NANOPARTICELLE, NANOMETALLI, NANOINGEGNERIA, CAUSA DELLE NANOPATOLOGIE
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1) INTRODUZIONE ALLE NANOPATOLOGIE
2) COSA SONO LE NANO PARTICELLE
3) DANNI DELLE NANOPARTICELLE
- INALAZIONE NANOPARTICELLE ==> NEI POLMONI==> NEL SANGUE ==> ORGANI
- INALAZIONE NANOPARTICELLE
==>NEL CERVELLO - attraverso neuroni olfattivi/ circolazione sistemica
- NANOPARTICELLE ==>
RADICALI LIBERI
- ASSUNZIONE MODERATA NEL
TEMPO ==> MALE ASSORBIMENTO SOSTANZE
DI NANOPARTICELLE
NUTRITIVE NEL FLUSSO SANGUIGNO
4) DOVE SI TROVANO E COME NE VENIAMO IN CONTATTO:
- ESPLOSIONI (MILITARI)
- COMBUSTIONE
- SCIE CHIMICHE E GEO-INGEGNERIA
- MEDICINALI
- VACCINI
- ALIMENTARE
- COSMETICA
- MATERIALE TECNOLOGICO E TESSUTI
- RIVESTIMENTI E PRODOTTI
5) NANOTECNOLOGIA
Definizione
Caratterizzazione magnetica delle nanoparticelle
Possibili applicazioni per nanoparticelle
- SCIE CHIMICHE E GEO-INGEGNERIA
- MEDICINALI
- VACCINI
- ALIMENTARE
- COSMETICA
- MATERIALE TECNOLOGICO E TESSUTI
- RIVESTIMENTI E PRODOTTI
L'uomo è sempre vissuto in un ambiente polveroso, tra
vulcani,sabbia,deserti e spiaggia.. ma quello di cui oggi volevo parlare sono
pulviscoli molto più fini e molto più pericolosi per la salute dell'uomo:
Nanomateriali, nanometalli della nanotecnologia e di
come questi hanno ripercussioni sulla nostra salute con le NANOPATOLOGIE.
Non pensiamo di esserne immuni o fuori dal loro range d'azione.. perchè come vedrete la nanoparticelle tossiche sono ovunque e si nascondono .. nell'aria, acqua, alimenti, nella cosmesi, medicine, vaccini, materiali,prodotti per la casa,tessuti....
"L'uso delle nanotecnologie nei prodotti di consumo
continua a crescere rapidamente," dice David Rejeski di P.E.N (Project of
Emerging Nanotechconlogies). "Quando abbiamo lanciato l'inventario a
marzo 2006 avevamo solo 212 prodotti. Se l'introduzione di nuovi prodotti
prosegue al ritmo attuale, il numero di prodotti elencati nell'inventario
raggiungerà circa i 1.600 entro i prossimi due anni. Ciò fornirà importanti
sfide di vigilanza per le agenzie, come la Food and Drug Administration e
Consumer Product Safety Commission, che spesso non hanno alcun meccanismo per
identificare prodotti nanotecnologici prima di entrare sul mercato.
CLICCANDO SOPRA OGNUNO TROVERETE
"ALCUNI"IMPIEGHI....
Le nanopatologie non sono nuove malattie.. bensì una branca che studia
come le nanoparticelle, entrando e depositandosi nel nostro organismo, siano la
causa di molte patologie, in gran parte a noi purtroppo già note, a carico del
sistema muscolare, neurologico (Come la Sindrome da Fatica cronica,perdita di
memoria a breve,morbo di Parkinson,e di Alzheimer,Morbo di Crhom) ,nella sfera
sessuale,malattie tumorali,malformazioni fetali...
E` stato dimostrato dal professor Nemmar
dell’Universita` cattolica di Leuven che particelle da 100 nanometri, ovvero
0,1 micron, se respirate, passano la barriera polmonare in 60 secondi e in
un’ora giungono al fegato
Schematico e riassuntivo questo documento della Dottoressa
Gatti sul Progetto RTD sovvenzionato dalla Commissione Europea sul ruolo
patologico delle micro e nano particelle. (progetto QLRT 2002-147 anno
2002/2005)
Siamo già informati di quanto i pesticidi facciano male,
di quanto gli addittivi annientino il nostro corpo e mente..sugli interferenti
endocrini... bene è importante informarci anche sui nanomateriali.. e non
stanchiamoci in questo!
Perchè quando parliamo di nanomateriali.. parliamo
sostanzialmente di nanometalli..quindi di intossicazione da metalli pesanti.
Purtroppo come vedremo le ricerche sulla
sicurezza dei nanometalli arrivano sempre a rilento e troppo tardi rispetto
alla loro così rapida immissione sul mercato.
Vi è infatti un indirizzamento per una loro rapida
diffusione, senza neppure una giusta regolamentazione. Solo a livello cosmetico
è prevista la dicitura con nano-x.
Vedremo invece, da ampia letteratura scientifica ,
che i danni non arrivano solo per contatto con la pelle.. ma forse i
danni maggiori arrivano con inalazione, quindi scie chimiche, esplosioni, inquinamento
da inceneritori, ed assunzione orale con medicinali, vaccini, alimenti...
I vantaggi dei nanomateriali devono essere valutati
rispetto ai loro potenziali effetti tossici...qui avviene il contrario, e
questo deve farci fermare e riflettere.
Il cittadino, noi, siamo letteralmente
all'oscuro da tutto questo..le guerre ci sembrano lontane e non ci riguardano (errore madornale,
visto i danni a catena sull'uomo: militari e civili,donne e feti,e
sull'ambiente..).. chi alle scie chimiche non crede.. e quindi pensa di essere
salvo.. chi pensa che gli inceneritori sono lontani da casa sua..ed infine chi
privilegia la comodità e l'high tech alla salute, senza porsi un minimo di
domande...
Perchè questa fretta di utilizzare nanometalli ovunque
senza un minimo di regolamentazione??
Siamo nuovamente cavie di altro esperimento
umano?
come i poveri civili di Falluja?
Per non parlare della falsa
informazione prodotta da chi vuole che la nanotecnologia prenda campo,
Nonostante la verità e documenti scientifici, che non dovrebbero dare origine a discussione... l'informazione di potere guidata, produce solo disinformazione a noi cittadini tramite riviste come Focus, e giornali di testata sui seri danni delle nanoparticelle.
Nonostante la verità e documenti scientifici, che non dovrebbero dare origine a discussione... l'informazione di potere guidata, produce solo disinformazione a noi cittadini tramite riviste come Focus, e giornali di testata sui seri danni delle nanoparticelle.
Quindi ATTENZIONE AI MEDICINALI, AI VACCINI, alle
indagini con contrasto, A CIÒ CHE INDOSSIAMO e di cosa ci circondiamo in
casa... perchè su questo possiamo agire,
purtroppo non possiamo farlo su cosa respiriamo..
Montanari dice:
"Per prima cosa le nanopatologie sono
una scoperta nostra e, segnatamente, di mia moglie cui si deve addirittura
il loro nome. Le polveri fini ed ultrafini sono un argomento spesso trattato
da politici e media senza cognizione di causa, il che genera
fraintendimenti e rende impossibile trovare soluzioni al problema.
Le nostre scoperte, da subito
osteggiate dall'accademia nostrana e oggi alla ribalta della scienza, hanno
dimostrato che queste polveri sono capaci di entrare, attraverso diversi meccanismi, nel nostro
organismo e di innescare una lunga serie di malattie, non poche delle quali
finora classificate come “di origine sconosciuta”.
E le stesse nostre ricerche hanno dimostrato
quali siano le origini di quelle polveri, come si possano rintracciare quelle
origini e quali siano i fattori di pericolosità. È solo conoscendo l’origine
del problema che si può porvi rimedio o, almeno,
tentare di farlo."
Il Centro Informativo di Biotecnologia NCBI dice:
Gli esseri umani sono esposti a nanoparticelle (NP;
diametro <100 nm) da aria ambiente e di alcuni posti di lavoro. Ci sono due
tipi principali di NP; NP-combustione derivati (ad esempio, particelle,
particelle di scarico diesel, fumi di saldatura) e NP prodotti o ingegnerizzati
(ad esempio, biossido di titanio, nerofumo, i nanotubi di carbonio, argento,
ossido di zinco, ossido di rame). Recentemente, ci sono stati in aumento
rapporti che indicano che NP inalate possono raggiungere il cervello e
possono essere associati a neurodegenerazione. È necessario valutare i
potenziali effetti tossici di NPS nel cervello, perché la maggior parte dei
disturbi neurocomportamentali possono essere di origine ambientale. Questa
rassegna evidenzia studi sia di nanoparticelle derivate da combustione- e
fabbricati o attrezzata neuroinflammation NP-indotta, stress ossidativo, e
l'espressione genica, così come il possibile meccanismo di questi effetti in
modelli animali e nell'uomo.
Send to:
Int J Mol Sci. 2011;12(9):6267-80. doi:
10.3390/ijms12096267. Epub 2011 Sep 23.
Nanoparticles and neurotoxicity.
Win-Shwe TT1, Fujimaki H.
NANOPARTICELLE INGERITE,
RESPIRATE, ASSORBITE,INALATE PORTANO GRAVISSIMI DANNI ALLA NOSTRA SALUTE.
COSA SONO LE NANOPARTICELLE
Generalmente si parla di nanoparticelle quando la
dimensione di queste ultime non superano i 100 nm e nel caso di applicazioni
che ne sfruttino le peculiari proprietà magnetiche le dimensioni diventano in
sostanza paragonabili a quelle dei domini magnetici nei corrispondenti
materiali
Materiale piu` piccolo di un batterio (che e` un micron),
in quanto vengono considerate particelle dell’ordine di 10-7 o 10-8 metri, 10-100 nanometri,
che hanno la stessa dimensione di proteine di DNA.
Parlando in modo semplice i nanomateriali sono:
qualsiasi forma di materiale che abbia una o
più dimensioni dell’ordine di 100 nm
Fonte SCENIHR (Scientific Committee on Emerging and Newly
Identified
Health Ris
DA DOVE VENGONO LE NANOPARTICELLE?
Esse sono prodotte principalmente da due fonti ben
distinte:
1.
Troviamo
i nanomateriali prodotti dalla nanotecnologia che, come detto, applica i
principi e metodi definiti dalla nanoscienza.
2.
Dall’altro
lato, troviamo i nanomateriali presenti nell’ambiente sotto forma di inquinamento,scie
chimiche, prodotti da ogni forma di combustione come esplosioni, motori a
combustione, caldaie per il riscaldamento, centrali elettriche, inceneritori ed
anche "naturali come vulcani, incendi.
Principali fonti di nanomateriali
Naturali
Incendi,Vulcani
Antropogeniche"Non intenzionali"
- Esplosioni
- Motori a combustione interna
- Centrali elettriche
- Inceneritori
- Fumi metallici (siderurgia)
- Fumi polimerici
- Altri fumi
- Superfici riscaldate
- Cottura
- Motori elettrici
Antropogeniche Intenzionali
- Materiali carboniosi, quali i nanotubi di carbonio e fullereni .
- Materiali formati da metalli, quali gli ossidi metallici e i metallo zero-valenti .
- Nanoparticelle polimeriche, tra cui dendrimeri .
- Nanocristalli semiconduttori o Quantum Dots .
1.
Scie
chimiche di aeroplani
2.
alimenti,acqua,medicinali,
vaccini,tessuti,rivestimenti,supermetalli....
Ignari o consapevoli o raggirati i
nanomateriali ce li troviamo ovunque, nonostante non esista una precisa
disciplina, regolamentazione.
Quindi ci troviamo da una parte nanomateriale che entra a
contatto del nostro corpo perchè introdotto volontariamente dall'uomo che
lo utilizza proprio per alcune sue proprietà (al fine
di renderepiùduttile e mirato il prodotto come:medicinali, vaccini, creme,
dentifrici, tessuti, detergenti, rivestimenti, protesi dentarie...) o
con irrorazioni di tonnellate di composti di alluminio di dimensioni
nanometriche per suoi scopi meterologici e militari... oppure nanomateriali
che arrivano sempre al nostro organismo perchè prodotto di una
trasformazione..
ovvero in condizioni di temperature elevate molte sostanze
inorganiche si volatilizzano per poi ricombinarsi spesso in modo diverso da
quello originale sotto forma di nanoparticelle, che avendo una massa
piccolissima si comportano come gas, restano sospese in aria anche per tempi
molto lunghi,eventualmente spostandosi a seconda delle condizioni
metereologiche.
Come ci spiegano Stefano Montanari ed Antonietta
Gatti queste sostanze raramente sono
biodegradabili,ciò significa molto semplicemente che possiamo definirle quasi
eterne!!
DANNI DELLE NANOPARTICELLE
Già si conoscono le PM10, le
polveri di dimensioni di 10 micron. Quando la presenza di tali polveri
nell’aria fa registrare valori troppo elevati si vieta l’utilizzo
dell’automobile in città. Il valore di riferimento dipende dalla normativa
europea, che stabilisce che un’elevata concentrazione di tali polveri debba
essere evitata perché potrebbe provocare malattie. La correlazione tra polveri
e certe patologie, quindi, é già stata riconosciuta dall’Organizzazione
mondiale della sanità e dall’Unione europea. Particelle di 10 micron hanno una
dimensione simile a quella dei globuli rossi.
Le nanoparticelle di cui parliamo ora
invece sono polveri piu` piccole di un batterio (che e` un micron), in
quanto consideriamo particelle dell’ordine di 10-7 o 10-8 metri, 10-100 nanometri,
che hanno la stessa dimensione di proteine di DNA.
La Dottoressa Gatti e suo marito Montanari con il progetto
"Nanopathology" hanno
messo a punto una nuova tecnica diagnostica applicandola anche sui tessuti
patologici.
(ndr.purtroppo oggi queste ricerche sono state sospese
dalla dottoressa a causa di una serie di vicende veramente squallide...che
hanno portato la sottrazione della strumentazione necessaria alla dottoressa..
ed lo spostamento della Gatti da Medicina a Fisica, questo comporta che lei per
legge non può trattare materiale patogeno nei locali a lei destinati alla
ricerca, per motivi di sicurezza, ma solo cellulare,.Qui una domanda è spontanea... hanno disturbato veramente tanto le
lobby di potere queste sue ricerche da bloccarla in ogni modo??..direi di si
)
Consiglio di vedersi questo resoconto dettagliato di
Gatti-Montanari sulla loro ricerca.
INALAZIONE NANOPARTICELLE ==> NEI POLMONI==>
NEL SANGUE ==> ORGANI
INALAZIONE NANOPARTICELLE ==>NEL CERVELLO -
attraverso neuroni olfattivi/
circolazione sistemica
Abbiamo già detto che è stato dimostrato in quanto tempo
le nanoparticelle metalliche inalate sono in grado di penetrare nel sangue...
Cosa accade a questo punto?
..entro breve queste nanoparticelle vengono
"sequestrate" da qualche tessuto.. e possono finire in
fegato,reni,sistema linfatico,cervello.. ed altri organi, come vedremo spiegato
dettagliatamente dalla Dott.ssa Gatti alla Commisisone del Senato, la quale
dimostra anche che uno studio condotto nel 2004 ha accertato che le
nanoparticelle assunte per inalazione possono raggiungere il cervello
percorrendo gli assoni delle cellule nervose!
Quindi queste NP entrano nell'organismo dalla
pelle,respirando,mangiando.. entrano e si depositano nel nostro
organismo..ed essendo non biodegradabili e biocompatibili sono
tranquillamente definibili patogeniche, ovvero capaci di innescare una
malattia..
Quando l'aria che respiriamo è piena di un assortimento di
tossine pericolose, con ogni nostro respiro, questi veleni assaltano il nostro
sistema immunitario. Questi veleni interessano anche il nostro cervello e,
quindi, la nostra funzione cognitiva.
In questa ricerca della NCBI (
supportata in parte dal Environmental Research and Technology Development
Fund (C-0901) of the Ministry of the Environment, Japan.) si ha una
attenta dimostrazione di come le nanoparticelle entrano e si depositano in
particolare nel cervello.. con conseguenti danni neurologici.
La ricerca della NCBI dimostra che i nanomateriali Mn, Cd,
Ni, Co che entrano in contatto con l'epitelio olfattivo possono essere
trasportati al cervello attraverso i neuroni olfattivi.
Le vie di ingresso delle nanoparticelle tossiche al
cervello però non sono solo attraverso il bulbo olfattivo ma anche attraverso
la circolazione sistemica. Nel cervello, NP possono indurre
l'infiammazione, l'apoptosi(morte programmata di una cellula) e lo stress
ossidativo attraverso il rilascio di vari mediatori microglia e astrociti. Da
loro dipende la produzione di sostanze tossiche (ad esempio, NO,
neurotranmsitters eccitatorie o mediatori anti-tossici (ad esempio,
anti-infiammatori citochine, neurotrofine), si può arrivare quindi a
neurodegenerazione o neurorigenerazione.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3189781/figure/f1-ijms-12-06267/
Altra interessante ed illuminante relazione su:
Relazione
fra esposizione a Nanoparticelle e Versamento pleurico,Fibrosi Polmonare e
Granuloma. (ndr. serena lettura...)
a cura di Yuguo Song , Xue Li and Xuqin Du
Department of Occupational Medicine and Clinical
Toxicology, Beijing Chaoyang Hospital, Capital University of Medical
Sciences, Beijing, China (100020).
Department of Pathology, Beijing Chaoyang Hospital,
Capital University of Medical Sciences, Beijing, China.
Exposure to Nanoparticles is Related to Pleural Effusion,
Pulmonary Fibrosis and
Granuloma
NANOPARTICELLE ==> RADICALI LIBERI
NP possono innescare attività dei radicali liberi sulla
superficie delle particelle . I radicali liberi o stress ossidativo
possono danneggiare lipidi, acidi nucleici e proteine nel luogo di deposizione delle particelle e in siti di traslocazione.
Il cervello è particolarmente vulnerabile allo stress ossidativo a causa del
suo elevato fabbisogno di energia, basso livello di antiossidanti, e alto
contenuto cellulare di lipidi e proteine.
NP di varie sostanze chimiche sono state trovate per
essere più tossiche e infiammageniche di micro particelle di dimensioni delle
stesse sostanze chimiche al momento della consegna ad una dose di massa uguale
. Anche se in vivo e in vitro hanno dimostrato che NP da combustione sono
neurotossiche , è stato difficile effettuare la valutazione dei rischi di NP
manifatturieri, perché queste nanoparticelle prontamente diventano
aggregazioni.
Diversi studi in vitro hanno indicato la potenziale
tossicità delle NP per vari tipi di cellule neuronali e gliali.Questi
ricercatori hanno scoperto che le nanoparticelle Cu (rame) inducono riduzione
di dopamina in cellule PC12 e che le nanoparticelle di Mn
(Manganese) inducono un effetto simile; Wang e colleghi hanno suggerito che la
neurotossicità dopaminergica indotta da nanometalli come Mn e Cu NP può
essere associata con fenomeni di neurodegenerazione. Un recente studio in
vitro,utilizzando una linea cellulare dopaminergico PC12 indicato che SiO2-NP,
ha domostrato che è diminuita la vitalità delle cellule, attivando lo
stress ossidativo, ciclo cellulare disturbato.
ASSUNZIONE MODERATA NEL TEMPO ==> MALE ASSORBIMENTO
SOSTANZE
DI NANOPARTICELLE
NUTRITIVE NEL
FLUSSO SANGUIGNO
Ricercatori presso Binghamton University e la Cornell
University pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology
Altro importante studio svolto da ricercatori presso
Binghamton University e la Cornell University, pubblicato sulla rivista Nature
Nanotechnology.
Viene dimostrato come queste piccole particelle, anche a
basse dosi, potrebbero avere un grande impatto sulla nostra salute a lungo
termine.
Ciò che Mahler, Michael L. Shuler della Cornell University
ed un team di ricercatori davvero voleva sapere era cosa succede quando
qualcuno ottiene l'esposizione costante a piccole dosi - il tipo che
si otterrebbe se sei stato trattato con un farmaco o integratore che
comprendeva le nanoparticelle in qualche forma.
Quindi le loro ricerche si sono indirizzate a livello
intestinale.Risultato del doppio gruppo di ricerca ha indicato la medesima
cosa..
esposizione alle
nanoparticelle influenza l'assorbimento delle sostanze nutritive nel flusso
sanguigno.
