sabato 19 novembre 2016

La prova scientifica che la coscienza influenza la realtà

La prova scientifica che la coscienza influenza la realtà

di Niccolò Angeli

Una nidiata di pulcini e un robot con un generatore di numeri casuali, sono stati sufficienti a dimostrare che la coscienza esiste e influenza la materia. Un piccolo ma geniale esperimento mai diffuso dai media ufficiali.

Chi ha detto che la scienza non è ancora in grado di verificare e misurare i più insondabili misteri spirituali? La verità è che ogni volta che uno scienziato scopre qualcosa di importante in tal senso, i suoi risultati vengono ignorati sistematicamente, oppure ridotti al silenzio molto rapidamente.
Sono rimasto fulminato dalla semplicità del lavoro di Rene Peoc’h, un ricercatore francese, che nel 1986 ha effettuato una serie di esperimenti con pulcini, conigli, umani e un robot.

Esperimento 1 – I pulcini influenzano il movimento del robot

In una serie di circa 80 esperimenti ripetuti, una nidiata di 15 pulcini è stata tenuta vicina ad un robot semovente (immaginate un semplice cilindro di metallo con ruote e nessun altro segno particolare) fin dalla schiusa delle uova, in modo da  causare un imprinting nei pulcini, in modo tale che considerassero il robot la loro madre.

I pulcini sono stati poi posti in una gabbia, che permetteva loro di vedere il robot che si muoveva in uno spazio delimitato di fronte a loro. Nota bene: i movimenti del robot erano diretti da un generatore di numeri casuale.

Nella figura A, vedete i movimenti casuali del robot quando la gabbia era vuota. Nella figura B vedete i movimenti del robot quando i pulcini sono stati messi nella gabbia.

I pulcini hanno evidentemente influenzato i movimenti del robot, poiché, considerandolo la loro madre, ne cercavano emozionalmente la presenza. Invece, sia nel caso in cui una parete era posta tra i pulcini e il robot, oppure quando non era stato effettuato alcun tipo di imprinting (in un esperimento su un altro campione di pulcini), i movimenti del robot non venivano influenzati e restavano totalmente casuali.

 

Esperimento 2 – I conigli influenzano il movimento del robot

Una cucciolata di conigli è stata esposta alla presenza del robot in modo da spaventarli. In seguito, conigli e robot sono stati posti in ambienti separati ma visibili tra loro (come per il precedente esperimento dei pulcini). 

Il robot si è mantenuto distante dai conigli durante l’esperimento, tuttavia quando i conigli sono stati affamati e del cibo è stato posto sul robot, questo ha modificato la traccia dei suoi movimenti portandosi vicino ai conigli.

 

Esperimento 3 – Una persona che dorme influenza il movimento del robot

I soggetti dell’esperimento sono stati monitorati tramite elettroencefalogramma per assicurarsi che si trovassero in fase di sonno. Un robot è stato posto nella stanza, il cui movimento era ancora una volta diretto da un generatore di numeri casuali. Inoltre il robot emetteva un rumore fastidioso durate il suo movimento.

Tutti i casi in cui la persona non si è svegliata sono stati monitorati. Nella figura A vedete i movimenti del robot quando il letto è vuoto. Nella figura B vedete i movimenti quando la persona sta dormendo.
Pur trovandosi in stato di sonno, la persona ha incosciamente influenzato i movimenti del robot, mantenendolo lontano da sè.

Esperimento 4 – Esseri umani influenzano il movimento del robot “nel passato”

Un gruppo di persone è stato invitato a tentare di influenzare i movimenti del robot. Ma la parte interessante è che in questo caso il generatore di numeri casuali è stato sostituito da un cd, su cui era stata registrata una serie di numeri casuali generati in precedenza.
I movimenti del robot sono stati influenzati esattamente come negli altri esperimenti: all’analisi del cd è risultato che la porzione del cd che generava il movimento del robot durante la presenza delle persone, conteneva stranamente sequenze numeriche non casuali, mentre il resto del cd conteneva le normali sequenze casuali.

Quello che possiamo dedurre in questo caso, è che la coscienza sembrerebbe influenzare anche la porzione di realtà che si trova nel passato. A qualcuno può sembrare fantascienza (se già non vi sembra fantascienza l’intera serie di esperimenti) ma se immaginiamo una descrizione non lineare del tempo (come teorizzato e dimostrato dal Dr. Kozirev nella sua teoria dei “campi di torsione”) questo non è affatto strano.

 

Conclusione e approfondimenti

Tutti questi esperimenti ovviamente sono ancora relegati in quella che alcuni definiscono pseudo-scienza e non sono mai stati ripetuti seriamente da altri team di scienziati. Anche se devo dire che esistono molti altri esperimenti effettuati sulla possibilità di influenzare la generazione di numeri casuali da parte di un computer… Molto è stato sperimentato e questa grande mole di informazioni sta ormai cominciando a contaminare la rigida attitudine della scienza ufficiale.

Trovo particolarmente interessante questo esperimento perché, coinvolgendo gli animali oltre che gli esseri umani, ci dimostra come la coscienza sia qualcosa che si esprime non tanto attraverso il pensiero cosciente (un pulcino non ha il senso dell’individualità, e di sicuro non sceglie coscientemente di influenzare i movimenti del robot come farebbe un essere umano), ma soprattutto attraverso le emozioni.
Questo è perfettamente in linea con quanto viene detto a proposito della “legge di attrazione”, soprattutto nella spiegazione che ne dà Abraham. 

Infatti non è tanto il pensiero di qualcosa a crearne la manifestazione nella realtà, quanto le potenti emozioni generate rispetto a quella cosa.

A tale proposito sono incredibilmente interessanti gli studi dello scienziato russo Nikolai Kozirev, che dagli anni 50 ha elaborato un’interessante teoria chiamata “teoria dei campi di torsione” (torsion fields) che manda all’aria completamente la concezione del tempo ancora divulgata dalla scienza ufficiale. 
Kozirev aveva inventato anche semplici macchinari in grado di indicare la presenza di questi campi invisibili e misurarne l’intensità, ed aveva verificato che uno tra i tanti elementi in grado di generare tali campi, era proprio la coscienza umana, tramite l’espressione di intense emozioni.

David Wilcock è stato il principale scopritore degli studi di Kozirev (tutti classificati top secret dal governo russo fino a pochi anni fa) e ha reso le sue scoperte comprensibili al grande pubblico. Purtroppo, la maggior parte del materiale che si trova in giro è ancora in inglese.
Articolo di Niccolò Angeli
Tratto da: “Mise en evidence d’un effet psychophysique chez l’homme et le poussin sur le tychoscope” di Rene Peoc’h, 1986, tesi per il Ph.D in Medicina (Università di Nantes).
Fonti in lingua inglese: 
David Wilcock: http://divinecosmos.com/index.php/start-here/articles/325-hyperdimensional-nebulae-cubes-in-space-and-the-2012-case 
Louis Belanger: http://paranormal.se/topic/pk-experiment_med_djur.html
Tratto da: fisicaquatistica

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