Biosfera e Geoingegneria: le improbabili ragioni di una convivenza impossibile
Articolo di NoGeoingegneria
Dovremmo davvero spaventarci per gli eventuali effetti
dell’aumento di CO2? Si morirà di caldo o di freddo? Una nuova valutazione
della biosfera ed una particolare analisi dell’indispensabile involucro del
nostro pianeta è stata la base per una nuova riflessione sulla GEOINGEGNERIA.
Oltre alle azioni dell’uomo che producono inquinamenti ed
avvelenamenti “involontari” di aria acqua e suolo, è in atto una deliberata
distruzione dell’equilibrio atmosferico e geofisico.
Paolo De Santis nel suo intervento durante la
conferenza “PADRONI DI NULLA Terra, acqua, cieli: il controllo democratico
nell’era delle tecnologie globali” dichiara di non aver più dubbi
sulle manipolazioni atmosferiche in corso e suppone che si tratti di operazioni
di carattere militare.
Incuriosito dalle sue osservazioni dirette, ha cercato
spiegazioni e trovato risposte che indicano direzioni ben definite. Ha scoperto
che la convenzione delle Nazioni Unite che proibiva le modifiche ambientali a
fini militari poteva essere aggirata, bastava motivare le stesse manipolazioni
con scopi scientifici o civili, a fini umanitari o difensivi. Ed è facile
rilevare in svariati documenti ufficiali finalità militari per molteplici
operazioni geoingegneristiche in cielo, affiancati a futuri progetti
civili; tra di essi spicca il Solar Radiation Managment (SRM ).
Scienziati, militari e politici si muovono su ottiche
parallele, parlano di necessità di sicurezza, difesa o controllo di fronte a
quella che viene indicata come la più grave minaccia per le nostre esistenze:
il climate change o global warming, il nemico dichiarato che
unisce obiettivi e strumenti.
Un intreccio di operazioni civili e militari sta
trasformando la nostra atmosfera?
Cos’è la nostra biosfera? Com’è composta? E a cosa serve?
De Santis intende fare un po’ di chiarezza sulla sottile pellicola che
avvolge il pianeta ma anche su cosa può significare il modificarla
artificialmente su larga scala.
Due termini caratterizzano oggi la discussione intorno al
clima impazzito: effetto serra e CO2.
Nell’opinione pubblica l’effetto serra è
diventato il male dei mali di questo pianeta, generato da un terribile gas
serra, che bisogna azzerare, e con urgenza, il CO2, “l’Osama Bin Laden
molecolare”.
De Santis analizza questi due aspetti di una realtà
mistificata, distorta e falsificata:
1. Senza effetto serra la vita come la conosciamo adesso non sarebbe
possibile.
2. Il CO2, l’anidride carbonica è uno dei mattoni della vita, non è un
gas nocivo, spesso viene additato come se fosse un composto chimico
artificiale; in realtà è un gas naturale, indispensabile per la vita stessa.
Le voci dominanti accusano questo gas, il CO2, di essere
la causa principale del surriscaldamento del pianeta (*).
Ma il CO2 non è certo l’unico gas serra, osserva De Santis
senza entrare nel merito del dibattito sulle conseguenze del global warming;
ma se le conseguenze fossero davvero catastrofiche come si afferma, perché non
si parla per del metano? Il metano, prodotto in quantità enormi da
miliardi di animali allevati per il consumo alimentare, è un gas serra 28
volte più potente dell’anidride carbonica. Inoltre il Potenziale di
Riscaldamento Globale (GWP) del metano, calcolato sulla sua vita media di
12 anni, risulta ben 84 volte quello della CO2!
Il consumo di carne è responsabile dell’immissione in
atmosfera di una quantità di gas serra – anidride carbonica (CO2), metano,
ossido di azoto e simili – ben maggiore di quella immessa dai mezzi di
trasporto o dalle industrie. Inoltre, i prodotti agricoli potrebbero essere
sufficienti a sfamare miliardi di persone, se non fossero in gran parte
utilizzati per alimentare gli animali degli allevamenti.
L’umanità ha creato un devastante effetto a catena: enorme consumo di energia, acqua e alimenti base per consumi alimentari errati. Miliardi di animali da macello per il consumo eccessivo di carne, stanno distruggendo il pianeta? Non sembra una affermazione priva di fondamento. Perché non se ne parla nei dati della FAO (Additional facts from FAO’s report) o del World Watch Institute?
L’umanità ha creato un devastante effetto a catena: enorme consumo di energia, acqua e alimenti base per consumi alimentari errati. Miliardi di animali da macello per il consumo eccessivo di carne, stanno distruggendo il pianeta? Non sembra una affermazione priva di fondamento. Perché non se ne parla nei dati della FAO (Additional facts from FAO’s report) o del World Watch Institute?
