L’inganno della speranza e del pensiero positivo
Colgo l’occasione della ripubblicazione del post che segue
per esprimere il mio personale punto di vista sulla speranza e sul pensiero
positivo, su cui ho già avuto modo di esprimermi in diversi altri
contesti(commenti sui social); oramai sappiamo bene che molti “strumenti”
a portata del popolo, se non tutti, hanno dei punti oscuri che
non è facile individuare per come siamo abituati a pensare(?) quindi
oggi è più che mai doveroso porsi in maniera critica verso ogni azione e
pensiero umano quasi sempre artati e pilotati per i soliti fini di
controllo e oppressione.
Per quanto concerne il sentimento della speranza esso è per me uno "status" deleterio dell’individuo che lo porta a delegare (l'azione) non tanto agli altri ma al fato, al destino, per una sua condizione futura mettendolo di fatto in attesa che ciò avvenga, frenando quindi ogni sua attività.
Per quanto concerne il sentimento della speranza esso è per me uno "status" deleterio dell’individuo che lo porta a delegare (l'azione) non tanto agli altri ma al fato, al destino, per una sua condizione futura mettendolo di fatto in attesa che ciò avvenga, frenando quindi ogni sua attività.
La speranza, uno strumento subdolo che non fatico a
immaginare chi l’ha introdotta, serve ad inibire ogni azione dell’individuo e a
farlo sentire impotente di fronte agli accadimenti, ma lo fa con “garbo” tanto
il bene farà la sua parte, insomma è come se per le cose più importanti della
nostra vita ci affidassimo alla fortuna.
Se non ci fosse la speranza nella nostra vita cosa faremmo?
Forse semplicemente saremmo sempre attivi sul fronte delle nostre aspirazioni?
Io dico che sarebbe proprio così!
Avviene un po’ allo stesso modo con l’indiscriminato pensiero positivo, punto cardine del movimento new age, col quale se si “seminano” ininterrottamente benefiche intenzioni tutto andrà bene, senza formare il cittadino, il fedele, ad un'azione consapevole e commisurata alla circostanza.
Avviene un po’ allo stesso modo con l’indiscriminato pensiero positivo, punto cardine del movimento new age, col quale se si “seminano” ininterrottamente benefiche intenzioni tutto andrà bene, senza formare il cittadino, il fedele, ad un'azione consapevole e commisurata alla circostanza.
In realtà non è necessario alcun pensiero positivo,
basta essere presenti a se stessi e sentire la vita, essa è già positiva e non
c’è nulla da forzare. Vivere pienamente la vita tuttavia non significa
pensare solo e sempre positivo in ogni circostanza poiché questo, come avviene
per la speranza, inibisce ogni tipo di azione, tanto poi ci penseranno le
vibrazioni positive(fato - destino).
Si comprende quindi quanto oggi sia davvero essenziale
capire i limiti/inganni di certi modelli di pensiero-sentimento(programmi), perché
se sono alla portata di tutti significa che non arrecano alcun danno al potere
precostituito e a volte risultano dannosi alla persona che ad essi si
affida.
Non fatevi ingannare dal pensiero positivo acritico, puntate su un’intenzione dettata dalla logica delle circostanze. Non inibite le vostre azioni con la speranza che qualcosa accada, adottate invece un comportamento(azione) attivo derivante da un ponderato pensiero .
Non fatevi ingannare dal pensiero positivo acritico, puntate su un’intenzione dettata dalla logica delle circostanze. Non inibite le vostre azioni con la speranza che qualcosa accada, adottate invece un comportamento(azione) attivo derivante da un ponderato pensiero .
Affidate voi e il vostro futuro a ciò che fate in ogni
singolo momento della vostra vita purché dettato da spirito critico perché il
pensiero è sempre importante ma per avere efficacia deve essere commisurato
alla realtà e sostenuto da un comportamento consequenziale.
Marcello Salas
Marcello Salas
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La forza del pensiero positivo è una cagata pazzesca
Pensare
positivo è il primo step della resa. Vivere
positivo è la prima fase della discesa nel mondo illusorio, o
come direbbe Dante: nel mondo degli inferi. Credere nella forza del pensiero positivo significa scappare dalla
verità.
Analogia tra la speranza e la forza del pensiero positivo
Non
sei felice e trovi un modo per esserlo? Potresti affidarti al concetto del
pensiero positivo per poter cambiare la tua vita in meglio. Potrebbe sembrare
un buon comportamento da adottare. Cosa mai ci può essere di malvagio? Io
invece ti dico che è una mancata
sincerità nei confronti del mondo e di te stesso.
Se ti costringi a vivere
positivo significa che ti sei arreso,
perché
il tutto si traduce nel pensare che la vita sia una lotta da vincere, la tua tragedia da superare. La
vita è difficile e quindi devo reagire pensando positivo. Pensa positivo, ti dicono alcuni,
e spera in un futuro migliore. Ecco vedi, sperare e la forza del pensiero
positivo affiorano da una natura pessimista. Sperare e pensare positivo sono
atteggiamenti molto simili e dirigono il cammino nella medesima direzione.
