La medicina olistica, spiegata e compresa!
Medicina olistica, si ritiene che appartenga al calderone
multiforme delle cosiddette "medicine alternative". Alcuni la
confondono con la medicina naturale.
Nonostante le tecnologie più avanzate ed i potenti mezzi a disposizione della ricerca biomedica, col tempo è divenuto sempre più evidente come non sia sufficiente conoscere la macchina e sapere intervenire sulle sue singole parti per ripararle. Sempre più è venuta affermandosi una medicina che sappia guardare all’individuo nella sua unità bio-psico-spirituale: la medicina olistica.
Cosa non è la medicina olistica
Occupiamoci pertanto di questa nuova medicina, della quale peraltro, da un po’ di tempo, se ne fa un gran parlare. Spesso però se ne parla a sproposito. La si ritiene infatti appartenere al calderone multiforme delle cosiddette “medicine alternative”. Alcuni la confondono con la medicina naturale, altri con la medicina psicosomatica, altri ancora la identificano con la medicina omeopatica, o con le medicine tradizionali (cinese, tibetana, ayurvedica,ecc.). Certamente, ciascuna di queste può essere strumento di un operare olistico, ma ciò non significa che esauriscano in se tutte le caratteristiche di quella medicina che stiamo definendo olistica.
Dov’è la novità
Il medico olistico, come è ovvio, non ripara i guasti in un organismo sopprimendone i sintomi, ma nemmeno si limita a prescrivere rimedi naturali od omeopatici. Allo stesso modo non si preoccuperà solo di indagare l’inconscio, non si affiderà esclusivamente a degli aghi o ad esercizi psicofisici. Operare secondo una visione olistica non significa infatti mettere assieme di tutto un pò.
A questo punto vedo già qualche lettore sbottare e chiedersi, ma allora, che cosa sarà mai questa medicina olistica? Il fatto è che non stiamo parlando di una cosa, cioè di una tecnica terapeutica. La medicina olistica è prima di tutto un Modo, cioè una metodologia clinica. Essa riguarda il modo di essere del medico, del paziente e della loro relazione. Per questo, pur non coincidendo con nessuna di quelle medicine viste in precedenza, può utilizzarle tutte, senza eccezioni.
La medicina olistica nasce da un preciso atteggiamento di ogni essere umano nei confronti di se stesso, degli altri esseri viventi, dell’ambiente che lo circonda.
Nonostante le tecnologie più avanzate ed i potenti mezzi a disposizione della ricerca biomedica, col tempo è divenuto sempre più evidente come non sia sufficiente conoscere la macchina e sapere intervenire sulle sue singole parti per ripararle. Sempre più è venuta affermandosi una medicina che sappia guardare all’individuo nella sua unità bio-psico-spirituale: la medicina olistica.
Cosa non è la medicina olistica
Occupiamoci pertanto di questa nuova medicina, della quale peraltro, da un po’ di tempo, se ne fa un gran parlare. Spesso però se ne parla a sproposito. La si ritiene infatti appartenere al calderone multiforme delle cosiddette “medicine alternative”. Alcuni la confondono con la medicina naturale, altri con la medicina psicosomatica, altri ancora la identificano con la medicina omeopatica, o con le medicine tradizionali (cinese, tibetana, ayurvedica,ecc.). Certamente, ciascuna di queste può essere strumento di un operare olistico, ma ciò non significa che esauriscano in se tutte le caratteristiche di quella medicina che stiamo definendo olistica.
Dov’è la novità
Il medico olistico, come è ovvio, non ripara i guasti in un organismo sopprimendone i sintomi, ma nemmeno si limita a prescrivere rimedi naturali od omeopatici. Allo stesso modo non si preoccuperà solo di indagare l’inconscio, non si affiderà esclusivamente a degli aghi o ad esercizi psicofisici. Operare secondo una visione olistica non significa infatti mettere assieme di tutto un pò.
A questo punto vedo già qualche lettore sbottare e chiedersi, ma allora, che cosa sarà mai questa medicina olistica? Il fatto è che non stiamo parlando di una cosa, cioè di una tecnica terapeutica. La medicina olistica è prima di tutto un Modo, cioè una metodologia clinica. Essa riguarda il modo di essere del medico, del paziente e della loro relazione. Per questo, pur non coincidendo con nessuna di quelle medicine viste in precedenza, può utilizzarle tutte, senza eccezioni.
La medicina olistica nasce da un preciso atteggiamento di ogni essere umano nei confronti di se stesso, degli altri esseri viventi, dell’ambiente che lo circonda.
Si esprime attraverso uno stato di coscienza che sappia cogliere
l’unità di ogni fenomeno. Si realizza quando, medico e paziente, sanno cogliere
insieme il processo unitario che li vede onde dello stesso oceano e divengono
così in grado di osservare con occhi chiari; osservare cioè, se stessi, la
relazione terapeutica, i “sintomi” espressi, in modo ampio e aperto, libero da
schemi precostituiti o ipotesi diagnostiche.
Così facendo, il medico olistico, di fronte al suo paziente, saprà cogliere, piuttosto che l’aridità di un resoconto clinico da diagnosticare, la ricchezza di una vita e la bellezza di una storia personale.
Così facendo, il medico olistico, di fronte al suo paziente, saprà cogliere, piuttosto che l’aridità di un resoconto clinico da diagnosticare, la ricchezza di una vita e la bellezza di una storia personale.
Il paziente saprà diventare
medico di se stesso, entrando in contatto con i propri sintomi, che coglierà
come messaggeri di abitudini cronicizzate, atteggiamenti corporei,
comportamenti emotivi, processi mentali, ecc. Entrambi deporranno le armi
contro la malattia per percorrere insieme la via del cuore.
Pierluigi Lattuada
fonte: http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/la_medicina_olistica
Pierluigi Lattuada
fonte: http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/la_medicina_olistica
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