mercoledì 29 ottobre 2014

Questa è la nostra Matrix.


Noi Vs. Loro
di E. Peters
Traduzione di Anticorpi.info
"Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo."

Il film Matrix spiega molto.
La maggior parte delle persone sono state allevate fin dalla nascita all'interno del sistema - Matrix - e sono state condizionate psicologicamente, socialmente e culturalmente ad accettarlo come il loro mondo; il mondo come si suppone debba essere. E allora cos'è che separa le persone come noialtri da tutte le altre? In qualche modo, per qualche motivo, ci siamo posti delle domande. E a quel punto abbiamo individuato un difetto nel modello (il codice binario a cascata del film, tanto per intenderci). Qualcosa è scattato, e il sipario si è aperto. Abbiamo cominciato a realizzare quanto integralmente ci abbiano mentito su quasi tutto. Abbiamo compreso l'intrinseca violenza stante alla base del sistema. La menzogna celata dietro la facciata della 'democrazia' e del 'consenso dei governati.'

Una volta che riesci a vedere non puoi più tornare indietro. Il modello diventa evidente, trasparente. E all'improvviso ogni cosa assume un senso. Una sorta di cupo senso, per la precisione. Ma per la prima volta comprendi realmente come funziona.

Il rovescio della medaglia è che da quel momento ti trasformi in un outsider, un individuo più o meno alienato dalla società in cui vive. E di fronte ai tuoi occhi le altre persone diventano come zombie - perché in effetti è ciò che sono. Proprio come nel film. Come nella vita reale.

Ho notato due elementi che distinguono la gente come noi dagli indottrinati là fuori: in primo luogo, l'abitudine al pensiero concettuale. All'analisi logico-deduttiva (e all'accettazione delle conseguenze che per ne scaturiscono). Così, ad esempio si capisce perché per noialtri siano così profondamente intollerabili fattispecie come i 'posti di blocco stradali' allestiti con lo scopo (formale) di impedire che gli ubriachi si mettano al volante. Perché ne consegue che se lo Stato si arroga la facoltà di trattenere (vale a dire, arrestare) qualsiasi cittadino ed interrogarlo (non conta quanto superficialmente) senza che abbia commesso un crimine, senza una ragione specifica, senza una motivazione ben precisa e circostanziata, significa che in società si è sdoganato un principio liberticida che non è un punto di arrivo, ma una fase transitoria da cui si ripartirà per sdoganare nuovi principi ancora più costrittivi. Tutto ciò gli indottrinati non possono comprenderlo. Si limitano a prendere atto delle motivazioni specifiche, formalmente giustificate con il principio della 'sicurezza contro gli ubriachi al volante' e lo stesso ordine di idee è applicabile quasi universalmente. Prendiamo ad esempio il concetto di 'tasse.' Un indottrinato si scandalizza se al bar scorge una persona che si infila di nascosto una barretta di cioccolato nei pantaloni ed esce senza pagare. E' programmato per percepire tale atto come un 'furto', cosa che in effetti è. Tuttavia non riconosce come furto quando egli (e molti altri) è obbligato dietro minaccia a privarsi di oltre metà del proprio reddito per trasferirlo allo Stato. La mente dell'indottrinato a questo livello non riesce a realizzare la connessione concettuale. Il furto è in qualche modo trasformato in un non-furto quando è realizzato sotto l'egida dello Stato.

Inoltre gli indottrinati hanno una capacità di empatia estremamente sottosviluppata (se non del tutto nulla). Anche quando superficialmente si atteggiano a benefattori dei loro simili, in realtà sono più simili ai sociopatici al potere che vedono le altre persone come sagome di cartone fatte per essere manipolate e controllate. Prova ne sia il fatto che essi non sono o non possono affrontare la violenza che si pone alla base di un certo modo di fare del 'bene.' Pistole puntate alla testa di qualcun altro. Grezzi uomini in uniforme pronti ad intervenire. Anche la disobbedienza al più insignificante ordine si tradurrà inevitabilmente in violenza, a volte letale. Che tipo di essere umano è questo? Un essere umano che ha perduto - o non ha mai sviluppato - capacità di empatia. Vera empatia. Non la finta empatia del soccorrere attraverso il controllo e la minaccia. Un uomo empatico vede un altro essere umano in difficoltà e si offre di aiutarlo in prima persona. Un indottrinato punta una pistola contro qualcuno (o ha uomini in uniforme che lo fanno in suo nome) per 'aiutare' qualcuno nel modo che esso ritiene opportuno. E' così che l'indottrinato soddisfa il proprio bisogno di controllare e dirigere - usando la forza bruta - e giustifica il tutto con la scusa dei soccorsi umanitari, nonostante le sue vittime vengano trattate con violenza e costrizione.

Costoro sono dormienti, o sono malvagi. Non ci sono vie di mezzo.
Gli esseri umani empatici vedono il loro prossimo soffrire e ne soffrono a propria volta. Ma soffrono anche di più nel considerare l'idea di una violenza ufficiale, codificata e legittimata. La perversione assoluta insita nel concetto di 'aiuto' che scaturisce dalla canna di una pistola. La perversione assoluta di una simile umanità. La deformazione di un tale nobile istinto in qualcosa di corrosivo e malvagio.

Insomma,
o si assume la posizione che nessuna persona abbia il diritto di usare violenza contro il suo prossimo se non per legittima difesa - e tutto ciò che ne consegue - oppure si assume la posizione che sia accettabile usare violenza contro altre persone per motivi ritenuti soggettivamente appropriati. Il problema, naturalmente, è che gli indottrinati avranno le proprie personali idee su ciò che costituisce motivo appropriato di esercitare violenza sul loro prossimo. Con il risultato che abbiamo sotto gli occhi: un inferno sulla Terra in cui la violenza si pone alla base di ogni scelta politica; in cui nessuno è sicuro in quanto ogni linea politica è dettata da una 'maggioranza' espressa da un elettorato di indottrinati, che elegge dei rappresentanti indottrinati i quali costituiscono agenzie e burocrazie di indottrinati.

Questa è la nostra Matrix.
Solo pochi possono vederla. La maggior parte non ne è in grado.

Ma una parte di questa gente può essere risvegliata. Ed è su tale scopo che dovrebbero concentrarsi i nostri sforzi. Perché il giorno in cui una buona parte di essi si risvegliasse, la Matrix vacillerebbe. E poi perderebbe il suo controllo. E quello sarà il giorno della liberazione dell'umanità.

Si tratta di un obiettivo per il quale vale la pena lavorare, sebbene nessuno di noialtri vivrà abbastanza per vederlo coronato.

Articolo in lingua inglese pubblicato sul sito
Eric Peters Autos
Link diretto:
http://ericpetersautos.com/2012/10/28/on-us-vs-them/

Traduzione a cura di Anticorpi.info

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