Questi
due sentieri quasi identici fanno giungere l’uomo alla porta dell’inferno, che
io chiamo resa e passività.
Attenzione però, esistono due tipologie di resa. Arrendersi alla verità e alla
vita vera o arrendersi alla sofferenza e alla mancanza di energia. Qua dovrei
aprire un altro capitolo, ma per il momento mi fermo qua.
Sperare rende passivi, perché lo
stesso atto del sperare recide l’azione come rimedio alle angosce della vita
moderna. E io che posso fare se il mondo va così? Nulla, posso solo sperare in un futuro più roseo.
Molti però si sono accorti che mentre si aspira e si spera in un avvenire
migliore la vita scorre via velocemente. Solitamente sono sempre le persone
anziane, al culmine della loro esistenza, a godere di simili riflessioni. Forse
dovremmo accorgercene un po’ prima di essere ad un passo dalla morte, non
credi?
Affidarsi alla forza del pensiero
positivo non è una questione diversa. Il mondo fa schifo, la mia vita è perennemente
costellata di problemi, quindi mi hanno insegnato che l’unica cosa da fare è
pensare positivo. Fatto sta che in ogni caso, che io veda il positivo o che io
speri in meglio, non faccio nulla per avvicinarmi a una vita degna di essere
vissuta. Credere in questa forza può
sembrare una reazione ma è una forma di resa poco più velata.
Un pugno in faccia è positivo?
Come
ho scritto in un precedente articolo,
non è necessario
pensare positivo, perché è la vita stessa ad essere positiva.
Se ti costringi a trovare il buono nelle cose della vita, significa che
inconsciamente ritieni quelle cose cattive, sbagliate o non piacevoli. È vero
che tutto dipende dal modo di interpretare gli eventi e da come ci rapportiamo
ad essi, tuttavia un pugno in faccia
rimane un pugno in faccia. Vediamo se riesci a trovare il
positivo nella sensazione dei denti che si frantumano, nel dolore lancinante
che penetra nel cervello come un coltello, nel tonfo che risuona in tutta la
cassa cranica. Esistono fattori adatti all’essere umano ed altri meno adatti a
lui. Al contempo però, una melodia può essere definita angosciante, oppure
evocativa. Un’umiliazione può essere una tragedia, oppure un’opportunità per
comprendere la propria personalità. Un pugno in faccia quindi può essere una
grande sofferenza, oppure una situazione che ci fa sentire vivi, riconnettendoci
alla realtà. Purtuttavia rimane un pugno in faccia.
L’errore sta nella forzatura del vivere positivo, nel partire dal presupposto
velato che la vita sia acerba e che vada condita col miele del positivismo in
stile new age. Come ho detto
in articoli precedenti, ciò che si
fonda sullo sforzo ha vita breve. Stessa cosa con il pensiero
positivo insincero. Non cercare dunque di insozzare l’istante presente con la
tua voglia di star bene. Se stai male, stai pur male. Sei ansioso? Sii ansioso!
Assapora tutto il tuo star male, respiralo… vivilo da sveglio, permettiti di
star male. Questo sì che è vivere positivo! Questa è la vera forza del
pensiero positivo.
Quando rinunciamo a
desiderare che in un dato momento accada qualcos’altro la nostra capacità di
misurarci col presente compie un grande passo avanti.
Dovunque tu vada ci
sei già
Perché ostinarsi a cercare la dolcezza in un mondo di marmellata?
Questi
concetti ti sembrano forse ambigui? Non è necessario pensare positivo quando si
conosce il proprio valore personale, quando si è contenti della persona che si
è. Quando siamo felici per ciò che siamo, quando proviamo gioia per la vita che
stiamo creando e per il semplice fatto di esistere e sperimentare ogni tipo di
esperienza… riflette in noi la consapevolezza che la natura della vita (vera) è realmente
positiva. Partendo da questo presupposto non è necessario il
falso sforzo del cercare il positivo, ma prima (leggi bene le prossime righe) è indispensabile cominciare a vivere per
capire che la vita è positiva. Ossia
essere svegli, liberi dal torpore della normalità.
Da
svegli siamo felici, tutto è fantastico e irrilevante allo stesso tempo. Direi
che tutto è irrilevantemente bello. Per il solo fatto che esistiamo, che in
questo momento siamo vivi e possiamo prendere qualsiasi scelta, e possiamo fare
le esperienze che più ci aggradano, tutto è positivo. Il mondo è un vaso di marmellata! Perché ostinarsi
a cercare il dolce quando ne siamo circondati? Assaporala
semplicemente. Questo, per me, è vivere in modo positivo. La forza del pensiero positivo non ti servirà più a niente, se
assaporerai ogni giorno tutto quello che ti capiterà.