"Quello che abbiamo trovato era che per brevi
esposizioni, l'assorbimento del ferro è sceso di circa il 50 per cento",
ha detto Mahler. "Ma quando abbiamo esteso questo periodo di tempo,
l'assorbimento è aumentato di circa il 200 per cento è stato molto chiaro -. Nanoparticelle
colpiscono sicuramente l'assorbimento del ferro e il trasporto.
Mentre l'esposizione acuta per via orale ha causato
interruzioni di trasporto del ferro intestinale, l'esposizione cronica ha
causato un rimodellamento dei villi intestinali - i minuscoli
proiezioni, simili a dita che sono vitali per la capacità dell'intestino di
assorbire i nutrienti - rendendole più grandi e più ampia,
consentendo così di ferro per entrare nel flusso sanguigno molto più veloce.
Gli esseri umani certamente consumano abbastanza
nanoparticelle - circa 100 miliardi di dollari di loro ogni
giorno. La loro ultra-piccole dimensioni e qualità sorprendente li
rende sempre più comune nei prodotti alimentari e farmaceutici. Anche se
l'impatto dell'esposizione cronica rimane un po' sconosciuto, l'ingestione di
particelle alimentari si pensa promuova una serie di malattie, tra cui il morbo
di Crohn. Con così tanti nanomateriali in fase di sviluppo e con tanto
ancora da imparare circa la tossicità delle nanoparticelle e il potenziale
reattività tessuti umani, Mahler e il team sperano che il loro lavoro, in
particolare il modello in vitro, fornirà un efficace strumento di screening a
basso costo.
Nanoparticles affect nutrient absorption, study suggests
Date:March 8, 2012
Source:Binghamton University, State University of New York
Come vedete tanti sono i ricercatori che si
sono mossi su questa materia, ognuno sul suo campo.. e tutti con il soliti
risultati..
DANNI DI ALCUNI NANOMETALLI
NANPORATICELLE ARGENTO
Nanoparticelle d'argento possono rapidamente indurre la
morte delle cellule umane atipico neutrofili con operazioni che implicano
caspasi infiammatorie e le specie reattive dell'ossigeno e inducono neutrofili
trappole extracellulari rilasciano su adesione cellulare.
Il nanoargento è noto per la sua alta tossicità verso la
vita acquatica, per molti organismi di acqua dolce e salata, risalendo dal
fitoplancton (alla base della catena alimentare) fino agli invertebrati marini,
come ostriche e lumache, e per i pesci, soprattutto nella loro fase di
crescita. Molte specie di pesci e crostacei, così come i pesci di cui si
nutrono, sono vulnerabili. La prolungata esposizione all’argento
colpisce e spezza la salute dell’ecosistema. Il nanoargento è
significativamente più tossico dei pezzi d’argento, perché le particelle
microscopiche in una vasta area aumentano la loro capacità di interagire con
l’ambiente. È stata comprovata la capacità del nanoargento di rompersi,
scomporsi e infiltrarsi nell’acqua quando, per esempio, gli indumenti sportivi
contenenti nanoparticelle d’argento per il controllo degli odori, vengono
centrifugati nelle lavatrici. Secondo uno studio sulle nanoparticelle
d’argento adoperate come antimicrobici nei tessuti, su sette campioni testati,
quattro di questi hanno perso dal 20 al 35% dell’ argento al loro primo
lavaggio ed una marca ha perso la metà del suo contenuto d’argento già dopo i
primi due lavaggi, andando a finire direttamente nell’ambiente. Molti corsi
d’acqua si stanno riprendendo dagli alti livelli d’argento introdotti
dall’industria fotografica durante il ventesimo secolo. I nuovi prodotti
contenenti nanoparticelle d’argento possono risultare altamente tossici per i
livelli d’argento che verrebbero così reintrodotti nei fiumi e nei laghi
attraverso gli impianti per il trattamento delle acque.
Le Nanoparticelle d'argento (NSP), sono tra i nanomateriali più attraenti, e sono stati ampiamente utilizzati in una vasta gamma di applicazioni biomediche, tra cui la diagnosi, il trattamento, la somministrazione di farmaci, il rivestimento dei dispositivi medici, e per la cura della salute personale. Con la crescente domanda di NSP in contesti medici, sta diventando necessario per una migliore comprensione dei meccanismi di interazioni biologiche NSP 'e la loro potenziale tossicità. In questa recensione, abbiamo prima introduciamo le vie di sintesi di PSN, tra cui fisica, chimica, e sintesi biologica o verde. Poi le uniche proprietà fisiochimiche di PSN, come antibatterico, antifungini, antivirali e attività anti-infiammatoria, sono discussi in dettaglio. Inoltre, vengono descritte alcune recenti applicazioni di NSP nella prevenzione, la diagnosi e il trattamento in campo medico. Infine, potenziali considerazioni tossicologici di NSP, sia in vitro che in vivo, sono trattate anche.
Altre indagini che dimostrano i danni delle nanoparticelle d'argento sulle cellule potete trovarle nella sezione NANOPARTICELLE NEI COSMETICI di questo post.
NANOPARTICELLE TITANIO
Così, il nostro studio è stato progettato per
esaminare la vitalità cellulare, apoptosi, stress ossidativo, capacità
antiossidante, e l'espressione di citochine apoptotici in cellule di Sertoli
primarie in coltura isolate da topi sotto esposizione TiO2 NP. I risultati
hanno mostrato che l'esposizione TiO2 NP 5-30 mcg / ml hanno comportato la
riduzione della vitalità cellulare, lattato deidrogenasi (LDH) rilascio, e
induzione di apoptosi o morte in cellule di Sertoli.
Altre indagini che dimostrano i danni delle nanoparticelle di titanio sulle cellule potete trovarle nella sezione NANOPARTICELLE NEI COSMETICI di questo post.
NANOPARTICELLE DI CARBONIO
Le nanofibre di carbonio aggiunte agli pneumatici ed
intessute nell’abbigliamento per produrre diversi colori senza usare tinte,
sono tendenzialmente impiegate anche in prodotti attraverso i quali potrebbero
essere inalate provocando danni ai polmoni. In uno studio pubblicato sul
Journal of Molecular Cell Biology, i ricercatori cinesi hanno scoperto che una
classe di nanoparticelle ampiamente sviluppata in medicina, i dendrimeri
poliamidoaminici (PAMAM), causa danni ai polmoni, innescando un tipo di
cellule programmate, conosciute come cellule mortali autofagiche. Inoltre,
le “buckyballs” a base di carbonio hanno dimostrato di essere assorbite dagli
organismi semplici, sollevando la preoccupazione che le sostanze tossiche contaminino
la catena alimentare danneggiandola alla base.
Ricerca sulla tossicità delle nanostrutture di carboinio sono state pubblicate dal Journal Physics con questa relazione:
... Questo documento illustra l'attuale ricerca sulla reattività e interazioni di nanoparticelle di carbonio con cellule biologiche in vivo e in vitro. Immagini ultrastrutturali dimostrano evidente citotossicità cellulare umana di carbonio nanoparticelle caratteristica della membrana perossidazione lipidica, gene down regulation delle proteine adesive, e aumento morte cellulare (necrosi, apoptosi).
http://iopscience.iop.org/0953-8984/18/33/S34?fromSearchPage=true
BJ Panessa-Warren et al 2006 J. Phys .:
Condens. Matter 18 S2185 doi: 10,1088 / 0953-8984 / 18/33 / S34
NANOPARTICELLE DI ALLUMINIO
Conosciamo già l'alta tossicità di questo metallo che può
causare:anoressia, atassia, coliche, demenza, dispnea, esofagiti,
gastroenteriti, epatopatie, nefriti, mialgie, psicosi e stanchezza...
Una lista crescente di malattie neurodegenerative, tra cui
la demenza di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la malattia di Lou Gehrig
(SLA), è fortemente correlata all'esposizione all'alluminio ambientale.
Le nanoparticelle di alluminio non solo sono
infinitamente più infiammatorie, ma possono anche facilmente penetrare nel
cervello in vari modi, compresi il sangue e i nervi olfattivi nel naso.
Studi hanno dimostrato che queste particelle passano lungo le reti neuronali
olfattive, che collegano direttamente la zona del cervello e che non solo sono
le più colpite dalla malattia di Alzheimer, ma anche le prime ad essere colpite
nel corso della malattia.
Veniamo esposti a nanoparticelle di alluminio in
particolare dagli aereosol chimici irrorati dai cieli.
il Dottor Russel L. Blaylock lancia
l’allarme circa la Geoingegneria clandestina ed illegale, evidenziando
i gravissimi pericoli collegati all’inalazione di nanoalluminio,
uno dei tanti veleni contenuti nelle cosiddette “scie chimiche”: se non si
riuscirà ad interrompere le criminali operazioni, la salute degli esseri umani
e gli equilibri ambientali saranno compromessi in modo irreversibile.
Normalmente, l'alluminio è scarsamente assorbito dal
tratto gastro intestinale, ma il nanoalluminio viene assorbito in quantità
molto più elevate. E'
stato dimostrato che l'alluminio assorbito viene distribuito ad un numero di
organi e tessuti che comprendono il cervello e il midollo spinale. L'inalazione
del nanoalluminio sospeso nell'ambiente produrrà anche tremende reazioni
infiammatorie nei polmoni, il che rappresenta un rischio significativo per i
bambini ed adulti con asma e malattie polmonari.
L'intossicamento inquanto metallo pesante avviene in
tantissimoi modi :materiale per gli utensili da cucina, si diffonde
nell’ambiente e di conseguenza nell’organismo umano,dall'acqua potabile, dalla
raschiatura delle pentole, dalle fabbricazione di lattine e altri contenitori a
base di alluminio, e tramite anche i farmaci antiacidi di uso comune come il
Maalox caffè preparato in caffettiere di alluminio; foglio di alluminio per la
conservazione e cottura dei cibi; aspirina tamponata, additivi (E173,
E520, E521, E523 E541, E544, E545, E546, E554, E555 E556, E559)
Qui parliamo però di NANOPARTICELLE...
QUINDI
Le principali fonti di nanoparticelle di alluminio sono
da geoingegneria, vaccini, cosmetica,
miscelato al combustibile.
L’alluminio è stato aggiunto ai vaccini circa negli anni
90 nella convinzione che possa spronare l’organismo a produrre anticorpi per
combattere le malattie. Ma l’alluminio è tossico, e molti comuni vaccini
(antipneumococcico, esavalente, antitetanica e antiHPV) contengono dosi
elevate.
Queste megadosi possono avere un effetto devastante sul
cervello, dice un esperto sanitario Dr. Russell Blaylock (neurochirurgo, autore
e docente universitario), causando danni al cervello nei bambini e l’insorgenza
del Morbo di Alzheimer negli adulti.
“L’alluminio è tossico. Un’avvincente ricerca ha
dimostrato che l’alluminio è una neurotossina cumulativa, anche in piccole
concentrazioni. Esso ha la tendenza a concentrarsi nell’ippocampo, una zona del
cervello vitale per funzioni cruciali, tra cui apprendimento, memoria e
comportamento“ afferma il Dr. Blaylock.
“Recenti ricerche hanno dimostrato che l’alluminio nei
vaccini sta producendo gravi problemi nel cervello dei bambini in via di sviluppo,”
prosegue il Dr. Blaylock. “Le prove sono schiaccianti, ma molti medici e
funzionari le ignorano.”
Neurologist Warns Aluminum in Chemtrails Could Cause
“Explosive Increase in Neurodegenerative Diseases”
Da Russell L. Blaylock, MD
23 agosto 2012
Miscelare nanoparticelle di alluminio al biocombustibile
per avere una maggiore efficienza di combustione: l'idea è venuta a R. B.
Anand, professore di Ingegneria meccanica del National Institute of Technology
di Tiruchirappalli, in India, che l'ha messa in pratica con l'aiuto del suo
collaboratore, J. Sadhik Basha.
Grazie all'elevato rapporto superficie/volume, infatti, le
nanoparticelle offrono una notevole reattività e possono essere quindi
catalizzatori molto efficienti; oltre a ciò, possono incrementare il
mescolamento di aria e combustibile, portando ad una combustione migliore.
NANO PARTICELLE DI BARIO
I suoi effetti sulla salute dipendono dalla solubilità dei
composti in acqua: i composti di bario che si dissolvono in acqua come i
solfati ed i carbonati possono essere nocivi per la salute. Notevoli quantità
di bario assorbito dal corpo umano possono causare paralisi ed in alcuni casi
persino la morte; anche senza arrivare a conseguenze così estreme,
concentrazioni elevate di bario possono indurre in una persona difficoltà di
respirazione, variazione del ritmo cardiaco, aumento della pressione sanguigna,
irritazione dello stomaco, debolezza muscolare, gonfiamento di cervello e
fegato, danni a cuore e reni.
Il bario è un veleno che attacca soprattutto i muscoli,
cuore compreso. Può essere all'origine di ictus
a loro volta legati alla fibrillazione atriale ed
all'infarto miocardico.
Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica
internazionale Medical Hypotheses da Mark Purdey (un allevatore autodidatta che
ha studiato i complessi meccanismi biochimici del cervello) ha messo in
evidenza una relazione tra alti livelli di contaminazione da bario ed alcune
malattie degenerative, tra cui la sclerosi multipla, la TSE (encefalite
spongiforme trasmissibile) e la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). Questo è
uno stralcio del pensiero di Purdey, non accettato dalla comunità scientifica:
“Livelli elevati di argento (Ag) e di bario (Ba) e di
stronzio (sr)… sono stati riscontrati nei terreni e nei pascoli dei cervi che
crescono nelle zone di maggior concentrazione di Chronic wasting disease (CWD –
Malattia del dimagrimento cronico) in America del Nord, rispetto alle zone dove
la CWD ed altre encefalopatie spongiformi trasmissibili non sono state
segnalate. Si pensa che gli alti livelli di Ag, di Ba e di Sr provengano da
fonti inquinanti sia geochimiche sia artificiali originate dalla diffusa
pratica di irrorazione aerea, per inseminare le nubi con nuclei di cristalli di
Bario o Argento per produrre pioggia in queste regioni aride dell’America del
Nord, dalle irrorazioni atmosferiche con aerosol a base di Ba per migliorare la
rifrazione nelle trasmissioni di segnali radio e radar, così come la diffusione
di fanghi di Ba residui dei pozzi di gas/petrolio all’interno dei pascoli”.
Resoconti della NCBI consultabili
Hum Exp Toxicol 0960327115579208, first published on March
31, 2015
I linfociti umani svolgono un ruolo importante nel sistema
immunitario, e può alterare il livello di antiossidanti quando esposto a NP.
Individuazione delle NP pericolose è stato fatto utilizzando in test di
tossicità in vitro e questo studio si concentra principalmente sulla citotossicità
comparativo in vitro e genotossicità di quattro diversi
NP compreso il cobalto (II, III) ossido (Co3O4), ferro (III) ossido (Fe2O3),
biossido di silicio (SiO2), e ossido di alluminio (Al2O3) sui linfociti umani.
I Co3O4 NP hanno mostrato di ridurre la vitalità e aumento dei danni della
membrana cellulare seguita da Fe2O3, SiO2 e Al2O3 NP in modo dose-dipendente
dopo 24 h di esposizione a linfociti umani cellulare. Lo stress ossidativo è
stata evidenziata in linfociti umani dall'induzione di specie reattive
dell'ossigeno, perossidazione lipidica, e l'esaurimento di catalasi, glutatione
ridotto, e superossido dismutasi. I Al2O3 NP hanno mostrato i danni al DNA
minimo se confrontato con tutti gli altri NP. Aberrazione cromosomica è
stata osservata a 100 mg / ml se esposti a Co3O4 NP e Fe2O3 NP. L'alterazione
del livello di antiossidanti causato danni al DNA e di aberrazione cromosomica
in linfociti umani.
Nanoparticelle di ossido di alluminio (Al2 O3 NPS) sono
sempre più utilizzati in diverse applicazioni che ha sollevato preoccupazioni
sulla loro sicurezza. Studi recenti hanno suggerito che lo stress ossidativo
Al2 O3 NP indotto può essere la causa della tossicità di alghe, Ceriodaphnia
dubia, Caenorhabditis elegans e Danio rerio .....Copyright © 2015 John Wiley
& Sons, Ltd.
Vi propongo diverse analisi di laboratorio e articoli di
giornale che mostrano come da Orvieto
a Firenze a Genova l'acqua piovana presenta massiccie
quantità di metalli pesanti come
l'alluminio e il bario che il nostro corpo riesce a tollerare solo in
bassissime concentrazioni.
I composti di bario che si dissolvono in acqua possono
essere nocivi per la salute umana
NANOMETALLI ==> ALTRE PATOLOGIE
Gatti e Montanari scrivono ancora in Nanodiagnostic
La nostra scoperta delle nanopatologie nasce proprio da un
caso che pareva insolubile: un soggetto che da otto anni e mezzo soffriva di
febbri intermittenti e di una compromissione che pareva irreversibile di fegato
e reni restando senza diagnosi e, di conseguenza, senza una terapia efficace.
Fu accorgersi che tutto originava da una doppia protesi dentaria che
il soggetto, consumandola perché malfatta, ingeriva sotto forma di particelle a
risolvere il caso.
Ma di situazioni patologiche senza diagnosi e, per questo,
senza cura ne abbiamo risolte diverse. Tra gli esempi una vasculite di
cui non si trovava la causa e un caso di Morgellons. Con molta
probabilità anche non pochi casi di sensibilità chimica multipla potrebbero
trovare una spiegazione riguardo l’origine scatenante e, forse, una terapia
idonea.
Il Morgellons, un terribile morbo che si manifesta con
fibre di materiali sintetici che fuoriescono dalla pelle.
Il Morgellons, caratterizzato da un prurito insopportabile,
provoca un grave deperimento
dell'organismo. La
connessione tra scie chimiche e Morgellons è stata appurata da vari medici
tra cui la dottoressa Hildegarde Staninger, il dottor Michael Castle, il
dottor Edward Spencer, il dottor Karyo. Questi filamenti,
contenuti nelle scie chimiche, al loro interno ospitano nanostrumenti in grado
di replicare il D.N.A. di insetti, virus, parassiti con cui vengono a contatto.
Ecco perché la malattia insorge di solito in seguito alla puntura di un
insetto.
Molte forme tumorali (ad esempio i linfomi) sono
connesse all'uranio e all'etilene dibromide,
quest'ultimo è un insetticida ufficialmente bandito negli
Stati Uniti. Se assorbito dall’organismo,
può causare danni al sistema nervoso, edemi polmonari e
sintomi quali dispnea, ansia, affanno,
tosse. È molto irritante per le mucose e le vie
respiratorie.
DOVE POSSIAMO TROVARE LE
NANOPARTICELLE TOSSICHE,PRINCIPALI FONTI
- ESPLOSIONI (MILITARI)
- COMBUSTIONE
- SCIE CHIMICHE
- ALIMENTARE
- COSMETICA
- MEDICINALI
- VACCINI
- MATERIALE TECNOLOGICO E TESSUTI
- RIVESTIMENTI E PRODOTTI
Il fatto di fondo che deve far
riflettere è a prescindere.. ovvero non importa la fonte, l'origine .. ma che
una volta entrate nell'organismo queste nanoparticelle di bario, ferro,
cobalto, ferro ,zirconio titanio, ossido di zinco, nanopolimeri qual si voglia,
il percorso è sempre quello.. sangue,organi,sedimentazione...trasformazione
della cellula,..QUINDI PATOLOGIA
La dott.ssa Gatti e suo marito
hanno anche scoperto che oltre le PM10, le particelle prodotte ad esempio dalla
combustione delle auto che assimiliamo quotidianamente, che fortunatamente
possono essere espulse dal nostro sistema immunitario, esistono le PM1 e
PM2, nanoparticelle che il nostro organismo non riesce a filtrare ed espellere
che si insinuano in ogni tessuto del nostro corpo: dopo un'ora
dall'inalazione, si trovano già in circolazione nel sangue. Questo avviene
perché la dimensione della particella PM1 è perfettamente sferica e riesce a
integrarsi all'interno dei nostri globuli senza essere scoperta dal nostro
sistema immunitario, mentre il PM10 ha una struttura più grezza, qualche
sua parte “sporge” dal globulo, viene riconosciuta dalle nostre difese ed
espulsa. Una volta assimilate dal nostro organismo, le nanoparticelle PM1 e PM2
non verranno mai più espulse, si “attaccheranno” ai nostri organi per decenni e
ci accorgeremo della loro presenza solo quando si sarà formato un tumore.
Nanometalli da Esplosioni
Quindi derivanti da particolato da
esplosione... in altre parole ancora :URANIO
IMPOVERITO.