Se i gas serra fossero veramente un così grave problema,
un semplice cambiamento di abitudini alimentari avrebbe effetti molto più
rapidi di qualsiasi altra iniziativa sull’effetto serra.
Se la situazione è tanto preoccupante (e non c’è dubbio
che l’uomo stia spingendo verso il collasso in molti settori) perché i
responsabili, che sanno promuovere con successo i loro interessi, non ritengono
prioritaria una semplice e sana via di uscita?
La relazione di De Santis segnala alcuni sviluppi
interessanti degli anni ‘90, tra i tanti:
- La creazione del comitato scientifico internazionale Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), insediato dall’ONU (di cui è filiale il WMO), che individua nelle attività antropiche la probabile causa di un grave aumento della temperatura globale (sulla base di modelli approssimativi e parziali).
- Un documento rilevante che parla di come “Possedere il tempo nel 2025”(1).
- La contemporanea proposta di Edward Teller, che prevede di inseminare lo spazio atmosferico, creando uno “scudo antisole”(2).
De Santis scopre quanto per qualcuno siano ingombranti le
stesse fasce di van Allen. Le fasce di van Allen sono due cinture che
circondano la Terra, zone ricche di particelle di alta energia (plasma). Queste
cinture possono rappresentare un rischio significativo per satelliti e veicoli
spaziali, come pure per gli astronauti, al momento del loro attraversamento.
Cosa fare?
I fisici hanno intenzione di spazzare via fasce di Van
Allen della Terra con onde radio: leggiamo in un articolo in inglese VEDI QUI. De Santis a tale proposito racconta le
avventurose idee degli ingegneri della Tethers Unlimited Inc.
Le Cinture di Van Allen sono responsabili delle aurore
polari. Chi le vuole eliminare le ha mai viste? E’ difficile credere che coloro
che si propongono di distruggerle abbiano un vago concetto della sacralità
dell’esistenza, un parametro che deve essere considerato prima di intraprendere
un percorso di distruzione.
De Santis paragona l’approccio della geo-ingegneria sul
pianeta a quello della medicina contemporanea, caratterizzata da una prassi di
‘manutenzione’ biofisica dell’uomo. La contemporanea scienza egemone percepisce
l’universo, la terra la natura, gli esseri viventi, come macchine smontabili e
ricomponibili: quello che viene definito riduzionismo scientifico. Si
agisce, anche brutalmente, sui sintomi in organismi complessi di cui non si è i
‘progettisti’ e di cui si ignorano dunque le logiche intrinseche e così le
conseguenze o le interazioni provocate dalle tecniche ‘manutentive’.
Il riduzionismo non si pone due questioni: l’origine e il
fine. La maggior parte delle attività degli scienziati riguarda questioni
pratiche, che possano essere risolte attraverso il consueto approccio
riduzionista, un riduzionismo che per scoprire di cosa è fatto un sasso, lo
rompe. Solo una piccolissima parte della comunità scientifica si trova oggi a
voler o dover affrontare una visione estesa.
Prof. De Santis è uno di questi. Le sue riflessioni sul
tema della geoingegneria e la compatibilità con la biosfera sono riassunte in
questa sua affermazione:
“Se anche la Geoingegneria avesse delle buone intenzioni, cosa in cui
io non credo, non sarebbe in grado di risolvere nessun problema perché ha,
semplicemente, un approccio sbagliato. L’approccio su un sistema di alta
complessità com’è il pianeta Terra, non è materialmente gestibile con un
approccio riduzionistico di questo tipo”.
Le riflessioni di Paolo De Santis sono riportate
integralmente nel video.
(*) stupisce che nel pacchetto delle
preoccupazione che riguardarono il CO2 siano escluse le emissioni del traffico
aereo, che non si riesca a trovare un accordo a livello globale, VEDI QUI.
Padroni di Nulla - Paolo De Santis - Firenze 22/02/2014
PAOLO DE SANTIS
è attualmente
professore senior presso l’Università Roma Tre, dove ha tenuto corsi di Fisica
e di Acustica presso la Facoltà d’Ingegneria. Precedentemente ha insegnato
Fisica all’Università La Sapienza di Roma e all’Università de L’Aquila.
Nell’ambito di programmi di cooperazione internazionale, ha tenuto corsi di
Elettronica e Teoria dei Segnali presso le Università di Caracas e di Kampala.
La sua attività di ricerca, sia teorica che sperimentale, ha riguardato diversi
settori dell’acustica e dell’ottica, con particolare riguardo alla teoria della
coerenza, all’olografia e alla propagazione dei campi. E’ impegnato in
vari THINK
TANK .
NOTE
(2) Edward
Teller http://www.nogeoingegneria.com/portfolio-view/edward-teller/
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