Correlati:
"Se non ci fosse la speranza nella nostra vita cosa faremo? Forse semplicemente saremo sempre attivi sul fronte delle nostre aspirazioni? Io dico che è proprio così!"
RispondiEliminaSei partito con un "se" condizionale quindi dovresti correggere la frase così: " Se non ci fosse la speranza nella nostra vita cosa faremmo ? Forse semplicemente saremmo sempre attivi sul fronte delle nostre aspirazioni ? Io dico che sarebbe proprio così !
Correggi altrimenti non è leggibile.
Grazie Eugenio, starò più attento... buone cose. :-)
EliminaBellissimo articolo ~ I Poteri, per varie vie, ci vogliono affogare in un mondo di marmellata ~ Ci vogliono tacitare ed impastare in una melassa immonda ~ Spero che nella massa obesa di zuccheri e sedata con mille blandizie e promesse. almeno uno su cento si svegli, e cominci a dubitare. a diffidare, a cercare la verita’ ~ In fondo si tratta, come dici, di “essere presenti a se stessi” e di non “dormire” penosamente h24.
RispondiEliminaLeggo i tuoi articoli con grande apprezzamento, sono articoli di contenuto impegnativo e circostanziato, espressi da una voce fuori del coro belante,
Grazie di tutto Paola ne sono lusingato...
EliminaApprezzo anch'io molto il tuo pensiero "sottile" e giusto.
Splendida vita. :-)
PS - Ora che ho intravisto i tuoi blog ne seguo 2 che ho anche inserito tra i siti consigliati di questo mio blog per il loro indubbio "spessore".
Grazie a te Marcello per gli interessanti articoli che poni all’attenzione, il cui contenuto e’ sempre molto approfondito e frutto palese di studio, di osservazione, di pensiero attivo ~ Ti assicuro che leggerti e’ sempre un grande conforto, come intravedere una luce nel grande buio di un luogo!
Elimina"...è proprio bello, utile e necessario non giudicare, essere giù alcuni giorni e ancora di più comunicare in ogni modo.
RispondiEliminaSarebbe piacevole avere qualcuno a cui riferire tutti quei pensieri fuggenti che passano dalla mente e che spesso non tornano, quelle intuizioni e comprensioni della vita che sopravvengono solo nel corso del dialogo interiore, quindi appare lecito annotare ovunque pensieri illuminanti che uniti insieme danno luogo a delle considerazioni sorprendenti sull'esistenza. Può capitare di ritrovarsi col portafogli/borsetta pieni di appunti che si ha voglia di "fotografare" in un post, per non dimenticare, per poterli rileggere e per il piacere di condividere il nostro stato d'animo, perchè non ne abbiamo mai abbastanza di comunicare."
Ciao Marcello come stai?
Quelle parole sopra ,me le sono trovate davanti e dopo entro qui e leggo questo post !
Hai lasciato molto spesso dei "pensieri positivi" in rete,ed io ho avuto la "speranza" che in tanti giungessero nei fatti a queste tue conclusioni,ci svegliassimo un po'tutti da questo torpore e comunicassimmo in qualunque modo ,anche in questo tecnologico. Perché in fondo è stata una nostra scelta anche questa e bisogna esserne consapevoli
Cosa mi dici?
L.
Ciao L, quanto tempo…
Eliminaconcordo in pieno, siamo colmi di questi pensieri-intuizioni che ci vorrebbe qualcuno sempre al nostro fianco… e allora i bigliettini si accatastano in attesa di venire trascritti e passati(postati) per chi li vorrà sentire come li abbiamo sentiti. A proposito hai una pagina web/social dove posso “sentire” i tuoi pensieri?
Riguardo al comunicare credo che non se ne abbia mai abbastanza in quanto che si tratta del mezzo attraverso il quale assolviamo ai principali scopi dell’esistenza.
Qualcuno si sveglierà ne siamo certi in quanto agiamo affinché ciò si realizzi, non ci appare sensato comportarci diversamente, lo facciamo sui social, ma anche nella vita reale ecco perché molto spesso veniamo giudicati-emarginati; la gente ha paura di pensare poiché l’anima già sa dove si andrà a parare e che ci sarà da cambiare(tutto).
Grazie L., splendida vita. :-)
A proposito hai una pagina web/social dove posso “sentire” i tuoi pensieri?
RispondiEliminaNo,mi dispiace nessuna pagina dove scrivo ,perché il "sentire" è qualcosa che va oltre chi recita una parte che non è sua o peggio ancora chi finge di aver compreso un post che non ha scritto ,e va oltre chi accetta correzioni di ortografia alle quali Mai si sarebbe sottoposto, semplicemente perché non aveva alcun bisogno!
Non venire a parlarmi di anime perché la mia adesso potrebbe trovarsi lì !
E si accomodi Eugenio Cassi smettendo di fare il correttore automatico perché come accenna Marcello (?)...ci sarà da cambiare tutto.
Buona vita a te nuovo arrivato!