La professoressa Gatti insegna che due specie di
particelle sono prodotte durante l'impatto di un ordigno contenente un dardo
all'uranio 238: particelle radioattive e particelle di leghe di metalli non
radioattivi, forgiate durante la brutale combustione del punto di perforazione.
Sono queste ultime che entrano nel corpo dei soldati, attraverso inalazione,
quando si trovano nel mezzo di una nube composta da nanometalli.
Troppe ed inspiegabili le patologie che colpivano i
militari di ritorno dalle guerre..I problemi più frequenti e vistosi erano
l’insonnia, l’irrequietezza e la difficoltà di memoria a breve,sindrome da
fatica cronica, ma a volte c’è altro, e quell’altro è cancro. Per anni a
livello ufficiale si pretese che tutto ciò non fosse vero. Poi la verità uscì e
i tribunali cominciarono a sentenziare a favore dei reduci ammalati o delle
famiglie di reduci morti.
L'uranio impoverito è un metallo di scarto nucleare
utilizzato nei proiettili e nelle bombe perchè ha una grande capacità di
perforazione.
L'uranio impoverito genera un'alta temperatura quando
subisce un'urto grazie al contatto con l'ossigeno atmosferico..
La temperatura raggiunta supera i 3.000 °C ed è sufficiente
a far vaporizzare almeno in parte l’obiettivo. Il bersaglio quindi si frantuma
ma non solo.. le molecole che lo compongono si rompono fino alla forma
atomica..infinitesimale.
Non appena quegli atomi o quelle piccole molecole
scagliate lontano dall’esplosione raggiungono una zona più fredda si condensano
per formare particelle. Queste restano sospese in aria e vengono inalate da chi
è eventualmente presente, venendo pure ingerite dopo essere cadute su frutta,
verdura e cereali usati poi come alimenti. Da qui le patologie.
L'uranio impoverito è l'apice.. ma
abbiamo altri materiali che si comportano nello stesso modo vedi il
tungsteno...ma in generale tutti i materiali esplosivi, anche se raggiungono
temperature inferiori.
Se nei luoghi comunemente inquinati dove non ci sono
attività belliche le patologie impiegano tempi a volte anche molto lunghi a
manifestarsi, non così per le zone di guerra.
Là le
quantità e le concentrazioni di particolato sono altissime e, di conseguenza,
il soggetto rischia di esserne rapidamente attaccato. Così le patologie
diventano evidenti a volte anche nel giro di pochi mesi.
La Dott.ssa Gatti per due legislazioni è stata Consulente della Commissione Senatoriale.
La Dott.ssa Gatti per due legislazioni è stata Consulente della Commissione Senatoriale.
Dopo le sue esposioni il Ministero della difesa ha concordato
con le sue ricerche deliberando per la prima volta con DECRETO 18 DIC.2008 che
ai Militari entrati in contatto con queste nanoparticelle durante la guerra
veniva riconosciuto LO STATO DI SERVIZIO, quindi pagate le spese mediche.
Grazie alla dottoressa Gatti ed al Maresciallo Domenico Leggero (che ha portato
davanti alla dottoressa i casi..) si è dimostrato che nei Militari ,esposti ad
esplosioni, erano presenti nanoparticelle di metalli pesanti come antimonio
cobalto adesa ad un globulo rosso (dichiarato poi affetto da Sindrome del
Golfo), nanoparticella di zirconio (un materiale che solitamente non
troviamo nel nostro inquinamento ambientale, la particella, di circa 50
nanomicron, e` stata individuata dentro un cancro dello stomaco di un militare)
Dal punto di vista tecnico e fisico, riprodurre in laboratorio una simile
particella e` molto difficile, la dottoressa l’ha trovata dentro una persona.
Per creare una particella così piccola ,dice la Gatti
" devo produrre temperature superiori ai 2.000 gradi, quindi devo
possedere una tecnologia di laboratorio molto sofisticata. Come faceva, allora,
questo soldato ad averla dentro lo stomaco? Da dove viene? La nostra ipotesi
e` che queste nuove particelle siano state generate durante una combustione ad
altissima temperatura."
Sappiamo che ci sono delle bombe che effettivamente
producono una temperatura molto elevata. Ad esempio, la combustione
dell’uranio impoverito sviluppa una temperatura nel target di circa 3.000
gradi, che aerosolizza tutta la materia coinvolta. Effettuando un esame su
un campione di tessuto midollare, nella parte piu` interna, dove si formano i
globuli rossi, ha riscontrato la presenza di una pallina di ferro, che dimostra
che vi e` stata una combustione. Un altro esempio e` tratto da un linfoma non
Hodgkin, sempre di un soldato, che presenta delle nanoparticelle (che si vedono
a malapena) di acciaio. Trovare particelle di acciaio, che sono tossiche
e non biocompatibili, disseminate dentro al tessuto midollare ci deve far
riflettere e dimostra che il tessuto reagisce alla presenza delle polveri come
corpi estranei.
Ancora..in un adenocarcinoma del pancreas lo ha ritrovato
pieno di microparticelle molto piccole (piu` piccole di un globulo rosso) e di nanoparticelle
di tungsteno, il componente del filo della lampadina: trovarlo nel pancreas
non e` normale.
E` interessante constatare l’esistenza di agglomerati di
nanoparticelle, singole particelle di mercurio, selenio e zolfo, sostanze
davvero tossiche. Purtroppo queste particelle non sono state filtrate da nulla,
ma sono andate direttamente nel rene di questo soldato ed anche in altri siti
dove si sono depositate. Si parla infatti di patologie multiorgano.
Corpi estranei di zirconio, cloro e calcio. Alcune volte abbiamo
composizioni di elementi strani, vale a dire che non si trovano negli
handbook dei materiali !!!
La presenza di particelle di piombo bismuto in uno
sminatore. Si tratta di particelle molto tossiche. La presenza di nanoparticelle di argento iodio all’interno di una
vescica.(usato nelle cloud seeding come abbiamo visto) Quando nel comune di
Pancevo si alzo` una colonna di detriti di 800 metri che si muoveva
verso i quartieri americani, questi ultimi pensarono che respirare quella
polvere non fosse una cosa buona e quindi si levarono in volo e bombardarono
la nube con ioduro di argento, inquinando il Danubio fino al Mar Nero. Questo
e` quanto si legge in vari rapporti, non e` un segreto. Cio` spiega la presenza
nella vescica di questo militare di alto grado dello ioduro di argento, oltre
ad altri metalli pesanti.
I militari che ritornano malati dalla guerra non lo sono
per la radioattività dell'Uranio impoverito, di per se poco radioattivo, ma
perchè inalano le polveri causate dall'esplosione di bombe ad alte
temperature..che possono essere di uranio ma anche tungsteno etc. (Purtroppo
con la donazione e spostamento del Microscopio all'Università di Urbino, che
non ha neppure le attrezzature e locali adatti per la gestione di
nanopatologie, i militari italiani si sono visti eliminare la possibilità di
usufruire delle indagini necessarie per il riconoscimento della loro patologia
in corrlazione all'esposizione di particolato metallico e quindi alo stato di
servizio!!)
Tanti militari esposti a 6 mesi di missione dopo 7-8 anni
muoiono.
Sono 2358 i casi rilevati, 170 sono già deceduti..150/200
casi sono stati diagnosticati e riconosciuti grazie a nanodiagnostic.. tutto il resto GRAZIE A QUESTA
TRUFFA E POTERE DELLE LOBBY sono in balia del loro destino senza un minimo di
riconoscimento...Perchè comunque la morte è certa.. ma almeno giustizia era
giusto che venisse fatta!!
A Sarajevo non esiste il registro tumori ma dai suoi dati
risulta che il linfoma di Hodgkin ha avuto due recrudescenze nel '92-'93 e
nel '97-'98. Oltretutto l'ematologa racconta che in passato non le era mai
successo di trovare delle leucemie in pazienti di 75 anni, mentre nel 1999 è
capitato a più riprese.
Si tratta di sensazioni di medici che sono nient'affatto
superficiali o dettate magari dall'emotività. Sono professionisti seri,
abituati a lavorare su una popolazione che conoscono molto bene e, comunque, le
differenze tra mortalità prima, durante e dopo la guerra sono ben evidenti, pur
non avendo riscontri quantitativi.
Rispetto ai picchi evidenziati dalla Bilalovic se quello
del '97-'98 potrebbe essere spiegabile come conseguenza del rilascio di polveri
belliche, perché quello del 1992-'93? Sappiamo che a Sarajevo l'inquinamento
industriale era praticamente nullo: non funzionava alcuna fabbrica, eccetto
quella del tabacco e non circolavano le auto per mancanza di benzina.
Poi mi ha raccontato un fatto. Durante l'assedio non c'era
da mangiare, ci si poteva muovere poco da casa, e lei coltivava delle verdure
sul suo balcone. Un giorno dice di aver trovato delle bollicine bianche che
"friggevano" sulle foglie della bietola che poi, nel giro di due
giorni, è morta. Poi mi ha raccontato che, per scaldarsi, bruciavano di tutto,
dai copertoni delle auto alla para delle scarpe. A questo punto le ho
chiesto se c'era dell'inquinamento in città e quando mi ha detto che da casa
sua, in collina, si vedeva la città sempre avvolta in una nebbia giallina,
ho cominciato a fare dei collegamenti.
La gomma vulcanizzata contiene zolfo che, bruciando,
diventa SO2 (ndr: anidride solforosa o più correttamente biossido di zolfo) il
quale, rilasciato nell'atmosfera, produce appunto nebbia giallastra. Oltretutto
queste gomme non riescono mai a bruciare completamente e producono polveri,
acido solforico, acido solfidrico e tanti altri composti che, quando si posano
sulle piante, le fanno "morire". Quindi attraverso i suoi racconti ho
trovato un riscontro inaspettato alla teoria delle polveri.
Poi ha aggiunto un altro aspetto interessante.
L'ematologa non si spiegava come mai alcuni soggetti di linfoma di Hodgkin del
'92-'93 si sono salvati pur non avendo medicine per curarli, mentre mi ha detto
che di quelli ammaliatisi nel 1998, nonostante tutte le medicine a
disposizione, è difficilissimo riesca a salvarne qualcuno.
Personalmente, anche qui è possibile dare una spiegazione.
Perché nel 1992 l'inquinamento
era legato a polveri composte di carbonio e zolfo, ma essenzialmente degli
idrocarburi. Il nostro organismo possiede meccanismi spesso enzimatici in grado
di distruggere questi composti, mentre non possiede quelli per distruggere i
composti essenzialmente metallici di queste polveri di guerra. Pertanto ho
trovato una conferma ulteriore alla mia teoria, al di là delle mie più fervide
fantasie, perché prima, di parlare con lei, di quell'inquinamento a Sarajevo
non sapevo nulla.
NON SOLO GUERRE... questa contaminazione
vale anche per i poligoni di tiro...o dove si testano armi belliche.
storica
sentenza che riconosce il risarcimento dei danni per uranio impoverito
Inquinamento bellico ambientale
Queste bombe ad alta tecnologia, come quelle al tungsteno
o all’uranio impoverito (ma ve ne sono delle altre), creano un inquinamento
bellico di tipo nuovo che puo` contaminare il paesaggio attorno alla zona
bombardata, l’erba, le pecore, le mucche.
Le mucche, infatti, mangiano l’erba e possono essere
contaminate, facendo cosı` entrare quegli inquinanti nella catena alimentare.
Ne deriva che mangiando quella carne, quel latte o quel formaggio si possa
forse acquisire per via indiretta l’inquinamento bellico. Occorre tenere sempre
presente questa evoluzione dell’inquinamento bellico.
Questo inquinamento e` molto particolare, perche´ non si
ferma ai tessuti: le
nanoparticelle in questione vanno direttamente all’interno della cellula..
Questi elementi non si fermano sulla membrana della cellula, ma entrano
direttamente nella cellula con un’alta probabilita` di interagire direttamente
con il DNA.
Con il progetto europeo che Gatti ha coordinato, (Dipna
sulla nanotossicologia ed era finalizzato a verificare i meccanismi di
tossicologia di certe polveri molto piccole) ha inoltre proprio constatato come
queste cellule invase NON MUOIONO!! restono vive... e si riproducono deviate
in modo errato!!
Lo scenario gia`descritto molti anni fa: su Internet ho
trovato un rapporto della base militare americana di Eglin, in Florida, dove
nel 1978 venivano testate nel deserto del Nevada le prime bombe ad uranio
impoverito. Erano state poste delle paratie al fine di misurare le temperature
al momento dell’esplosione per capire che cosa si sprigionava dalla
combustione. Ebbene, sono state trovate le stesse particelle sferiche
Sperma
contaminazione
Queste nanoparticelle sono state ritrovate anche
nello sperma. Analizzando lo sperma di alcuni di questi soldati sono
stati individuati piombo, cloro e cromo. .. sperma contaminato e
tossico che viene "donato" alla donna. In Italia non se ne parla, ma
in America l’argomento viene trattato perche´ le mogli di molti soldati hanno
sviluppato la cosiddetta burning semen disease, ovvero la sindrome del
seme urente. Dopo l’atto sessuale la donna ha problemi di bruciori che
non vanno via con nulla e che tendono ad aumentare, e in casi di rapporti
ripetuti ci possono essere anche dei sanguinamenti che non sono
mestruazioni e non cessano con alcun farmaco, essendo dovuti all’infiammazione provocata
da queste particelle tossiche
Trasmissione
al feto
Le polveri sottili vengono trasmesse anche dalla madre al feto e quindi ovviamente possono dare
origine a feti malformati.
Analizzando fegato, rene e così via di un feto
malformato sono state trovate nanoparticelle di ferro-cromo e acciaio:
sostanzialmente, l’inquinamento che era dentro il sangue della madre e` passato
attraverso la circolazione fetale ed e` stato trasmesso al feto. E` evidente
che queste tre nanoparticelle producano un impatto molto più grande su un
essere piccolissimo piuttosto di quello che producono su una persona adulta.
Sempre la dottoressa Gatti relaziona che "E` stato
poi rilevato un aspetto molto particolare, unico nelle mie ricerche: nel cuore
del feto e` stata trovata una particella grande di forma sferica e particelle
piccole, sempre sferiche; inoltre, e` stata riscontrata la presenza di
ferro-manganese con un po’ di silicio. Ho trovato una particella molto
simile nell'inquinamento ambientale della stessa città dove
abitava la signora, perché l’Arpa mi ha dato i filtri che ogni
giorno raccolgono le polveri ambientali. La particella che ho definito
«grande» e` in realtà più piccola di un globulo rosso (mentre
le altre sono ancora più piccole). I casi che vi ho esposto
testimoniano pertanto il passaggio, la traslocazione di polveri molto
sottili."
Tralasciando i casi bellici questi meccanismo come detto
avvengono anche attraverso inquinamento, aerosol con scie
chimiche,contaminazione da tessuti,creme,vaccini,medicinali...
Quando le nanoparticelle entrano in contatto con la
cellula non rimangono fuori, ma possono in qualche maniera lederne le pareti e
soprattutto penetrarvi. Porto l’esempio di mitocondri forse affetti da stress
ossidativo a causa della presenza di nanoparticelle. Abbiamo riscontrato
nanoparticelle a contatto con una cellula di DNA che si sta dividendo: i due
pezzi di DNA formeranno due cellule diverse, una sana e l’altra deformata per
la presenza fisica delle nanoparticelle, che possono interagire direttamente
con geni del DNA. A mio avviso le nanoparticelle, come abbiamo visto, possono
provocare malformazioni a tutti i livelli: vegetale, animale
e umano. In un nostro esperimento abbiamo visto che i ricci di mare, in
presenza di acque contenenti nanoparticelle, possono avere dei problemi.
L'esposizione a nanoparticelle Carbon nero durante lo
sviluppo fetale media e tarda induce l'attivazione immunitaria nei topi prole
di sesso maschile. Questi dati suggeriscono che l'esposizione respiratoria
al CB-NP durante la gestazione media e tarda può avere effetti allergici o
infiammatori nella prole di sesso maschile, e può fornire le prime informazioni
sul potenziale immunotossicità per lo sviluppo di nanoparticelle.
INCENERITORI E COMBUSTIONE
Queste NANOPARTICELLE TOSSICHE inquinanti derivano
ANCHE DA inceneritori - cosiddetti termovalorizzatori - che buttano
nell'aria migliaia di migliaia di tonnellate di polveri sottilissime
terribilmente patogeniche. Ma è altrettanto vero che polveri di questo genere
vengono dal traffico, vengono dalle fonderie, vengono dai cementifici, spesso
utilizzati come inceneritori, vengono da tantissime fonti di inquinamento.
Sempre grazie al duo Montanari Gatti è stato possibile
dimostrare la patogeneicità dei nanomateriali,grazie, come già accennato ad
microsopio elettronico a scansione ambientale del costo di oltre 350.000 euro,
che gli fu tolto nel giugno 2006 "perché dava fastidio a qualche
personaggio all'interno dell'università che non gradiva queste ricerche".
Parole di Montanari. "Scoperchiare certi pentoloni in cui
bollono inceneritori, acciaierie e centrali elettriche ad olio pesante, e fare
ombra a tromboni e pseudoscienziati sono attività che non attirano
simpatie."
"Gatti e Montanari hanno scoperto i meccanismi con
cui le nanoparticelle prodotte dalle combustioni sono capaci di uccidere,come
funziona la truffa scientifica che sta dietro gli inceneritori, che cosa viene
scaricato nell’ambiente dai tre milioni di tonnellate di oli pesanti bruciati
ogni anno da una centrale elettrica e un sacco di altre cosette che hanno
aperto una strada del tutto nuova nel campo della medicina."
“Termovalorizzatore” è una parola buffa che non ha
riscontro in nessuna lingua, inventata da chi cerca di gabbare il contribuente
rendendogli accettabile un prodotto improponibile. È dal 1786, da quando, cioè,
Lavoisier scoprì il principio di conservazione della massa che la scienza sa
dell’impossibilità di distruggere un solo grammo di materia. Dunque, non
esistono dubbi sul fatto che gli inceneritori - ché quello è il nome di quegli
impianti - sono basati sul gioco di prestigio di rendere invisibili all’occhio
i rifiuti. Se, poi, si considera che, per motivi tecnici, ad ogni
tonnellata d’immondizia trattata va aggiunta un’altra tonnellata di sostanze
chimiche (metano, carbone, acqua, ammoniaca, bicarbonato, calce, ecc.), risulta
chiaro che la massa di ciò che viene immesso nell’ambiente è doppia rispetto a
quella che si sarebbe dovuto far “scomparire”. Poi, come è noto in
campo scientifico, la combustione genera nella maggior parte dei casi
prodotti ben più tossici se paragonati a quelli di partenza. Dunque, raddoppio
dei rifiuti di fatto presenti nell’ambiente e rifiuti resi più
aggressivi.
I danni causati dal particolato generato da combustione
riguarda l'ambiente,la flora,la fauna.. e non per ultimo l'uomo.
Come per le scie chimiche si tratta di particolato, di
nanomateriale che si deposita ovunque e viene respiranto, assorbito.
Quindi nanometalli che entrano nella catena alimentare e
tutto quello che ne consegue, come abbiamo ampiamente letto.
Nanoparticelle nella Catena alimentare
Ricerca
pubblicata dalla rivista scientifica «Folia Histochimica et
Cytobiologica»
Metalli pesanti. Contaminati anche i bovini
Written by Renato Ventura
Friday, 30 July 2010 06:38
«Gli esami sui bovini - spiega - sono iniziati
qualche anno fa dall’osservazione casuale di lesioni sospette negli animali,
nel corso di un lavoro in alcuni mattatoi. Abbiamo quindi deciso di prendere in
esame i bovini come specie sentinella per rilevare segni di rischio ambientale nell’area
di Taranto».
L’analisi ha riguardato 183 bovini. Le ispezioni
hanno dato risultati che attendono ancora la pubblicazione, ma Anna Morelli non
esita a parlare di elementi «che fanno riflettere». Per esempio in 60 bovini è
stata accertata la presenza «di lesioni marcate dovute a depositi di metalli pesanti
a livello polmonare o linfonodale».
Le nanoparticelle rilevate sono:carbonio, alluminio,
silice,ferro e titanio
La crescente presenza di
nanomateriali nei prodotti di consumo,(dai vestiti,rivestimenti antimicrobici,
ai dentifrici...) grandi quantità di nanoparticelle viene quindi ad essere
rilasciata, entrando nell'ecosistema.
