Il progresso è cancerogeno
Marco Cedolin
Se c'è una cosa che nel nuovo millennio,
imbevuto di progresso e sviluppo come un babà al rum, sta diventando sempre più
complessa ed inarrivabile, questa è l'apirazione di riuscire a mettere insieme
il pranzo con la cena, possibilmente senza svuotare il portafoglio nelle prime
due settimane del mese, senza avvelenarsi e mantenendo in vita almeno un
embrione di quella sottile linea che separa il gustare il cibo
dall'ingurgitarlo semplicemente per mere ragioni di sopravvivenza.
Del problema di allestire il desco dal
punto di vista economico abbiamo già dissertato spesse volte su
queste pagine, arrivando alla conclusione che il progresso e lo sviluppo sono ipocalorici e assai poco funzionali al
sostentamento del corpo, prima ancora che dell'animo.
Sul problema di non avvelenarsi riteniamo
valga la pena di spendere qualche parola, alla luce della campagna di terrore
messa in atto dall'universo mediatico, dopo che l'OMS ha inserito le carni
rosse e lavorate nel novero delle sostanze cancerogene, alla stessa stregua del
fumo e dell'alcool.....
Ammesso e non concesso che gli esperti ed i soloni della medicina siano in grado d'individuare con sicurezza le cause di una malattia che fondalmentalmente non conoscono e non sono in grado di curare, dovrebbe essere evidente a tutti che il problema non riguarda la carne in quanto tale, dal momento che gli uomini la mangiavano fin dalla notte dei tempi, quando il cancro (malattia della modernità per eccellenza) neppure esisteva. Il problema semmai è costituito dalle sostanze che vengono usate per alimentare il bestiame, dallo stato d'inquinamento in cui versano i pascoli e dagli adittivi utilizzati per conservare le carni e gli insaccati, al fine di renderli fruibili per il sistema di grande distribuzione al quale il progresso ci ha ormai abituato.
Alla luce di questa considerazione, senza
dubbio le carni e gli insaccati presenti all'interno degli ipermercati (e non
solo) tossici lo sono sicuramente, ma senza ombra di dubbio non solamente le
carni rosse e gli insaccati, bensì anche quelle bianche, le verdure, la frutta,
i vini, le bevande, fino ad arrivare all'acqua
del rubinetto che in molti casi è più tossica di tutto il resto.
Questo non perché gli alimenti succitati
siano tossici o cancerogeni in quanto tali, bensì in quanto i mangimi con cui
viene allevato il bestiame sono tossici, i terreni in cui vengono coltivate le
verdure e la frutta o gli animali brucano risultano pesantemente inquinati, gli
adittivi chimici usati per la conservazione e l'insaporimento dei cibi
contengono elementi ad alta tossicità e via discorrendo.
Ad essere tossico è cancerogeno, con buona
pace delle diatribe stantie fra vegetariani e carnivori, è il modello di
sviluppo che ci è stato imposto ed abbiamo abbracciato in fondo senza farci
troppe domande.
Gli isterismi collettivi come quello
attualmente in atto (una caduta nelle vendite di carni rosse ed insaccati del
20% in soli 2 giorni) sono semplicemente parte del disegno dell'elite
mondialista che ha in progetto di cambiare gli orientamenti alimentari della
popolazione, indirizzandoli dove può ottenere i maggiori profitti, magari
inducendo il "popolo bue" a credere che cibarsi di bacarozzi o
escrementi riciclati possa rappresentare un'esperienza maggiormente salutare ed
edificante.
A prescindere dal fatto che si sia
carnivori o vegani, a meno di possedere un conto in banca con davvero tanti zeri, si
continuerà ad allestire (quando ci si riesce) un desco infarcito di alimenti
tossici e probabilmente cancerogeni, quale che ne sia il suo contenuto, così
come si continuerà a respirare aria pesantemente inquinata e con tutta
probabilità altrettanto cancerogena, anche se un giorno non esistesse
più la Volkswagen.
Quindi tutto e,'voluto per far si che l'uomo del futuro sia robotico?eh,si mi sa proprio di si.che tristezza questa umanita'.
RispondiEliminaForse siamo solo un esperimento. Quando finirà saremo probabilmente gettati via per essere sostituiti con un altra coltura?
EliminaNon saremo noi piccole cavie a conoscere la verità.
Nel frattempo cerchiamo di vivere al meglio anche per non alimentare l'energia negativa con la nostra sofferenza di cui qualcuno si "nutre".