo sapete che, per il ritardo nel recepire la Direttiva europea (già accolta invece in altri Paesi), le nostre aziende non possono esportare i loro prodotti?

Lo sapete che, in settembre, Giovanni Gorga, presidente dell’associazione Omeoimprese e dirigente dell’azienda Guna, ha pubblicato il libro “Elogio dell’omeopatia” (Il Cairo) con la prefazione del ministro Beatrice Lorenzin?

Lo sapete che, dopo 40 giorni dall’uscita del libro, dopo i ringraziamenti da parte del ministro, dopo le presentazioni e le recensioni, Lorenzin ha annunciato di voler ritirare la prefazione (molti giornali ne hanno parlato) ma di fatto ancora oggi la si trova nelle edizioni presenti nelle librerie? Sí, la prefazione è rimasta a introdurre il libro di Gorga…
Ecco l’intervista con il presidente di Omeoimprese.

Quanti prodotti omeopatici si trovano in commercio?
“Secondo una recente stima fra 12mila e 15mila, sono tutti in circolazione dal 1995”.

La strada che porterà gli omeopatici a diventare farmaci è lunga e tortuosa?
“Lunga sicuramente. È l’applicazione di una Direttiva europea recepita nel nostro Paese nel 2006 (con decreto legislativo 219/2006): prevede che l’Agenzia del farmaco prenda in carico i prodotti, valutandone sicurezza e qualità delle materie prime. La maggior parte dei Paesi stranieri è già regola. L’Italia, dopo aver prorogato per diversi anni la scadenza, ha fissato il termine nel 2018
.

Quanti prodotti sono già diventati farmaci?
“Quattro. Non so dirle quali”.

Ma in 30 anni di consumi la sicurezza dovrebbe essere stata già testata.
“Infatti è stata concessa una procedura semplificata per i prodotti in commercio dal 1995, cioè tutti. Quando le aziende lanceranno sul mercato nuovi farmaci, da ora sarà possibile, l’iter sarà diverso, prevederà test pre-clinici e nelle confezioni comparirà l’indicazione terapeutica”.

Dunque, in un anno e mezzo, Aifa controllerà tutti i 15mila omeopatici?
“Non sarà cosí. Perchè la procedura è costosa e le aziende non hanno interesse a pagare una tariffa di registrazione per quelle formulazioni che vengono usate pochissimo. Insomma, alla fine i prodotti si ridurranno a 7-8mila”.

Ed è un peccato.
“Sì perchè, in questo modo si snatura uno dei principi dell’omeopatia che prevede numerose diluizioni del principio attivo, varietà da calibrare caso per caso e da paziente a paziente. E poi si penalizza la scelta del medico: gli si dice ‘prescrivi questo e stop'”.

Ed è andata così negli altri Paesi europei?
“Non in maniera così drastica. In alcuni Paesi, come la Germania, è stato deciso di non far pagare per tutti i prodotti che si vendono sotto i 500/1000 pezzi annui. Dunque all’estero restano tutte le diluizioni…”

Chi osteggia l’omeopatia?
“È un limite culturale di cui soffre l’Italia, non la Francia, il Belgio o la Germania”.

Big Pharma?
“Direi di no. Se pensiamo che i 300 milioni di fatturato degli omeopatici rappresentano l’1% del settore farmaceutico. Per quanto possa vendere l’arnica non sarà mai come l’aspirina.”

L’omeopatia funziona?
“Le rispondo da imprenditore: qualunque settore che per 30 anni non inserisce novità sul mercato, va a picco. Il nostro continua a crescere, nonostante leggere flessioni negli anni di crisi…”

Due parole sul principio attivo nei prodotti, la critica più frequente paragona l’omeopatia all’acqua fresca.
“Nel 70% delle formulazioni il principio attivo è presente, in basse dosi ma c’è. Gli altri sono effettivamente più diluiti e il principio attivo scompare, ma vi è una logica in queste preparazioni e vi sono degli effetti…”

Effetti che si possono spiegare?
“La scienza oggi non è in grado di rendere conto di tutto ciò che ci circonda ma il fatto che non vi siano certezze sul meccanismo d’azione non significa che l’efficacia non ci sia. Recenti studi di autorevolissimi studiosi, fra i quali il Nobel per la medicina Luc Montagnier potrebbero spiegare il meccanismo d’azione dei medicinali omeopatici (qui il lavoro scientifico, Dna waves and water sulla prestigiosa rivista di fisica Journal of Physic e qui una sintesi presentata dal Corriere della sera).
In Italia vi sono le pubblicazioni dell’ematologo Paolo Bellavite, professore a Verona. Cliccate qui“.