Qui uno studio interessante sui danni delle nanoparticelle di argento sulla Daphnia magna, un crostaceo che fa da vero filtro nell'acqua dolce... è uno degli organismi più sensibili utilizzati in esperimenti di ecotossicità e considerato un organismo di prova standard per i protocolli standard della US Environmental Protection Agency (EPA) .
A Singapore hanno avviato uno studio in vivo di tossicologia per esaminare nanoargento in un modello di zebrafish.
Conclusione:
"Grazie alla vasta gamma di applicazioni di nanoparticelle nei prodotti commerciali, è certo che tali particelle finiranno in ambiente attraverso lo smaltimento incontrollato dei rifiuti" Il dottor Suresh Valiyaveettil racconta Nanowerk. "Pertanto, è importante imparare e valutare l'impatto di tali nanoparticelle sull'ambiente il più presto possibile. Il nostro lavoro mette in evidenza i rischi potenziali di nanoparticelle d'argento in animali acquatici come il pesce zebra. Abbiamo usato zebrafish come sistema modello per la sua veloce biologia dello sviluppo e la struttura corpo trasparente. Gli embrioni di zebrafish esposti a nanoparticelle d'argento hanno mostrato deposizione di particelle in organi vitali come il cervello ed esposte a gravi difetti di sviluppo ".
Valiyaveettil, professore associato presso il Dipartimento di Chimica presso l'Università Nazionale di Singapore (NUS), insieme ai collaboratori di NUS, ha pubblicato i suoi risultati e il 14 maggio 2008 edizione online di Nanotecnologia ( "Tossicità di nanoparticelle d'argento nei modelli zebrafish" ) .
In questo lavoro, gli scienziati hanno descritto le loro scoperte che gli embrioni nanosilver trattati presentavano difetti fenotipici, funzioni fisiologiche alterate, cioè bradicardia, curvature assiali e degenerazione di parti del corpo.
"L'obiettivo del nostro lavoro è quello di comprendere il ruolo di nanoparticelle nei sistemi viventi, in particolare, come si fa nanoparticelle interagiscono con biomolecole quali le proteine e DNA all'interno di una cellula e quali sono le conseguenze di tali interazioni", spiega Valiyaveettil. "Speriamo di capire le conseguenze dell'esposizione di nanoparticelle di organismo vivente e sviluppare metodi adeguati di smaltimento dei rifiuti (, laboratorio di ricerca industriale, prodotti commerciali, ecc), in modo che l'equilibrio dell'ecosistema non è contestato dalla nanotecnologia."
Qui uno studio interessante sui danni delle nanoparticelle di argento sulla Daphnia magna, un crostaceo che fa da vero filtro nell'acqua dolce... è uno degli organismi più sensibili utilizzati in esperimenti di ecotossicità e considerato un organismo di prova standard per i protocolli standard della US Environmental Protection Agency (EPA) .
A Singapore hanno avviato uno studio in vivo di tossicologia per esaminare nanoargento in un modello di zebrafish.
Conclusione:
"Grazie alla vasta gamma di applicazioni di nanoparticelle nei prodotti commerciali, è certo che tali particelle finiranno in ambiente attraverso lo smaltimento incontrollato dei rifiuti" Il dottor Suresh Valiyaveettil racconta Nanowerk. "Pertanto, è importante imparare e valutare l'impatto di tali nanoparticelle sull'ambiente il più presto possibile. Il nostro lavoro mette in evidenza i rischi potenziali di nanoparticelle d'argento in animali acquatici come il pesce zebra. Abbiamo usato zebrafish come sistema modello per la sua veloce biologia dello sviluppo e la struttura corpo trasparente. Gli embrioni di zebrafish esposti a nanoparticelle d'argento hanno mostrato deposizione di particelle in organi vitali come il cervello ed esposte a gravi difetti di sviluppo ".
Valiyaveettil, professore associato presso il Dipartimento di Chimica presso l'Università Nazionale di Singapore (NUS), insieme ai collaboratori di NUS, ha pubblicato i suoi risultati e il 14 maggio 2008 edizione online di Nanotecnologia ( "Tossicità di nanoparticelle d'argento nei modelli zebrafish" ) .
In questo lavoro, gli scienziati hanno descritto le loro scoperte che gli embrioni nanosilver trattati presentavano difetti fenotipici, funzioni fisiologiche alterate, cioè bradicardia, curvature assiali e degenerazione di parti del corpo.
"L'obiettivo del nostro lavoro è quello di comprendere il ruolo di nanoparticelle nei sistemi viventi, in particolare, come si fa nanoparticelle interagiscono con biomolecole quali le proteine e DNA all'interno di una cellula e quali sono le conseguenze di tali interazioni", spiega Valiyaveettil. "Speriamo di capire le conseguenze dell'esposizione di nanoparticelle di organismo vivente e sviluppare metodi adeguati di smaltimento dei rifiuti (, laboratorio di ricerca industriale, prodotti commerciali, ecc), in modo che l'equilibrio dell'ecosistema non è contestato dalla nanotecnologia."
All'inizio dell'anno scorso l'EPA statunitense ha
stabilito che le macchine lavare i vestiti che utilizzano ioni d'argento come
disinfettante dovranno essere registrato come pesticida ( le prime
restrizioni federali sulle nanotecnologie potrebbero essere in arrivo?? ). La
mancanza di regolamentazione ha anche portato ad una drammatica richiesta da
gruppi di attivisti di vietare completamente la vendita di prodotti nanoargento
( gruppi di file un'azione legale per EPA per fermare la vendita di
oltre 200 prodotti nanoargento ).
NANO-INGEGNERIA
In questi casi che sto per analizzare entra in gioco
invece la nanotecnologia.. ovvero lo studio dell'uomo.
- SCIE CHIMICHE
- ALIMENTARE
- COSMETICA
- MEDICINALI
- VACCINI
- MATERIALE TECNOLOGICO E TESSUTI
- RIVESTIMENTI E PRODOTTI
Prima un piccolo preambolo, cosa è la nanotecnologia e
perchè si cerca di sviluppare questo settore:
Le nanoscienze costituiscono il punto di incontro di
discipline diverse che vanno dalla fisica quantistica alla chimica
supramolecolare, dalla scienza dei materiali alla biologia molecolare e
rappresentano una realtà ormai affermata nel mondo della ricerca. Le
nanotecnologie, che sono invece ancora nella fase iniziale del loro sviluppo,
puntano a sfruttare e ad applicare i metodi e le conoscenze derivanti dalle
nanoscienze. Esse fanno riferimento ad un insieme di tecnologie, tecniche e
processi che richiedono un approccio multidisciplinare e consentono la
creazione e utilizzazione di materiali, dispositivi e sistemi con dimensioni a
livello nanometrico. Le prospettive associate alla nanotecnologie derivano dal
fatto che, a questi livelli di dimensioni, comportamenti e caratteristiche
della materia cambiano drasticamente.
Vantaggi
Le nanotecnologie permettono di migliorare i processi di
produzione o di ottenere prodotti più resistenti, più leggeri, più duraturi o
addirittura con proprietà nuove rispetto ai prodotti tradizionali. L’efficienza
della produzione può essere migliorata ad esempio dall'integrazione di
tecnologie nano direttamente nel processo di fabbricazione di un oggetto (ad
esempio rivestimento con film sottili inserito direttamente nella catena di
montaggio).
Potete sfogliarvi questo depliant illustrativo...
rimarrete esterrefatti di quanti usi vengono fatti dei
nanometalli...,ovviamente non prende in considerazione le scie ed irrorazioni
climatiche di cui parlerò dopo, separatamente.
Quindi leggerete di come la
Commissione Europea stanzi finanziamenti per lo sviluppo di questi materiali e
poi stanzi finanziamenti come alla Gatti che ricerca come i nanometalli siano
patogeni..e poi ,visto che lo
dimostra... viene boicottata affinché non possa più lavorare su
tessuti patogeni...
Antonietta Gatti e Stefano Montanari fanno ricerca da anni
sulla patogenicità delle micro e nanoparticelle inorganiche, cioè sulla
capacità di polveri inorganiche di indurre delle malattie.
Hanno messo a punto un metodo di ricerca nell'ambito di un
progetto europeo chiamato Nanopathology, che è terminato nel 2005, hanno
esaminato diverse centinaia di prodotti
alimentari che sono risultati inquinati da nanoparticelle
e hanno fatto questo al fine di denunciare che la legge non fa
assolutamente niente per regolare questo inquinamento.
Come si producono le nanopolveri?
Si producono con metodologie top-down, macinando
polveri metalliche più grandi (ball milling): con questa tecnica si ottengono
leghe, ad esempio quelle a base di alluminio o titanio, usate nella
componentistica aerospaziale o in articoli sportivi. Altrimenti si possono
usare le tecniche bottom-up: per evaporazione termica, bombardamento di
particelle (sputtering), tecniche chimiche, metodi laser (si spara un raggio
laser su un gas o un solido, creando dei nuclei intorno ai quali si formano le
polveri, modificando la miscela di gas e altri parametri si possono controllare
composizione e dimensioni delle nanopolveri).
Le nanopolveri metalliche sono impiegate come materiale di
partenza per ottenere metalli e leghe con caratteristiche particolari, ma anche
disperse in soluzioni e matrici per rendere più resistenti altri materiali.
GEOINGEGNERIA CLANDESTINA
RICONOSCETE
QUESTI CIELI?
Per chi è scettico inizio con questa
Conferenza di Rosalind Peterson alle Nazioni UniteALLE NAZIONI UNITE:
Rosalind, tecnologa agricola, ha lavorato per il Dipartimento dell’Agricoltura americano fondando nel 2006 la Coalizione per la Difesa dell’Agricoltura (Agriculture Defense Coalition), è stata invitata ad affrontare questa conferenza a causa del suo lavoro di ricerca nel settore agricolo in materia di cambiamento climatico, oscuramento globale, e sugli effetti delle nuvole artificiali e dei programmi sperimentali di modificazione del clima in materia di agricoltura.
Il video dell’intervento di 17 minuti, sottotitolato in italiano, mostra in maniera chiara quello che sta accadendo sopra le nostre teste, gli interessi economici delle multinazionali, dei pericoli per la salute dell’uomo, degli animali e delle piante, i risultati sull’inquinamento dell’acqua e del suolo.
Per chi è scettico inizio con questa
Conferenza di Rosalind Peterson alle Nazioni UniteALLE NAZIONI UNITE:
Rosalind, tecnologa agricola, ha lavorato per il Dipartimento dell’Agricoltura americano fondando nel 2006 la Coalizione per la Difesa dell’Agricoltura (Agriculture Defense Coalition), è stata invitata ad affrontare questa conferenza a causa del suo lavoro di ricerca nel settore agricolo in materia di cambiamento climatico, oscuramento globale, e sugli effetti delle nuvole artificiali e dei programmi sperimentali di modificazione del clima in materia di agricoltura.
Il video dell’intervento di 17 minuti, sottotitolato in italiano, mostra in maniera chiara quello che sta accadendo sopra le nostre teste, gli interessi economici delle multinazionali, dei pericoli per la salute dell’uomo, degli animali e delle piante, i risultati sull’inquinamento dell’acqua e del suolo.
Leggo testualmente il
punto T della RELAZIONE sull’ambiente, la sicurezza e la politica estera
Commissione per gli affari esteri, la
sicurezza e la politica di difesa
Relatrice: on. Maj Britt Theorin
Relatore per parere*
on. Olsson, commissione per la protezione dell'ambiente,
la sanità pubblica e la tutela dei consumatori (*Procedura "Hughes")
14 gennaio 1999
- T. considerando che, malgrado le convenzioni esistenti, la ricerca militare si applica attualmente alla manipolazione dell'ambiente come arma, come è il caso ad esempio del sistema HAARP con base in Alaska
Leggete con attenzione
questo documento, sebbene molto lungo e vi renderete conto da soli di tante
cose, della rete di collegamenti e di quanto sapere nascosto...
Lo sconvolgimento climatico artificiale è la punta
dell'iceberg di tutta una serie di motivazioni differenti.
Le due motivazioni di più facile e basilare comprensione
sono che tutta la nuova tecnologia (dell'ultima decina di anni) prende in
considerazione l'esistenza di satelliti e radar che funzionano sul range
delle microonde.
I vecchi satelliti (alcuni funzionano ancora) erano a base
infrarossi quindi molto meno preciso.. per questo l'aeronautica civile e
militare preferiscono di gran lunga quello a microonde.
Questo comporta che in presenza di umidità elevata,
quindi di perturbazioni o nuvole ricche di acqua i radar non riescono a
scannerizzare bene il suolo sotto le nuvole.
Secondo il progetto RFMP(
Unoschermointerattivo,Deployable Interactive DataWall,collegato ad un
elaboratore che ha un sistema di programmi complesso,consente di visualizzare
qualsiasi zona della terre di analizzare anche la più piccola zona remota del mondo,grazie
ad un sistema radar che ha punti di trasmissione e di ricezione in varie
località sparse nel pianeta) e VRTPE si prevede per motivi militari la
scannerizzazione 3D del suolo tramite satelliti e radar..e come detto se
c'è troppa umidità i radar funzionano male..
Come risolvere questo drammatico
inconveniente?
Disperdendo particolato di BARIO,ALLUMINO E MAGNESIO
Le scie rilasciate a bassa quota servono per questo ( e
per tanti altri motivi collegati come una fitta ragnatela..ma ora a noi interessa
cosa piove dal cielo..)
Nell'aereosol che ci viene propinato usano il TRIMETILALLUMINIO
il quale legandosi con l'ossigeno lo risucchia, risucchia proprio l'umidità e
per convesso forma la schiuma bianca.. la scia.
Al passaggio sono state rilevate variazioni dal 90% che
precipitano al 20% !!
Geoingegneria e cambiamento climatico
La capacità di generare precipitazioni, nebbie e tempeste
sulla terra per modificare le condizioni meteorologiche,quindi la produzione di
condizioni meteorologiche artificiali, fa parte di un pacchetto integrato di
tecnologie militari. Questo e altro rivela il Documento AF 2025 del Rapporto
Conclusivo AF 2025 dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti.
Per non aggravare l'articolo, già molto lungo, vi metto
qui facile da consultare questo importante resoconto a riguardo.
Le analisi chimiche condotte hanno accertato la presenza delle seguenti
nano sostanze tossiche:
bario (proprietà igroscopiche, ossia assorbe l’umidità dell’atmosfera); alluminio
(proprietà riflettenti: le particelle di alluminio, riverberando la luce
solare, sono funzionali all’operazione denominata “copertura”, che consiste in
una diminuzione dell’irraggiamento solare col fine di compromettere la
fotosintesi clorofilliana, con gravi danni per gli ecosistemi e l’agricoltura).
Sono state rintracciati anche altri elementi e composti:, torio e cesio
radioattivi, rame, titanio, silicio, litio, cobalto (scie azzurre?),
piombo (scie nere?), etilene dibromide o dibromuro (un insetticida
molto tossico ufficialmente bandito dall'E.P.A. l'Agenzia per la protezione
dell'ambiente negli Stati Uniti) etc. Sono stati pure rintracciati agenti
patogeni, come pseudomonas aeruginosa, pseudomonas
fluorescens, serratia marcescens, streptomiceti, virus, viron, ossia virus
modificati geneticamente etc
(18 settembre 2013 alle ore 10.47 di Antonio & Rosario
Marcianò)
Tutti questi nano metalli sparsi in cielo sono altamente
tossici responsabili come detto all'inizio di dolori
muscolari,infari,Alzheime,Parkinson,cancro,infarto...
Ritornando a noi.. questo particolato ha effetto di
ricaduta su acqua,terreno.. falde,fauna,flora...sull'UOMO.
Pensate.. fateci un piccolo ragionamento sul fatto strano
che
MONSANTO ha messo sul mercato sementi che
resistono alla siccità e sementi che resistono all'alluminio!!
Si! sementi che resistono all'alluminio.. perchè guarda
caso i terreni risultano impregnati di questo metallo!!!
NANOPARTICELLE DI BARIO E NANO DI ALLUMINIO
==> Così le scie chimiche formano una coppia micidiale che ci rende
immunodepressi.
Il dottor Russell
Blaylock, neurochirurgo in pensione, tossicologo e scrittore, che ha
recentemente sfidato i medici pediatri ad inocularsi i dannosi antidoti che
essi tranquillamente somministrano ai bambini, ammette che all'inizio era
piuttosto incredulo circa i vari studi ed rapporti inerenti alla Geoingegneria
calandestina, fino a quando cominciò ad analizzare l’intera questione.
L’alluminio provoca danni neurologici, a meno che il nostro sistema
immunitario non reagisca velocemente, eliminando questo metallo.
Che cosa succede se il sistema immunitario è indebolito?
Quali sono le conseguenze dell’accumulo di bario? Oltre ad irritare le vie
respiratorie, a provocare problemi digestivi ed ai muscoli, cuore in primis,
questo metallo pesante può incidere pesantemente sul sistema immunitario.
Gli esami di laboratorio hanno permesso di concludere che il
bario interferisce con l'attivazione
nell’organismo dei linfociti T, le cellule che attaccano i microbi patogeni. Quando non sono direttamente coinvolti nella
distruzione dei patogeni, i linfociti T promuovono altre funzioni immunitarie,
compresa l’eliminazione delle cellule tumorali.
Danni che abbiamo ampiamente visto in precedenza..
danni sul cervello e midollo spinale, sino a demenza,Alzheimer, il morbo di
Parkinson e la malattia di Lou Gehrig (S.L.A.)
Alcune ricerche
pubblicate ipotizzano anche il collegamento fra terreni con elevate
percentuali di argento (Ag), bario (Ba) e di stronzio (Sr) e bassi
livelli di rame (Cu) e patologie TSE degli animali che ci vivono:
l’encefalopatia spongiforme bovina (BSE) dei bovini
(compresa la BSE atipica);
la scrapie di ovini e caprini (compresa la scrapie
atipica);
la sindrome atrofica cronica (CWD) di cervidi e alci;
l’encefalopatia trasmissibile del visone (TME) nei visoni;
l’encefalopatia spongiforme felina (FSE) nei gatti;
la variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (vCJD)
nell’uomo.
La Dottoressa Hildegarde Staninger l'anno scorso ha
segnalato che "l'esposizione alle emissioni aeree di nano materiali
compositi provoca inibizioni della colinesterasi."(www.hildegardestaninger.com) Il
corpo umano ha tre tipi di colinesterasi (proteina enzimatica): del cervello,
del plasma (prodotta dal fegato), e dei globuli rossi. Alcuni pesticidi e gas
nervini (come il VX, un organofosfato) inibiscono la colinesterasi. La cronica
inibizione di questo enzima (che circola normalmente nei globuli rossi) causata
dall'aerosol delle scie chimiche (per la modificazione del clima, ma usata
anche per l'eradicazione di zanzare e altri insetti), causa intossicazione
cronica. Questa esposizione provoca gravi disturbi neurologici, tra cui
paralisi negli esseri umani".
CLOUD SEENDING
Sembra quasi il titolo di una canzone.. è il titolo della nostra realtà, in atto anche in Italia già da molti anni.
Con inseminazione delle nuvole (cloud seeding) s’intende una tecnica che mira a cambiare la quantità ed il tipo diprecipitazione attraverso la dispersione nelle nubi di sostanze chimiche che fungano da nuclei di condensazione per favorire le precipitazioni.
Da più di 50 anni usa questa tecnica, quindi non è qualcosa scoperto da poco. Di questa particolare tecnica si servono, ad oggi anche la Cina, gli Usa, la Russia e molti altri paesi.
I motivi UFFICIALI di impiego sono diversi: dall’incremento delle precipitazioni in zone aride alla diminuzione dei rischi di grandinate, dalla riduzione degli agenti inquinanti e delle nebbie alle nevicate artificiali.
LA SOSTANZA UFFICIALMENTE UTILIZZATA È PRINCIPALMENTE LO IODURO D'ARGENTO o BIOSSIDO DI CARBONIO (Ghiaccio secco)
Ne abbiamo già parlato vero? e ne parleremo ancora nel settore nanoparticelle -Medicianali.
Questa sostanza viene sparata da terra e quindi dispersa con i venti oppure tramite aerei direttamente nella nuvola.
Il cloud seeding porta a cambiare la quantità e qualità delle precipitazioni,perchè queste sostanze fungono da nuclei di condensazione... PECCATO CHE LO IODURO D'ARGENTO SPARATO È NANO E TOSSICO!!
Lo ioduro d’argento, solido pulverulento di colore giallo chiaro ed inodore, è tossico: causa irritazione per contatto con gli occhi e con la pelle. Se inalato, provoca irritazione del tratto respiratorio. Immesso nell’ambiente, può decomporsi e liberare acido iodidrico che è tossico pure lui.
