venerdì 29 aprile 2016

Se l’uomo è frugivoro, perchè ha i denti canini?

Se l’uomo è frugivoro, perchè ha i denti canini?

Spesso vi avranno fatto questa domanda …
e se non ve l’hanno ancora fatta aspettatevela prima o poi LOL
“Ma se l’uomo è frugivoro perchè ha i denti canini ?

Chi dice che i canini dimostrano che dobbiamo mangiare carne sta deducendo una tesi da un osservazione parziale della verità. Se ci pensate bene, i nostri canini non sono pronunciati come quelli della tigre o del leone, ma sono più simili a quelli delle pecore e dei cavalli. O no?
E poi provate coi vostri canini ad azzannare o sbranare qualche tipo di animale. Quasi tutti gli erbivori hanno i canini, anche se poco sviluppati..anzi se guardi i gorilla o gli ippopotami.. hanno canini molto più marcati
 
E poi siamo sinceri non abbiamo assolutamente i canini adatti a tritare carne rigida morta tantomeno a strapparla, ma li usiamo per mangiare la frutta e sono molto pratici quando si a a che fare con una mela una pera o un mango
La carne che l’uomo mangia viene cotta e condita per ammorbidirla e prima che finisca nei supermercati si attende il fenomeno della frollatura, ossia l’inizio della decomposizione.
Questo ammorbidisce a monte la carne che finisce nel piatto.

I carnivori invece mangiano carne cruda, di animali appena uccisi, e la ingoiano intera strappando e lacerando i tessuti. Noi la mastichiamo a lungo coi molari e poi la mandiamo giù. In altre parole, essendo noi frugivori, riusciamo a mangiare la carne solo perché la “fruttifichiamo”, rendendola adatta alla nostra dentatura.

Da un punto di vista biologico l’uomo non è tante cose, per esempio non è nemmeno un utente telefonico, un portatore di occhiali, o un lettore di libri. Biologicamente siamo uomini dell’età della pietra, da almeno 30000 anni assolutamente immutati dal punto di vista organico, vale a dire come specie. Dall’età della pietra qualcosa tuttavia è mutato: oggi possiamo telefonare, portare occhiali e leggere libri, e questo non sembra essere una contraddizione. Per lo meno non ho ancora sentito nessuno dire: “Perché stai leggendo un libro, nell’età della pietra non lo facevamo!”
Esistono inoltre anche molte cose innaturali che siamo convinti di dover fare. Se per esempio un bambino ha un’appendicite che, non curata, lo porterebbe alla morte, riteniamo di doverlo operare, anche se questa è chiaramente una cosa estremamente innaturale; è palese che dal punto di vista biologico l’uomo non è nemmeno un chirurgo: a questo scopo necessita infatti di tutta una serie di strumenti artificiali.
Il motivo per cui non ha senso stabilire l’essenza dell’uomo su base biologica è molto semplicemente che non è la base biologica a costituire l’essenza dell’uomo, bensì quello che l’uomo fa di questa. L’intero sviluppo umano a partire dall’età della pietra non è biologico, bensì psicologico: tutto ciò in cui oggi ci distinguiamo dall’uomo dell’età della pietra, dal lavarci i denti al riconoscimento dei diritti umani, non è una conseguenza di un destino biologico, bensì il risultato di uno sviluppo culturale.
Questo è un estratto dal libro tascabile di Helmut Kaplan «Banchetto funebre – Motivi etici di un’alimentazione vegetariana

Luca Speranza, ricercatore Naturosofo e studioso intuitivo del mondo spirituale, dedito a tutto quello che riguarda il benessere naturale dell’uomo, e in particolare all’alimentazione fruttariana, Bio movimento, ecologia e spiritualità. Promotore della cooperazione sociale con il progetto Ubuntu Fruit, e della nostra Ri-Evoluzione su questo pianeta.
Da sempre indaga la natura umana, usando il suo corpo come laboratorio alchemico.
Personal training, istruttore di Atletica leggera, Insegnante tecnico di autodifesa e Pancrazio (Arte marziale) . Master teacher in BMR (Bio Movimento Rievolutivo)
Gestisce anche i siti www.innerclean.it e www.fruitness.it

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