Un farmaco a dinamizzato funziona meglio dello stesso non dinamizzato?
“Vi sono lavori importanti che dimostrano questo. Uno condotto dall’Università degli Studi di Milano, pubblicato su Pulmonary Pharmacology and Therapeutics riconosce effetti diversi delle stesse molecole: se non vi è preparazione omeopatica il farmaco perde efficacia”.

L’omeopatia è una medicina alternativa?
“Non è alternativa, casomai complementare, l’omeopatia è uno dei tanti strumenti a disposizione del medico”.

Ci racconta come è andata con il ministro Lorenzin?
“C’è poco da raccontare: ho ricevuto la prefazione dalla segreteria del ministro (contestualmente ai ringraziamenti). E, come da accordi, l’ho pubblicata. Poi però, dopo 40 giorni dall’uscita del libro, insieme all’eco di una polemica amplificata dalle tivù, ricevo notizia che la prefazione mi è giunta per un errore della segreteria del ministero. Quindi, per evitare ulteriori strumentalizzazioni, ho dichiarato che la prefazione verrà ritirata, il passo successivo compete all’editore”.
Però, oggi, abbiamo visto che nelle edizioni presenti in libreria la prefazione c’è ancora.

Che idea si è fatto di questa storia?
“In Italia si grida allo scandalo per la prefazione di un ministro della Salute a un libro di omeopatia ma si permette a un condannato per mafia di andare alla tivù di Stato a pubblicizzare il suo libro…e meno male che non ci sono pregiudizi nei confronti dell’omeopatia…!”

Ha più incontrato il ministro Lorenzin?
“Non si è più creata l’occasione. Ma proprio in questi giorni ho chiesto un incontro al ministero per illustrare l’ultimo sondaggio che conferma l’uso consolidato dei medicinali omeopatici da parte di milioni di italiani”.

Volontariato: oltre 6 milioni di italiani sono per il no profit ma i media non ne parlano

VOLONTARIATO - OLTRE 6 MILIONI DI ITALIANI SONO PER IL NO PROFIT MA I MASS MEDIA OVVIAMENTE NON PUBBLICIZZANO

Creare una mentalità sociale
di sfiducia egoismo competizione rivalità e paura...
Genera profitto a chi detiene potere e denaro...
Ciò che non si condivide si compra....
(Raymond Bard presidente di Namaste International Community)
Anche se poco pubblicizzato dai mass media per ovvi motivi...  l'Italia è un paese dove un gran numero di cittadini pratica volontariato in varie forme: secondo l'ISTAT il numero di volontari stimato in Italia è di 6,63 milioni di persone, (tasso di volontariato totale pari al 12,6%)

Il volontariato è un'attività libera e gratuita svolta per ragioni di solidarietà e di giustizia sociale. Può essere rivolta a persone in difficoltà, alla tutela e valorizzazione dell'ambiente e promuovere la cultura della solidarietà.
 

Il volontario è la persona che, in modo spontaneo, si rende disponibile al servizio gratuito e disinteressato alle persone o ad una comunità dedicando tempo, professionalità e passione. Quindi, essere volontario implica una libera dedizione del proprio tempo e risorse al servizio di chi, lasciato da solo, non sarebbe in grado di riuscire nella vita.
Caratteristica del volontariato è l'anteporre il benessere collettivo al massimo profitto individuale senza lasciare nessuno sotto il livello di sussistenza.
Il volontariato è sempre una testimonianza di solidarietà umana; è l'espressione della volontà di una o più persone di rendersi disponibili per aiutare chi è in difficoltà. La dimensione sociale del volontariato consiste nel rappresentare e promuovere il bene comune di quella parte delle persone deboli, sfruttate ed abbandonate.
Il volontariato, come un soggetto sociopolitico, è in grado di influire laddove si fanno le scelte più importanti per il paese; perché i poveri, i bisognosi, le persone in difficoltà (oggi e domani) non siano dimenticate, ma al contrario rappresentino una priorità nell'organizzazione sociale.