Droghe pericolosissime vendute legalmente!
Ogni giorno vengono
vendute droghe pericolosissime con il beneplacito del nostro governo e di quelli che lo hanno
preceduto rendendone legale l’immissione in commercio tramite i vari organismi
burocratici posti sotto la vigilanza del
Ministero della Salute. Il che è
tutto dire, dato che alcuni ministri della sanità sono stati colti con le mani
nel sacco mentre prendevano tangenti dalle case farmaceutiche. Faccio solo
un paio di nomi, Duilio Poggiolini e Francesco De Lorenzo-vaccino epatite b, in
internet trovi info e altri con le parole chiavi “ministro della salute
tangenti”.
Le cosiddette “droghe da strada”, in quanto a pericolosità rispetto a
quelle di sintesi delle case farmaceutiche sono zuccherini.
Esistono medicine naturali, come
estratti di piante, l’olio di canapa per esempio, accettate però solo con
riduzioni a livelli minimali di componenti che potrebbero creare effetti
psicoattivi.
Se intendi curare con medicine naturali privi di effetti collaterali,
se sei medico vieni radiato dall’albo se tale uso non corrisponde ai protocolli
ufficialmente accettati. E se non sei medico vieni accusato di esercizio
abusivo della professione medica.
Ma nulla succederebbe a un medico
che prescrivesse una delle pericolosissime droghe farmaceutiche legali a un
paziente che facesse una strage sparando a zero sulla folla a seguito degli
effetti collaterali prodotti da tali droghe.
Se
prendiamo in considerazione gli antidepressivi
SSRI, come il Prozac per nominarne uno, ci sono numerosi esempi di persone
che sono andate fuori di testa e si sono messe a sparare all’impazzata
uccidendo i loro compagni di classe, i loro collaboratori, i membri della loro
famiglia e spesso si sono poi suicidati, per scoprire poi che stavano prendendo
un antidepressivo.
L’apparenza
è che la persona fosse malata di mente e sia esplosa in un attacco di rabbia,
ma quando questi casi sono stati effettivamente analizzati attentamente, si è
scoperto che la persona non aveva tendenze violente e in molti casi nemmeno
suicide prima di iniziare il trattamento con il farmaco antidepressivo.
Se
leggiamo il bugiardino del Prozac noto anche come fluoxetina, ci sono alcune
cose di cui il produttore (Eli Lilly & Co.) ci fa sapere.
Questo
farmaco può causare ciò che è noto come acatisia. Acatisia è un termine medico
che letteralmente significa “non può stare fermo”.
Ci
sono due aspetti nell’acatisia. Il primo, l’effetto motorio che si può
effettivamente vedere in una persona, è che non può “stare ferma”. È
irrequieta, ticchetta con la punta del piede, passando da una gamba all’altra
ritmando incessantemente, in ogni caso non può stare ferma. Cerca di sedersi o
addirittura di sdraiarsi per poi saltare di nuovo su e ricominciare da capo,
sembra e si comporta da agitato. Questo è l’effetto chimico diretto del farmaco
sull’azione motoria del corpo.
Questi
farmaci antidepressivi non provocano solo l’azione motoria, ma causano anche
una irrequietezza interiore. La persona ha un vero senso di disagio, sente che
il suo corpo deve muoversi. Sente che deve entrare in qualche modo in azione.
Si chiama agitazione psico motoria. Non solo è mentalmente agitata ma il suo
corpo esprime quell’agitazione. Ha un senso soggettivo di angoscia, deve
succedere qualcosa, deve fare qualcosa.
I
produttori di questi farmaci, come richiesto dalla FDA, nei loro bugiardini
riportano che possono causare agitazione, psicosi, allucinazioni, ipercinesia,
un senso di spersonalizzazione, uno stato in cui il normale senso di identità
personale e la realtà sono assenti, che significa che la persona si sente come
se tutto ciò che c’è intorno a lei non fosse reale, uno stato onirico.
Sono elencati anche come effetti collaterali frequenti: agitazione, amnesia, confusione, responsabilità emotiva per ciò che succede intorno alla persona, e disturbi del sonno. I disturbi del sonno potrebbero essere eccessiva sonnolenza o insonnia.
Sono elencati anche come effetti collaterali frequenti: agitazione, amnesia, confusione, responsabilità emotiva per ciò che succede intorno alla persona, e disturbi del sonno. I disturbi del sonno potrebbero essere eccessiva sonnolenza o insonnia.
Se
aggiungiamo la mancanza di sonno a tutti gli altri effetti del Prozac come
l’agitazione psico motoria, la sensazione della persona di dover andare a fare
qualcosa, la spersonalizzazione e la sensazione di irrealtà che può causare,
davvero abbiamo cucinato gli ingredienti chimicamente indotti per un omicidio
di massa.
