INVENTAVANO TUMORI PER OPERARE E GUADAGNARE
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Dove può arrivare il lato
oscuro dell’uomo?La cupidigia e l’ingordigia non hanno limiti nell’uomo privo di un
sano sviluppo della coscienza e dedito solo al lato materialistico.
Dalla meravigliosa Ars Medica insegnata
venticinque secoli fa da Ippocrate, siamo giunti a medici, scusate volevo dire laureati in medicina, che per denaro
inventano operazioni. Ma non operazioni qualsiasi - già di per sé deprecabile -
ma le più tremende che una donna possa pensare.
Questi criminali patentati avrebbero falsificato le diagnosi
comunicando a diverse donne di avere il cancro al seno per poterle poi
operare.
E’ successo al Policlinico universitario di
Messina (tra il 2011 e il 2013) e agli arresti domiciliari sono finiti tre
medici: Letterio Calbo, ex direttore del Reparto di Endocrinochirurgia del
Policlinico, Massimo Marullo, vicedirettore dello stesso reparto ed Enrico
Calbo, specializzando in medicina ma soprattutto figlio dell’ex potente
Letterio.
Se le accuse saranno confermate, questi
squallidi individui avrebbero avuto il coraggio di violentare il sacro tabernacolo
che rende donna una donna: il seno. Organo di primaria importanza nella
nutrizione umana, ma anche apparato di senso che simboleggia e rappresenta per
antonomasia la femminilità.
Sono accusati di truffa aggravata, peculato,
falso materiale e falso ideologico. La magistratura però non ha tenuto in seria
considerazione la gravissima violenza subita da queste donne, non solo quella
fisica, ma anche e soprattutto psicologica, emotiva e spirituale.
Un medico che
dice ad una donna che ha il cancro quando sa che non è vero compie un atto
moralmente ripugnante e deontologicamente gravissimo. Portarla in sala
operatoria rovinandole per sempre il seno e la sua femminilità, il tutto per
denaro, è abominio.
Ovviamente in questo caso non c’entrano nulla
i sempre più diffusi falsi positivi intrinseci ad ogni esame.
A questo punto è bene precisare cosa sono i falsi positivi.
L’esame (radiografia, ecografia, mammografia,
Tac, Rm, scintigrafia, ecc.) risulta erroneamente positivo, cioè lo strumento
fotografa/visualizza una massa e il medico radiologo legge/interpreta che si
tratta di un tumore, ma questo non è vero, è un falso. Un ulteriore esame di
approfondimento infatti confermerà il grave errore.
La persona è sanissima, ma questo poco importa
perché vivrà con angoscia e anche con la paura di morire, pensando di avere un
cancro da qualche parte. Ma il cancro non c’è.
Ecco il
falso positivo. Sono così diffusi da essere un vero e proprio problema
sanitario (per approfondire tale argomento vedere note)
Dopo
cinque mammografie, per fare solo un paio di esempi, si ha il 50% di
probabilità (la stessa di lanciare in aria una moneta e scegliere testa o
croce) di ricevere una diagnosi di cancro al seno, quando invece non si ha
nulla.
Per non parlare dello screening per il cancro
al pancreas che raggiunge l’incredibile percentuale del 70% di falsi positivi:
cioè 7 persone su 10 che fanno il test riceveranno una diagnosi decisamente
infausta anche se al pancreas non hanno assolutamente nulla.
Nei falsi positivi c’è da una parte il limite
tecnologico delle apparecchiature (risoluzione delle lenti, effetti e
rifrazioni ottiche, tolleranze, ecc.) e dall’altra il limite umano del medico
che deve interpretare. In questi casi però c’è la buona fede del medico.
Nel caso di Messina i medici sono in totale
malafede perché stando alle accuse sapevano benissimo che il tumore nelle donne
non c’era ma si sono comportati come se ci fosse stato. Quindi non si può
parlare di falsi positivi ma semmai di false coscienze!
Per ultimo, beffa nella beffa, la casistica di
queste donne è finita certamente nei dati epidemiologici ufficiali facendo
gonfiare le statistiche oncologiche, falsificando così i dati di sopravvivenza
e mortalità del cancro, ovviamente a favore della guarigione…
Queste donne con “diagnosi di cancro al seno”
sono state operate da intraprendenti medici e grazie al loro tempestivo
intervento sono guarite dal male. Oggi stanno bene e in salute.
Grandiosità della medicina…anche se il tumore
non lo avevano!
Quanti casi simili avvengono ogni anno in
Italia? E nel mondo intero?
A questo punto la difesa legale arriverà a
dire in tribunale - con dati alla mano - che la probabilità di manifestare un
tumore al seno è così alta che sicuramente a queste donne sarebbe venuto e
quindi questi medici, mettendo in pratica la vera prevenzione, dovrebbero
essere premiati e riconosciuti e non incarcerati.
Ci auguriamo che la legge, anche sappiamo non
essere uguale per tutti, faccia valere un minimo di giustizia.
Se hanno fatto quello per cui sono stati
incriminati devono essere radiati dall’ordine dei medici, deve venir loro
impedito di professare l’Ars Medica per il resto della vita e ovviamente devono
pagare i danni al fisco, al Policlinico di Messina e risarcire soprattutto
quelle povere donne rovinate per tutta la vita.
Approfondimenti
Per maggiori informazioni su screening, esami,
falsi positivi e falsi negativi:
“La fabbrica dei malati” e “Cancro Spa” di Marcello
Pamio
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