Il Generale dell’Aeronautica militare italiana, Antonio Serra, capo per anni del Servizio Metereologico dello Stato italiano ecco cosa riferisce :
«Risultati molto promettenti delle tecniche di nucleazione artificiale dell’atmosfera, finora adoperate, per riconoscimento quasi unanime, si sono avuti dalle cosiddette formazioni nuvolose orografiche e semiorografiche, cioè legate alla presenza di catene di montagne e di colline sufficientemente alte, mentre nelle zone di pianura i risultati ottenuti non sono statisticamente apprezzabili. Ciò potrebbe far pensare alla possibilità di operare su regioni di montagna o di collina, al fine di creare riserve idriche in bacini di raccolta, occorrenti poi per la irrigazione delle zone piane. Non vi è dubbio, alla luce dell’attuale conoscenza, che esperimenti del genere siano promettenti di fecondi risultati, sia nel campo della ricerca puramente scientifica che delle pratiche applicazioni. Sono esposti brevemente i principali piani ili esperienza di laboratorio e campali realizzati dal 1947 al 1960 relativamente alla modificazione artificiale delle condizioni meteorologiche in generale e della induzione artificiale delle precipitazioni atmosferiche. Successivamente sono descritti i principi su cui sono fondate le tecniche più note sulle operazioni di induzione provocata delle precipitazioni atmosferiche. Infine sono trattati brevemente gli aspetti del suddetto problema ancora aperti alla ricerca e le varie possibilità pratiche di intervento dell’uomo sulla modificazione artificiale delle condizioni meteorologiche».
Non è tutto: dal 1961 al 1972 Nasa e Max Planck Institute hanno condotto esperimenti segreti sulla Sardegna, appunto senza il consenso popolare, iniettando il tossico bario nell’atmosfera.
Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00452 dice:
visto che esistono in Italia esperienze in materia di stimolazione artificiale della pioggia dovute alla Tecnagro (Associazione per le innovazioni tecnologiche, l’agricoltura e l’ambiente) con il suo «progetto pioggia» quasi ventennale. Questa tecnologia, della quale Israele è maestro, era stata importata in Italia nel 1985 ed era stata esplicitamente indicata nelle conclusioni di un’indagine conoscitiva del Senato della Repubblica sull’acqua; era stata il cuore del Convegno mondiale delle Nazioni Unite affidato alla Tecnagro e svoltosi a Paestum (Salerno) nel 1994; era chiaramente indicata nella fondamentale legge Galli (5 gennaio 1994, n. 36), realizzata in pratica con due centri fissi ed uno mobile della Tecnagro per la stimolazione della pioggia (Puglia, Sicilia e Sardegna) con piccoli aerei attrezzati e tecnici capaci;
BIOSENSORI CHIMICI IN ===> SMART
DUST
Un minimo di attenzione lo dedicherei anche a questo documento...(estratto
sempre da NCBI)
Ovvero alla ricerca sui Biosensori chimici.
Biosensori possono essere definiti come uno strumento
ideale e utile per effettuare analisi in tempo reale semplicemente.La
principale area di interesse oggi nel campo sensore analitico è l'uso di nuovi materiali con proprietà di riconoscimento
molecolare.
Un biosensore contiene un elemento sensibile biologico
immobilizzato come elemento recettore, che può legarsi con analiti bersaglio.
(Bio) sensori sono generalmente classificate in base al tipo di trasduttore
(es, elettrochimica, ottica, piezoelettrico o termici), o il principio
biorecognition (ad esempio, enzimatico, il riconoscimento immunoaffinità,
sensore a cellule o DNA).
..al di là dell'apparente utilizzo medico...dice:L'obiettivo
è quello di collegare i vantaggi ottenuti con le tecnologie di
telecomunicazione e microelettronica.
Sempre la NCBI afferma in
questo documento che . "A causa
delle loro piccole dimensioni e la funzione autonoma, noi immaginiamo che un
gran numero di tali biosensori intelligenti di polvere potrebbero essere
inseriti in organismi o distribuiti nell'ambiente per il telerilevamento."
Infatti ecco che arriva a pennello la "smart dust"...
http://www.tankerenemy.com/search?q=smart+dust#.VcYtZR9xL8s
Come si legge nel documento qui riportato : "Le particelle di polvere intelligente sono usate
per tracciare mappe meteorologiche. Stiamo esaminando il problema posto da
Vidal e da altri scienziati circa il numero ottimale di granelli necessari per
costruire carte meteo tridimensionali che siano precise ed economiche).
Lo scienziato che ha coniato l’espressione “smart dust”
(polvere intelligente) il cui progetto è stato finanziato dall'agenzia
militare statunitense D.A.R.P.A., ha trasformato la sua idea in un prodotto
industriale per il quale vengono proposte svariate applicazioni, come
confermato in questo documento che tratta l'impiego di smart dust per la creazione
di mappe meteo 3D.
Sono già stati condotti esperimenti (portati a
termine con successo - prima guerra del Golfo: 1990/91) per la creazione di
"reti formate da granelli di polvere intelligente" a scopi
strategici: riconoscimento e monitoraggio del passaggio di mezzi militari.
E' quanto si legge nell’incipit dell'articolo "March
of the motes", ovvero "Marcia dei granelli" pubblicato sula
rivista New Scientist (vol. 179 issue 2409 - 23 August 2003).
Tale articolo è citato nella bibliografia dello studio
“Enabling battlespace persistent surveillance: the form, function and future of
smart dust” (Attivare una sorveglianza permanente: la forma, la funzione ed il
futuro della polvere intelligente). La ricerca è stata pubblicata sul sito
militare istituzionale degli Stati Uniti.
“Un'invisibile armata di silicio sta raccogliendo
informazioni sulla terra ed i suoi abitanti”. Così comincia questo inquietante
dossier, all'interno del quale si legge: “Nel cuore della rete di granelli di
polvere intelligente si trova un software rivoluzionario. Ogni granello ha il
suo sistema operativo simile al software Windows installato sulla maggior parte
dei computer, o a Unix, che gira su molti server della Rete, ma il sistema
operativo della polvere intelligente funziona su microprocessori che hanno
bisogno davvero di una memoria esigua. Se l'ultima versione di Windows contiene
oltre 100 megabyte di memoria, il sistema operativo della polvere intelligente
usufruisce di appena 8 kilobyte. […] ‘L'abbiamo chiamato TinyOS’ (piccolo
sistema operativo, n.d.t), afferma Pister. TinyOS è ciò che ha trasformato il
sogno (sic) della polvere intelligente in realtà. Parte del lavoro del sistema
operativo consiste nell’impiego efficiente delle sue risorse hardware. In un
granello, tali risorse sono i vari sensori ad esso attaccati, il collegamento
radio agli altri granelli ed il rifornimento di energia. TinyOS deve operare,
consumando poca energia: in fin dei conti un granello con batterie esaurite non
è nient’altro che un briciolo di polvere. Il software realizza ciò ‘dormendo’
per la maggior parte del tempo. Quando è a riposo, tutto l'hardware è in
standby, eccetto i sensori. TinyOS si riattiva una volta al secondo: impiega
circa cinquanta microsecondi, raccogliendo dati dai sensori, ed altri dieci
millisecondi, scambiando dati con i granelli vicini. ‘Da una prospettiva umana,
si ottiene essenzialmente una risposta in tempo reale, tuttavia i granelli sono
a riposo per il 99 per cento del tempo’, annota Pister”.
Potete continuare l'articolo in questo post di Marcianò.
I filamenti polimerici dispersi dagli aerei chimici sono
collegati a questa tecnologia di matrice militare, il morbo di Morgellons
ne è un’atroce conseguenza.
BREVETTI DEGLI USA SULLA MANIPOLAZIONE CLIMATICA
Esistono
centinaia di brevetti, depositati presso l'ufficio brevetti degli Stati Uniti,
riguardanti la manipolazione climatica. Alcuni di essi sono rintracciabili
direttamente dal sito ufficiale US Patent oppure
su freepatentoline.com . Se invece
volete cimentarvi in una ricerca, potete utilizzare
Google Patents inserendo direttamente il numero del brevetto oppure
digitando ad esempio le parole "weather modification", "weather
control", "Haarp", "cloud seeding", e così via.
Ovviamente non tutti i risultati delle ricerche generiche saranno inerenti
l’argomento principale di questo sito.
I
brevetti che hanno raccolto riguardano principalmente la manipolazione della
ionosfera, la manipolazione delle nubi, l'effetto delle onde elettromagnetiche
a determinate frequenze, i campi di utilizzo di particolari aerosol.
Ecco per finire un breve stralcio di
traduzione di questo documento DATATO 1977...buona lettura.
L'utilizzo di tecniche di modificazione
dell'ambiente naturale per scopi ostili non gioca un ruolo importante nella
pianificazione militare al momento attuale. (ndr.1977)
Tali tecniche potrebbero essere
sviluppate in futuro, tuttavia, e costituirebbe una minaccia di gravi danni a
meno che sono state adottate misure per vietare il loro uso. Nel mese di luglio 1972, la US
Government rinunciato l'uso di tecniche di modificazione del clima per scopi
ostili, anche se il loro sviluppo è stato dimostrato di essere realizzabile
a futuro.
Sia il Senato e la Camera dei Rappresentanti ha tenuto
udienze, a partire dal 1972, e il Senato hanno adottato una risoluzione nel
1973 chiede un accordo internazionale "che vieta l'uso di qualsiasi
attività di modifica ambientale o geofisica come arma di guerra ...." In
risposta a questo risoluzione, il presidente ha ordinato al Dipartimento della
Difesa di avviare un esame approfondito degli aspetti militari del tempo e
altre ambientale tecniche di modificazione. I risultati di questo studio e di
un successivo studio interdipartimentale portato alla decisione governi degli
Stati Uniti a cercare un accordo con il Unione Sovietica per esplorare le
possibilità di un accordo internazionale.
Durante l'incontro al vertice a Mosca nel luglio
del 1974, il presidente Nixon e il Segretario Generale Brezhnev sono impegnati
formalmente a tenere discussioni bilaterali sulla come realizzare "le misure
più efficaci possibili per superare i pericoli dell'uso di tecniche di
modificazione ambientale per i militari scopi. "Tre gruppi di discussioni si
sono svolte nel 1974 e 1975, con conseguente accordo su un approccio comune e
un linguaggio comune.
Nel mese di agosto 1975, i principali rappresentanti degli
Stati Uniti e le delegazioni sovietiche alla Conferenza del Comitato sul
disarmo (CCD) hanno presentato, in parallele, identiche progetti di testo di
una "Convenzione sulla proibizione dell'uso militare o qualsiasi altro uso
ostile delle tecniche di modificazione ambientale".
La Convenzione definisce tecniche di modificazione
ambientale come cambiare - attraverso la deliberata manipolazione dei processi
naturali - della dinamica, composizione o struttura della terra, compreso il
suo biota, litosfera, idro-sfera, e l'atmosfera, o lo spazio esterno. Cambiamenti nel tempo o
clima modelli, in correnti oceaniche, o allo stato dello strato di ozono o
della ionosfera, o un ribaltamento in equilibrio ecologico di una regione sono
alcuni degli effetti che potrebbe derivare dall'uso di tecniche di
modificazione dell'ambiente.
Signed in Geneva May 18, 1977 Entered into force October
5, 1978
VACCINI
Se siete
arrivati sino qui avrete letto all'inizio cosa dice Dr. Blaylock a riguardo ed
i danni che producono le nanoparticelle di alluminio dentro i vaccini.
"L’alluminio è stato aggiunto
ai vaccini circa negli anni 90 nella convinzione che possa spronare l’organismo
a produrre anticorpi per combattere le malattie. Ma l’alluminio è tossico, e
molti comuni vaccini (antipneumococcico, esavalente, antitetanica e antiHPV)
contengono dosi elevate"
Queste megadosi possono avere un effetto devastante sul
cervello, dice un esperto sanitario Dr. Russell Blaylock (neurochirurgo, autore
e docente universitario), causando danni al cervello nei bambini e
l’insorgenza del Morbo di Alzheimer negli adulti.
Neurologist Warns Aluminum in Chemtrails Could Cause
“Explosive Increase in Neurodegenerative Diseases”
Da Russell L. Blaylock, MD
23 agosto 2012
Parlamentari pagati dalle Lobbies ? - Roma Ott. 2013
L'intervista a un assistente di un Senatore che svelerebbe
i traffici illeciti tra parlamentari e Lobbies.
Video dell'intervista:
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/390060/roma-parlamentari-pagati-dalle-lobbies.html
CDC conflitti di interesse anche per i vaccini anche per la FDA
http://healthimpactnews.com/2014/cdcs-purchase-of-4-billion-of-vaccines-a-conflict-of-interest-in-overseeing-vaccine-safety/
Dove il Dott.Hooker illustra in una sua risposta come e perché il CDC non è affidabile per sorvegliare la sicurezza del vaccino.
Come spiegato nella sezione NANOPARTICELL MEDICINALI di seguito a questa sezione, vedremo come la nanoparticelle vengono sfruttate per le loro capacità magnetiche e come sono ottimi, intelligenti recapitatori di medicina...possono arrivare sotto controllo direttamente alla cellula desiderata, rilasciare la quantità di medicinale desiderato ed apportare le modifiche necessarie.
La loro realizzazione ha vaste implicazioni, dicono gli scienziati, accrescendo la possibilità di indurre le cellule a muoversi e crescere in direzioni specifiche. Doug Dorst, un microbiologo e critico della vaccinazione del Galles del Sud, afferma che questi progressi hanno un'attrazione immensa per i produttori di vaccini.
CEROTTO-VACCINO CON DNA
Ecco un vaccino con DNA sotto forma di cerotto
Collegato a questo discorso anche se andrebbe inserito nella nano tech come materiale sono i nuovi prelievi di sangue che stanno sperimentando..
MICRO AGHI CON NANOPARTICELLE POLIMERICHE
I ricercatori della Queens University di Belfast hanno ideato un’alternativa: si tratta di un cerotto da 361 piccoli aghi che si infilano nello strato più superficiale della pelle.
Video dell'intervista:
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/390060/roma-parlamentari-pagati-dalle-lobbies.html
CDC conflitti di interesse anche per i vaccini anche per la FDA
http://healthimpactnews.com/2014/cdcs-purchase-of-4-billion-of-vaccines-a-conflict-of-interest-in-overseeing-vaccine-safety/
Dove il Dott.Hooker illustra in una sua risposta come e perché il CDC non è affidabile per sorvegliare la sicurezza del vaccino.
Come spiegato nella sezione NANOPARTICELL MEDICINALI di seguito a questa sezione, vedremo come la nanoparticelle vengono sfruttate per le loro capacità magnetiche e come sono ottimi, intelligenti recapitatori di medicina...possono arrivare sotto controllo direttamente alla cellula desiderata, rilasciare la quantità di medicinale desiderato ed apportare le modifiche necessarie.
La loro realizzazione ha vaste implicazioni, dicono gli scienziati, accrescendo la possibilità di indurre le cellule a muoversi e crescere in direzioni specifiche. Doug Dorst, un microbiologo e critico della vaccinazione del Galles del Sud, afferma che questi progressi hanno un'attrazione immensa per i produttori di vaccini.
CEROTTO-VACCINO CON DNA
Ecco un vaccino con DNA sotto forma di cerotto
Collegato a questo discorso anche se andrebbe inserito nella nano tech come materiale sono i nuovi prelievi di sangue che stanno sperimentando..
MICRO AGHI CON NANOPARTICELLE POLIMERICHE
I ricercatori della Queens University di Belfast hanno ideato un’alternativa: si tratta di un cerotto da 361 piccoli aghi che si infilano nello strato più superficiale della pelle.
Micro
aghi fatti da nanoparticelle polimeriche che entrano nella pelle..leggete
per comprenderne i grandi vantaggi...e quello che ci vogliono far
credere...dove mamme felici nel non veder più i loro figli piangere al
bucotto.. dottori SALVI dal contagio..insomma la nostra SALVEZZA!!
Anche qui ci sarebbe il mondo da scrivere..
Desidero aggiungere solo questa intervista a riguardo.. una testimonianza di due importanti ricercatori italiani.. che si sono battuti si battono per il riconoscimento di queste patologie..
Anche qui ci sarebbe il mondo da scrivere..
Desidero aggiungere solo questa intervista a riguardo.. una testimonianza di due importanti ricercatori italiani.. che si sono battuti si battono per il riconoscimento di queste patologie..
GATTI E
MONTANARI.
TRAETE
VOI LE CONCLUSIONI...il conflitto di interessi è troppo alto perché la
verità,pur palese,venga a galla...
abbiamo analizzato 24 vaccini.Senza troppa sorpresa visti
i risultati precedenti, anche i campioni analizzati con Francesca rivelarono tutti
un contenuto di polveri solide, inorganiche, non biodegradabili e non
biocompatibili, il che significa inevitabilmente capaci d’innescare malattie.
Un episodio degno forse di considerazione fu quello
accaduto nell'autunno 2012. Come ogni anno in quel periodo la campagna per
indurre più persone possibile a vaccinarsi nei confronti dell’influenza si stava
scatenando. Improvvisamente accadde qualcosa, qualcosa che non ebbe poi una spiegazione
che potesse reggersi scientificamente: di alcuni tipi di vaccini antinfluenzali
venne bloccata la vendita. La notizia mi arrivò tramite un comunicato di
agenzia e cinque minuti dopo ero nella farmacia più vicina al mio laboratorio
per vedere di acquistarne un pezzo di ognuno prima che la notizia arrivasse al
farmacista.
Di tutti i vaccini sospesi solo l’Agrippal era disponibile
e il farmacista, ignaro del provvedimento, me lo consegnò. Erano le 15 e 24 del
24 ottobre come da scontrino. Non ero ancora uscito quando arrivò in farmacia
la telefonata di annuncio: l’Agrippal non si può vendere. Io, però, la scatola
l’avevo pagata, avevo tanto di ricevuta e me ne andai. L’analisi non fu confortante: particelle di Ferro; di
Ferro e Titanio; di Zolfo, Bario, Cloro, Silicio, Alluminio e Sodio; di
Silicio, Sodio, Alluminio, Bario e Zolfo; di Silicio, Calcio, Titanio e
Alluminio; di Calcio, Alluminio, Silicio e Piombo; di Ferro e Zinco; di Ferro,
Cromo e Nichel, cioè di acciaio.
Le loro dimensioni andavano dalle centinaia di nanometri a
qualche micron, fino ad agglomerati di decine di micron. Di fatto, un bel
campionario di pezzetti di materia solida che in una soluzione iniettabile
proprio non dovrebbero starci.
Come sempre avevamo fatto, e questo va specificato con
estrema chiarezza, noi avevamo analizzato un solo campione e non più campioni
provenienti da lotti diversi. Insomma, una sorta di fotografia istantanea e non
un film.
Per completezza d’informazione, aggiungo che passò appena
qualche giorno e i vaccini bloccati tornarono di libera vendita senza
spiegazione alcuna. Solo le rassicurazioni generiche e non sostanziate da
alcuna spiegazione da parte delle cosiddette “autorità”.
Il 21 novembre dello stesso anno vennero a trovarmi in
laboratorio due agenti dei Carabinieri del NAS di Parma e io consegnai loro il
risultato dell’indagine. Nessuna accusa a nessuno, per carità: l’analisi era
stata fatta su una sola confezione e un incidente può capitare. Anche se in un
vaccino…
Comunque sia, non ho notizie di reazioni da parte dei
Carabinieri né da chi è preposto a vigilare sui farmaci. Il che non è affatto
stupefacente se si considera ciò che era accaduto l’anno prima.
L’anno prima era venuto da me Luigi Pelazza, uno dei
giornalisti del programma televisivo Le Iene con Luigi Pelazza cui avevo già
girato diversi servizi, dicendomi di aver parlato con il dottor Gianpietro
Spinosa di Losanna a proposito del Gardasil, il
vaccino “contro il cancro del collo dell’utero” (anche qui le virgolette sono
d’obbligo.) Ciò che Spinosa, ginecologo di lungo corso e di grande
prestigio tanto in Svizzera quanto all’estero, gli aveva comunicato era che
quel prodotto era poco o nulla attivo, e questo stando a quanto il produttore
stesso riportava nella letteratura presentata all’FDA, l’ente statunitense che
dà licenza di messa in distribuzione ai farmaci, un ente che ha giurisdizione
solo negli Stati Uniti ma la cui autorità scientifica è riconosciuta ovunque,
tanto che un placet FDA è praticamente un via libera quasi a livello planetario.