Il
Prozac è un cosiddetto SSRI (Selective Serotonin Reuptake Inhibitors). In realtà, questi farmaci non sono
selettivi, lavorano su più diverse sostanze chimiche del cervello, tra cui la
serotonina, la norepinefrina, la dopamina, e altri. Non bloccano semplicemente
la ricaptazione ma agiscono su molti recettori in tutto il cervello. Si
conoscono almeno 20 serotonine e in che modo esattamente i livelli di
serotonina vengono provocati, aumentati, diminuiti o regolati dai cosiddetti
SSRI non è davvero ancora ben noto.
Infatti il meccanismo che fa agire
tutti i cosiddetti SSRI è sconosciuto. Le teorie abbondano e le spiegazione nei
bugiardini vanno nei dettagli su ciò che è solo teoria e ciò che il farmaco
potrebbe fare, ma in realtà il meccanismo di azione è del tutto sconosciuto. Possiamo solo osservare che tipi di effetti
ha sul corpo e sul comportamento.
Ci
sono altri effetti sul sistema nervoso centrale che il Prozac può produrre:
Effetti collaterali del Prozac
- Atassia, questo significa andatura sbilanciata.
- Bugoglossia (?), questo deriva da lingua, è una sorta di schioccare le labbra, spasmodici movimenti della bocca.
- Depressione del sistema nervoso centrale.
- Stimolazione del sistema nervoso centrale.
- Euforia
- Allucinazioni
- Ostilità
- Movimenti veloci
- Aumento del tono muscolare
- Aumento delle sensazioni, in altre parole si sentono le cose a un livello accresciuto, ma può anche causare una sensazione diminuita,
- Incapacità di sentire le cose normali, come il dolore e la pressione che una persona normale sentirebbe.
- Reazioni Paranoiche
- Psicosi
- Vertigini
Quindi
qui abbiamo ostilità, paranoia, agitazione, in combinazione con l’acatisia, che
è il senso che uno deve fare qualcosa, e si può vedere come questo può giungere fino a omicidi
irrazionali. La serie di sparatorie
nelle scuole americane è un fenomeno che strettamente coincide con l’uso
massiccio di farmaci antidepressivi negli ultimi 15 o 20 anni. E’ qualcosa
che non si è mai visto in precedenza.
L’aumento
degli omicidi di massa e delle cosiddette stragi famigliari coincide con
l’aumento di persone che sono chimicamente alterate da farmaci antidepressivi.
Inoltre, i crimini sono diventati più bizzarri e in alcuni casi inimmaginabili.
Senza
contare i suicidi.
Se questi delle droghe
farmaceutiche non sono effetti psicoattivi…
Tuttavia,
quando succedono questi gravi fatti
che poi vengono sbattuti nella pagina della cronaca nera, se non in prima
pagina, non viene riportato che gli autori prendevano antidepressivi, al massimo si legge nei giornali che “erano
in cura presso uno psichiatra”. (E tutti sanno come “curano” gli
psichiatri, prescrivendo antidepressivi). Le forze dell’ordine dovrebbero invece
indagare, e dovrebbe essere reso noto che la persona era sotto l’effetto di
droghe psichiatriche, come succede invece quando si sospetta che l’autore di un
misfatto si faccia qualche canna, e si adduce come motivo “era dedito agli
stupefacenti”.
Mi
viene da pensare che non venga chiesto di indagare riguardo al fatto che un
omicida di massa o della propria famiglia faceva uso di SSRI e che potrebbero
essere la causa del comportamento e dell’azione omicida. Forse perché le
multinazionali hanno grande potere, più grande di quello di qualsiasi governo.
Il disordine sociale nella società attuale deve dare molto merito all’uso massiccio degli SSRI e ai criminali che traggono profitto dal danneggiare le persone con i veleni da loro prodotti e smerciati.
Il disordine sociale nella società attuale deve dare molto merito all’uso massiccio degli SSRI e ai criminali che traggono profitto dal danneggiare le persone con i veleni da loro prodotti e smerciati.
Questo
libro potrebbe dare più risposte di quante ne possa dare io.
“Effetti collaterali: morte” è la confessione di un pentito.
Un
padre di famiglia che ha paura. Un uomo che vuole dire la verità a scapito
della propria libertà. Virapen è stato per decenni uno dei principali promotori
di quella stessa politica di raggiro e di mazzette che in questo libro denuncia
aspramente.
E
lo fa con il solo intento di rendere
giustizia alle vittime conosciute – e sconosciute – di un sistema alimentato
unicamente dagli interessi plurimiliardari delle aziende farmaceutiche.
“Effetti collaterali: morte” apre gli occhi su uno scenario
di cui si sospettava l’esistenza e che ora, anche in Italia e grazie a Virapen,
diventa, purtroppo, reale.
