domenica 14 settembre 2014

LA TRAPPOLA DELLA PREVENZIONE

******** ATTENZIONE: QUANTO ESPOSTO IN QUESTO ARTICOLO PUÒ DESTABILIZZARE LE PROPRIE CONVINZIONI. SI TRATTA DI SEMPLICI OPINIONI DELL’AUTORE DA VERIFICARE NEI MODI CHE SI RITERRÀ PIÙ OPPORTUNI ********

Si parla sempre di più di prevenzione. Ma cosa si intende per prevenzione?
Quando oggi si parla di prevenzione si parla di esami, esami preventivi per accorgersi in tempo della presenza di un problema.
Questo ovviamente non è vera prevenzione.
Tuttavia è pensare comune che sia comunque utile per abbassare l’incidenza delle malattie e aumentare il tasso di guarigioni..
Prevenzione, forse la più grande trappola mai innescata…
A questo punto ti faccio una domanda:
Cosa è una industria farmaceutica?
L’industria farmaceutica è un’azienda che produce farmaci.
Quale è il suo obiettivo?
Forse qualcuno può ancora pensare che il suo obiettivo sia quello di far stare bene le persone, tuttavia non è certo così.
Come tutte le aziende ha un organico, ha dei dirigenti che guadagnano tanto quanto riescono a vendere.
Ogni dirigente ha l’incarico di far funzionare bene l’azienda (come in tutte le aziende), se l’azienda non vende il dirigente viene licenziato.
Quindi l’obiettivo di ogni dirigente di ogni azienda è lavorare per aumentare l’utile.
Quindi quale è l’obiettivo dell’industria farmaceutica? Guadagnare sempre di più.
Ma come può guadagnare sempre di più una azienda che vende prodotti ai malati?
In solo due modi:
  1. Aumentando il numero dei malati
  2. Mantenendo per un tempo il più lungo possibile le persone ammalate. (e in questo aiutano tantissimo gli effetti collaterali dei farmaci che fanno sì che una volta guarito dalla patologia per cui ti sei curato se ne presenti una nuova..)
Quindi alla luce di questo, perchè le industrie farmaceutiche (e quindi la ricerca) dovrebbe sottolineare con così grande forza l’importanza della prevenzione se questa dovrebbe servire per avere meno ammalati? Non è controproducente per loro?
In effetti a prima vista potrebbe sembrare anche controproducente… A ben guardare però, le cose potrebbero non apparire più così:
Gli esami preventivi mettono in luce processi asintomatici che stanno avvenendo all’interno del nostro organismo.
questi processi possono avere diversi sviluppi:
  1. possono sfociare in una grave malattia che porta alla morte
  2. possono fermarsi li dove sono e rimanere dormienti anche per tutta la vita
  3. possono sviluppare una malattia asintomatica e risolverla, il tutto in completa autonomia
  4. possono essere degli errori di valutazione dell’esame e non rappresentare nessun  pericolo.
In tutti 4 i casi, subito dopo l’esame, il paziente diventa comunque un ammalato bisognoso di cure.
Lo shock della notizia porta poi l’ammalato a contribuire involontariamente con i suoi pensieri all’alimentazione del problema stesso che, nella maggioranza dei casi, si sviluppa come tale anche se si trattava di un problema identificabile come ai punti 2-3 o 4.
Sotto questo punto di vista la prevenzione non è più controproducente per l’industria farmaceutica (che deve guadagnare e ha quindi bisogno di ammalati..).
Capisco bene che non è bello leggere queste notizie, capisco anche che non tutti ci crederanno ed è giusto così, vi invito però ad approfondire l’argomento.

ALCUNI APPROFONDIMENTI SUI PUNTI 2-3-4
L’affermazione al punto 2 è sostenuta per esempio dalla presenza di numerosi tumori in tantissimi cadaveri, morti per cause diverse, che erano completamente asintomatici
L’affermazione al punto 3 è di certo quella più estrema anche se supportata ampliamente dagli studi del Dott. Hamer fondatore della nuova medicina germanica, il quale afferma che continuamente avvengono all’interno dell’organismo questo tipo di processi in risposta alla risoluzione di uno shock. Hamer afferma che la malattia non è il problema ma la sua soluzione, la quale avviene in più fasi che possiamo identificare per semplicità come fasi di crescita e fasi di risoluzione fino al ritorno delle condizioni normali dell’organismo.
L’affermazione al punto 4 è la più condivisibile da tutti, numerosi sono i casi di persone guarite da malattie importanti grazie a sistemi alternativi che poi sono stati indicati dalla medicina ufficiale come falsi positivi: una ammissione molto chiara della possibilità di errore presente nell’esame.
CONCLUSIONE
Questo articolo non è stato scritto per fare terrorismo ma semplicemente per fornire un ulteriore punto di vista da valutare IN PIENA RESPONSABILITÀ.
La decisione finale su ciò che è vero e ciò che non è vero deve sempre essere della persona.
È basilare imparare a prendersi la RESPONSABILITÀ DELLA PROPRIA SALUTE.

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