Pelazza mi consegnò un campione di Gardasil chiedendo che
fosse analizzato, cosa che facemmo trovandolo, ahimè, inquinato dalle ormai
solite polveri. Nel caso di quel campione, come sempre uno solo, le particelle che trovammo erano composte da Rame,
Alluminio e Ferro; da Piombo e Bismuto; da Ferro e Fosforo e da Ferro
solo. Le dimensioni, più o meno le solite, da non molti nanometri a
qualche micron con particelle solitarie e altre
agglomerati metalli tossici
Con quei dati in mano Luigi Pelazza prese un appuntamento
con la Sanofi Pasteur di Roma, la distributrice del Gardasil con il cui
produttore è in condizione di joint venture, e l’unica azienda in Europa che si
occupi solo della produzione di vaccini. Così, andammo a Roma. Oltre a mia
moglie e, naturalmente, a Pelazza c’erano Spinosa e due operatori di audio e di
ripresa video.
Fu un’intervista che durò non molto meno di quattro ore e
ci trovammo di fronte un professore dell’Università di Bologna convocato
dall’Azienda, qualche tecnico e il dottor Roberto Biasio che della Sanofi è il
direttore medico scientifico. Ovviamente la Sanofi non aveva grandi armi per
ribattere alla sua stessa letteratura e alle nostre analisi e, ad intervista
conclusa, ce ne tornammo ognuno a casa propria.
Per motivi che preferisco non esporre per carità di
patria, la Sanofi si oppose immediatamente a che il servizio fosse trasmesso e
così fu, ma Luigi Pelazza riferì della cosa ai Carabinieri del NAS di Roma e
questi mi convocarono. Andai. Era domenica 2 ottobre 2011 e passai tutto il
pomeriggio alla loro sede dell’EUR.
Risposi a tutte le domande, spiegai il problema legato a
quegl’inquinanti, consegnai i risultati delle analisi
e… e non accadde nulla. Nulla se si eccettua una visita
al nostro laboratorio di Modena del dottor Biasio con cui avemmo una
conversazione molto interessante (Biasio ha una preparazione tecnica di tutto
rispetto) e ci lasciammo con l’assicurazione che alle nostre analisi si sarebbe
dato seguito. Credo che nessuno si sorprenda se dico che il seguito è stato
pari a zero e tra qualche paragrafo arriverà la spiegazione.
Passò un po’ di tempo, fino a che non mi telefonò
Valentina Corvino, giornalista del settimanale Il Salvagente. Mi chiese
un’intervista a proposito dei vaccini in generale e del Gardasil in
particolare.
Le dissi, riassumendo molto, delle nostre ricerche e dei
nostri risultati e ne uscì un articolo di diverse pagine (IlSalvagente n. 38
del 27 settembre 2012). La parte più interessante se si vuole avere idea della
situazione in cui ci troviamo, però, non era quella dedicata a me ma la parte,
molto più stringata, dedicata al dottor Biasio. Cito alla lettera: ‘Biasio è
stato uno degli interlocutori di Montanari e sulle analisi afferma: “Sono
condotte con metodologia seria, ma non sono pertinenti agli standard di qualità
richiesti dalle procedure di produzione e rilascio dei lotti di vaccini; le
nanoparticelle si possono trovare anche in altre sostanze e alimenti e non
possono considerarsi pericolose per la salute umana se rispettano i limiti
previsti dalle norme.’
Traducendo, Biasio dà atto che le nostre analisi sono
ineccepibili ma aggiunge che, non esistendo regole, iniettare pezzi di metallo,
per di più di composizione tanto varia quanto ignota, è del tutto lecito. Poi
dice che le particelle sono innocue se si rispettano i limiti previsti. Di
quali limiti parli non è dato sapere perché, appunto, non esistono limiti né,
peraltro, vengono effettuate le analisi del caso, costituendo queste una spesa
inutile per l’Azienda e, in fondo, comportando il rischio di darsi una zappata
sui piedi. Se si scoprisse che la produzione è inquinata, occorrerebbe cercare
l’origine del problema e, necessariamente, porvi rimedio. Ma, se nessuno è al
corrente del problema, si può tranquillamente fingere che il problema non
esista. E, se ci saranno conseguenze, si potrà sempre continuare ad affermare
che sono dovute a chissà che o che non esistono affatto. Va poi ricordato che
l’European Environment Agency, cioè l’ente europeo che si occupa di ambiente,
nel suo rapporto 2/2007 a pag. 9 scrive “For PM, no safe level has been
identified,” il che significa che nessuno ha mai trovato un limite tollerabile
per le particelle, e questo per le particelle sospese in aria. È fin troppo
ovvio che, iniettate in un organismo, le particelle hanno un effetto di gran
lunga più aggressivo.
Ma il dottor Biasio non ha finito: “Non metto in dubbio
il fatto che particelle estranee possano essere individuate
all’interno di un flacone di vaccino, ma si tratta di rarissimi casi isolati, identificabili
tramite l’ispezione visiva, sempre prevista da parte del medico prima
della somministrazione di qualsiasi farmaco.
I processi produttivi per i vaccini, come per qualsiasi
altro prodotto, non sono perfetti, ma sono molto evoluti e lavoriamo perché ci
sia un costante miglioramento. Ciò, tuttavia, non significa che i vaccini non
siano dei prodotti altamente puri e sicuri: nessun prodotto è più controllato”.
Traduco ancora una volta.
Secondo Biasio aver trovato 24 vaccini su 24 inquinati è un fatto rarissimo.
Poi,stando all’intervista, il medico guarda la fiala del vaccino e vede se
dentro, in sospensione, ci sono delle particelle. Mi
chiedo come faccia un essere umano, pure forte di una laurea in medicina e
della vista di un falco, a vedere ad occhio nudo cose che solo un microscopio
elettronico può discernere. E mi chiedo pure quale sia il livello di
controllo e di sicurezza degli altri farmaci se i vaccini, che, a sentire
Biasio, sono al top della sicurezza, c’è dentro ciò che abbiamo trovato noi in
tutte le circostanze.
Lo stesso numero della rivista porta pure un intervento
della dottoressa Stefania Salmaso, direttrice del Centro nazionale di
epidemiologia, sorveglianza e protezione della salute dell’Istituto superiore
di sanità:
“Tutti i lotti immessi in commercio sono testati
attraverso una serie di controlli di qualità stringenti e standardizzati da
parte di diversi istituti europei, tra cui anche l’Istituto superiore di
sanità. I controlli sono complessi e di qualità certificata, non fanno testo
osservazioni di singoli studi effettuati in modo estemporaneo e non
riproducibile.”
La domanda ovvia è quali siano i controlli di “qualità
stringenti”, visto quello che evidentemente sfugge,e pure è inevitabile
chiedersi come si possano definire estemporanee e non riproducibili indagini la
cui metodologia risulta da un progetto di ricerca europeo, indagini la cui
attendibilità è stata ammessa addirittura da chi da quelle analisi era stato
colpito nei propri interessi come fu per il dottor Roberto Biasio.
Ma non voglio infierire, limitandomi ad esprimere la mia
preoccupazione riguardante il ruolo di un ente come l’Istituto superiore di
sanità.
Un fatto è certo: al di là
delle incertezze sull’efficacia dei vaccini e dell’effettiva necessità di prevenire
malattie tutto sommato meno pericolose di quanto non lo siano gli effetti
collaterali inevitabili in ogni farmaco e, dunque, anche nel caso in questione,
si spalanca una voragine di cui pare pochissimi comprendano la reale portata,
una portata certo ben compresa dai produttori che, però, se ne stanno
rigorosamente zitti.
Io temo che una parte tutt’altro che trascurabile dei
problemi della cui responsabilità i vaccini sono sempre più sospetti sia da
attribuire alla presenza d’inquinanti solidi, non biodegradabili e non
biocompatibili di cui la legge s’infischia. Fino a che si continuerà a far
finta di nulla, fino a che i medici, e i pediatri in particolare, saranno
tenuti nell’ignoranza dalle case farmaceutiche di fatto detentrici della
“cultura” specifica, non ci sarà via d’uscita. È
del tutto indispensabile che si mettano in pista senza altri indugi ricerche
non di facciata e non agli ordini di Big Pharma ma del tutto indipendenti.
Indugiare significherebbe aumentare a dismisura tanto i guai sanitari quanto la
nebulosità in cui ci si dibatte e, invece, noi abbiamo bisogno di chiarezza
perché ognuno, poi, possa scegliere come comportarsi in base ad elementi certi.
Vista la quantità enorme di denaro coinvolta nella questione e visto che il
denaro può indurre in tentazione, per essere relativamente sicuri
dell’affidabilità dei risultati occorre che non sia un solo gruppo di
ricercatori ad occuparsi del problema ma siano più di uno, in modo che ognuno
sappia di essere controllato e, dunque, sappia che nascondere o distorcere i
risultati non sarà facile come è stato fino ad oggi.
NANOPARTICELLE MEDICINALI
Se uniamo nanotecnologia e medicina abbiamo quella che
viene chiamata nanomedicina,
L’industria medica sta investendo enormemente sulle nanoparticelle per creare farmaci di precisione
in grado di "trasportare" e rilasciare in modo mirato farmaci,calore..in particolare sulle cellule cancerose. Le particelle sono ingegnerizzate in modo da essere attratte solo dalle cellule malate, consentendo il trattamento diretto solo di queste cellule, riducendo il danno alle vicine cellule sane e permettendo una precoce identificazione della malattia.
Ma come è fattibile l'avanzare di una ricerca in tal senso.. se in via parallela si sta dimostrando e sempre più il collegamento fra nanoparticelle e nanometalli con nanopatologie polmonari,danni genetici,al sistema neurovegetativo,epatico...degenerazione cellulare..trasformazioni del DNA??
PERCHÈ VENGONO SFRUTTATE LE NANOPARTICELLE?
La capacità delle nanoparticelle di entrare facilmente all'interno della membrana cellulare ecco cosa viene sfruttato dalla ricerca medica.
Nanoparticelle rivestite con varie sostanze possono essere manipolate al fine di renderle facilmente assorbite da particolari tipi di tessuti oppure possono essere indirizzate verso determinate zone grazie all’azione di un campo magnetico esterno.
È il caso di nanoparticelle funzionalizzate con agenti di contrasto che vengono poi usate come già visto per la diagnostica per immagini.
Negli ultimi anni le nanoparticelle magnetiche si sono dimostrate altamente efficaci al fine di ottenere il trasporto mirato di medicinali per esempio per terapie rivolte alla cura dei tumori.
Ho parlato di campo magnetico esterno perchè viene sfruttata anche qui la caratteristica magnetica delle particelle.
Anche le nanoparticelle magnetiche intese come singoli domini hanno la caratteristica di essere influenate da campi magnetici esterni che aumento il magnetismo del singolo dominio..
Con un insieme di nanoparticelle il momento magnetico di ogni singola particella
va a interagire con quella delle particelle vicine portando a un orientamento delle stesse lungo la direzione del campo magnetico applicato generando quindi un allineamento complessivo.
Il discorso qui diventa difficile e tecnico.(Se avete piacere di approfondire vi consiglio questa lettura )
Gli elementi magnetici più comunemente usati sono il
ferro, il cobalto il nichel,samario e il neodimio
Nanoparticelle con dimensioni inferiori di 20 nm sono
superparamagnetiche. La preparazione di nanoparticelle di ferro è
complessa in quanto spesso contengono impurità o si ossidano facilmente.
Non è immediato il loro utilizzo, poichè si richiede uniformità della particella.. impedirene l'agglomerazione e controllarne la cristallizzazione.
Le nanoparticelle dopo la fase di sintesi normalmente sono ricoperte da lunghe catene di idrocarburi che rendono la superficie idrofobica e vengono stabilizzate (per evitare l'agglomerazione)in linea generale con tensioattivi opppure inserite in matrici di polimeri,silice,carbonio, formando composti che proteggano le particelle dall’ossidazione ma soprattutto dall’agglomerazione.
Si hanno quindi una sorta di
ibridi di nanoparticelle polimero-magnetiche.
Le nanoparticelle metalliche (siano esse costituite da
ossidi o metalli puri) costituiscono in sostanza il nucleo del
nanomateriale mentre altri composti vengono utilizzati come rivestimento
per cercare di sfruttare le proprietà di entrambi.
Esempio:
Nanoparticelle magnetiche legate a methotrexate (MTX), un
medicinale usato nella cura dell'artrite reumatoide, possono individuare
cellule cancerose che vanno a sovreccitare i recettori dei folati
ESEMPI DI
NANOPARTICELLE IN MEDICINA
Ricercatori hanno sviluppato nanoparticelle che rilascino insulina quando il livello di glucosio nel sangue aumenta, oppure nanoparticelle che sconfiggono i virus trasportando un enzima che previene la riproduzione del virus nella circolazione sanguigna del paziente, e ancora sono state sviluppate “nanosponge” che agendo come vere e proprie spugne sono in grado di assorbire tossine o radicali liberi e rimuoverle dal sangue.
Ci sono poi le “gold nanorods” che legano il DNA, il quale tiene insieme il nanorod e l’agente chemioterapico. Quando la luce infrarossa illumina la cellula tumorale il “gold nanord” assorbe la luce infrarossa e rilascia calore, il quale a sua volta rilascia l’agente chemioterapico che distrugge le cellule tumorali
Addirittura la NASA ha sviluppato biocapsule, fatte di nanotubi di carbonio, per proteggere gli astronauti dall’effetto delle radiazioni. Queste biocapsule sono impiantate sottocute e nel momento in cui qualcosa nel corpo umano succede sono in grado di rilasciare la sostanza che permette in questo modo un trattamento immediato.
Nanoparticelle di argento vengono ampiamente usate per:
Protesi cardiovascolari
Cateteri
Cemento osseo
Materiali dentali
Biodiagnosis
Cura degli occhi per le lenti a contatto di rivestimento
Alcuni dispositivi medici impiantabili attivi
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4037247/
Tossicita in vitro
NSP sono stati segnalati per essere citotossiche a diversi tipi di cellule, comprese le cellule mononucleari del sangue periferico ,nelle cellule epiteliali alveolari umane , murine e linea cellulare di macrofagi alveolari umane, cellule neuroendocrine, ratto linea di cellule di fegato, le cellule germinali del topo. Si evidenzia che le nanoparticelle di argento attivano i canali ionici e cambiano la permeabilità della membrana cellulare sia di potassio e sodio, hanno interazione con i mitocondri, e inducono il percorso apoptosi tramite la produzione di specie reattive dell'ossigeno, quindi portano alla morte delle cellule.
In tossicità vivo
Chen e Schluesener hanno esaminato la bio distribuzione, l'accumulo negli organi, il degrado, i possibili effetti collaterali e tossicità associata con l'uso medico di nanosilver.
Le vie respiratorie, tratto gastrointestinale, la pelle, e del tratto genitale femminile sono i principali portali di ingresso della nanosilver nel corpo umano attraverso lo scambio sostanza diretto con l'ambiente. Inoltre, la somministrazione sistemica è una potenziale via di entrata, poiché le nanoparticelle di argento colloidale sono stati sfruttati per l'imaging diagnostico o scopi terapeutici. Inalazione e instillazione esperimenti nei ratti hanno dimostrato che una bassa concentrazione, ma rilevabile, ultrafini argento (14.6 ± 1.0 nm) è apparso nei polmoni ed è stato successivamente distribuito a sangue e di altri organi, come il cuore, il fegato, i reni, e anche il cervello. 83 In un recente studio di tossicità per via orale di ratti, Kim ed altri anche scoperto che le nanoparticelle d'argento accumulati nel sangue, il fegato, i polmoni, i reni, stomaco, testicoli, e il cervello, ma PSN non hanno mostrato genotossicità significativo dopo somministrazione orale di nanoparticelle d'argento di 60 nm dimensione media di 28 giorni a dosi differenti. 84 Lee et al hanno dimostrato che PSN inferiore a 12 nm in formato influenzato lo sviluppo precoce degli embrioni di pesce, ha causato aberrazioni cromosomiche e danni al DNA, e induce la proliferazione arresto in linee cellulari di zebrafish; 85 Tuttavia, Lansdown trovato che l'argento non era una causa di danno neurotossico, anche se depositi d'argento sono stati individuati nella regione di nervi cutanei, 86 e Ji et al rilevato che PSN non ha influenzato le vie respiratorie in un giorno 28 studio in vivo . 87
Animali e studi sull'uomo indicano che è difficile da rimuovere completamente l' argento una volta che è stato depositato nel corpo; tuttavia, nanosilver può essere eliminata attraverso i capelli, urina e feci.
Conclusione
Dal momento che la forma, la dimensione e la composizione di NSP possono avere effetti significativi sulla loro funzione e sui possibili rischi per la salute umana, è necessario approfondite ricerche per comprendere appieno la loro sintesi, caratterizzazione e possibile tossicità. In questa recensione, per prima ha dato una panoramica di sintesi NSP, poi rivisto applicazioni del PSN nel campo della biomedicina.
Vi è un numero limitato di studi ben controllati sui potenziali tossicità di nanosilver, se questi studi tendono a suggerire che NSP può indurre tossicità negli esseri viventi. Va notato che le condizioni in vitro sono drasticamente differenti da condizioni in vivo; tuttavia, studi a lungo termine e la valutazione della tossicità PSN devono essere condotte in modo tale che l'esposizione NSP non superi i livelli tossici.
Quindi accanto a ricerche scientifiche che continuano a mettere in allerta abbiamo poi un'equipe di chimici e bioingegneri della Penn State University e dell'Università di Boston che ha sviluppato una nuova cura contro i danni causati dall'osteoporosi, basata su nanoparticelle che rilasciano il medicinale direttamente nelle microfratture ossee....
Per carità.. sembra veramente tutto grandioso...ma questa ricerca spasmodica verso l'immortalità.. quanti effetti collaterali comporta???
Ricercatori hanno sviluppato nanoparticelle che rilascino insulina quando il livello di glucosio nel sangue aumenta, oppure nanoparticelle che sconfiggono i virus trasportando un enzima che previene la riproduzione del virus nella circolazione sanguigna del paziente, e ancora sono state sviluppate “nanosponge” che agendo come vere e proprie spugne sono in grado di assorbire tossine o radicali liberi e rimuoverle dal sangue.
Ci sono poi le “gold nanorods” che legano il DNA, il quale tiene insieme il nanorod e l’agente chemioterapico. Quando la luce infrarossa illumina la cellula tumorale il “gold nanord” assorbe la luce infrarossa e rilascia calore, il quale a sua volta rilascia l’agente chemioterapico che distrugge le cellule tumorali
Addirittura la NASA ha sviluppato biocapsule, fatte di nanotubi di carbonio, per proteggere gli astronauti dall’effetto delle radiazioni. Queste biocapsule sono impiantate sottocute e nel momento in cui qualcosa nel corpo umano succede sono in grado di rilasciare la sostanza che permette in questo modo un trattamento immediato.
Nanoparticelle di argento vengono ampiamente usate per:
Protesi cardiovascolari
Cateteri
Cemento osseo
Materiali dentali
Biodiagnosis
Cura degli occhi per le lenti a contatto di rivestimento
Alcuni dispositivi medici impiantabili attivi
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4037247/
Tossicita in vitro
NSP sono stati segnalati per essere citotossiche a diversi tipi di cellule, comprese le cellule mononucleari del sangue periferico ,nelle cellule epiteliali alveolari umane , murine e linea cellulare di macrofagi alveolari umane, cellule neuroendocrine, ratto linea di cellule di fegato, le cellule germinali del topo. Si evidenzia che le nanoparticelle di argento attivano i canali ionici e cambiano la permeabilità della membrana cellulare sia di potassio e sodio, hanno interazione con i mitocondri, e inducono il percorso apoptosi tramite la produzione di specie reattive dell'ossigeno, quindi portano alla morte delle cellule.
In tossicità vivo
Chen e Schluesener hanno esaminato la bio distribuzione, l'accumulo negli organi, il degrado, i possibili effetti collaterali e tossicità associata con l'uso medico di nanosilver.