Risalgono
agli anni Ottanta le prime testimonianze su alcuni effetti collaterali allarmanti di farmaci messi in commercio a scapito
della salute umana, ma con il libro di Virapen abbiamo tra le mani, per la
prima volta in assoluto, la testimonianza ufficiale di un insider dell’azienda
farmaceutica.
Il
libro, oltre a riportare sconcertanti dichiarazioni, è ricco di informazioni e
dati reali e tecnici, documenti disponibili a chiunque e consultabili anche
online, nomi e riferimenti a fatti e luoghi.
“Effetti
collaterali: morte” è anche un manifesto che grida di aprire gli occhi davanti alle strategie di marketing attuate dalle
lobby farmaceutiche, ma non si limita a questo: Virapen svela quelle stesse
strategie alzando quel velo invisibile che da decenni annebbia la vista alla
stragrande maggioranza del mondo.
“Ho speso 35 anni della mia vita
lavorando nell’industria farmaceutica che non fa altro che annientare la
popolazione di questo mondo.
Perché
lo fanno? Perché vogliono fare soldi, soldi, soldi…”. Questa la drammatica
confessione di un pentito di Big Pharma, John Rengen Virapen, ex rappresentante
di commercio per la filiale Eli Lilly & Co, uno dei colossi farmaceutici
mondiali. Che nel suo libro “Effetti collaterali: morte”, sferza un attacco
contro le grandi case farmaceutiche, non interessate a curare le malattie, ma
interessate solamente ai clienti (non ai pazienti).
Nel
libro Virapen si sofferma a lungo nel raccontare il caso del “Prozac”: “Io ho
corrotto il governo svedese per ottenere l’autorizzazione a vendere il Prozac
in Svezia. E la Svezia
ha il Premio Nobel per la
Medicina. E così l’evento è stato un esempio per gli altri
Paesi…”.
Ecco
tutte le domande di Virapen
- «Sapevate che le grandi case farmaceutiche spendono circa 35-40 mila dollari l’anno per ciascun medico in attività con lo scopo di convincerlo a prescrivere i loro prodotti?
- Sapevate che i così detti opinion leader / opinion maker — cioè scienziati e medici qualificati — vengono corrotti con viaggi costosi, regali o più semplicemente soldi perché recensiscano positivamente i medicinali, quando effetti collaterali gravi o addirittura letali sono diventati di pubblico dominio, per fugare i legittimi dubbi degli altri medici e dei pazienti?
- Sapevate che per molti farmaci approvati e messi sul mercato sono stati eseguiti solo test di laboratorio sul breve periodo e nessuno sa che effetti possano avere su pazienti che li assumono per un periodo più lungo (o per tutta la vita)?
- Sapevate che i risultati delle ricerche e le statistiche necessarie perché un nuovo medicinale venga approvato dalle autorità competenti sono spesso falsificati in modo che le morti provocate dagli effetti collaterali del farmaco scompaiano dai documenti?
- Sapevate che più del 75% dei maggiori scienziati in ambiente medico sono sul libro paga delle industrie farmaceutiche?
- Sapevate che sul mercato ci sono farmaci per i quali la corruzione ha giocato un ruolo fondamentale durante le fasi di approvazione da parte delle autorità competenti?
- Sapevate che l’industria farmaceutica inventa malattie e le pubblicizza con campagne di marketing mirate per espandere il mercato dei propri prodotti?
- Sapevate che l’industria farmaceutica tiene d’occhio con attenzione sempre maggiore i bambini?
No. Molte di queste cose non potevate saperle, perché l’industria farmaceutica
ha tutto l’interesse a
tenerle segrete.»
tenerle segrete.»
L’autore
John
Virapen (1943) è un esempio di «self made man» nel senso più classico. Di
umilissime origini, nato in una colonia britannica, La Guyana, venne in Europa per
compiere i suoi studi, ed in Svezia cominciò a lavorare per l’industria
farmaceutica come rappresentante.
La
sua carriera in continua ascesa lo portò alla direzione generale di Ely Lilly
Inc., una delle maggiori industrie farmaceutiche mondiali, in Svezia. Dopo
essere stato parte di un meccanismo decisamente spietato, ha scelto di cambiare
decisamente rotta, ha scelto di denunciare tutto ciò che ha fatto, che ha visto
fare.
Dice
di se stesso: “Non sono estraneo a questi meccanismi e non sto facendo
giornalismo d’inchiesta. Non sto puntando il classico dito accusatore,
immacolato, pulito e sterilizzato sui “cattivoni” delle alte sfere. So bene di
cosa sto parlando perché anch’io avevo un ruolo attivo in tutto questo. Ero uno
di loro”.
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Dico solo che e' ben noto l'effetto di queste sontanze, sopratutto nei settori specifici- Esempio: Esistono comunita' di recupero ( per ricchi) dove si pagano migliaia di euro al mese che nn accettano persone dipendenti da prozac o benzodiezepine, Questo la dice lunga-
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