Le vie respiratorie, tratto gastrointestinale, la pelle, e del tratto genitale femminile sono i principali portali di ingresso della nanosilver nel corpo umano attraverso lo scambio sostanza diretto con l'ambiente. Inoltre, la somministrazione sistemica è una potenziale via di entrata, poiché le nanoparticelle di argento colloidale sono stati sfruttati per l'imaging diagnostico o scopi terapeutici. Inalazione e instillazione esperimenti nei ratti hanno dimostrato che una bassa concentrazione, ma rilevabile, ultrafini argento (14.6 ± 1.0 nm) è apparso nei polmoni ed è stato successivamente distribuito a sangue e di altri organi, come il cuore, il fegato, i reni, e anche il cervello. 83 In un recente studio di tossicità per via orale di ratti, Kim ed altri anche scoperto che le nanoparticelle d'argento accumulati nel sangue, il fegato, i polmoni, i reni, stomaco, testicoli, e il cervello, ma PSN non hanno mostrato genotossicità significativo dopo somministrazione orale di nanoparticelle d'argento di 60 nm dimensione media di 28 giorni a dosi differenti. 84 Lee et al hanno dimostrato che PSN inferiore a 12 nm in formato influenzato lo sviluppo precoce degli embrioni di pesce, ha causato aberrazioni cromosomiche e danni al DNA, e induce la proliferazione arresto in linee cellulari di zebrafish; 85 Tuttavia, Lansdown trovato che l'argento non era una causa di danno neurotossico, anche se depositi d'argento sono stati individuati nella regione di nervi cutanei, 86 e Ji et al rilevato che PSN non ha influenzato le vie respiratorie in un giorno 28 studio in vivo . 87
Animali e studi sull'uomo indicano che è difficile da rimuovere completamente l' argento una volta che è stato depositato nel corpo; tuttavia, nanosilver può essere eliminata attraverso i capelli, urina e feci.
Conclusione
Dal momento che la forma, la dimensione e la composizione di NSP possono avere effetti significativi sulla loro funzione e sui possibili rischi per la salute umana, è necessario approfondite ricerche per comprendere appieno la loro sintesi, caratterizzazione e possibile tossicità. In questa recensione, per prima ha dato una panoramica di sintesi NSP, poi rivisto applicazioni del PSN nel campo della biomedicina.
Vi è un numero limitato di studi ben controllati sui potenziali tossicità di nanosilver, se questi studi tendono a suggerire che NSP può indurre tossicità negli esseri viventi. Va notato che le condizioni in vitro sono drasticamente differenti da condizioni in vivo; tuttavia, studi a lungo termine e la valutazione della tossicità PSN devono essere condotte in modo tale che l'esposizione NSP non superi i livelli tossici.
Quindi accanto a ricerche scientifiche che continuano a mettere in allerta abbiamo poi un'equipe di chimici e bioingegneri della Penn State University e dell'Università di Boston che ha sviluppato una nuova cura contro i danni causati dall'osteoporosi, basata su nanoparticelle che rilasciano il medicinale direttamente nelle microfratture ossee....
Per carità.. sembra veramente tutto grandioso...ma questa ricerca spasmodica verso l'immortalità.. quanti effetti collaterali comporta???
Le caratteristiche dei materiali a livello
“nano” sono ritenute totalmente diverse dalle caratterisctiche degli
stessi materiali in forma molecolare o di massa. Ne consegue il dubbio, spesso
provato da dati sperimentali, che la tossicità dei nanomateriali non possa
essere semplicemente dedotta né regolata da studi e leggi di tossicità classica
e che debbano essere costruite norme e protocolli standard su misura, per
i nanomateriali.
COSMETICI
Il discorso appena fatto continua di pari passo qui...perchè i prodotti vengono sostituiti senza dire nulla con altri che contengono nanoparticelle..
Un allarme sull’uso delle nanoparticelle nell’industria
cosmetica arriva dall’Environmental Protection Agency (agenzia di
protezione ambientale americana). Secondo uno studio eseguito dall’agenzia,
queste componenti utilizzate nelle creme solari, nei dentifrici e in altri
cosmetici, avrebbero prodotto il rilascio di sostanze velenose, come dimostra
un esperimento eseguito su cavie.
Recentemente a Rochester, la biologa Lisa De Louise ha
scelto di approfondire tale problematica spalmando un particolare tipo di
nanoparticella fluorescente, chiamato quantum dot, sulla pelle dei topi.
Alcuni animali sono stati esposti ad una lampada ad UV
(raggi ultra violetti) per simulare i danni che il sole può provocare su chi si
abbronza.
Il dato emerso non è molto rasserenante; la studiosa,
infatti, ha notato una differenza sostanziale
nel comportamento delle nanoparticelle esposte ai raggi UV rispetto a quelle
non esposte.
Le micro particelle nelle cavie esposte ai raggi sono
riuscite a penetrare all’interno del corpo, mentre nelle altre vittime
dell’esperimento si sono fermate sull’epidermide.
NANOPARTICELLE DI
TITANIO
Poiché le lozioni solari contengono spesso polveri sottili
di titanio e zinco perché assorbono gli UV, la ricercatrice si riserva di scoprire se
questi metalli riescono a penetrare o meno nel corpo dei topi quando sono usati
come nanoparticelle nelle creme solari.
Ad essere imputate e considerate tossiche sono
soprattutto, le nanoparticelle di titanio .
Qui uno studio sulle NANOPARTICELLE
TITANIO
Così, il nostro studio è stato progettato per esaminare
la vitalità cellulare, apoptosi, stress ossidativo, capacità antiossidante,
e l'espressione di citochine apoptotici in cellule di Sertoli primarie in
coltura isolate da topi sotto esposizione di nanoparticelle di Ossido di
Titanio TiO2 . I risultati hanno mostrato che l'esposizione TiO2 NP 5-30
mcg / ml hanno comportato la riduzione della vitalità cellulare, lattato
deidrogenasi (LDH) rilascio, e induzione di apoptosi o morte in cellule di
Sertoli.
In base allo studio degli scienziati americani l’ossido di
titanio - aggiunto a una coltura di cellule cerebrali responsabili della
protezione dei neuroni da agenti esterni che ossidano gli “intrusi” - provocherebbe
il rilascio prolungato di piccole quantità di sostanze ossidanti che alla lunga
causerebbero patologie degenerative come il Parkinson o l'Alzheimer.
Invece secondo altri studiosi, quali Bellina Veronesi
della NC State University, dal momento che particelle di grandi dimensioni non
sono pericolose per l’organismo, la stessa innocuità dovrebbe valere per quelle
più piccole... che intelligenza!!!
Quindi attenzione sui pericoli legati all’utilizzo di nano particelle di ossido di titanio, “la forma del comune agente di ‘schiarimento’ conosciuto come diossido di titanio è in grado di indurre cambiamenti dell’effetto tumorale nelle cellule umane esposte.
NANOPARTICELLE DI ARGENTO
È stato scoperto che l’argento in nanoscala, aggiunto a giocattoli, dentifrici, vestiti e altri prodotti per le sue proprietà antimicrobiche, produce considerevoli danni al DNA.
L'argento è il nanomateriale più importante di cui le scorte di prodotti di consumo, con 313 prodotti (55.40% di tutti i nano-prodotti), dove l'importanza di nano-argento (NAG) è dovuto alle sue proprietà antimicrobiche e di applicazione nel campo della scienza dei materiali, chimica e fisica.
TOSSICITÀ NELLE CELLULE EPATICHE
Altro studio pubblicato sul Journal Physics dove viene dimostrata la presenza di nanoparticelle di ossido di argento nelle cellule epatice, nel fegato per intenderci.
Lo scopo dello studio era di determinare il dosaggio ottimale e fattibilità per l'utilizzo con Ag NP, al fine di valutare la loro tossicità per le cellule del fegato.
Quindi sono state eseguite indagini per valutare la tossicità, morfologia cellulare, la funzione mitocondriale (3- (4, 5-dimethylazol-2-il) -2, bromuro di 5-difenil-tetrazolio, saggio MTT), perdita membrana di lattato deidrogenasi (lattato deidrogenasi, LDH saggio di rilascio) , marker di stress ossidativo (malonaldeide (MDA), il glutatione (GSH) e superossido dismutasi (SOD)), danno al DNA (singola cellula gel eletrophoresis, test SCGE), con esposizione a nanoparticelle nel range delle 24 H
I risultati hanno mostrato che la funzione mitocondriale diminuita significativamente in cellule esposte a Ag NP a 25 mcg centerdot mL
Risultato:
I risultati dimostrano che Ag NP portano a modificazioni morfologiche cellulari, perdite LDH, disfunzione mitocondriale,sono causa di una maggiore generazione di ROS, deplezione di GSH, perossidazione lipidica, danno ossidativo al DNA e danni alle proteine e probabile successiva morte delle cellule. I dati preliminari suggeriscono che lo stress ossidativo potrebbe contribuire a Ag NP citotossicità. Per rivelare se l'apoptosi (morte delle cellule) è coinvolta nella tossicità Ag NP, sono in corso ulteriori studi .
Quindi attenzione sui pericoli legati all’utilizzo di nano particelle di ossido di titanio, “la forma del comune agente di ‘schiarimento’ conosciuto come diossido di titanio è in grado di indurre cambiamenti dell’effetto tumorale nelle cellule umane esposte.
NANOPARTICELLE DI ARGENTO
È stato scoperto che l’argento in nanoscala, aggiunto a giocattoli, dentifrici, vestiti e altri prodotti per le sue proprietà antimicrobiche, produce considerevoli danni al DNA.
L'argento è il nanomateriale più importante di cui le scorte di prodotti di consumo, con 313 prodotti (55.40% di tutti i nano-prodotti), dove l'importanza di nano-argento (NAG) è dovuto alle sue proprietà antimicrobiche e di applicazione nel campo della scienza dei materiali, chimica e fisica.
TOSSICITÀ NELLE CELLULE EPATICHE
Altro studio pubblicato sul Journal Physics dove viene dimostrata la presenza di nanoparticelle di ossido di argento nelle cellule epatice, nel fegato per intenderci.
Lo scopo dello studio era di determinare il dosaggio ottimale e fattibilità per l'utilizzo con Ag NP, al fine di valutare la loro tossicità per le cellule del fegato.
Quindi sono state eseguite indagini per valutare la tossicità, morfologia cellulare, la funzione mitocondriale (3- (4, 5-dimethylazol-2-il) -2, bromuro di 5-difenil-tetrazolio, saggio MTT), perdita membrana di lattato deidrogenasi (lattato deidrogenasi, LDH saggio di rilascio) , marker di stress ossidativo (malonaldeide (MDA), il glutatione (GSH) e superossido dismutasi (SOD)), danno al DNA (singola cellula gel eletrophoresis, test SCGE), con esposizione a nanoparticelle nel range delle 24 H
I risultati hanno mostrato che la funzione mitocondriale diminuita significativamente in cellule esposte a Ag NP a 25 mcg centerdot mL
Risultato:
I risultati dimostrano che Ag NP portano a modificazioni morfologiche cellulari, perdite LDH, disfunzione mitocondriale,sono causa di una maggiore generazione di ROS, deplezione di GSH, perossidazione lipidica, danno ossidativo al DNA e danni alle proteine e probabile successiva morte delle cellule. I dati preliminari suggeriscono che lo stress ossidativo potrebbe contribuire a Ag NP citotossicità. Per rivelare se l'apoptosi (morte delle cellule) è coinvolta nella tossicità Ag NP, sono in corso ulteriori studi .
Pengpeng
Liu et al 2011 J. Phys.:
Conf. Ser. 304 012036 doi:10.1088/1742-6596/304/1/012036
NANOPARTICELLE NON SOLO NANOMETALLI
ANCHE NANOPOLIMERI
I nanomateriali più prodotti al giorno d’oggi a livello globale
sono quelli di titanio, silicio,
alluminio, metalli e carbonio ma ancora bario e tanti
altri.
Esistono diverse classificazione per i nanomateriali prodotti dalle
nanotecnologie, che vengono progettati con l’intenzione di migliorare materiali
e dispositivi di uso corrente, ed avere un utilizzo in diversi settori come
l’elettronica, l’industria tessile, l’edilizia, la sensoristica, l’industria
chimica, l’industria automobilistica, la medicina e molti altri. Una
classificazione di uso comune divide i nanomateriali in 4
gruppi: i) nanomateriali di carbonio, ii) nanomateriali di
metalli, iii) dendrimeri e iv)
compositi.
L'industria e la ricerca stanno lavorando sulla
modificazione dei materiali quindi, in particolare di metalli,polimeri quindi
vernici ,adesivi... per arrivare e composti nano.
NANOPOLIMERI
Parlando molto semplicemente sono semplicemente delle
catene di molecole che
si ripetono. L’uomo ha imparato a costruirne in
laboratorio(i più famosi sono le plastiche).
Effetti avversi ritardati dell'esposizione
neonatale per polimerico poli nanoparticelle (glicole etilenico)
-block-polilattide metil etere sullo sviluppo dell'asse ipotalamo-ipofisi-ovaio
e funzione in ratti Wistar.
I dati ottenuti indicano che l'esposizione neonatale a
PEG-b-PLA potrebbe influenzare lo sviluppo e la funzione dell'asse
ipotalamo-ipofisi-ovaio (HPO), e quindi alterare le funzioni del sistema
riproduttivo in ratti femmina adulta. Il nostro studio indica un possibile
effetto neuroendocrino di nanoparticelle PEG-b-PLA
NANOMETALLI NEGLI ALIMENTI
Abbiamo parlato a lungo di pesticidi,additivi.. dobbiamo
farci entrare in testa un altro elemento pericolosissimo... le nanoparticelle.
Le nanoparticelle entrano a contatto degli alimenti non
solo come effetto di ricaduta da fonti di combustione o irrorazioni chimiche
dal cielo.. purtroppo "il progresso" tecnologico sta contaminando
anche il campo alimentare.
La stessa OMS/FAO
ammettono l'inevitabile sempre maggior utilizzo di NP nel cibo per colpa
del progresso... ma è sempre colpa del progresso se vengono inserite senza un autorevole
controllo e regulation?? Direi che è invece colpa degli interessi che vi
giacciono palesemente alla base.
Le nanoparticelle vengono inserite in fil protettivi che
ricoprono gli elementi per "mantenerne" l'aspetto ed il shelf-time...
Un film derivato dalla proteina zeina ritarda
di 6 giorni la perdita di colore, consistenza e peso
dei pomodori,
rispetto a quelli non ricoperti.
Un altro esempio riportato sono le stesse banane.. già di
per se uno degli alimenti più ricchi di pesticidi ed addittivi.. ora vengono
persino velate le bucce con nanomateriali proprio per prolungare la vita, visto
il lungo viaggio.
Un Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti
ufficiale citato in forma anonima da premio Pulitzer giornalista vincitore
Andrew Schneider ha suggerito che i prodotti nano-rivestite viene già spedito
dall'America Latina. La Food and Drug Administration (FDA), l'agenzia
incaricata di regolamentare i prodotti e gli alimenti importati ovviamente
nega.
La preoccupazione è sempre la solita.. le nanoparticelle
hanno una reazione completamente diversa dalla materia d'origine. quindi
impossibile immaginare tutte le conseguenze di un loro consumo costante e
giornaliero...
Già ampiamente dimostrato i danni che producono.. la high
tec agroalimentare procede imperterrita..quindi nanoparticelle non solo per il
packaging..ma anche per la conservazione e "valorizzazione" del
prodotto su banco.
Negli Stati Uniti sono stati analizzati differenti
alimenti confezionati, tra cui riconosciamo gli M&M's, accompagnati
dai chewing-gum e dalle caramelle Mentos, prodotti nei quali è stata
individuata la presenza di nanoparticelle di diossido di titanio. A
parere degli esperti, chi consuma alimenti confezionati assume ogni giorno a
propria insaputa una certa quantità di nanoparticelle di diossido di titanio. I
soggetti più a rischio sono i bambini, a cui vengono somministrati senza
preoccupazione dolciumi industriali di vario genere e prodotti confezionati e
surgelati. Nel caso dei bambini al di sotto dei 10 anni si può giungere ad
un apporto di 1-2 mg di nanoparticelle di diossido di titanio per chilogrammo
di peso al giorno.
RICORDO CHE FATTA ECCEZIONE PER ALCUNI COSMETICI IN TUTTI
GLI ALTRI CASI
Le aziende produttrici di alimenti
confezionati non hanno l'obbligo di dichiarare la presenza di nanoparticelle
Come la CDA autorizzare l'immissione sul mercato di
alimenti modificati con nanoparticelle la cui combinazione con ulteriori
addittivi non è stata neppure indagata??
Tantissimi integratori ed alimenti sono stati sostituiti
con altri contenenti nanoparticelle senza nessun avviso,controllo e
regolamentazione..
Sulla base di questo lo stesso Egitto in più volte ha
chiesto (2010 e 2011), in occasione della riunione annuale della Commissione
del Codex Alimentarius(2011) che il Codex stabilisse una task force sul
cibo e applicazioni agricole delle nanotecnologie... inutilmente.
Nanodiagnostics ha
effettuato molte indagini a riguardo
rivelando molto spesso la presenza di particelle
solide inorganiche non tollerabili dall'organismo umano. In alcuni casi la loro
provenienza è stata rintracciabile nelle materie prime inquinate dalle ricadute
di cui si è detto sopra. In altri la responsabilità era da ascrivere alle
lavorazioni.
L'irrorazione chimica, inceneritori,esplosioni.. fanno
effetto ricaduta.. i terreni e le falde acquifere si impregnano e così
ritroviamo alimenti inquinati.. ma spesso deriva anche da come vengono lavorati
e cucinati.
Un esempio sono alcuni recipienti di cottura con la superficie
interna antiaderente contengono particelle nella composizione di quel
sottile strato steso per impedire che il cibo in preparazione si attacchi
al fondo. Le prove hanno dimostrato che quelle particelle tendono a staccarsi,
entrando così nell’alimento.O ancora nell'utilizzo di materiali di
alluminio...(vedi in fondo intossicazione da allumio)
Un altro utensile che oggi trova un impiego abbastanza
largo in cucina è la caraffa filtrante per l’acqua. In alcuni
modelli il filtro contiene particelle d’argento che, come le
analisi di Nanodiagnostics hanno dimostrato, si ritrovano poi nell’acqua
filtrata che viene bevuta.
TOSSICITÀ NANOPARTICELLE OSSIDO DI ZINCO
A CONTATTO CON ALIMENTI (A BASSO DOSAGGIO) SULLE CELLULE INTESTINALI
Niall Ó Claonadh con altri
ricercatori ha pubblicato ennesima testimonianza dei danni sull'uomo, assumendo
a basso dosaggio nanoparticelle di ossido di zinco (da non confondere
con l'ossido di zinco normale...)
Nano ossido di zinco (nZnO) ha mostrato di visualizzare effetti antimicrobici che hanno portato alla sua applicazione in vari settori quali rivestimenti superficiali antimicrobici, anti medicazioni batterica e più recentemente in sistemi compositi polimerici per uso in materiali a contatto con alimenti. Preoccupazioni sono state sollevate a causa della incorporazione di nanoparticelle in imballaggi alimentari con ripetuta esposizione diretta a basso dosaggio, attraverso l'ingestione, principalmente a causa di degrado delle nanoparticelle dal polimero composito.
http://iopscience.iop.org/1742-6596/304/1/012038?fromSearchPage=true
Niall Ó Claonadh et al 2011 J. Phys.:
Conf. Ser. 304 012038 doi:10.1088/1742-6596/304/1/012038
Nano ossido di zinco (nZnO) ha mostrato di visualizzare effetti antimicrobici che hanno portato alla sua applicazione in vari settori quali rivestimenti superficiali antimicrobici, anti medicazioni batterica e più recentemente in sistemi compositi polimerici per uso in materiali a contatto con alimenti. Preoccupazioni sono state sollevate a causa della incorporazione di nanoparticelle in imballaggi alimentari con ripetuta esposizione diretta a basso dosaggio, attraverso l'ingestione, principalmente a causa di degrado delle nanoparticelle dal polimero composito.
http://iopscience.iop.org/1742-6596/304/1/012038?fromSearchPage=true
Niall Ó Claonadh et al 2011 J. Phys.:
Conf. Ser. 304 012038 doi:10.1088/1742-6596/304/1/012038
Inserendo sostanze a base di
fluoro (sempre a livello nano)
diventano ottimi protettivi (utili nell’industria tessile
e cartaria,nell’elettronica, per i beni culturali) con elevata oleo e
idrorepellenza, resitenza ai raggi UV, a sollecitazioni termiche e attacchi
chimici.
NANOPARTICELLE IN TESSUTI,RIVESTIMENTI....
Arriviamo quindi al grande mondo della comodità.. della
funzionalità..che quasi ci fa dire.. ok al nanometallo delle scie chimiche,dei
vaccini, degli inceneritori no... ma come rinunciare al super pavimento
in marmo anti alone, agli occhiali antigraffio, al vetro antiappannamento,alla
crema super,ALLA TOVAGLIA ANTIMACCHIA,ai tessuti idrorepellenti??...
Una volta lasciatici trasportare dall'affascinante mondo
della high tech... ci fermiamo a riflettere un solo minuto dove andranno
tutti questi materiali una volta rovinati e non utilizzati?
Materiali già di per se pieni zeppi di sostanze tossiche,
di nanometalli,nanopolimeri...dispersi nell'ambiente..quindi
aria,terra,acqua..alimentazione,e nuovamente a noi...
Speciali cristalli prodotti dalla ditta Nanocor inseriti nella plastica delle bottiglie per la birra,
ne prolungano la conservazione fino a 18 mesi, garantendo l’integrità
dell’aroma. Le bottiglie sono più leggere, di conseguenza il trasporto è meno
costoso e meno inquinante http://www.nanocor.com/
Le nanofibre di carbonio aggiunte agli pneumatici e intessute nell’abbigliamento per produrre diversi colori senza utilizzare tinte, sono tendenzialmente usate anche in prodotti attraverso i quali potrebbero essere inalate provocando danni ai polmoni. In uno studio pubblicato sul Journal of Molecular Cell Biology, i ricercatori cinesi hanno scoperto che una classe di nanoparticelle ampiamente sviluppata in medicina, dendrimeri poliamidoaminici (PAMAM), causano danni ai polmoni innescando un tipo di cellule programmate, conosciute come cellule mortali autofagiche. Inoltre, le “buckyballs” a base di carbonio hanno dimostrato di essere assorbite dagli organismi semplici, sollevando la preoccupazione che le sostanze tossiche contaminino la catena alimentare danneggiandola alla base
Le nanofibre di carbonio aggiunte agli pneumatici e intessute nell’abbigliamento per produrre diversi colori senza utilizzare tinte, sono tendenzialmente usate anche in prodotti attraverso i quali potrebbero essere inalate provocando danni ai polmoni. In uno studio pubblicato sul Journal of Molecular Cell Biology, i ricercatori cinesi hanno scoperto che una classe di nanoparticelle ampiamente sviluppata in medicina, dendrimeri poliamidoaminici (PAMAM), causano danni ai polmoni innescando un tipo di cellule programmate, conosciute come cellule mortali autofagiche. Inoltre, le “buckyballs” a base di carbonio hanno dimostrato di essere assorbite dagli organismi semplici, sollevando la preoccupazione che le sostanze tossiche contaminino la catena alimentare danneggiandola alla base
Fibre nano
Si riescono ad ottenere fibre di polimeri sottilissime (da
10 nanometri ad alcuni micron) ma abbastanza robuste per essere utilizzate. Il
procedimento si chiama elettrofilatura (electrospinning in inglese): una
siringa del diametro inferiore al millimetro lancia un getto di materiale polimerico
carico elettricamente attraverso un campo magnetico, che lo allunga e lo solidifica.
Le applicazioni tecnologiche sono numerose: dai filtri
protettivi (contro polveri, batteri, virus e agenti inquinanti) a membrane, da
materiali per protesi a tessuti per l’abbigliamento tecnico.
Le fibre di Nanoceram ® sono fibre di allumina (AlOOH)
create dall’azienda americana Argonide.
Materiali che "CI FANNO CREDERE CHE SONO
SALUTARI!!"
Sono eccellenti PERCHÈ chemioassorbenti di metalli
pesanti (mercurio, piombo, cadmio, uranio, ecc.) e possono quindi essere usate
in fi ltri e catalizzatori. Grazie alle dimensioni ridottissime, queste fibre
possono intercettare microparticelle di metalli pesanti, che se rilasciate in
atmosfera potrebbero essere molto pericolose per l’uomo... CENE RENDIAMO
CONTO??
VESTIRCI TOSSICO.. PER CATTURARE IL
TOSSICO!!
Tessuti e indumenti interattivi
La miniaturizzazione sempre più spinta dei dispositivi
elettronici permette di inserirli anche negli indumenti, senza diminuirne
comfort, eleganza e vestibilità. Il giubbotto interattivo qui sotto presentato
ha molte applicazioni derivate dalle nanotecnologie; permette di ascoltare musica
e telefonare, ma riesce anche a mantenere costante la temperatura corporea.
Al suo interno contiene:
- antenne per trasferimento dati
- unità di controllo digitali
- fonti di alimentazione di energia: batterie, celle
solari, generatori termici
- rivestimenti protettivi interni ed esterni
- microfoni, auricolari, segnalatori ottici (led),
elementi riscaldanti, refrigeranti, climatizzanti
- sensori di temperatura, gas, pressione, umidità
- interfacce uomo/macchina come attuatori a pressione,
piccole tastiere, display
Rivestimenti
Attraverso trattamenti al plasma si possono inserire
nanoparticelle tra le fibre dei tessuti, o depositare un film sulla loro
superficie. Si ottengono così tessuti con proprietà anti-infeltrenti, idrorepellenti,
antistatiche, antimacchia e antipiega, antibatterici e metallizzati, senza alterare
la morbidezza e la comodità degli indumenti.
Nanoparticelle di
argento come rivestimento alle maniglie,cellulari,porte,sanitari..ogni bene..come antibatterico... L'Umidità
- in questo caso, il sudore e oli sulla mano di una persona - attiva gli ioni
d'argento , che si legano alle pareti cellulari dei batteri. Le cellule
muoiono, e la superficie è pulita.
Ecco il test...MA SAPPIAMO COSA ACCADREBBE AL NOSTRO ORGANISMO ENTRANDO IN CONTATTO SEMPRE PIÙ CONTINUO CON QUESTE PARTICELLE?
con l'usura dove vanno a finire??
Da altri studi e ricerche risulta che l'argento cambia il funzionamento di proteine ed enzimi. È stato anche dimostrato che gli ioni argento possono prevenire la replicazione del DNA. Riguardo nanoparticelle d'argento, test condotti su varie specie di batteri e funghi hanno indicato che la loro tossicità varia. Ad esempio, i batteri gram-negativi come Escherichia coli sono più sensibili alle nanoparticelle di argento di quelli gram-positivi (come Staphylococcus aureus). La differenza di sensibilità è causato dalle differenze strutturali delle membrane cellulari dei batteri. È stato suggerito che le nanoparticelle di argento entrano nelle cellule tramite endocitosi e funzionano nello stesso modo come in cellule batteriche, danneggiando il DNA e ostacolano la respirazione cellulare.
Studi hanno dimostrato che la pelle umana permeabile alle nanoparticelle di argento e che la permeabilità della pelle danneggiata è fino a quattro volte superiore a quello della pelle sana.
Altra ricerca sui danni cellulari derivati dalle nanoparticelle di argento sul Caenorhabditis elegans, un verme nematode fasmidario, lungo circa 1 mm, che vive nel suolo, in regioni temperate. Si tratta di un organismo modello molto usato per lo studio della biologia dello sviluppo e dell'apoptosi (morte cellulare)
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0147651312000899
Lea Ellegaard-Jensen una , c , Keld Alstrup Jensen b , Anders Johansen c , ,
un Dipartimento di Biologia, Università di Copenaghen, Øster Farimagsgade 2D, DK-1353 Copenhagen K, Denmark
b Centro Nazionale di Ricerca per le condizioni di lavoro, Lersø Parkallé 105, DK-2100 Copenhagen, Danimarca
c Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Aarhus, Frederiksborgvej 399, DK-4000 Roskilde, Danimarca
Ecco il test...MA SAPPIAMO COSA ACCADREBBE AL NOSTRO ORGANISMO ENTRANDO IN CONTATTO SEMPRE PIÙ CONTINUO CON QUESTE PARTICELLE?
con l'usura dove vanno a finire??
Da altri studi e ricerche risulta che l'argento cambia il funzionamento di proteine ed enzimi. È stato anche dimostrato che gli ioni argento possono prevenire la replicazione del DNA. Riguardo nanoparticelle d'argento, test condotti su varie specie di batteri e funghi hanno indicato che la loro tossicità varia. Ad esempio, i batteri gram-negativi come Escherichia coli sono più sensibili alle nanoparticelle di argento di quelli gram-positivi (come Staphylococcus aureus). La differenza di sensibilità è causato dalle differenze strutturali delle membrane cellulari dei batteri. È stato suggerito che le nanoparticelle di argento entrano nelle cellule tramite endocitosi e funzionano nello stesso modo come in cellule batteriche, danneggiando il DNA e ostacolano la respirazione cellulare.
Studi hanno dimostrato che la pelle umana permeabile alle nanoparticelle di argento e che la permeabilità della pelle danneggiata è fino a quattro volte superiore a quello della pelle sana.
Altra ricerca sui danni cellulari derivati dalle nanoparticelle di argento sul Caenorhabditis elegans, un verme nematode fasmidario, lungo circa 1 mm, che vive nel suolo, in regioni temperate. Si tratta di un organismo modello molto usato per lo studio della biologia dello sviluppo e dell'apoptosi (morte cellulare)
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0147651312000899
Lea Ellegaard-Jensen una , c , Keld Alstrup Jensen b , Anders Johansen c , ,
un Dipartimento di Biologia, Università di Copenaghen, Øster Farimagsgade 2D, DK-1353 Copenhagen K, Denmark
b Centro Nazionale di Ricerca per le condizioni di lavoro, Lersø Parkallé 105, DK-2100 Copenhagen, Danimarca
c Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Aarhus, Frederiksborgvej 399, DK-4000 Roskilde, Danimarca
Le vernici nanocomposite
Le nanopolveri disperse all’interno di vernici ne
migliorano le proprietà:più resistenti all'usura e graffio. Sono inoltre
applicabili su molte superfi ci (legno, carta, plastica e metallo) e assorbono
i raggi UV.
Infine rendono la superficie su cui sono stese più
stabile, duratura e persino resistente alla fiamma!!!
Perchè sempre l'inganno con la beffa ci troviamo a
combattere...
Immettono materiali tossici (e lo sanno benissimo..tanto
che ricercatori come la Gatti cercano di fermarli..) e poi ci fanno credere che
lo fanno per liberarci dai pericoli del mondo..Pericoli indotti sempre da
loro..
Nanoparticelle di biossido di titanio od ossido di zinco,
insieme
all’argento, permettono invece di creare vernici
resistenti ad attacchi di muffe, funghi e batteri;
ricercatori della Phillips University di Marburg
(Germania) hanno scoperto che queste
vernici possono rendere inattivo persino il virus responsabile della temibile
SARS (Sindrome Acuta Respiratoria Severa)...
PER COMBATTERE LA SARS USIAMO NANOMETALLI
NELLE VERNIC OTTIMO!! COSÌ INVECE DELLA SARS CI VIENE UN BEL CANCRO...VUOI
METTERE?
Adesivi
Un’applicazione importante delle nanotecnologie sono colle
e adesivi. La miniaturizzazione delle strutture di queste sostanze permette di
avere particelle molto piccole con una grande superfi cie di contatto rispetto
al loro volume, garantendo così una maggiore capacità di aderire ad una superfi
cie e di fi ssare tra loro due materiali.
Ricercatori dell’Università di Manchester hanno realizzato
un potentissimo adesivo, Copiando a livello nano la struttura del velcro, gli
scienziati sono riusciti a crearne uno molto più leggero e resistente: è
composto da nanotubi di carbonio, fatti crescere verticalmente su una
superficie e con un uncino all’estremità libera. I singoli uncini di due
superfici si legano tra loro e questa forza moltiplicata per milioni di
nanotubi rende l’adesione estremamente potente.
Etichette
Le Nanobarcode particles (NBCs), o codici a barre nano,
sono formate da microscopiche strisce nanometalliche di argento e oro
alternate, differenti per larghezza e composizione
Gli RFID (Radio Frequency Identifi cation)
Tags sono circuiti integrati di dimensioni micrometriche
(10-6m) incorporati in supporto polimerico e
dotati di circuito di trasmissione radio,
così piccoli che possono essere inglobati
nel prodotto (ad esempio nella carta o nei gioielli) e
immagazzinare molte informazioni (come i
microchip degli animali).
Superfici nanostrutturate
• Antiusura e antigraffi o (accessori, lenti per occhiali,
vetri, componenti in plastica, componenti meccanici, ecc.)
• Anticorrosione (componenti meccanici metallici,
utensili, superfi ci esposte ad agenti atmosferici, serramenti ecc.)
• Lubrifi canti solidi (componenti meccanici in
applicazioni ad alta velocità: valvole, alberi, cuscinetti, turbine, ecc.)
• Autopulenti (rivestimenti per superfi ci vetrose,
lunotti e parabrezza ecc.)
• Antirifl esso (rivestimenti per lenti, vetri, barriere
termiche ecc.)
• Durezza (rivestimenti per applicazioni meccaniche: stampi,
utensili, lame, punte e punzoni, ecc.)
• Estetiche e decorative (aspetto, colorazione,
luminosità, brillantezza, ecc.)
• Elettro/foto/termo cromici (rivestimenti per lenti,
vetri per aerei, decorazioni luminose, sensori di temperatura, che cambia colore
quando raggiungono una certa temperatura)
• Metalli preziosi (rivestimenti per bigiotteria,
gioielleria, posateria, sensori di gas e sostanze tossiche)
• Polimerici (per impermeabilizzazioni, protezioni da
agenti chimici aggressivi, trattamenti antiaderenti)
Protezioni di superfici
Esistono diverse tecniche che consentono di depositare uno strato di spessore nanometrico, di
solito metallico o ceramico, su diversi materiali, o addirittura di sovrapporre
più strati nanometrici composti da materiali differenti.
Ad esempio : il cristallo di un’auto con comportamento
idrofobico autopulente si ha grazie ad un rivestimento nano. Le gocce non
aderiscono alla superficie e la pulizia tramite tergicristallo è molto
facilitata Le nanotecnologie possono intervenire in aiuto di marmi, cementi e
pietre naturali, proteggendoli dagli agenti esterni e dall’accumulo di sporco.
Si applicano ad esempio rivestimenti con effetto
autopulente (le gocce di pioggia scivolano e portano via lo sporco), ma che non
impediscono la traspirazione (come il prodotto Nanoprotect CS®, prodotto da
Nanotec Ltd)
Ottime cere per pavimenti... dove i nostri bambini
gattonano, dove i nostri animali camminano.. e dove noi a piedi nudi ci godiamo
la vita!!!
Secondo il "Progetto statunitense sulle Nanotecnologie
Emergenti" (P.E.N.), gli articoli per la salute ed il fitness continuano a
dominare l’offerta della produzione nanotecnologica, raggiungendo il 60% dei
prodotti conosciuti. Il nanoargento è il nanomateriale più impiegato, grazie
alle sue proprietà antimicrobiche: nella fabbricazione di gran parte di
prodotti, infatti, ben 259 di essi lo contengono (il 26% di 1.000 articoli
studiati). L’inventario aggiornato del PEN presenta i prodotti di 24 paesi,
inclusi Stati Uniti, Cina, Canada e Germania.
Non solo pietre ma anche pellame...
Il trattamento con nanomateriali,nanometalli rende la
superficie più omogenea, totalmente impermeabile all’acqua e più resistente
alla decolorazione per strofinamento, importante soprattutto peri pellami più
delicati, come gli scamosciati.
Quindi pensiamo a cosa indossiamo!!!
Secondo il "Progetto statunitense sulle
Nanotecnologie Emergenti" (P.E.N.), gli articoli per la salute ed il
fitness continuano a dominare l’offerta della produzione nanotecnologica,
raggiungendo il 60% dei prodotti conosciuti. Il nanoargento è il nanomateriale
più impiegato, grazie alle sue proprietà antimicrobiche: nella fabbricazione di
gran parte di prodotti, infatti, ben 259 di essi lo contengono (il 26% di 1.000
articoli studiati). L’inventario aggiornato del PEN presenta i prodotti di 24
paesi, inclusi Stati Uniti, Cina, Canada e Germania.
Supermetalli
Attraverso le nanotecnologie si possono migliorare alcune
proprietà dei metalli, in particolare delle leghe metalliche,
controllandone la composizione e la struttura a scala atomico-molecolare. Si
agisce sulle proprietà meccaniche (resistenza, elasticità, duttilità) e sulle
caratteristiche funzionali (resistenza alla corrosione, proprietà elettriche e
magnetiche, ecc.). Si ottengono così metalli compatti e leggeri, resistenti al
calore e all’usura: talmente efficienti da essere chiamati super
metalli.
La chiesa Dives in Misericordia,a
Roma, è stata costruita con uno speciale calcestruzzo di Italcementi
(a marchio TX Active ®) ad azione fotocatalitica: grazie alle
proprietà di autopulizia della superfi cie, mantiene inalterate nel
tempo le qualità estetiche degli edifici
L'usura di questi matriali svolta dal
tempo,vento,acqua...le loro polveri dove andranno?
A COSTRUIRE NUOVI EDIFICI NEL NOSTRO
CORPO!!!
NORMATIVA
una normativa specifica a lungo termine sulla
nanotecnologia, i ricercatori concludono che l'approccio incrementale è l'unico
metodo pratico per affrontare i rischi causati dalle nanoparticelle modificate
in Europa. Inoltre, il gruppo danese-italiano ha formulato sei raccomandazioni
specifiche per modificare le attuali discipline comunitarie nel breve termine:
definire le norme per i laboratori e altri luoghi di lavoro che operano con le
nanoparticelle; promuovere attivamente la ricerca e lo sviluppo di strumenti
metrologici utilizzabili; istituire un gruppo di lavoro tecnico in seno
all'Ufficio europeo di prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento per
organizzare uno scambio di informazioni; adattare il Chemical Abstract Service
(CAS) - il più grande database esistente di informazioni relative alle sostanze
chimiche - per una classificazione adeguata delle nanoparticelle; creare
nell'ambito di REACH un regime specifico per le nanoparticelle che imponga
all'industria di trasmettere informazioni sulle caratteristiche delle
nanoparticelle e sulla salute, la sicurezza e l'ambiente; aggiungere le
nanoparticelle libere all'elenco della direttiva 91/689 sui rifiuti pericolosi.
I regolamenti 1907/2006 (REACH) e 1272/2008 (CLP) non contengono
definizioni specifiche o provvedimenti espliciti sui nano materiali Articolo
3(1) del REACH e Articolo 2(7) del CLP
SOSTANZA: un elemento chimico e i suoi composti, allo stato
naturale o ottenuti per mezzo di un procedimento di fabbricazione, compresi gli
additivi necessari a mantenerne la stabilità e le impurità derivanti dal
procedimento utilizzato, ma esclusi i solventi che possono essere separati
senza compromettere la stabilità della sostanza o modificarne la composizione
Secondo il CLP, i produttori, gli importatori e gli
utilizzatori a valle devono considerare la forma o lo stato fisico in cui la
sostanza o miscela è immessa sul mercato e in cui ragionevolmente sarà usata.
La classificazione e l’etichettatura si
basano sulle proprietà intrinseche.
- NONOSTANTE LE PALESI DIMOSTRAZIONI SCIENTIFICHE DEI DANNI NONOSTANTE OVUNQUE RICERCATORI DIMOSTRINO GLI EFFETTI COLLATERALI PERCHÈ LA CDA,L'OMS NON AGISCONO?
- PERCHÈ QUESTA FRETTA DI METTERE IN COMMERCIO E FAR DIVENTARE DI LUOGO COMUNE QUESTE PARTICELLE, E QUINDI CREARE UNO STATO DI NANOPATOLOGIA DIFFUSA?
- COSA SI NASCONDE DIETRO TUTTA QUESTA FRETTA? COSA SI DESIDERA COPRIRE?
Siamo in un'era dove è impensabile,se non perchè voluto e
cercato, immettere sul mercato sostanze che si sa facciano male prima di una
adeguata regolamentazione.Il mondo nano purtroppo non rientra nella
normativa europea Reach, che prevede l’autorizzazione preventiva di tutti i
composti chimici....COME MAI??
Questo non è progresso.. questo è ben altro.
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Fonti
https://www.pazienti.it/avvelenamenti/intossicazione-da-metalli-pesanti
http://sciechimicheinformazionecorretta.blogspot.it/2015/06/scie-chimiche-impatti-sulla-salute-umana.html
http://www.sciechimiche.org/scie_chimiche/index.php?option=com_content&task=view&id=202&Itemid=304
http://www.sciechimiche.org/scie_chimiche/index.php?option=com_content&task=view&id=202&Itemid=304
http://ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=16656
http://dioni.altervista.org/metalli_pesanti.html
http://www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente/download/10-2011_contatto_alimenti.pdf
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References
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